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⭐Capitolo 104⭐

<< Buon Natale tesoro. Vieni a scartare i regali. >>
<< Mamma, Natale è già passato. >>
Lei mi sorride dolcemente, come ha sempre fatto.
<< No. È la vigilia. Come può essere passato. Non è passato. >>
Inclina la testa di lato e mi carezza la guancia: << Perché vuoi che il Natale finisca in fretta? È così bello stare insieme... >>
Scuoto la testa. << Puoi stare con la tua famiglia... >> La interrompo.
<< Non ci siete voi. Perché dovrei festeggiare questo? >> Mi abbraccia.
<< Noi ci siamo sempre. Non ti lasciamo. Qualsiasi cosa tu faccia, ovunque tu vada, noi saremo con te. >>
Fa un passo indietro sciogliendo l'abbraccio. Allungo le mani per prenderla, ma non ci riesco.
<< Mamma! >> Strillo.
Lei è sempre più lontana da me e continua a sorridermi con la sua solita aria rassicurante.
<< Mamma! >> Sta scomparendo, e io cerco di muovermi per raggiungerla, ma non ci riesco. Non riesco ad afferrarla, non riesco ad avvicinarmi a lei.
<< Mamma! >>

Mi sveglio di soprassalto, ho il fiatone: probabilmente stavo urlando nel sonno. Quando sogno la mamma mi capita sempre di parlare. Non so cosa io dica, forse ripeto le stesse cose del sogno. Non lo so. Non lo saprò mai.
È già mattino, lancio un'occhiata veloce fuori dalla finestra, c'è il sole, però l'aria sembra comunque fredda.
Allungo il braccio per prendere il cellulare sul comodino e guardo l'ora.
Sono le 7:00. Sbuffo. Ieri mi sono svegliata troppo tardi, oggi troppo presto. Ma ormai sono sveglia, e tanto vale che mi alzi...
Scosto la coperta e mi metto a sedere, mi giro mettendo i piedi penzoloni al bordo del letto. Metto le ciabatte e mi alzo.
In una mano tengo stretto il mio cellulare, con l'altra mi gratto in testa.
Okay, adesso colazione, e dopo una bella doccia.
Entro in cucina e poso il cellulare sul tavolo e vado a prendere un po' di torta. Ne taglio una fetta e la metto in un piatto, prendo il cucchiaino e mi siedo.
Con lo sguardo fisso nel vuoto, la mia mente prende a viaggiare: << Mamma... >> Dico in un sussurro.
<< Se davvero sei qui con me, ti prego aiutami, aiutami perché io davvero non ci capisco più niente della mia vita. >>
Lo so, forse sto parlando da sola...
Con il cucchiaino taglio un pezzetto di torta, e me lo porto alla bocca.
Assaporo questa delizia ad occhi chiusi; credo si possa gustarlo di più così...
Il mio pensiero adesso, va a Christian.
Ieri l'ho chiamato per ringraziarlo e scusarmi per come l'ho trattato, ma lui mi ha parlato freddamente. Ci credo!
L'ho praticamente trattato da schifo!
Sembra che il mio periodo di Natale, ogni anno peggiori sempre di più, e ogni anno lo odio sempre di più.
Dico "mio" perché tutti gli altri sono felici, non sono tristi.
Dopo la colazione, mi chiudo in bagno, faccio scorrere l'acqua della doccia e come sempre aspetto che si riscaldi.
Nel frattempo mi spoglio, e visto che ci sono, mi lavo anche i denti e sciacquo il viso.
Dopo mi butto sotto la doccia calda la cui acqua si è fatta bollente. La regolo in modo che diventi tiepida.
Sotto il getto d'acqua i pensieri riaffiorano. Sempre.
<< Christian... >> Senza rendermene conto mi ritrovo a chiamarlo.
Sento le lacrime salirmi agli occhi e scorrermi sul viso, ma l'acqua le sciacqua via.
Poggio la schiena sulle piastrelle fredde della doccia, e scivolo lentamente giù. Tiro le ginocchia al petto e affondo la testa tra le braccia; piango. Piango per non so cosa, per i miei genitori, per la me, per Christian, per tutto.
Sono stanca di tutto... Vorrei soltanto un po' di tranquillità, di pace.
Il getto d'acqua mi scorre sulle spalle, bruciandomi un po', ma non sento dolore, c'è qualcosa che fa più male.

Venti minuti dopo esco dalla doccia, mi avvolgo un asciugamano attorno al corpo e comincio ad asciugarmi un po'.
Con un'altra asciugamano do un po' ad asciugare i capelli, poi li avvolgo in essa così che non gocciolino a terra.
Nel frattempo mi vesto: infilo le mutandine e metto l'assorbente.
Sempre nei momenti peggiori deve arrivare...
Metto il reggiseno, bianco di pizzo, e infine indosso un pantalone della tuta, così sto più comoda, e la maglia del pigiama. È così calda!
Attacco il phon alla presa e asciugo i capelli. Mi metto a testa in giù e li spettino un po'. Non mi piace quando restano attaccati in testa. Anche se prima li portavo sempre così; passavo sempre la piastra, però adesso mi piacciono di più se sono mossi naturali e morbidi.

Ho passato tutta la giornata a guardare la TV.
A un certo punto mi sono annoiata, così ho preso il cellulare e ho cominciato a navigare un po' su internet. Ho trovato su YouTube dei video divertenti: ce n'era uno che dice "se gli animali fossero obesi", e fa vedere i coccodrilli che nuotano in acqua verso un fenicottero - obeso - per catturarlo e mangiato; ma non ci riesce perché non riesce a raggiungerlo, è troppo lento.
Fa vedere anche un ghepardo obeso che dorme su un albero, e quando si stiracchia, cade giù; un gruppo di gazzelle che scappano dallo stesso ghepardo che le sta rincorrendo, e alla fine finiscono tutti per rotolare.
Mi sono divertita un mondo! Almeno ho riso un po' e ho rallegrato la mia giornata. Ne ho trovati molti altri divertenti, ma questo è stato il più bello in assoluto.
Oggi pomeriggio mi ha chiamato Sophie chiedendomi se mi andava di passare il capodanno con loro, ma io ho detto che preferisco restare a casa.
Non mi va di fare nessun cenone, voglio mangiare qualcosa di leggero e poi andarmene a letto.
Mi preparo un po' di pasta al formaggio, e la mangio con tutta tranquillità.
C'è silenzio in casa, ma un gran baccano in città. Tutti si stanno preparando ad assistere ai fuochi d'artificio, con lo spumante in mano pronti per aprirlo per festeggiare l'inizio del nuovo anno.
Me ne vado in camera per cambiarmi il mettermi a letto, ma qualcuno suona alla porta e vado ad aprire.
<< Christian... >> Sussurro sorpresa.
Mi guarda dritto negli occhi, poi mi spinge delicatamente dentro e chiude la porta alle sue spalle.
Scuoto la testa: << Cosa fai? >> Chiedo confusa. Perché è qui?
Dopo aver chiuso la porta, si volta verso di me; ha gli occhi arrossati, ha pianto per caso?
<< Che ti succede? >> Chiedo preoccupata.
Mi prende per i polsi avvicinandosi pericolosamente a me: << Christian... >> Guardo le sue mani stringermi forte i polsi impedendomi di muovermi.
<< Grace sto impazzendo. >> Cerco di interromperlo, ma non me lo permette: << Lasciami parlare per favore. >>
<< Grace... Ricordi quella sera? Quando sei uscita con Dan? Ti ho detto che non passavo di certo le mie giornate a seguirti. >>
Scuoto la testa. So cosa vuole dire, e io non voglio che lo dica.
Devo fermarlo.
<< Christian... >> Tento, ma lui mi zittisce di nuovo: << Non era
vero. >> Lo guardo sconvolta.
<< Quella sera ti ho seguita. Non capivo il perché... Ma... Sentivo il bisogno di assicurarmi che tu stessi bene, così che se avessi avuto bisogno d'aiuto, io c'ero. >>
Delle lacrime gli scorrono sul viso, ed è la prima volta che lo devo piangere. Non farà sul serio?
<< E i miei continui sbalzi d'umore... Erano dovuti a te. Grace tu puoi farmi felice, puoi farmi innervosire, puoi rendermi triste. Tutto dipende da
te. >>
Scuoto la testa: << Christian smettila. >> Sono io la causa del suo male? Cosa vuole dire, che sono una brutta persona...
Posa il dito indice sulle mie labbra: << Shhh... Piccolina. Devo finire. >> Sussurra.
Quella dolce parola uscita dalle sue labbra, mi fa rabbrividire.
Ascolto cosa vuole dire.
<< Non capivo perché mi piacessi così tanto, poi un giorno l'ho capito: tu sei vera Grace. Non porti maschere, sei sempre la stessa. E... >>
Scuoto la testa e mi porto le mani alla bocca: << Ti prego non dirlo. >>
Mi guarda con occhi dolci, sulle sue labbra si disegna un sorriso, mi sfiora la guancia e a me cedono le gambe:
<< ... E io ti amo Grace. >> Dice alla fine.
Sento le lacrime salirmi agli occhi, ma le tiro indietro.
Non volevo arrivasse a questo, so cosa succede quando qualcuno mi dice "ti amo": se ne va.
Se mi lasciassi andare anche con lui, se ne andrà via, come hanno fatto gli altri.
Mi prende per le spalle e mi scuote leggermente e io mi volto dalla parte opposta alla sua: << Ma tu non fai altro che rifiutarmi, e io ti odio per questo. Sto soffrendo maledettamente Grace, e tu continui a non capirlo che mi stai uccidendo. La notte non dormo più, non mangio, mi stai distruggendo. >>
Le lacrime scorrono sul suo viso.
<< Grace Watson mi hai distrutto il cuore, ma ti amo. >>
<< ... Cazzo io ti amo. Ti amo così tanto Grace... >>
A queste parole non riesco ad aprire bocca, non so cosa dire.
Mi guarda con occhi pieni di speranza, ma speranza per noi non c'è, per me, non c'è. << Dì qualcosa... >>
Scuoto la testa e chiudo gli occhi. Se mi perdessi nei suoi occhi non riuscirò ad essere forte, e devo esserlo per me stessa: << Mi dispiace. >> Sibilo.
Sospira, serra la mascella e stringe i pugni lungo i fianchi: << Ti dispiace? È tutto quello che hai da dirmi? >> Chiede disperato.
No. Vorrei dirti che ti amo anche io, ma non voglio soffrire, non voglio consegnare il mio cuore nelle tue mani, per poi lasciarmelo frantumare.
Annuisco: << Tutto qui. >>
Chiude gli occhi e un ultima lacrima gli scorre sul viso.
Annuisce. << Okay. >>
Lascia cadere le mani lungo i fianchi e abbassa le spalle. Apre la porta e se ne va. Non appena rimango sola, mi lascio cadere a terra in lacrime.
Lo amo, ma ormai ho fatto la mia scelta, ho scelto di proteggere il mio cuore. Anche se sto soffrendo più di prima.
⭐⭐⭐⭐
'Giorno fan! Come va?
Spero che il capitolo vi sia piaciuto!
Si accettano stelline
E commenti..
😂😂😂 okay vi lascio. Alla prossima! 😘😘😘

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