Si torna a casa!
Lily
«Potter, Potter, Potter, Potter, Potter...»c'era un coro di voci che urlava questo nome maledetto, per me, in fondo al treno, proprio nei dintorni del solito scompartimento dei Malandrini.
«Già iniziano?»mi chiese Alice sospirando e alzandosi dal divanetto seguita da Frank, dietro di me.
«Giuro che quest'anno è quello buono in cui lo ammazzo...»era chiaro a chi mi stessi riferendo. James Potter, alto e slanciato, capelli corvini e con aggettivi inesistenti per descriverli, e occhi nocciola che io, più volte, avevo paragonato alla cacca di Troll, quello che lui era.
«Magari non è lui...»disse Frank sperando di togliere il suo compagno di stanza dai guai, cosa totalmente difficile. Io ero Lily Evans e si sapeva che, dal primo anno in cui Lilian Evans e James Charlus Potter si erano scontrati, c'era stato odio puro da parte della prima e una continua rottura di scatole da parte del secondo.
«Frank, è meglio che taci»gli disse Alice al posto mio, che mi ero già girata con un diavolo per capello. Nessuno doveva contraddire Lily Evans, per Godric!
Camminai svelta verso la carrozza da cui proveniva tutta quella confusione sbattendo contro quelli di primo e secondo anno che mi guardavano malissimo dopo che gli ponevo le mie scuse.
«POTTER! BLACK! CHE DIAVOLO STA SUCCEDENDO QUI DENTRO!»gridai appena fui nello scompartimento in cui c'erano Remus, il mio migliore amico che parlava tranquillamente con Minus, come se a qualche centimetro da loro non ci fossero Potter sopra a Piton e Sirius Black che prendeva a pugni Mulciber. Ah e ovviamente una calca di Grifondoro li circondavano, ovvio.
«Evans, hai fatto qualcosa ai capelli? Sei ancora più bella quest'anno!»mi sbeffeggió Potter appena mi vide avanzare nella stanzetta mentre sentivo Alice dietro di me che sussurrava qualcosa a Frank del genere "impazzita" "manicomio" e "violenta".
«E tu sei ancora più in punizione invece! Ah e, ovviamente, con l'accompagnamento del tuo carissimo amico Black»dissi io riferendomi all'altro malandrino che si stava pulendo le nocche dal sangue del Serpeverde su cui si era avventato.
«Evans tu non puoi!»gridó quest'ultimo lasciando la bocca spalancata e le braccia stese nell'aria visibilmente irritato. Io ghignai contenta per quello che stavo facendo e dissi:
«Oh si che posso. La vedi questa spilla su cui c'è scritto...uh guarda! Caposcuola.»ribattei io mostrando l'oggetto per cui andavo tanto fiera.
«A proposito di Caposcuola, andiamo Remus»quest'ultimo mi guardó ed arrossì per poi puntare gli occhi sulle sue scarpe imbarazzato.
«Emh, si. Lily io non sono più Caposcuola...»mi spiegó lui arrossendo sempre di più mentre vidi un ghigno mostruosamente malandrino formarsi sul viso di Potter.
«Ah, perfetto, perchè e chi è?»chiesi io impaziente di sapere tutta la storia.
«Perchè lo sai, il mio piccolo problema peloso mi impedisce di fare molte ronde e mi è sembrato giusto dare il compito a qualcun'altro, sai, per non lasciarti sola ecco...»ammiccó lui con le labbra leggermente serrate. Si, conoscevo il suo problema.
Era capitato molto spesso che la notte, dopo la luna piena, aspettavo che tornasse insieme a quegli altri tre scalmanati che erano diventati Animagus. Li medicavo quanto più possibile mi riusciva per non dare molto nell'occhio quando sarebbero andati in infermeria. Le voci giravano, in questa scuola.
«Ed è...»ma si bloccó lanciando un'occhiata a...no. Non ci posso credere.
«Impressionata, Evans?»mi chiese Potter ghignando con una scintilla divertita negli occhi. Come era potuto succedere che James Potter fosse diventato Caposcuola?! Cosa si era bevuto Silente?!
«Sei...sei un vero idiota! E ora muoviti, dobbiamo andare nel vagone»dissi io ringhiando leggermente e pregando tutti i fondatori che da un momento all'altro mi svegliassi.
Ci dirigemmo a passo svelto verso la meta e lo dovetti guidare, dato che non sapeva niente su come si arrivasse a quel vagone perchè non ci era mai stato.
«Finalmente i Caposcuola dei Grifondoro si fanno vivi. Ora, perchè indossate ancora questi vestiti? Dovete sbrigarvi, andate a cambiarvi su!»disse la porfessoressa McGranitt appena arrivammo per poi cacciarci come mosche.
«Ci cambieremo in uno scompartimento vuoto? I-i-insieme?!»chiesi io balbettando e guardando malissimo la McGranitt con la speranza che da un momento all'altro gridasse "Pesce d'aprile". Ma niente.
«Ma signorina Evans ormai siete abbastanza responsabili no? Che problema c'è?»mi domandó la donna come se non fosse stata presente in sei anni di scuola in cui io e Potter ci punzecchiavamo.
«Infatti Evans, che problema c'è?»mi chiese lui sempre con quel suo stupido sorrisetto mentre mi tirava nello stanzino.
«Girati o giuro che ti castro»gli ordinai io mentre abbassavo la tendina della porta scorrevole per non farmi vedere dagli altri studenti che sarebbero passati.
«Come sei manesca»mi disse lui sempre sbuffando e girandosi verso il finestrino e togliedosi la maglia.
Iniziai a spogliarmi anch'io, prima della maglia cercando il più possibile di coprirmi con i miei lunghi capelli rossi sul seno, azione impossibile dato che era mastodontico. Iniziai ad infilarmi la camicia bianca e quando fu completamente allacciata mi tolsi la gonna, chiedendomi il motivo per cui quella mattina avevo deciso di mettermela. Mi abbassai per sfilarmela e proprio in quel momento il mio sedere si trovó attaccato al punto più in basso dello stomaco di Potter che nel frattempo aveva finito di cambiarsi e si era voltato.
«POTTER!»urlai io girandomi a mia volta e tirandogli uno schiaffo sulla fronte per poi prendergli le spalle e girandolo di forza mentre sul suo viso aleggiava un'aria intontita.
«Rimani così, fermo»ordinai io voltandomi di nuovo e cercando di togliermi la gonna da sotto i piedi.
«Sai Evans, credevo che fossi più intelligente»mi disse lui e io grugnì in risposta mentre mi infilavo la gonna grigia.
«Io mi trovo di fronte ad una enorme vetrata che, al momento, sta facendo riflesso sull'interno dello scompartimento, in cui ci sei tu mezza nuda»quando terminó di dire questa frase mi morsi il labbro. Perchè non ci avevo pensato prima?! La finestra rifletteva.
«E TU NON GUARDARE!»lo ripresi io mentre mi giravo di nuovo verso di lui che fece lo stesso.
«Come faccio a non guardare?! Hai le mutandine rosse!»io arrossì mentre un fischio del treno ci informava che eravamo arrivati.
O che forse la fine di Potter stava arrivando. Aveva giudicato il mio completino intimo. Ora doveva pagarmela cara.
James
Erano passate un paio d'ore da quando avevo visto la Evans in mutande e reggiseno. Maledizione doveva per forza indossare l'intimo rosso fiamma come i suoi capelli?! Non ero un tipo che faceva la differenza tra un intimo femminile nero o bianco o rosso peró su di lei quel colore...wow.
«James, sei ancora tra noi?»mi chiese Sirius passandomi una mano sulla faccia, probabilmente mi ero imbambolato a fissare un punto preciso davanti a me che, in quel caso era...la Evans.
«Eh? Rosso...intimo...finestra...cosa? Si, cioè no...si invece si...»dissi io guardando dei punti imprecisati della stanza per poi puntare i miei occhi sulle labbra della Evans che stava già appuntando qualcosa su una pergamena anche se le lezioni non erano ancora iniziato. Se le stava mordicchiando e c'era un graffio su quello inferiore.
«Fratello non avrai mica "ipoteticamente" visto la Evans in completo intimo mentre vi stavate cambiando? Sempre ipoteticamente eh»mi chiese lui. Ma cos'era? Un visionario o qualcosa del genere? Se è per questo avrebbe dovuto fare il prof di Divinazione, sarebbe stato sicuramente migliore di quella vecchia megera...
«Ipoteticamente mi ha anche sbattuto il culo a dosso!»esclamai io passandomi una mano sulla faccia ricordando quello che era successo.
«E...perchè sei ancora vivo?»mi domandó Remus impressionato.
«Vedo come sei negativo Lunastorta. Ma passiamo al nostro Jamie cornuto. Allora com'è la Evans? Ha il culo piatto e il push-up nel reggiseno come dicono? James, piantala di sbavare dietro di lei, per Godric! Ora parla!»esclamó Sirius scrollandomi per le spalle e cacciando un'urlo dentro le mie povere orecchie.
«Oh-oh Sirius, non ce l'ha per niente il push-up. È tutta roba naturale.»spiegai io facendo ricorrere la mente a quel pomeriggio.
Subito dopo vidi il soggetto delle mie attenzioni passare vicino a me con i libri stretti al petto diretta sicuramente al dormitorio femminile. La guardai sfilarmi di fianco e salire le scale mentre la gonna ondeggiava come le sue ciocche di capelli rossi.
«Va bene Ramoso. Oggi ti sei divertito abbastanza meglio andare a dormire no?»mi chiese Remus alzandosi seguito da Peter e di conseguenza da me.
«Voi andate, io vado a caccia»ammiccó Sirius iniziando a prendere la direzione opposta alla nostra.
E per caccia Sirius intendeva andare a cercare qualche innocente ragazza in preda agli ormoni. Perchè Sirius Black era uno di quei ragazzi che vengono descritti in quei romanzi d'amore babbani, un bad-boy.
«Va bene orso Balù, ci vediamo più tardi»l'ho chiamato così solo per infastidirlo perchè so quando lo urti.
«Vaffanculo Ramoso...»mi sussurra lui mentre io ghigno salendo le scale del nostro dormitorio.
Spazio me!
I'M BACK BITCHES!
Eiii sono tornata con una nuovissima storia yeeee!
Allora, questo è il primo capitolo e spero che vi sia piaciuto! Volevo dire a coloro che non hanno letto la mia altra storia che questa racconterà la vita di James e Lily del loro settimo anno e di come si sono messi insieme, cosa che accadrà verso la fine della storia!
Bene, non ho altro da dire se non che pubblicheró penso ogni mercoledì se riesco. In senso che non so se riuscirò sempre a completare i capitoli che dovró pubblicare quindi potrebbe succedere che io avró dei ritardi nelle pubblicazioni. Vabbe per questa settimana ho finito, ci vediamo alla prossima! E spero che il capitolo vi sia piaciuto, stavo dimenticando di scriverlo.
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