Luna Piena pt.1
James
«James svegliati!»mi grida nell'orecchio una voce calda e, purtroppo per me e per il mio povero timpano, troppo acuta. Poi sento una mano posizionarsi sulle mie guance e strizzandole, una con il pollice e una con le altre dita, facendomi svegliare di soprassalto e spalancare gli occhi di botto, ritrovandomi un Remus che mi guarda spazientito con le braccia incrociate e sbattendo il piede a terra, un Peter che, appunto, mi sta strangolando le guance con una mano e con l'altra la strofina tra i miei capelli, sapendo perfettamente che io odio quando le persone lo fanno, e un Felpato che mi lecca con la sua lingua canina dentro l'orecchio.
«James, di Choppi Choppi»mi dice Peter.
«A otete fiantare?»borbotto io con ancora la mano di Peter che mi sta soffocando lentamente, non riuscendo a scandire le parole lettera per lettera.
«Ok, basta basta, abbiamo finito qui»dice Sirius ritornando nella sua forma umana mentre Peter mi lascia le guance. Rimangono tutti e tre intorno al mio letto come se dovessi confessargli qualcosa, cosa che non è affatto vera...almeno credo.
«Cosa c'è da guardare? So che sono bello, ma così mi sciupate. Susu, circolare»dico io agitando le mani per fargli capire che non li voglio così soffocanti. Ho bisogno del mio spazio, per Godric!
«Da quant'è che la sogni?»mi chiede Sirius con le sopracciglia corrucciate riferendosi a non so chi di preciso...
«Cosa?»domando io non capendo cosa voglia farmi capire, perchè non lo sta facendo, per il momento.
«Da quant'è che sogni Lily?»mi ribatte Remus guardando le mie coperte per terra, sapendo perfettamente che sarà lui a dovermele lavare, per poi puntare gli occhi su di me per capirlo anche con un semplice sguardo.
«Come lo avete scoperto?»rispondo con una domanda a quella loro domanda, cercando di sviare un po' dal discorso.
«Sei sonnambulo, parli nel sonno. Ma da quant'è che la sogni?»mi ribatte Peter per l'ennesima volta mentre io mi passo una mano tra i capelli già in disordine di loro.
«Forse, da quando le ho detto i miei sentimenti per lei»dico per poi alzarmi e andare al bagno senza più dire una parola.
Li sento uscire mentre mi cambio e mi pettino per andare a fare colazione. È sabato e quindi non ho fretta.
Questa sera ci sarà la luna piena, per l'eterna gioia di Remus. Io peró sono emozionato! Mi dispiace veramente tanto che Remus stia male al momento della trasformazione, veramente, anche perchè è il mio migliore amico quindi non potrei non essere dispiaciuto, peró queste ultime lune piene voglio passarle con i miei migliori amici.
Esco dalla stanza e mi dirigo in Sala Comune. Non mi va per niente di andare a fare colazione. Non ho molta fame dopo il sogno di questa notte...non vorrei mai che la Evans mi urli in faccia come ho visto e, in un certo senso, vissuto in quelle ore notturne che a me sono parse secoli eterni.
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Sono passate le ore e ormai è giunto il momento che aspettavo da questa mattina.
«Ragazzi andiamo! La luna si sta facendo viva...»grida Sirius uscendo di corsa dall'ingresso della Sala Grande. Io lo seguo a ruota come fanno gli altri due compagni del resto.
«Ragazzi!»grida una voce femminile che mi fa venire una morsa allo stomaco e che mi fa girare subito verso di lei. Vedo la Evans che ci ha seguiti fino al punto in cui c'è Remus.
«State attenti»dice guardandoci uno ad uno soffermandosi un po' di più su di me per poi dare un bacio sulla guancia a Remus, cosa che mi irrita molto.
Ma ora non posso pensare a questo, dobbiamo pensare al correre verso il Platano Pichiatore.
La luna inizia a farsi sempre più limpida e le nuvole scompaiono da davanti a lei, come per farle strada ed impossessarsi di Remus. Sento l'aria fresca di aprile farsi vicina e...poi lo vedo...
Non arriviamo nemmeno all'albero che segna l'entrata della Stamberga Strillante che Remus si blocca in mezzo a noi iniziando a contorcersi.
«Cazzo...»sussurra Sirius per poi trasformarsi in Animagus. Io e Peter facciamo lo stesso prima che il nostro amico sia completamente un Lupo Mannaro a tutti gli effetti.
Proviamo a distrarlo, cercando di portarlo nella direzione della Foresta Proebita ma qualcosa sembra che lo blocchi, come se un odore gli filtrasse tra le narici animali. E poi lo vedo.
Inizia a correre, a correre dalla stessa parte da cui provenivamo, verso Hogwarts. E appena fuori al portone c'è lei, c'è la Evans che, anche se prova a tirare il legno, non riesce ad aprirlo.
Guardo Sirius e lui sembra capirmi al volo. Inizio a correre cercando di essere più veloce del mio amico, per salvare la donna che amo.
E poi succede tutto in un attimo. Mi piazzo tra lei, che urla ad occhi chiusi, forse pensando che sarebbe stata la sua fine, e tra il mio amico che alza il braccio e mi graffia, provocandomi dei tagli profondi che...
Buio. Completamente buio.
Lily
«POTTER!»grido appena vedo il maestoso cervo cadere a terra. Vorrei andare li, per aiutare i Malandrini ma non posso. Ma poi Sirius salta sulla schiena del lupo distraendolo e facendosi rincorrere fino ad arrivare alla Foresta, scomparendo alla mia visuale. Chissà dov'è Peter ora...
Mi avvicino al cervo che, nel momento in cui era caduto, era ritornato nelle forme dell'umano.
«Potter, andiamo...»dico io prendendolo sottobraccio e tirandolo su. Caspita se pesa...
«Evans...»mugugna lui mentre entriamo nel castello e lo trascino per le scale. Ad ogni gradino lo sento irrigidirsi sulle mie spalle e, piano piano, riacquista conoscenza, facendo i passi autonomamente.
«Evans non ce la faccio...»biascica lui mentre entro nel dormitorio dei Malandrini e di Frank, che è al parco con Alice, per fortuna.
«Non dirlo Potter, andrà tutto bene, tranquillo...»lo rassicuro io, anche se non mi dovrebbe importare se sopravviva o no.
Non riesco a farlo arrivare al suo letto che mi cede improvvisamente. Per fortuna ho una sedia vicino e riesco a farlo sedere li sopra. Poi trascino la sedia verso il suo letto e prendo delle bende.
«Potter, sei sveglio?»gli chiedo io spostandogli i capelli dal viso per vedere se gli occhi erano aperti. Lui annuisce.
«Beh, apri gli occhi e rimani sveglio...adesso non farti strane idee ma devo toglierti la maglietta»dico io prendendo la cucitura della maglia tra le dita e tirandola su, levandogliela.
«Evans, le strane idee me le sto facendo eccome...»lo ammutolisco prendendo del disinfettante e cercando di curargli le ferite che ha su tutto il corpo.
«Evans...moriró?»mi domanda lui aprendo finalmente del tutto gli occhi e guardando le mie mani all'opera sul suo busto rigido e ben formato.
«Ma che dici, non puoi morire. Sei James Potter per la miseria!»esclamo io mollando un attimo il batuffolo di cotone che avevo per riprendere il fiato che avevo perso fino a quel momento. Avevo trascinato un peso morto e maschile per sette rampe di scale ed ero esausta di quella maledetta giornata. Adesso lui non poteva uscirsene con il fatto delle probabilità che aveva di morire in quel momento.
«Si ma, non sono mai stato in queste condizioni. Di solito me la cavavo con qualche graffio sulle braccia...»mi spiega chiudendo gli occhi e sospirando, come se avesse fatto uno sforzo enorme nel pronunciare quelle poche parole.
«Si ma io non ti ho mai controllato le ferite, ricordatelo. C'è Lily Evans qui e non ti azzardare a chiudere gli occhi, rimani sveglio!»lo rimprovero io dandogli un leggerissimo schiaffetto sulla fronte per poi rimettermi al lavoro ma questa volta sul petto.
«Che c'è? Ti preoccupi se moriró?»mi schernisce lui con il solito ghigno sul viso per poi trasformarlo in una smorfia di dolore bella evidente.
«Si se sono l'unica presente alla tua morte. Potrebbe sembrare che ti abbia ucciso io sai?»gli dico cercando di fargli il meno male possibile, anche se la cosa è abbastanza difficile, dato come è ridotto.
«Beh, è strano ma ci credo. Mi hai minacciato di morte forse un bel po' di volte nei corridoi, già»ridacchia un po' mentre io continuo a disinfettargli le ferite per poi puntargli la bacchetta e fargli un incantesimo di cucitura per i punti in cui ci vorrebbe.
«Devo metterti i punti...»annuncio io prendendo la bacchetta e sfiorando la cima con i graffi più profondi che ha. Una luce si accende nel punto in cui la sua pelle e il legno vengono in contatto.
«Aih!»grida Potter allungando la schiena verso lo schienale e cercando con la mano qualcosa da strizzare per sfogarsi. Decido di aiutarlo e gli porgo la mano che lui afferra e che stringe nella sua, stritolandola come se volesse farci una spremuta.
«Scusa»gli dico quando finisco il tutto e controllando che sia tutto a posto. Lui sembra essersi ripreso e ne sono felice. Per un attimo ho pensato che non sarei riuscita a guarirlo, lo ammetto.
«Va bene emh...ora se vuoi puoi anche andartene, so che non vuoi rimanere con me»mi spiega lui indicandomi la porta.
«No, voglio vedere come stai fra un po'»gli dico io rimanendo seduta sul suo letto. Perchè voglio rimanere qui? Cosa diavolo mi sta succedendo? Eppure è strano perchè non sono nel mio periodo del mese...
«Ma tu mi odi...»giustifica lui con sguardo confuso e facendo uno strano broncio.
Infatti aveva ragione. Io lo odiavo. Ma ora perchè volevo rimanere al suo fianco? Perchè gli avevo dato la mano mentre stava male? Perchè lo avevo preso dalle grinfie di Remus? Perchè stavo trovando delle scuse per rimanere ancora con lui? Perchè si, quelle che mi stavo inventando erano scuse. In realtà non sapevo nemmeno perchè volevo restare con lui. Sapevo solo che volevo scompigliargli quei suoi maledetti capelli corvini, volevo fregargli quegli occhiali e vederlo impazzire perchè amavo vederlo imazzire e...io amavo vederlo impazzire. Io amavo lui. Io amo James Potter. Solo ora me ne rendo conto? In realtà mi era sempre piaciuto il fatto che mi rompeva le scatole ogni giorno per chiedermi di uscire, era solo che sono sempre stata troppo orgoglioso per ammetterlo.
«Ti odiavo, ora non più»
Spazio me!
Okokok. Capitolo letteralmente di merda, forse quello più schifoso che ho fatto fino ad ora ma non vedevo loro di scriverlo waaaaaa. Vi amo lo sapete eheheh.
Oltre questo, voi che mi dite ehhh? Tutto bene? Come state passando l'estate? Io mi annoio a morte, sto solo a casa a scrivere. Dopo che mi sono fatta un culo così agli esami, bel ringraziamento, yeee. Vabbe va, non sto qui a deprimermi.
Byeeee.
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