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Errori pt.1

James

Ancora non riesco a levarmi dalla testa il momento in cui la Evans era tra le mie braccia, mentre l'odore dell'alcol nel suo fiato che si espandeva piano piano sulla mia pelle facendola rabbrividire.

Non riesco a levarmi dalla testa il fatto che io non abbia voluto usare una ragazza come tante solo per divertirmi mentre questa era ubriaca.

Non riesco a levarmi dalla testa il fatto che io le abbia confessato il mio amore per questa ragazza quando lei si era ripresa ed era completamente sobria a tal punto da scappare da sola e di corsa verso il suo dormitorio.

Non riesco a levarmi dalla testa la sua mano, piccola, dolce e fredda, tra la mia folta massa di capelli mentre me li allisciava tirandoli verso l'alto.

Non riesco a levarmi dalla testa il momento in cui questa ragazza era sotto di me e io non potevo far altro che dirle di togliersi o presto saremmo stati tutti e due nei guai.

Non riesco a togliermi dalla testa le iridi verdi che mi fanno perdere la testa e i capelli fiammanti che fino a poco tempo fa detestavo più di ogni altra cosa. Così come per le sue numerose lentiggini sulle guance rosee e sul naso all'insù. E questo vale anche per le sue labbra carnose e sempre rosse naturalmente, senza il rossetto.

È semplicemente che non riesco a togliermi dalla testa la faccia di Lily Evans.

Perchè mi sono dovuto innamorare proprio di lei, lei che mi odia talmente tanto dal volermi vedere sparire dalla sua vita.

«James, ci sei? So benissimo che questa lezione è una noia mortale e che a te non frega niente ma potresti anche ascoltarmi una volta ogni tanto»mi sussurra Sirius facendo degli strani ghirigori sul legno del banco su cui è poggiato il libro di Incantesimi.

«Dai Ramoso, sai che odio essere ignorato. E tu mi stai ignorando. E la cosa non mi piace affatto. Dovresti sapere cosa ti succederà se continui a guardare un punto fisso sul pavimento e non me»mi ribatte lui e, al suono della campanella si alza di scatto facendo ribaltare la sedia sui piedi di Remus seduto stranamente dietro di noi che urla dal dolore.

«Grazie a Godric è finita!»esclama Sirius e, per fortuna, talmente forte da riuscire a coprire le imprecazioni di Remus che si è alzato e lo sta inseguendo fuori dalla classe. Io faccio lo stesso fino a ritrovarmi nella Sala Grande, dove la maggior parte degli studenti è già riunita per pranzare.

È così strano vederli già qui. Ma sicuramente mangeranno tutti quanti di fretta e furia dato che oggi c'è la gita ad Hogsmead e la McGranitt, per tutti quelli del quinto e del settimo anno, ha dato la "possibilità" di finire i compiti scritti tutti questo pomeriggio cosicchè ci ritroveremo liberi per la settimana. Baggianate, dico io! Peró, ha imposto questa regola: tutti gli studenti del quinto e del settimo anno non potranno uscire dal castello se non avranno terminato i loro compiti, perció tutti quelli che, come me, saranno costretti a passare la maggior parte della giornata qui al castello, si stanno sbrigando per iniziare subito a fare i compiti.

«Forse è meglio che inizi anch'io...»annuncio io a mezza voce, riferendomi al fatto dei compiti e decidendo mentalmente che è meglio saltare il pranzo e mettermi all'opera, per poi voltarmi verso di Sirius e comunicargli la mia decisione.

Dopo vari tentativi riesco a convincerlo.

«Si ma dove sono Rem e Peter?»mi domanda lui una volta nel corridoio del quarto piano diretti alla biblioteca, dove troveremo la maggior parte delle risposte.

«Mmm...»ma vengo interrotto dal notare felicemente che i nostri amici che si trovano ad un tavolo della stanza più triste e silenziosa di Hogwarts, la biblioteca.

Io e il mio migliore amico ci avviciniamo a passo veloce verso gli altri due membri del nostro gruppo che noto che sono felicemente accompagnati da una ragazza dai capelli rossi come una Ferrari lucente.

«Evans, quale onore!»esclamo io mentre Sirius si precipita al posto vicino a quello di lei. Mi guarda con malizia mentre lo prendo per la manica e tirandolo per poi sedermi io vicino alla ragazza in questione e lui vicino agli altri due.

«Tacete!»dice lei parlando evidentemente con tutti e quattro per poi ricominciare a parlare:

«Ho quasi finito questa relazione e poi me ne devo andare»spiega lei continuando ad appuntare con la sveltezza della mano pari a quella che ha una lepre nei suoi salti. Tira fuori un pezzetto della lingua e gonfia le narici facendola sembrare ancora più bambina. È così dolce.

Noi due l'osserviamo mentre completa tutte le parole ma con due sguardi diversi: il mio curioso e il suo scocciato.

«SI!»grida lei alzando le braccia e gettando la penna in aria guardando il soffitto.

«Ciao ciao ragazzi e divertitevi nell'immergervi tra tutti questi libri!»esclama lei alzandosi e passandomi sopra senza rendersi veramente conto di quello che sta facendo. Io sento qualcosa ribollirmi nello stomaco mentre mi sfiora le gambe con le sue e poi scende i gradini scorrazzando felice verso l'uscita.

«James, ti sei imbambolato»mi dice Peter lanciandomi addosso una gomma da cancellare che mi colpisce proprio in testa e incastrandosi tra la lente degli occhiali e il mio occhio.

«Se volevi farlo non ci riuscivi»gli dico io levandomela e lanciandogliela a mia volta, colpendolo sulla spalla.

«Maledetta McGranitt e maledetta Hogsmead. Ma perchè diavolo dobbiamo finire tutti i compiti per andare in giro? Per una volta che non sono in punizione!»grida Sirius sbattendo il pugno sul tavolo e facendo girare tutti i ragazzi che ci circondano mentre Remus chiede scusa e prega qualcuno di far smettere Sirius che poi poggia i piedi sul banco di legno.

«Reeeemusss!»dice il cane girandosi poi verso il lupo che ha già incrociato le braccia e scuote la testa per fargli capire che non farà nulla di quello che lui gli chiederà, in questo caso, i suoi compiti

«E vabbè, allora ciao»dice alzandosi e infilandosi le mani nelle tasche uscendo a passo svogliato dalla biblioteca.

«Devo farli per forza?»chiedo io bloccandomi ad ogni parola mentre mi sbatto un libro in testa. Sento Remus borbottare qualcosa di incomprensibile del genere "perchè a me?", "non potevo scegliere degli amici migliori, tipo dei criceti?", "adesso basta, ora giuro che lo mollo".

«La McGranitt ti ucciderà se non li fai, James. Già non li hai portati l'altro giorno, figuriamoci se non li porti domani. Saresti un povero cervo morto e lei, delle tue carni, si farà ricca vendendole al mercato nero»dice Peter diventando tutto ad un tratto paranoico e tutto d'un fiato, riprendendo un lungo respiro alla fine del suo discorso.

«Si Peter, hai proprio ragione. Comunque, facciamo una cosa»inizia a spiegare Remus mettendosi dritto con la schiena e congiungendo le mani come in segno di preghiera e tenendo gli occhi bassi«tu, James, vai in giro dove ti pare a fare baldoria dove vuoi e con chi vuoi insieme a quel cane rognoso. Poi, SE VOGLIO, io e Peter ti raggiungiamo. Ma ora, NON. DEVI. DARMI. FASTIDIO.»mi spiega Remus tutto d'un fiato con tono tranquillo, cosa che non è.

«Oh si...GRAZIE MERLINO ALLORA ESISTI!»urlo io facendo per alzarmi ma un libro, sicuramente quello della nostra dolcissima biblotecaria, mi si sbatte in testa poco prima che io mi alzi e iniziare a correre.

Più corro fuori più sento l'aria fresca di fine gennaio che mi si sbatte sulle guance e la felicità che aumenta sempre di più. Cioè, non è che sono un bambino che appena esce un po' diventa subito contento. Il fatto è che scappare dalle grinfie di Remus quando lo metti in biblioteca e quando è quasi arrivato il momento del suo periodo del mese e della lotta con il suo piccolo problema peloso è letteralmente impossibile.

«Sirius!»grido io vedendo una testa capelluta vicino al negozio di scherzi di Zonko che ammira intensamente la vetrina. Lui si gira e mi ghigna malandrino da lontano. Poi mi indica col pollice qualcosa dentro al negozio e noto che sono la Prewett e Frank che fanno delle cose che chiamano "dolciose" dietro ad uno scaffale con una Evans che li guarda e cerca di chiamare Alice, evidentemente non la sta ascoltando. Poi lei sbuffa ed esce dal negozio. Vedo Sirius ghignarmi nuovamente e avvicinarsi alla rossa. La saluta e noto che lei è infastidita dal fatto della sua presenza mentre lui gli cinge un braccio intorno alla vita.

E lì, la mia gelosia decide di farsi viva.

Cammino a passo veloce e infuriato verso il mio migliore amico prendendolo per le spalle e tirandolo via dicendo alla Evans un secco:
«Te lo porto via, ed è molto meglio, fidati»e lo faccio entrare ai Tre Manici di Scopa, iniziandogli ad urlare in tutte le lungue che conosco e che ricordo di conoscere.

Credo di averlo mandato a fanculo anche in olandese un paio di volte.

Spazio me!
Ok, raga questo capitolo è stato un vero e proprio parto. Calcolate che io di solito mi avvantaggio i capitoli. Di solito ne scrivo o uno o due alla settimana e calcolate che questo è stato scritto il 30 aprile e non so quando lo pubblicheró yeee. Vabbe insomma il punto è che questa settimana dovevo scrivere due capitoli e ne ho scritto uno e mi sento nella merda yuppy ye.
IMPORTANTEEE
Dato che sono lunatica ho deciso che, visto che ho finito di avvantaggiarmi tutti i capitoli della storia, pubblicheró un capitolo un giorno si e uno no. In questo modo concluderó prima questa storia e inizieró a scrivere un'altra che...no niente non dico nulla.
Zaooo

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