Episodi strani
Lily
Anche la fine di febbraio è arrivata. I giorni passano stranamente troppo veloci. Non era mai successo che il tempo scorresse in questo modo. Forse è perchè sto per lasciare tutto e tutti. Forse perchè questa fine dell'anno, che si sta avvicinando in modo impressionante, sarà l'ultima mia fine dell'anno ad Hogwarts. Forse perchè, una volta finiti gli esami non sapró dove andare e con chi andare, dato che non ho più una famiglja. Forse perchè non avró più nessuno. Alice rimarrà con Frank, Remus con i suoi amici e io da sola.
O forse perchè non c'è più un esemplare di Potter che mi insegue ovunque vada ripetendomi di amarmi e bla bla blaaaa. Tutte balle. Mi ha mentito sul fatto di amarmi. L'ho visto con i miei occhi baciare un'altra. Peró...perchè mi interessa? Insomma, per me siamo solo amici, tra di noi non c'era nulla tranne che un'amicizia debole. Infatti si è visto come lui stesso ha spezzato quello che voleva da anni ormai. Non sono arrabbiata. È solo che mi da alquanto fastidio il fatto che mi abbia mentito in questo modo. Poi non con delle parole banali, con delle parole a cui sarei potuta anche cascare. "Ma non lo hai fatto" mi ricorda una vocina nella mia testa mentre mi dirigo a colazione con i libri stretti tra le braccia al petto. Giro l'angolo della Sala Grande e mi avvicino al mio tavolo, sedendomi il più lontano possibile dal punto in cui di solito si siedono i Malandrini.
«Eih Lils»mi richiama la voce di Alice da dietro di me per poi sedermisi affianco. Accanto a lei si unisce Frank che mi guarda con gli occhi leggermente persi nel nulla.
«Arrivano...»sussurra lui alla fidanzata proprio quando dall'entrata della Sala Grande si fanno udire delle fortissime risate, le solite risate che ogni mattina risvegliano i quadri del palazzo facendoli imprecare.
Vedo Black al fianco di Potter che ha davanti Remus e Minus che sicuramente parleranno dei compiti del giorno. Saluto Remus con un sorriso e gli faccio cenno di venire da me. Ma quello che rimane deluso da questa cosa è Potter che mi fa un sorriso ebete e fa un passo nella stessa direzione di Remus per poi accorgersi che ce l'avevo col mio migliore amico e facendosi spegnere il sorriso.
«Non sta bene»mi annuncia il biondo sedendosi di fronte a me e indicando con gli occhi Potter che, anche se incoraggiato da Sirius per non mettersi vicino a me o di fronte, lo ignora e si dirige verso il punto in cui sono seduta. Si siede al mio fianco ma non si mette rivolto verso il tavolo ma al contrario.
«Dobbiamo parlare»mi dice fermo lui cercando di guardarmi negli occhi ma io continuo a fissare la mia colazione e a mangiarla fingendo che lui non esista.
«Non abbiamo nulla di cui parlare, Potter»gli spiego dura io facendo si che il suo cognome risulti come un insulto e sembra anche accorgersene.
«Merlino, Evans, per una santa volta puoi chiamarmi James invece di Potter come se fosse un insulto?!»esclama lui evidentemente arrabbiato da questo fatto. È sempre stato così, ora cosa gli cambia?
«No»gli rispondo io sempre non guardandolo mentre sbuffa girando la testa verso il tavolo dei professori che al momento parlano del più e del meno, sicuramente anche del l'imminente guerra che sta esplodendo al di fuori di queste mura.
«Guardami»mi comanda lui prendendomi il viso tra le mani e girandolo verso di lui. Sembra che tutta la tavolata si sia azzittita di botti in questo esatto momento e pare che anche il resto degli studenti abbiamo fatto la stessa identica cosa.
«Perchè sei arrabbiata?»mi domanda lui avvicinandosi a me e attaccando le nostre gambe, in modo che i suoi occhi mi mettano timore in qualche modo, ma questo è quello che lui pensa, il che non è vero.
«Perchè mi hai mentito»gli dico semplicemente mentre tutto il resto sta in un silenzio che ci guarda attentamente.
«Io non ti ho mentito. È lei che ha baciato me»mi cerca di spiegare lui mentre io sbuffo con un sorriso. So alla perfezione che mi sta mentendo, ancora.
«Guarda che è vero. Ma qualcosa non mi torna»mi dice lui per poi fissare la sua attenzione su una mia ciocca di capelli rossi e riportarmela all'indietro mentre io arriccio il naso schifata.
«Perchè ti da fastidio il fatto che io l'abbia baciata? Provi qualcosa per me?»mi domanda lui incuriosito e fermo come se non fosse una domanda da un bel peso.
«Perchè odio quando la gente mi mente. E rassegnati Potter, l'unico sentimento che potrei provare verso i tuoi confronti è odio puro»gli sputo io sopra la sua ultima speranza. Lui fa scivolare le mani dalle mie guance e noto una lampadina accendersi nei suoi occhi con una luce strana, che non avevo mai visto prima.
«Sai che c'è Evans? Mi sono stancato. Mi sono stancato di correrti dietro per farti capire almeno la metà dei miei sentimenti verso di te, perchè tu non sai quanto sia grande l'amore che provo verso i tuoi confronti. Mi sono stancato di essere rifiutato e insultato continuamente. Mi sono stancato di amarti veramente. E quindi sai una cosa? Ti odio anch'io!»esclama lui alzandosi e passandosi una mano tra i capelli mentre il silenzio ancora invade la stanza. Ora anche i professori parlano più.
«Va bene, Potter. Sono anche più felice. In questo modo non dovró sentire la tua voce petulante seguirmi ovunque!»gli grido io per poi alzarmi e andare di fretta verso i sotterranei, precisamente nell'aula di pozioni.
È vero che lo odio? Si, è vero quanto l'oro.
James
«Bene bene ragazzi miei»ci richiama il professor Lumacorno appena tutti quanti siamo seduti ai soliti posti, ovviamente io allo stesso banco di Sirius.
«Oggi voglio che voi prepariate l'Amortentia. Ovviamente nessuno di voi divrà utilizzarla perchè illegale, ma alla fine della lezione vorrei sapere quali odori sentite...per sapere se è fatta bene, ovviamente, non per farmi i vostri affari amorosi»dice il tricheco per poi scoppiare a ridere.
«Per questo lavoro collaborerete in coppie scelte da ma, non fate così ragazzi...»dice lui quando sente un coro di "ohh" piuttosto dispiaciuto.
Mentre lui annuncia le coppie, io e Sirius iniziamo a parlare di quale odore troveremo nella pozione.
«Io sicuramente annuseró l'odore della stoffa delle mutandine di pizzo di tutte le ragazze che vengono a letto con me una volta a settimana, poi l'odore del mio shampoo a secco che mi fate tu e Remus dopo le lune piene e il cappuccino che prendo ogni mattina. Il cappucc che mi preparano questi elfi non si batte, altro che Kreacher...»mi spiega lui mentre io ghigno pensando a quello che sentiró.
«Io forse il legno del manico da scopa e delle mie corna, la menta, perchè è l'odore del mio profumo preferito e...»ma mi blocco pensando ad un secondo odore.
«Forse la carta, cioè l'odore che si associa alla Evans»mi spiega lui sorridendomi malandrino al solo pensiero.
«Ma cosa? Io non la amo più, non hai sentito il litigio di stamattina? Lei mi odia, impareró ad odiarla anch'io...»ma vengo interrotto quando il mio nome pronunciato dal professore attira la mia attenzione su di lui.
«Potter e Evans, nella speranza che l'alunna migliore di Grifondoro riesca a tirare fuori il meglio da...beh da Potter»io mi irrigidisco sul posto mentre Sirius mi da una gomitata sulla costole per farmi segno che mi sarei dovuto alzare io ed andare dalla Evans. Lui, in seguito, capitó con la Prewett.
«Evans»salutai la rossa come se stamattina non avevamo litigato pesantemente.
«Potter»sussurra lei mentre mi siedo.
Il resto della lezione va avanti così. Noi che non spiccichiamo parola tranne per quando lei mi ordinava di passarle gli ingredienti per la pozione.
«Fatto!»esclama per attirare l'attenzione del professore. Lui allunga il collo sul recipiente e poi sorride battendo le mani cicciotte.
«È perfetta! Ora su, non fate i timidi voi due, annusate!»ci ordina lui. Prima tocca alla Evans.
«Professore non sento nulla...»dice lei stranita. Poi si gira verso di me e mi rimprovera.
«Tutta colpa del tuo stupido shampoo alla menta. Si sente per kilometri quel maledetto odore!»mi grida contro per poi incrociare le braccia e sbuffare.
«Perchè tu? Potevi evitare di metterti quei litri di profumo alla vaniglia no? Si sente solo quest'odore in tutta la classe!»dico io alzandomi. Lei rimane a bocca aperta, si alza e se ne va di fretta e furia senza dire nulla.
«Beh, comunque è fatta bene...»spiega Lumacorno per poi aggiungere dei punti a Grifondoro nello stesso istante in cui io vado verso la prossima lezione, Difesa contro le Arti Oscure.
Alla lezione di oggi, da quello che sto ascoltando, dobbiamo evocare un Patronus completo. Io e i Malandrini ci lanciamo un'occhiata fiera, dato che noi sappiamo fare benissimo questo incantesimo dal terzo anno.
«Expecto Patronum!»esclamiamo all'unisono noi quattro per poi far uscire un cervo, un cane, un lupo e un topo dalla bacchetta di ognuno di noi. Li vediamo giocare insieme fino a quando, qualcosa si piazza sulla visuale del cervo, cioè del mio Patronus.
Davanti all'animale argentato ce ne è un altro, uguale a quello, ma più piccolo e senza corna, proveniente dalla bacchetta dietro alla cerva. Non riesco a capire di chi sia quel Patronus, fatto sta che ora i due colli degli animali sono in contatto mentre si strusciano l'uno con l'altra. Il silenzio, come quello di stamattina nella Sala Grande, invade una volta ancora la stanza.
Poi le due sagome argentate svaniscono e vedo una chioma rossa farsi presente di fronte a me con la bacchetta sollevata e le guance rosse dalla concentrazione. Alza gli occhi verdi su di me e mi chiede
«Perchè i nostri Patronus combaciano?»le guance della Evans sembrano non voler diminuire il rossore.
«Perchè sei perfetta per me»
Spazio me!
Ma zao. Come state? Sono riuscita a scrivere yeeee!
Questo capitolo è una merda proprio, forse troppo pieno di zucchero...opsissimo. Vabbe non ho niente da dire(stranamente)...alla prossima!
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