Capitolo 17
Allora ragazze, eccoci con un nuovo capitolo <3 . Come di consueto attendo vostre impressioni e riflessioni. Vi ricordo l'invito a commentare il mio primo racconto natalizio per il contest di cui vi ho parlato. Vi ho lasciato il nome del contest e il nome della ragazza che lo ha creato così potete cercare lei e trovarlo nelle sue storie!
Grazie sempre! Vi lascio una nuova meravigliosa grafica realizzata da una splendida ragazza per me! <3
Il mattino dopo mi svegliai con un gran mal di testa. Per fortuna il dottor Foster mi aveva dato la giornata libera che avrei passato buttata sul divano a mangiare schifezze e guardare film strappalacrime. Stavo facendo colazione quando Rachel si alzò, pronta per farmi il terzo grado sulla serata trascorsa.
«Allora bionda? Com'è andata ieri sera?».
«Bene. Ho conosciuto la Stevens. È davvero una gran donna!».
«Grandioso!».
«Sì. Lo sai che sostiene un'iniziativa contro le malattie sessualmente trasmissibili? Ieri il fondatore di quest'associazione è salito sul palco e ha fatto un bel discorso sul sostenere questa causa...».
«Wow! Che cosa figa!».
«Già. E... guarda qui» dissi prendendo il preservativo dalla mia borsa «abbiamo avuto anche un piccolo regalo».
«Noooo. Non ci credo» e scoppiò a ridere
«Rachel, è stato imbarazzantissimo, dovevi vedermi! Ero tra Dean e il mio capo quando passa questa assurda ragazza che inizia a dirci dei vari tipi di profilattici: sottili, ultrasottili, ai gusti di frutta... è stato terribile» e poggiai la testa sul tavolo.
«Ahahaha, povera Jules. Già t'immagino! E tu quale hai preso?».
«Non avevo idea di quale scegliere. Lo ha scelto Dean per me».
«Lo ha scelto lui per te...».
«Esatto».
«Ti ha tolto dall'impaccio».
«Sì, più o meno...».
«Però!» disse riflettendo. «E lui quale ha scelto?».
«XL!» dissi alzando gli occhi.
«No! XL? Ma daiiii! Non avrei mai immaginato che... insomma... non che mi diverta a immaginare il coso di mio cognato però... non credevo l'avesse così grosso» esclamò ridendo.
«Decisamente grosso!» e abbassai lo sguardo.
Rimase per un attimo zitta, poi disse: «E tu che ne sai, scusa?».
«Lo abbiamo fatto! Abbiamo fatto sesso!» dissi tutto d'un fiato.
«Cosa? Quando... come... com'è successo?».
«Non è stata colpa sua. Voglio dire... io lo volevo e... be', gli ho detto che lo volevo e... è che io speravo che ieri si comportasse come ha fatto in queste ultime settimane, evitandomi, cercando di rivolgermi la parola il meno possibile. Invece, ha fatto stupidi commenti sul mio vestito, mi ha invitata a ballare, mi ha detto quanto sono bella... so che tutto questo può sembrarti sciocco ma... ieri io... lo volevo come non mai Rachel!».
«E quindi gli hai praticamente detto che volevi andare a letto con lui?».
«Più o meno! Comunque sia, è successo ormai e... non posso farci più niente!».
«Dove l'avete fatto, scusa?».
«C'erano delle stanze prima di entrare nella sala dove si teneva il party. Siamo andati in una di quelle».
«Spero che abbia usato il suo condom XL» sottolineò arrabbiata.
«Certo che l'ha fatto! Non credo sia così stupido vista l'esperienza che ha...».
«Come...» sbuffò. «Com'è stato? Insomma... è stato gentile?».
«È stato molto dolce! Si è preoccupato che fossi sicura di volerlo, si è preoccupato che stessi bene, mi ha detto di fermarlo se mi avesse fatto male...all'inizio un po' mi ha fatto male ma poi è stato bello» dissi con rammarico.
«Se è stato così bello, perché mi sembri infelice?».
«Perché... perché dopo lui si è comportato come se non mi conoscesse, mi ha evitato tutto il tempo e quando dovevo andare via si è offerto di darmi un passaggio visto che ero a piedi, ma... abbiamo litigato!».
«Motivo?».
«Gli ho detto che si era comportato da stronzo e lui mi ha detto che "quello che mi ha dato ieri sera è tutto ciò che lui ha da offrirmi", queste sono le esatte parole...».
«Jules odio dirti: 'Te l'avevo detto', ma...».
«Lo so Rachel, lo so... è solo che... vedi è così strano... a volte lui è dolcissimo, sembra... un ragazzo come gli altri, uno con cui puoi costruire una relazione normale... e un attimo dopo si trasforma nel classico stronzo che si diverte a usare le donne!».
«Jules, magari si sforza di essere gentile solo perché sei mia amica... hai mai pensato a questo? Magari se fossi stata una conosciuta in un bar non avresti mai visto la parte gentile...».
«Io... senti, lo so che sembra assurdo, però... c'è qualcosa tra noi... qualcosa che va oltre la semplice attrazione fisica... io non so spiegartelo... però sento che c'è altro... molto altro!».
«Jules, scusami se sono così franca, ma quello che provi tu non conta... lui è un donnaiolo... è uno che colleziona scopate come trofei. Non ha mai avuto una ragazza Jules, non si è mai fidanzato. Deliberatamente! Non è una cosa che gli interessa, capisci? Non cambierà per te...».
«Lo so... ma non posso fare a meno di sperarlo!».
«Capisco...» sibilò guardando nel vuoto.
«Rachel ti prego, non avercela con me...».
«Io non ce l'ho con te, è solo che... ti conosco Jules... e non posso stare qui con le mani in mano a vederti soffrire. Cavolo, immaginavo questa conversazione come... noi due che mangiamo gelato e parliamo della tua prima, bellissima, romantica volta. Che parliamo di come lui sia stato dolce e ti abbia poi riaccompagnato a casa, magari dato il bacio della buonanotte. Poi ti avrebbe mandato un sms per dirti quanto era stato bello farlo con te e il giorno dopo ti avrebbe chiamata per invitarti a uscire. È così che doveva essere, Jules...».
«Io... lo so... lo so, cosa credi? Ma... in questo momento... Dean è tutto ciò che voglio!».
«Non potrai mai averlo come desideri, Jules...».
«Ne sono consapevole. Ma una piccola parte di me spera sempre che le cose possano cambiare...».
«Già... senti, adesso vado a prepararmi, devo andare a lavoro... ci vediamo stasera, ok?».
«Ok!».
«Va' a riposarti! Hai una faccia» e mi diede un bacio in fronte.
«Grazie di esserci Rachel».
«Sempre, amica mia!».
* * *
Nella sua mente
Il giorno dopo ero seduto sul divano facendo zapping tra i canali, continuando costantemente a pensare alla sera prima, quando Josh si svegliò e mi costrinse a parlare della serata trascorsa...
«Allora, com'è stata la festa?».
«Lunga...» dissi, continuando a cambiare i canali.
«Ti sei impegnato tanto per questo progetto. Hai affermato che avete fatto un ottimo lavoro e tutto ciò che hai da dire su ieri sera è che è stata una notte lunga?».
«Si mangiava bene... Alicia Stevens ha dimostrato di essere una donna molto altruista e...» non potevo dirgli di Jules «e il posto era magnifico!».
«Be', questa è una risposta che posso accettare» disse aprendo il frigo. Mentre cercava qualcosa per fare colazione, sentimmo bussare al citofono...
«Chi sarà?» feci io.
«Non ne ho idea...» fece Josh alzando la cornetta. «Chi è? Rachel? Che ci fai qui? Ma certo... Sali!».
«È Rachel?» chiesi sorpreso.
«Sì» fece Josh sistemandosi i capelli.
«La devi accompagnare a lavoro?».
«No, non ho capito cosa vuole, mi ha chiesto solo di aprirle il portone» e continuò a guardarsi allo specchio. Poi dopo pochissimo lei bussò alla porta, ed entrò con una faccia nera...
«Buongiorno amore» esordì, dando un bacio fugace a Josh.
«Tesoro! Che bella sorpresa».
«Non sono qui per te, a dire il vero...» e venne verso di me.
«Come?» fece Josh perplesso.
«Buongiorno anche a te Dean...» disse avanzando.
«Rachel...» risposi senza posare il telecomando, ma lo fece lei togliendomelo di mano e spegnendo la TV.
«Immagino che ieri sera sia stata una bella festa per te, vero?» e mi guardò dritto negli occhi.
«Rachel, ho capito dove vuoi andare a parare e...».
«E immagino che tu non abbia raccontato a tuo fratello tutti i dettagli, vero? Josh, lo sai che la famosa scrittrice di libri erotici sostiene un'iniziativa bellissima per chi ama fare sesso? Hanno persino regalato dei profilattici ieri sera, vero Dean?».
«Rachel...».
«Jules mi ha mostrato il suo... il tuo dov'è Dean? Oh, giusto... non c'è visto che l'hai usato per scopare con lei!» disse urlando.
«Cosa?» esplose Josh, scioccato.
«Rachel, io non ti permetto...».
«No, io non ti permetto! Come hai potuto essere così crudele Dean? Era la sua prima volta e tu lo sapevi! Non hai esitato nemmeno un secondo a fare ciò che hai fatto!».
«Era la sua prima volta? Jules era vergine?» fece Josh sconvolto.
«Esatto! Era... era vergine! Visto che il tuo caro fratellino ha pensato bene di portarsela a letto in una squallida camera di uno squallido palazzo dov'erano ospiti!».
«Rachel... non è così semplice» dissi tentando di giustificarmi.
«Cosa? Cosa non era semplice, Dean? Dio, ma non lo capisci che lei ha perso la testa per te? Ha una cotta per te Dean! Dovevi lasciarla stare, tu non dovevi permettere che...».
«Ho fatto un errore!».
«Già... un errore che per te sarà solo un'altra tacca sulla lista di 'quante donne mi sono scopato questo mese', mentre per lei sarà sempre la prima volta, e non la dimenticherà mai...».
«Non c'è nessuna lista» dissi guardandola dritta negli occhi «e anche se ci fosse, Jules non ne farebbe mai parte...».
«Oh... che fortuna allora, non credi Josh?» disse guardando mio fratello.
«Non volevo ferirla, Rachel!».
«Invece l'hai fatto. E non c'è nulla che tu possa fare per rimediare. Perciò se vuoi un consiglio, stalle lontano da adesso in poi... chiaro? Basta stronzate, basta comportarti come un ragazzino... lasciala in pace» disse scandendo piano le parole.
«Lo farà» sottolineò Josh mettendosi in mezzo. «Sta' sicura che lo farà!».
«È meglio che vada adesso, o farò tardi a lavoro» disse aprendo la porta di casa. «Ciao tesoro, ci sentiamo più tardi. Dean...» e mi guardò con disprezzo, per poi chiudersi la porta alle spalle
«Come hai potuto, come cazzo hai potuto?» mi urlò Josh in faccia.
«Josh ascolta...».
«Ti avevo chiesto un cazzo di favore, Dean! Ti avevo chiesto un favore!».
«Lo so...».
«Eppure te ne sei fregato!».
«Scusami Josh, se in quel momento tu non sei stato esattamente il mio primo pensiero!».
«Non fare lo spiritoso con me, Dean! Cazzo, Jules era vergine e tu ci sei andato a letto lo stesso!».
«Senti, lo so che può sembrare crudele...».
«È crudele Dean, lo è stato! Credi che lei voleva fosse così la sua prima volta?».
«Andiamo, adesso non esagerare! Vi comportate come se l'avessi violentata! Guarda che non l'ho obbligata a fare niente! Io lo volevo, lei lo voleva, siamo gente adulta e lo abbiamo fatto. Punto!».
«Avevi detto che non ci saresti mai andato a letto...».
«So quello che ho detto».
«E allora cos'è cambiato Dean?» chiese, alzando la voce.
«Non è... non è cambiato nulla. Io... è che quando sono con lei non riesco a controllarmi».
«Be', dovresti imparare a farlo, allora».
«Imparerò a farlo...».
«Un po' tardi adesso però...».
«Senti, lo so che quello che è successo ieri è sbagliato ma... ti assicuro che non ricapiterà».
«Come me l'hai assicurato l'ultima volta?».
«Io... mi impegnerò di più, ok?».
«Dean, tu non puoi comportarti così... non puoi spezzarle il cuore... non se lo merita!».
«Lo so...».
«Spero davvero che tu abbia imparato la lezione! Non voglio più trovarmi nella situazione di prima, chiaro? Perciò... non combinare più guai Dean, altrimenti ti giuro che non ti rivolgerò mai più la parola!».
«Non lo farò!» dissi guardando per terra e vergognandomi come un ladro.
«Vado a prepararmi!» disse, e mi voltò le spalle, chiudendo dietro sé la porta del bagno facendola sbattere rumorosamente. Rimasi solo e mi accasciai sul divano. Mi presi la testa tra le mani e desiderai di non averla mai conosciuta... desiderai di non averla mai baciata e di non averci mai fatto l'amore... desiderai di tornare alla mia vita di prima e di fare in modo che una volta per tutte questa restasse così com'era un tempo... vuota... e priva di emozioni!
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