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Capitolo 14

Il mattino dopo, quando mi svegliai, trovai Rachel in cucina che preparava la colazione. Le dissi di quanto successo con Alex e del fatto che non ci eravamo lasciati bene...

«Mi dispiace Jules. Credi che andrà via prima?».

«Non penso. Insomma... non è facile trovare un volo all'ultimo minuto».

«E oggi vi vedrete?».

«Non credo che lui abbia molta voglia di vedermi!».

«Ma non puoi non fargli nemmeno una telefonata...».

«Gli ho mandato un sms prima di alzarmi dal letto. Mi ha risposto che non aveva voglia di vedermi e che avrebbe fatto un giro per New York da solo».

«Capisco! Senti, che ne dici se chiamo Josh e gli chiedo di telefonargli, così gli tiene compagnia? È domenica e non credo abbia altri impegni...».

«Davvero? Mi faresti un favore grandissimo. Mi sento già in colpa, non mi va di lasciarlo solo per New York».

«Tranquilla, adesso lo chiamo...».

* * *

Nella sua mente

Il rumore della televisione mi svegliò. Quando mi alzai e andai in salotto trovai Josh che parlava al telefono. Stava prendendo appuntamento per vedersi con qualcuno. Quando attaccò gli chiesi chi fosse. «Con chi devi vederti tra un paio d'ore?».

«Con Alex».

«Chi?».

«Alex, il ragazzo di Miami. L'amico di Jules».

«Uscite di nuovo tutti insieme?» domandai accasciandomi sul divano.

«No. Solo io e Alex».

«Dovete aver legato molto. Vi siete visti solo una sera!».

«In realtà è un favore che sto facendo a Rachel. O meglio a Jules...».

«Che vuoi dire?».

«A quanto mi ha raccontato Rachel, ieri sera quando li abbiamo lasciati, Jules e Alex hanno discusso e lui adesso non vuole vederla».

«E perché avrebbero discusso?».

«Ho solo capito che Jules non vuole che lui si trasferisca qui per lei, perché non ha nessuna intenzione di mettercisi insieme».

«Però...» sussurrai e la cosa mi rese scioccamente felice.

«Questo non significa che tu puoi provarci!».

«Non ho nessuna intenzione di provarci».

«Bene! Senti, perché non vieni anche tu? Volevo portarlo un po' in giro per New York e tu la conosci come le tue tasche...».

«Perché dovrei venire?».

«Perché Alex è un ragazzo simpatico, ti piacerà!».

«Ho di meglio da fare che scorrazzare in giro un ragazzo! Se fosse stata una ragazza...».

«Andiamo, che devi fare? Dai, fammi compagnia».

Ci pensai un po' su e poi decisi di accettare. Josh non mi sembrava entusiasta all'idea di passare un intero pomeriggio con uno sconosciuto: «D'accordo... verrò».

«Sul serio?» chiese sorridendo.

«Lo faccio solo per fare un favore a Rachel, come hai detto tu».

«Veramente il piacere lo stiamo facendo a Jules...».

«Be', è lo stesso!».

«Ah... voglio sperare che tu abbia l'intelligenza di non raccontargli nulla di quello che è successo tra te e Jules».

«Ma ti pare che vado a dire certe cose a uno sconosciuto? Per giunta a uno sconosciuto che è venuto fin qui per lei e ha preso un bel due di picche?».

«Giusto! Dai, andiamo a prepararci...».

* * *

Quando Rachel  sentì Josh, lui le disse che all'incontro con Alex si era portato anche Dean; sperai con tutto il cuore che non combinasse casini! Se gli fosse uscito di bocca quello che c'era stato tra noi, credo che Alex mi avrebbe odiata ancora di più.

«Jules, stai tranquilla! Ti pare che Dean va a dire ad Alex che un giorno prima che lui venisse, grazie alle sue dita sei venuta tu?» esclamò sarcastica.

«Racheeeeel!».

«Che c'è? Dai... era una battuta! Comunque Dean è uno stronzo, ma non credo fino a questo punto».

«Lo spero!».

«Dai, sta' tranquilla. Piuttosto, perché tu e io non ce ne andiamo a quella Spa?».

«Quale Spa?».

«Ricordi che mi avevano regalato un buono per la laurea? Non l'ho ancora sfruttato, e mi sa che tra un po' scadrà».

«Mi sembra un'ottima idea. Ho davvero bisogno di rilassarmi!».

«Perfetto. Chiamo per prendere appuntamento».

* * *

Nella sua mente

Quando arrivammo a Central Park incontrammo Alex in un bar. Era un ragazzo alto e moro, molto diverso da me. Ma non potevo certo dire che fosse brutto, anzi... Era molto carino e non mi risultava difficile credere che a Jules piacesse. Pensai all'estate che avevano passato e immaginai ciò che avevano potuto fare, visto che stavano insieme. L'idea che lui l'aveva toccata e ci aveva fatto sesso mi faceva andare fuori di testa. Non mi piaceva immaginare Jules con un altro, soprattutto se il tizio in questione era seduto proprio di fronte a me e io ero costretto a fingere di essere felice di conoscerlo.

Quando ci sedemmo a un tavolino, Josh passò alle presentazioni: «Alex, lui è mio fratello Dean. Dean, lui è Alex».

«Molto lieto» disse tendendomi la mano.

«Il piacere è mio» risposi stringendogliela.

«Allora Alex, come stai?» fece Josh.

«Non molto bene a dire il vero».

«Ho saputo che con Jules non è andata. Mi dispiace...».

«Ti ringrazio Josh. A dire il vero, quando ieri vi abbiamo lasciato, è diventata proprio una serata di merda...».

«È andata così male?» fece Josh.

«L'ho portata in albergo da me. O meglio, l'ho invitata a salire e lei ha accettato. Sapete, credevo che volesse... insomma... però non è andata come speravo. Ho iniziato a baciarla e lei si è infastidita» spiegò, sorseggiando la sua Cola.

Baciarla? L'aveva baciata? Gli avrei messo le mani al collo se avessi potuto!

«Credevo che fosse solo imbarazzo perché non ci vedevamo da un po'... invece viene fuori che ha una cotta per un altro!».

Quelle parole mi spiazzarono.

«Te l'ha detto lei?» indagò Josh.

«Sì! Anzi... sai per caso chi è? Non che faccia molta differenza».

«Non ne ho idea...» affermò Josh guardandomi.

«Di sicuro Rachel lo saprà!».

«Non saprei dirti. A me non ha raccontato nulla».

«Quando le ho chiesto se fosse uno che aveva conosciuto al lavoro, mi ha risposto: "Una cosa del genere". Secondo voi che significa?».

«Non so» fece Josh visibilmente imbarazzato.

Ero perplesso. Perché gli aveva detto una cosa così? Magari voleva solo toglierselo dalle scatole e aveva trovato la scusa più vecchia di tutte... e se invece si riferiva a me? No, non poteva essere, non doveva essere. Non c'era stato nulla di più che qualche bacio tra noi... d'accordo, forse qualcosa di più di qualche bacio, ma era comunque poco per prendersi una cotta per qualcuno! Basta, non volevo più pensarci!

«Tu che ne pensi Dean?».

«Cosa?».

«Sì. In riferimento a quello che vi ho raccontato. Sei stato per tutto il tempo in silenzio...».

«Mmm... non saprei dirti. Non conosco bene Jules. Magari non si sentiva pronta e ha usato una scusa per evitare che tu ti trasferissi qui per lei... non so...».

«Potrebbe essere. Ma se si sentiva sotto pressione, perché non dirmelo? L'avrei capito! Perché dirmi una cosa del genere? Sono stato uno schifo stanotte! Mi ha detto anche che si sono baciati. Cioè, non me l'ha proprio detto, ma l'ho capito! Dio, solo l'idea di lei che bacia un altro mi fa uscire fuori di testa! Vorrei vedere chi è per prenderlo a pugni!».

Alzai gli occhi al cielo. Non sapeva quanto io in quel momento lo avrei preso a pugni. Ma chi si credeva di essere? Jules non era la sua ragazza e non aveva alcun diritto su di lei. La cosa più buffa era che lui non aveva idea che quello che voleva prendere a pugni gli era seduto proprio di fronte e fingeva di essere completamente estraneo ai fatti. Dovevo evitare di fargli capire chi fossi realmente!

«Ehm...» fece Josh per richiamare l'attenzione e forse per cambiare discorso «Alex, se posso permettermi, ora hai una giornata intera da passare qui nella grande mela, e anche se capisco che sei deluso... secondo me dovresti pensare solo a divertirti. Mio fratello Dean conosce tutti i posti più fighi di New York. Ti portiamo a fare qualche giro e stasera ce ne andiamo tutti e tre in un locale a rimorchiare. Oh, escluso me ovviamente...».

«Cioè non verrai?» disse Alex.

«No, verrò... certo! Parlavo del rimorchiare» spiegò sorridendo.

«Giusto». Alex sorrise a sua volta: «Quindi Dean, deduco che anche tu sei single».

«Esattamente».

«Capito. Esci anche tu da una brutta storia?».

«No. Semplicemente preferisco il divertimento ai drammi! Se vuoi un consiglio Alex, meglio una gran bella scopata con una sconosciuta che struggersi per amore...».

«Lo so. Solo che Jules non è come le altre. Lei è speciale» affermò triste. Non sapeva quanto potessi capirlo. Sapevo esattamente quanto fosse rara Jules!

«Basta piangersi addosso» intervenne Josh «che dite, iniziamo il tour?».

«Assolutamente» disse Alex alzandosi. «Sapete cosa? Mi avete convinto? Al diavolo Jules, al diavolo le donne. Stasera ci divertiremo alla grande noi tre!».

«Così si parla» risposi dandogli il cinque. Ma che stavo facendo? Stavo socializzando con lui?

«Grande» fece Josh «adesso andiamo...».

* * *

Quando io e Rachel tornammo dalla Spa eravamo le persone più felici e serene del mondo. Quelle ore di relax ci volevano proprio. Eravamo rigenerate!

Una volta su in casa ordinammo una pizza e ci mettemmo comode sul divano a guardare un film. Adoravo proprio quelle serate con lei. Ci bastava essere insieme per stare bene. Era così da sempre. Quando ci conoscemmo avevamo entrambe 5 anni. Lei era una bambina esuberante, mentre io quella timida. Ci misi una vita per sbloccarmi ma Rachel non mollò mai. Aveva deciso che dovevamo essere amiche e così fu. Se pensavo a quante cose avevamo condiviso insieme...

Sentivo che con lei potevo parlare di tutto, senza timori, senza vergogna...

«Secondo te come sta andando?».

«Cosa?».

«L'uscita Dean-Alex-Josh...».

«Credo bene. Josh mi ha mandato un sms per dirmi che stasera avrebbero portato Alex a ballare, quindi...».

«Be'. Allora spero che rimorchi qualcuna e si dimentichi definitivamente di me».

«Non vedi l'ora di liberarti di lui, eh?».

«Non è che voglia liberarmi di lui, è solo che odio quando qualcuno vuole da me qualcosa che non posso dargli. Mi fa sentire cattiva. E io non sono così...».

«Posso farti una domanda?».

«Certo».

«Questo quanto ha a che fare con Dean?».

«Che vuoi dire?».

«Se lui non ci fosse stato, se non lo avessi mai conosciuto, se tra voi due non fosse successo nulla, vorresti comunque che Alex andasse via?».

«Non lo so. Credo di sì! Cioè... i sentimenti che provo per Alex non hanno a che vedere con Dean. Magari il fatto che tra me e Dean è successo quello che sai non aiuta, però credo che a prescindere da lui, io avrei avuto comunque la stessa idea su Alex e sulla sua voglia di trasferirsi qui».

«Capisco...».

«Dai, basta parlare di uomini, torniamo a guardare il film».

«D'accordo... Jules... solo... promettimi una cosa...».

«Cosa?».

«Promettimi che non ti innamorerai di lui...».

«Di Dean?».

«Sì. Promettimelo!».

«Va bene. Te lo prometto» dissi, consapevole però che stavo mentendo a Rachel e soprattutto a me stessa.

* * *

Nella sua mente

In discoteca, Alex era davvero scatenato. Si era già scolato quattro cocktail diversi e adesso ballava in pista con una bionda niente male. Aveva un evidente debole per le bionde!

Quando Josh tornò dal bagno si sedette al bancone accanto a me e disse: «Finalmente soli...».

«Come?».

«Così possiamo parlare un po'!».

«Di Alex?».

«Di Jules».

«Ancora? Che altro vuoi sapere? Ti ho detto tutto ciò che c'era da dire».

«Ha una cotta per te, Dean!».

«Ma piantala! È palese che ha detto una cosa del genere solo per togliersi Alex di torno».

«Davvero? E come fai ad avere questa certezza?».

«Senti, tra me e Jules non c'è niente. È soltanto attrazione fisica. Niente di più».

«Forse per uno come te, che è abituato ad andare ogni giorno a letto con donne diverse... d'altronde una in più, una in meno che differenza fa? Ma hai mai pensato che per lei potesse esserci più di questo?».

«Inanzitutto nessuno è andato a letto con nessuno. E poi le capisco certe cose, fidati...».

«Come se avessi esperienza in amore... Sarai anche il re del sesso, ma dei sentimenti tu non ci capisci nulla!».

«Su questo non posso darti torto, ma ti assicuro che con Jules non c'è nulla di più che attrazione fisica. Fidati di me!».

«Lo spero Dean. Qualunque cosa ci sia stata, tronca tutto subito prima di fare altri guai».

«Non ci saranno guai, tranquillo» dissi cercando di autoconvincermi. Dovevo cercare una forza interiore non indifferente per resistere al fascino che Jules esercitava su di me. La volevo, ma sapevo quanto questo fosse sbagliato, soprattutto dopo le parole di Alex. Un piccolo dubbio sulla verità di quanto affermato da Jules era sorto anche a me, e pregavo Dio che non fosse così. Non volevo ferirla e non volevo litigare con Josh per via di questo!

«Ragazzi!» mentre ero immerso nei miei pensieri arrivò Alex abbracciato alla bionda con cui stava ballando fino a pochi minuti prima. «Non vi dispiace se io...» disse facendo segno con la testa verso la ragazza.

«No nessun problema» assentì Josh.

«Divertiti» confermai io.

«Grazie! Vi chiamo domani prima di andar via, ok? Al massimo passo a salutarvi al lavoro. Ho l'aereo di pomeriggio quindi...».

«Va bene» fece Josh, e vedemmo Alex andar via.

«Hai capito Alex...».

«Già. Che dici, ci ritiriamo anche noi, fratellino?».

«Direi di sì. È stata una lunga giornata...».

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