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CAPITOLO 45

LORENZO

Mi sveglio sentendo un brusio attorno a me. Mi guardo attorno spaesato e mi rendo conto che ciò che è successo non era solamente un orribile incubo. Marghe ha avuto veramente un incidente. Per svegliarmi vado alle macchinette e prendo un caffè. Poi torno a sedermi davanti alla camera di Margherita. Dopo mezz'ora arriva il dottore di ieri seguito da un'infermiera. Lui mi guarda sorpreso e dice-Sei già qui? Le viste iniziano fra un paio d'ore.

  - Non me ne sono mai andato. Ho dormito su questa poltroncina- dico.

  - Faremo il possibile per farla uscire da qui il prima possibile- dice lui.

  - Grazie

I due entrano nella camera di Marghe e chiudono la porta prima che io possa sbirciare. Mi risiedo sconsolato e fisso la porta finché non si riapre e il medico esce.

  - Non ci sono cambiamenti. Scusa ma ora devo andare, devo visitare un altro paziente

Si allontana velocemente e dopo alcuni secondi l'infermiera che era entrata col dottore si affaccia dalla camera di Marghe e mi dice-Hey ragazzo, vuoi entrare?

Mi alzo dalla poltroncina ed entro nella stanza.

-Non dirlo a nessuno

  - Grazie. Perché mi ha fatto entrare?-dico. Mi siedo vicino a Marghe e le prendo una mano.

  - Hai passato la notte qui e da questo ho capito che tieni molto a lei

  - Già, la amo molto- dico. L'infermiera mi fa un sorriso.

  - Tranquillo, vedrai che tra poco starete ancora assieme. Più uniti di prima

  - Grazie- dico. Lei fa un cenno con la testa e se ne va. Quando sento la porta chiudersi inizio a parlare con Margherita. So che non mi risponderà e che probabilmente non sentirá neppure mezza parola, ma ho bisogno di parlare com lei. La mia metá.

  - Ti ricordi amore? Qualche giorno fa eravamo a Parigi. Eravamo la coppia più felice del mondo. E lo saremo di nuovo perché io sono sicuro che fra poco aprirai gli occhi, mi farai uno dei tuoi bellissimi sorrisi e mi dirai di non avere paura perché tutto si sistemerá e potremo vivere ancora felici.

Resto in silenzio e guardo fuori dalla finestra. Mi mordo il labbro.

  - Marghe ti prego svegliati. Amore non posso vivere senza te, non riuscirei a sopportare la tua assenza- dico. Sento le lacrime rigarmi il volto.

  - Sei troppo importante per me, se solo potessi morirei al posto tuo, ma tu Marghe, amore mio, devi vivere. Non ho mai conosciuto una ragazza come te. Sei più unica che rara Marghe. Ti amo.

Ormai piango a dirotto così resto in silenzio e appoggio la fronte sulla sua mano. Do libero sfogo alle mie lacrime. La porta si spalanca all'improvviso. Alzo la testa e asciugo le lacrime con il dorso della mia mano. Guardo verso la porta e resto stupito quando mi vedo davanti la famiglia di Margherita. Guardo l'orologio, è ora delle visite. Quando vede sua figlia la madre scoppia in lacrime. Il marito l'abbraccia. Filippo guarda la sorella con occhi sbarrati.

  - Ciao- dico per essere cordiale.

  - Ciao- dice Filippo. La madre si avvicina a Marghe dal lato opposto del letto.

  - È da molto che sei qui?-chiede il padre. Annuisco.

  - Se vuoi puoi andartene. Ci siamo qui noi ormai-dice lei.

  - Neanche per sogno. Da qui non me ne vado.

  - Guarda che non sei obbligato a restare - dice il padre.

  - Non sono obbligato, ma è qui che voglio stare- dico. Filippo mi si avvicina e appoggia una mano sulla mia spalla. Lo guardo in faccia. Scuote la testa in modo impercettibile. "Scusali" mima con le labbra. Annuisco. Non è colpa sua se i suoi genitori non mi sopportano. Restiamo tutti in silenzio.

Presto ci raggiunge anche Francesca accompagnata da Daniele.

  - Salve, vedo che siete arrivati. Finalmente-dice la Fra.

  - Ciao Francesca. Grazie per averci chiamati- dice la madre.

  - Siamo venuti il prima possibile- dice il padre.

Francesca annuisce e poi mi dice-Lore, ci sono stati miglioramenti?

  - No, il dottore ha detto che la sua situazione è stabile- dico.

  - Tu hai mangiato qualcosa? È da ieri mezzogiorno che non tocchi cibo- chiede lei.

Scuoto la testa-Non avevo voglia di mangiare.

  - Vado a prenderti qualcosa alla macchinetta- dice Daniele uscendo dalla stanza. Quando lui ritorna nessuno ha ancora detto una parola.

  - Questa è la cosa più decente che ho trovato- dice porgendomi un tramezzino confezionato.

  - Grazie

Appena do un morso al panino mi accorgo di quanto sono affamato. Lo divoro in pochi secondi.

  - Mi dispiace, ma noi dobbiamo andare al lavoro- dice Daniele

  - Torneremo stasera. Lore chiamami se ci sono novità- dice Francesca.

  - Certo- dico e i due escono dalla stanza. 

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