CAPITOLO 4
MARGHERITA
Oggi è sabato e io e Francesca abbiamo in programma una mattinata di shopping. Come al solito io mi sono svegliata per prima, così dopo essermi lavata e vestita vado nella sua stanza per svegliarla- Giorno.
- Ciao Marghe- mi risponde sbadigliando.
- Devo scaldare il latte per fare colazione, tu vuoi qualcosa?
- Anche io voglio un po' di latte, col caffè - borbottó lei.
- Cambiati per uscire intanto io preparo la colazione- dico ed esco dalla stanza canticchiando una canzone di Alessandra Amoroso. DA QUI.
- Da qui sento che la nostra lontananza è una domanda senza risposta come la tua pelle sempre pura fresca come l'aria
Amo questa cantante e le sue canzoni. Mi piace la dolcezza con cui canta e la sua semplicità.
Pensando alla giornata di shopping e continuando a canticchiare faccio scaldare il latte e lo verso in due tazzine. Apro la credenza per prendere il caffè solubile e i biscotti. Appena il latte é caldo lo verso nelle tazzine e vado a chiamare Fra. Appena metto piede in camera sua scopro che stranamente é già pronta per uscire. Come al solito è bellissima: indossa dei pantaloncini di jeans che mettono in mostra le sue bellissime gambe e una semplice maglietta a maniche corte bianca con le strisce verdi e azzurre. Al contrario di lei io indosso i solito jeans lunghi per nascondere le mie gambe e una maglia grigia. Non mi sentirei al mio agio vestita come lei, non mi piace attirare l'attenzione. Non mi sento abbastanza bella per farlo.
-Fra, la colazione é pronta.
-Grazie Marghe, sei un tesoro. Arrivo subito.
Quando arriviamo al centro commerciale ormai sono quasi le le dieci. Oggi ci sono parecchie persone, infatti ci mettiamo in po' a trovare un parcheggio libero, ma per fortuna ne troviamo uno al coperto. Appena entriamo prima cosa facciamo un giro nel nostro negozio preferito: Terranova.
- Marghe guarda che belli questi pantaloncini- mi dice Fra. Lascio perdere le magliette che sto guardando e mi avvicino. Mi sta mostrando un paio di pantaloni cortissimi verde acqua.
- Belli, per te sono perfetti! Provali- dico.
- In realtà pensavo che potresti prenderli tu.
- Io?- mi piacerebbe poterli mettere, ma non mi donano.
- Si, provali.
- Io non li metterò mai.
- Almeno fammi vedere come stai.
- Va bene- dico solo per accontentarla, cosí vado nel camerino e me li metto.
- Stai benissimo!- dice Fra sorridente appena apro la tendina.
- Lo dici solo perché sei mia amica. Odio mettere la minigonna della divisa perché devo mettere in mostra queste orribili gambe da cicciona.
- Non hai le gambe da cicciona, sei un grissino.
- Non è vero, lo dici solo perché sei mia amica.
- Scommetti che se lo chiedo alla prima persona che passa di qui è d'accordo con me?
- Non lo faresti mai- dico.
- Farei di tutto per convincerti- e così dicendo si avvicina a un ragazzo che sta uscendo da un camerino con un paio di jeans.
- Scusa, posso disturbarti un secondo?- dice la mia amica al ragazzo. L'ha fatto veramente, non posso crederci. Che vergogna, certe figure le faccio solo con lei.
- Di cosa hai bisogno? - chiede il ragazzo.
- C'è una mia amica che è convinta di avere le gambe grasse e non vuole credermi quando le dico che non è vero.
Vorrei scappare da questo camerino.
- E io cosa c'entro? - chiede il ragazzo.
- Ci serve il tuo parere- spiega la mia amica sfoderando un sorrisino angelico.
- Va bene, dov'è la tua amica? - risponde lui.
- È in quel camerino- dice Fra e i due mi raggiungono.
- È lei la tua amica?- si informa lui.
- Si- risponde la Fra.
- Stai scherzando, vero? Sei fin troppo magra- commenta lui.
Quando si è allontanato a sufficienza Francesca si gira verso di me- Hai visto che avevo ragione? E poi non devi aver vergogna del tuo corpo, ognuno è fatto a modo suo e non deve paragonarsi agli altri.
- Mmm.
- Comunque devi comprali, sono pure scontati! -tenta di convincermi.
- Non ne sono sicura.
- Dai Marghe!
- E va bene!- esclamo. Francesca sa essere la persona più testarda del mondo, so che non me la darebbe vinta facilmente. Preferisco sprecare dieci euro per questi pantaloncini che litigare con lei. Tre ore più tardi stiamo tornando a casa allegre e cariche di borse. Fra mi ha obbligato a comprare anche un vestito coi fiori che mi arriva al ginocchio e un altro paio di pantaloncini neri. So che non li metterò mai, anche questi li ho comprati solo per accontentarla. Mi sento molto più a mio agio con un paio di jeans.
LORENZO
Alle cinque del pomeriggio mi squilla il telefono: è Samuele il mio capo. Lavoro come cameriere in una pizzeria, non è il lavoro dei miei sogni, ma guadagno abbastanza.
-Pronto
-Lorenzo?
-Si, sono io
-Ciao, soni Samuele. Mi ha appena chiamato il ragazzo che ha il turno stasera per dirmi che è ammalato. Potresti sostituirlo tu?
Questa sera ho una scommessa da vincere.-Non saprei
- Ovviamente ti pagherò gli straordinari- mi disse lui.
Dei soldi in più mi farebbero comodo, soprattutto ora che sto per affittare un appartamento assieme a Matteo.
-Va bene- accetto.
Appena riattacco chiamo immediatamente Matteo per avvisarlo che la nostra scommessa dovrà essere rimandata.
-Ciao Teo
-Hey, ciao
- Questa sera non posso uscire con voi
-Lo sapevo che avresti perso la scommessa.
-Fammi spiegare.
-Spiega.
-Devo fare un turno extra al lavoro, ora che stiamo per affittare un appartamentino ci servono dei soldi.
-Se le cose stanno così, allora cambiamo un po' la scommessa. Non hai limiti di tempo , ma sceglierò io la ragazza per te.
-Basta che scegli bene.
-Fidati di me.
-E va bene, anche perché non posso fare altrimenti.
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