CAPITOLO 39
MARGHERITA
Dopo solo un'ora e mezza scendiamo dall'aereo. Seguiamo la massa degli altri passeggeri finché non arriviamo al ritiro bagagli. Guardo le valigie che scorrono lentamente sul nastro trasportatore finché non vedo la mia. Lore mi aiuta a prenderla perché é piuttosto pesante. Scrutiamo le valigie finché non arriva anche quella di Lore. Una volta prese le valigie andiamo a cercare il punto in cui parte la RER che ci porterà fino al centro di Parigi. È quasi vuota così troviamo facilmente due posti vicini. Ci sediamo e aspettiamo che parti. Il viaggio dura una ventina di minuti e per tutto il tempo io non smetto di guardare fuori. Scendiamo alla Gare du Nord e da lì proseguiamo a piedi.
- È così bello!- dico.
- Già- dice prendendomi per mano. Abbiamo molta fame così ci fermiamo a mangiare in un bar. Mangiamo un panino a testa. Ormai sono le nove e siamo entrambi molto stanchi così andiamo in hotel. È molto bello. La cosa che più mi ha colpito è l'enorme lampadario di cristallo.
Ci dirigiamo verso la reception dove una signora sta leggendo un libro.
- Buonasera ragazzi- dice la donna.
- Buonasera. Noi siamo i signori Valsecchi- dice Lore
- Benvenuti la vostra camera è la 208
- Grazie- risponde Lore.
- È al secondo piano- dice lei
- Non sapevo che parlassi così bene il francese- dico a Lore quando ci siamo allontanati dalla reception.
- Me la cavo. L'ho studiato a scuola- dice lui schiacciando il bottone per prenotare l'ascensore.
- Io non so come farò! Non conosco neppure una parola.
- Per fortuna che ci sono io
- Già- dico ed entro nell'ascensore seguita da Lore. Saliamo fino al secondo piano e cerchiamo la stanza. Lore apre la porta con la chiave ed entriamo. Mollo la valigia dell'ingresso e mi butto sul letto. È comodissimo.
- Sono stanchissima!- dico girandomi a pancia in su.
Lore si sdraia in fianco a me e dice- pure io sono stanco
- Domani mattina inizierà la nostra avventura per le strade di Parigi- dico sorridendo.
- Per questo dovremo riposarci- dice Lore. Mi da un bacio e poi si alza dal letto.
- Dove vai?- chiedo allungando una mano.
- Ho lasciato aperta la porta- risponde lui girando la chiave nella serratura. Mi alzo pure io dal letto ed esploro la stanza. È la tipica camera da albergo con un letto, l'armadio e due comodini. Mi affaccio alla finestra, ma purtroppo l'unica cosa che riesco a vedere è la strada da cui siamo venuti poco fa. Chiudo le pesanti tende perché non voglio che i passanti vedano l'interno. Lore è n bagno e io prendo la valigia e apro il lucchetto con la chiave. Vorrei controllare che vestiti mi ha messo dentro la Fra, ma sono così stanca che cerco solo il pigiama. Purtroppo, invece del mio comodo pigiama viola con i cagnolini che avevo messo dentro stamattina, trovo una camicia da notte blu di pizzo piuttosto provocante. Non voglio metterla così cerco nella valigia una maglietta che potrei mettere come pigiama, ma Francesca ha messo solo magliette eleganti. Così sono costretta a mettere la camicia da notte. Ha le spalline strette, una scollatura troppo profonda per i miei gusti e mi arriva a metà coscia.
- Cazzo!- esclama Lore uscendo dal bagno. Mi sta osservando dalla testa ai piedi.
- Sei bellissima- dice lui.
- Ma che bellissima! Mi sento tanto una di quelle troiette. Non sapevo neppure di averla una camicia da notte così. È stata Francesca a metterla in valigia.
- Allora ricordami di ringraziarla quando torno a casa
- Io pensavo di assassinarla!- dico andando in bagno. Mi lavo i denti e quando torno in camera Lore è già sdraiato sotto alle coperte.
- Principessa, vieni qui vicino a me
Mi metto in fianco a Lore e lui mi mette un braccio intorno ai fianchi. Mi viene in mente le prime due volte in cui abbiamo dormito assieme. La prima volta non eravamo fidanzati. Ero andata a casa sua in un attimo di follia. La seconda invece stavamo già assieme ed era stato quasi magico.
-Ti amo- dico. Lui non dice niente, ma mi bacia. Chiudo gli occhi e scivolo in un dolce sonno ristoratore.
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