CAPITOLO 12
LORENZO
- Allora, com'è andata ieri?- mi chiede Matteo senza distogliere lo sguardo dal cellulare.
- Benissimo- dico sorridendo.
- Hai vinto la scommessa?- chiede.
- No, non l'ho portata a letto- rispondo mettendo i miei CD in una scatola. Sto impacchettando tutte le mie cose perché io e Matteo abbiamo firmato i documenti e l'appartamento è ufficialmente nostro.
- Come no?- dice lui sorpreso.
- Non volevo farlo con lei.
- Margherita non era abbastanza bella?
- No, non per quello.
- E allora perché?
- É ancora vergine- dico guardandolo.
- Ma non può essere! Te l'ha detto lei?
- Non direttamente.
- Da quando ti fai tutti questi scrupoli?
- Marghe è diversa da tutte la altre ragazze che conosco.
- Cos'ha di diverso?
- É speciale: dolce, divertente e bellissima
- Qui qualcuno si è innamorato?- mi provoca lui.
- Smettila Teo.
- A me sembra proprio che ti piaccia. Ho visto come la guardavi. Non le mollavi gli occhi di dosso.
- É molto carina.
- Non mi hai detto come l'hai conosciuta- dice.
- Te l'ho detto, è una storia troppo lunga da raccontare.
- Dai! Dimmelo.
- Questa cosa non deve sapersi in giro però!
- Certo.
- Marghe di lavoro fa la cameriera in un locale alla sera. Qualche giorno fa mentre stava lavorando un gruppo di ragazzi ubriachi le dava fastidio. Non c'era nessuno ad aiutarla e io sono intervenuto.
- Quanti erano?
- Cosa?
- Gli ubriachi.
- Cinque- dico.
- Ti sei messo contro cinque ubriachi per aiutarla?
- Te l'ho appena detto- sbuffai.
- Allora in fondo sei un bravo ragazzo.
È la seconda volta che me lo fanno notare in poco tempo -Ma va! Volevo solo mettermi un po' in mostra davanti a Margherita e alle altre cameriere- mento.
- Infatti mi sembrava strano- dice, ma dal suo tono di voce non sembra che mi creda.
- Invece a te com'è andata con Michela?
- Io non mi faccio tutti quegli scrupoli come te
- Non ne avevo dubbi. Piuttosto di stare lì col telefono aiutami a mettere via tutte le mie cose- dico. Sbuffando Teo si alza dal letto e inizia a riempire una scatola.
MARGHERITA
Appena io e Fra entriamo nel locale veniamo assalite dalle nostre amiche.
- Marghe Allora? Com'è andata?- chiede Mara.
- Vogliamo sapere i dettagli - dice Briony.
- Hey ragazze lasciatela respirare- interviene Francesca.
- Cosa volete sapere?- chiedo non riuscendo a capire.
- La Michi ci ha detto tutto- dice Mara. Hanno saputo dell'appuntamento.
- Dai racconta- mi esorta Briony. Faccio un breve resoconto della serata ed entrambe sono sorprese quando scoprono che l'uscita al buio era proprio con Lorenzo.
- Ragazze, mi dispiace disturbarvi, ma di là ci sono i clienti che vi aspettano- ci dice Andrea.
- Scusa Andre, io e la Fra andiamo a metterci la divisa e arriviamo subito- dico. Ci cambiamo velocemente e poi iniziamo a lavorare. Dopo un paio d'ore dall'inizio del turno vado nello stanzino del personale per fare una piccola pausa. Bevo un goccio d'acqua dalla mia bottiglietta e poi torno nel locale. Vedo un ragazzo e una ragazza che entrano nel locale e mi avvicino a loro - Ciao ragazzi, siete da soli?- chiedo ai due.
- No, siamo in cinque- mi risponde lui.
- Gli altri stanno arrivando. Puoi aspettare un secondo?- mi dice lei.
- Certo- dico allontanandomi di poco. Mi guardo attorno, alla ricerca di qualcosa da fare quando vedo Mara dietro al bancone alle prese con un pesante vassoio.
- Hey aspetta che ti aiuto- dico andando verso di lei.
- Grazie Marghe.
Prendo un altro vassoio e metto sopra altri bicchieri. Ne prendiamo uno a testa e la seguo fino ad un tavolo dove sono seduti una decina di ragazzi.
LORENZO
Ho detto ai miei amici che ho voglia di una birra, ma in realtà è solo una scusa: voglio vedere Marghe e chiederle il numero di telefono. Appena entriamo nel locale una ragazza ci viene incontro. È carina, ma non quanto la ragazza che sto cercando. Mi guardo attorno, ma non la vedo.
- Ciao ragazzi- dice lei con un perfetto accento inglese.
- Ciao, vogliamo un tavolo per cinque- dice Nico. Tutti la seguiamo. Quando arriviamo al nostro tavolo mi siedo in un posto da cui riesco ad osservare tutta la sala. La cameriera ci porta la lista dei drink. Do una lettura veloce e poi continuo a cercarla con lo sguardo senza ascoltare il discorso dei miei amici.
Quando la ragazza torna per prendere le ordinazioni le chiedo- Oggi non c'é Margherita?
- Se tu vuoi vado a chiamarla- mi risponde.
- Ok, dille che la sto cercando.
- Come ti chiami?- mi chiede.
- Lorenzo.
- Ti mando subito Margherita- dice allontanandosi con un sorrisino furbo stampato sulla faccia. Soddisfatto mi giro a guardare i miei amici.
- Chi é Margherita?- mi chiede Nicolò.
- Un'amica- rispondo.
- Una semplice amica o una amica con la A maiuscola?- insiste Marty.
- Non lo so- rispondo.
La vedo arrivare con un sorrisino allo stesso tempo timido e speranzoso. Mi alzo e le vado incontro.
- Ciao Lorenzo, che ci fai qui?- mi chiede.
- Ciao Marghe, volevo vederti. Ti va di uscire dieci minuti?- le dico.
- Ok- risponde.
- Ragazzi, torno subito- dico ai miei amici e poi esco seguendo Marghe che prima avvisa una sua amica.
- Non mi aspettavo di rivederti oggi- mi dice.
- Volevo farti una sorpresa. Sei contenta di avermi visto?
- Certo- dice lei sorridendomi.
- Volevo chiederti se possiamo vederci quando finisci di lavorare.
- Mi dispiace, non posso.
- Come no?-chiedo.
- Vorrei tanto uscire con te, ma finisco di lavorare all'una oggi.
- E allora, qual è il problema?- chiedo.
- A quell'ora sarò stanca, non possiamo vederci un'altra volta?- mi chiede.
- Certo, va bene- dico perché non voglio sembrare troppo insistente. Lei mi fa il suo sorriso bellissimo.
- Allora ragazzaccio, quelli al tavolo sono i tuoi amici?
- Certo, te li farò conoscere un giorno
- Ci conto, ora devo tornare a lavorare però- dice con un sorrisino triste.
- Aspetta un secondo- dico- mi dai il tuo numero di telefono?
Tolgo il telefono dalla tasca e lei mi detta il suo numero. Lo salvo nella rubrica felice di aver ottenuto ciò che volevo.
- Dobbiamo vederci presto- dico
- Certo- concorda lei
- È una promessa?
- Giurin giurello- dice e mi afferra il mignolo con quello della sua mano. Era una cosa che facevo quando ero piccolo, mi stupisce che Marghe lo faccia anche adesso. Più la guardo e più lei mi sembra una bimba
- Ora devo proprio andare- dice.
- Giusto, devi lavorare
- Già, il lavoro. Bhe, allora ciao Lore- dice sorridendo.
- Ciao- dico sorridendo e torno dai miei amici mentre lei torna al lavoro. Per fortuna loro non mi fanno domande. Non voglio parlare a loro di Margherita.
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