°Capitolo Diciannove°
Canzone di ispirazione: "My Immortal" dei Evanescence
«Dile, sei pronta?» grida Mara dalla sala.
« Solo un secondo!» rispondo dal bagno, mentre sto dando un'ultima passata con il rossetto.
Sono pronta a vivere questo grande giorno e tra poche ore, io e Christopher non saremo più una coppia virtuale.
Sono già emozionata solo al pensiero.
Chissà quale emozione proverà lui a vedermi dal vivo...
Mi riguardo allo specchio per l'ultima volta per vedere se sono perfetta e mi convinco che va bene così.
Sono pronta!
Prendo giacca e borsa e raggiungo Mara in salotto dove mi sta aspettando.
Appena incrociamo lo sguardo, lei mi sorride e forse ha capito che sono un po' agitata.
Calmati, Diletta.
Durante il viaggio non faccio altro che fantasticare sul nostro primo incontro e sorrido.
«Sei emozionata, vero?» domanda Mara, mentre guida per l'aeroporto di Catania - Fontanarossa.
«Non sai quanto...» ribatto con un tono sognante.
Non vedo l'ora di stringerlo forte a me.
Non vedo l'ora di vederlo camminare accanto a me e di sentire il contatto della sua mano con la mia.
Non vedo l'ora di sentire il profumo della sua pelle e classificarlo come il miglior profumo della mia vita.
Insomma, non vedo l'ora di vederlo.
«Sono felice che stia succedendo per davvero... Lo sai, Mara?» affermo.
«Ci credo, tesoro. Ho notato che ti piace molto questo ragazzo, anche se ci tengo a farti una piccola raccomandazione...»
«Quale?»
«Ci tengo a ricordarti che se dovesse farti soffrire, devi lasciarlo perdere. Non c'è peggior cosa di quando una persona ti calpesta. Non permettere che lui lo faccia, perché tu sei speciale. Mi capisci?»
«Certo , non succederà...»
«Comunque è solo un avvertimento e che poi, non mi sembra il tuo caso. Vedrai, sarà tutto bellissimo...» enuncia, mentre sta per svoltare verso l'uscita dell'autostrada.
Sì, ci siamo.
Manca davvero poco all'aeroporto di Catania e questo significa che manca davvero poco per vedere il mio Christopher.
Non vedo l'ora...
Riusciamo a trovare un parcheggio poco distante dall'entrata dell'aeroporto.
Scendendo dall'auto, sento di avere troppa ansia.
Vedo tantissimi aerei che stanno decollando e tanti altri che stanno atterrando.
Mi chiedo quale sia quello di Christopher e se magari, è già atterrato.
Ad ogni modo, io sono qui che lo aspetterò.
Ogni minuto che passa, è un passo che mi avvicina a lui.
Entriamo in aeroporto e rimango senza parole di quanto sia grande.
E' veramente molto bello e sto provando a immaginare che un giorno, sarò io a prendere l'aereo per andare a Roma.
Molte persone me ne hanno parlato molto bene, soprattutto perché si tratta della capitale italiana e sarà molto più grande delle altre città.
« In quale Gate dobbiamo andare?» domanda Mara.
Osservo bene il tabellone, cercando di capire quale sia il gate.
Ieri mi aveva detto che sarebbe arrivato verso le 16 con easy jet e quindi, provo a cercare l'aeroporto di partenza.
Tra i voli delle varie partenze, riesco a trovare quello che è partito da Roma e dovrebbe atterrare qui a Catania al Gate 3.
Di fretta in furia, mi dirigo verso quella direzione, lasciando Mara dove c'è il tabellone.
Guardando l'orario, mi rendo conto che mancano soltanto quindici minuti all'arrivo di Christopher e l'ansia inizia a farsi risentire.
Devo cercare di rilassarmi, altrimenti farò una figuraccia e questo non lo voglio, visto che sarà il nostro primo incontro che dovrà essere indimenticabile.
Prendo lo specchietto dalla borsetta e controllo che il trucco sia tutto a posto.
Sì, tutto ok.
Faccio un bel respiro e cerco di pensare che, tra poco, vivrò il momento più bello della mia vita.
Lancio uno sguardo verso Mara e lei mi sorride, cercando di tranquillizzarmi.
Ma sì, devo aspettare solo pochi minuti...
Sono le quattro e l'autoparlante ha appena annunciato l'atterraggio dell'aereo da Roma.
Ho il cuore che mi batte a mille e sembra tutto un sogno.
Invece no, è realtà.
Ecco che vedo apparire tante persone e provo a cercare Christopher con lo sguardo dentro in quell'oceano di persone.
A primo impatto noto che non c'è, ma non demordo.
Magari è lì in mezzo che mi sta cercando.
La gente sciama lentamente e di Christopher non c'è ne traccia.
Vorrei pensare a tutto, tranne che al peggio. Vorrei pensare che abbia perso qualcosa in aereo e che poi mi raggiunge.
I minuti passano e io inizio seriamente a preoccuparmi.
Provo ancora a pensare che lui sia ancora qui e che magari si è perso.
Cerco di fornirmi tutte le spiegazioni possibili, cerco di tranquillizzarmi, provando a pensare alle ipotetiche cause del suo ritardo, ma qualcosa mi dice che lui non è qui.
Cosi decido di provare a chiedere alla hostess che si trova dietro al bancone.
«Mi scusi...» chiedo alla hostess.
«Sì, mi dica...» risponde, rivolgendosi a me con un tono gentile.
«Volevo un'informazione: Ecco, è appena atterrato un volo da Roma e volevo sapere se, per caso, c'era una persona su quel volo...»
«Sì, verifichiamo subito. Mi dica nome e cognome del passeggero.»
«Christopher Thompson...»
La hostess digita il nome sulla tastiera e appena schiaccia il tasto di invio, lei scuote la testa negativamente.
«Mi dispiace davvero tanto signorina, non c'è segnato nessun Christopher Thompson in questo volo...» dice la hostess.
Questa frase mi suona nella mente a rallentatore, il tempo si ferma , le gambe sembra siano intenzionate a cedere.
Non ci posso credere che quella stupida vocina interiore aveva ragione a riguardo.
Mi sembra di vivere in un incubo dal quale non posso risvegliarmi.
Ringrazio velocemente la hostess e m'incammino verso Mara che mi aspetta dove c'è il tabellone.
Dentro di me c'è una tempestosa tristezza dove il mio piccolo universo si è distrutto e vorrei tanto scoppiare a piangere.
Mi ha ferito ancora una volta.
Io credevo fosse il ragazzo perfetto che ho sempre sognato, invece mi sbagliavo.
Mi son illusa, lui è un bastardo, lo sto odiando, ma non ci riesco del tutto perché lo amo ancora, nonostante io stia soffrendo come un cane.
«Allora, dov'è?» mi chiede Mara.
Io abbasso lo sguardo, per nasconderle la mia tristezza e non ho il coraggio di dirle quello che è successo.
Ho quasi paura che verrò mal giudicata .
«Allora?» mi chiede Mara, mentre mi solleva su il mento.
Due lacrime mi rigano il viso e lei rimane scioccata nel vedermi piangere.
D'istinto, la stringo a lei e scoppio a piangere, esprimendo il cocktail di rabbia e tristezza, che provo nei confronti di Christopher.
Perché l'ha fatto? Perché mi ha preso in giro? Perché ha sempre giocato con i miei sentimenti, quando io mi sono messa in gioco per lui?
Vorrei odiarlo, vorrei che mi facesse schifo sempre e comunque, vorrei mandarlo a fanculo per il resto della mia vita.
Il viaggio di ritorno è un vero schifo.
A volte le aspettative non coincidono con la realtà.
Non faccio altro che piangere per il dolore che mi ha procurato, per tutto tutte quelle false promesse, per tutti quei castelli di carta che mi sono costruita, per tutti quei "Ti Amo" che non erano neanche così tanto sinceri.
E' colpa mia se mi sono innamorata di lui così in fretta. E' colpa mia se mi sono fatta l'illusione di avere lui nel mio futuro. E' colpa mia in tutto.
«Mi dispiace, tesoro...» interviene Mara, cercando di consolarmi.
Sinceramente, non ho bisogno di nessuno per ora, ma so che lei lo vuole fare per aiutarmi.
«Non importa. Ho sbagliato io...» ribatto, con un tono flebile.
«Non è vero. Lui è stato uno stronzo, quindi non incolparti. Ha sbagliato lui a non aver mantenuto la promessa, adesso la cosa importante è andare avanti e non smettere mai di credere nell'amore. Ci sono persone migliori di lui , non piangere per questo bastardo...» enuncia Mara, facendomi sentire po' meglio.
Christopher mi manca già, ma non mi merita.
D'ora in poi, devo soltanto pensare a me stessa e al mio futuro e se il destino ha voluto tutto questo, meglio così: mi ha tolto una persona di merda dalla mia vita.
Arrivata ad Acireale, chiedo a Mara di lasciarmi al lungomare.
Penso che sia meglio fare una bella passeggiata per non pensare ciò che è successo. Sono ancora scioccata e vorrei pensare che si fosse trattato solo di uno scherzo o di un brutto sogno, ma tanto so già che non è così.
Quanta fiducia ho dato a questa persona che io credevo fosse giusta per me. Quanto sono stata stupida a credere che sarebbe successo davvero che lui avrebbe preso quel volo per stare con me.
Non sarà facile andare avanti senza lui, ma sono anche convinta che ci sarà qualcun altro che saprà apprezzarmi, come è giusto che sia.
Resto immobile cercando di focalizzarmi sul dolce suono delle onde del mare , mi lascio travolgere fra le loro "braccia rassicuranti" , permetto loro che trasformino ogni brutto pensiero in qualcosa di labile quasi inesistente , permetto loro di purificarmi da un dolore che solo l'uomo sa procurare.
Mi avvicino sempre di più alla riva e osservo quella striscia di inchiostro mischiata col cielo non è mai delineato l'orizzonte pare infinito.
Merito di essere felice. Merito soltanto chi mi ama in modo sincero con i fatti e non solo con le parole. Merito un futuro grandioso e pieno di soddisfazioni e di non viverlo con una persona che mi ha soltanto preso per il culo.
Tutto a un tratto, il mio telefono vibra : E' un messaggio.
Ammetto di essere un po' spaventata. Vorrei tanto non leggerlo, perché se è quello che penso, non ho più voglia di piangere per quello stronzo e al contempo , non ho neanche voglia di ascoltare un'altra delle sue bugie.
E dai, Diletta... Vuoi fargliela ancora passare liscia a questo bastardo? Vorrei proprio vedere che cosa mi abbia scritto, così avrei una ragione per riempirlo di insulti, come si deve.
Prendo in mano il cellulare incredula : il messaggio non è di Christopher come pensavo, ma bensì di Martino.
"Ciao, scusa il disturbo... Sono in pausa lavoro e volevo soltanto sapere a che ora inizia la festa... Così mi posso organizzare! ;)"
"Ciao Marty! Nessun disturbo, figurati! La festa inizia alle 22:00..."
"Perfetto, grazie! Hai bisogno di un passaggio?"
"Beh, no... Io vado in treno, tanto ho l'abbonamento..."
"Lascia stare il treno... Ti vengo a prendere io, tanto ci sono anche Veronica e Giorgio con noi..."
"Ma dai, Marty... Non consumare benzina per me..."
"Non dirlo neanche per scherzo! Ti veniamo a prendere per le 21:30! :)"
"Allora, ti ringrazio. Sei davvero molto gentile! ♥" "
"Per te, questo e altro!♥"
L'ultimo messaggio mi fa sorridere, talmente tanto che mi fa dimenticare il motivo per cui ho pianto .
"Scusami, ora scappo al lavoro! Ci vediamo domani, ciao Diletta!♥"
"Ciao Marty! Buon lavoro!♥"
Mi ero dimenticata della festa di domani e con questo, ho già una nuova scusa per non pensare più a Christopher.
Osservo il sole che sta per tramontare sul mare e me ne torno a casa sorridendo, decisa a ricominciare a vivere una nuova vita senza Christopher.
Io merito molto di più .
- Spazio Autrice -
Ciao ragazzi!!
Questo capitolo mi ha lasciato veramente senza parole. Voi che ne pensate?
Lasciatemi un voto e anche un commento e ci vediamo al prossimo capitolo! ♥
Ciao belli,
Alessandra
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