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ºCapitolo Dodiciº

Canzone d'ispirazione: Sigla di "Settimo Cielo".


Ok , il fatto che domani ho l'esame mi rende parecchio ansiosa.
Ho studiato, sì certo, ma ho paura lo stesso. D'altronde, è il mio primo esame universitario e non so come sia.
Adesso devo cercare di non pensarci e cerco di prendere appunti.
Sono sicura che stanotte sarò completamente dedita allo studio.

Durante la lezione, Veronica mi propone di andare a casa sua, per studiare insieme e rimanere a dormire .
L' idea non è male, così chiamo mio padre per avvisarlo che tornerò domani dopo le lezioni. Almeno sarò tranquilla.

Finiamo le lezioni alle cinque, come al solito, e io e Veronica ci dirigiamo al parcheggio per andare alla sua macchina.
«Pronta per andare a casa? Troverai un sacco di gente simpatica...»dice e io sorrido per annuire a quello che ha detto.
Accende il motore della macchina e ci avviamo. Da quel che ho capito, si trova un po' distante dall'università.
Ho fatto proprio bene ad accettare di studiare con Veronica, è molto più semplice il modo in cui spiega le cose e l'ambiente non è caotico come quello che ho a casa.

«Mamma, siamo arrivate!» esclama Veronica appena varca la porta .
Sua madre ci viene incontro per accoglierci e ci sorride.
«Ti presento la mia mamma, Dile...» enuncia Veronica, essendo tutta orgogliosa.
«Piacere cara, tu devi essere Diletta. Veronica mi ha parlato molto di te...»
«Oh che onore...» rispondo lusingata.
Lei mi sorride e io la ricambio. A dire la verità la faccenda mi rattrista, perché il fatto che le mie amiche abbiano la loro mamma con la quale sfogarsi, farsi amare e farsi proteggere, mi fa sentire vuota perché la mia è completamente l'opposto.
Vorrei tanto scoppiare a piangere, ma non sarebbe giusto. Non voglio farli preoccupare.
«Mamma, noi andiamo a studiare. Domani abbiamo un esame...» dice Veronica, indicando le scale per andare al piano di sopra.
«Ma non volete un tè caldo prima di iniziare a studiare?» ci chiede la madre di Veronica.
Veronica si volta verso di me per chiedere la mia approvazione e annuisco.
Andiamo in cucina e devo dire che è molto bella: mi ricordano tanto gli arredamenti dell'Ikea.
Mentre la mamma di Veronica prepara il tè, chiacchieriamo e ridiamo su svariate cose.
Più osservo la mamma di Veronica, più sono convinta che, almeno in parvenza , assomiglia esattamente com'era mia madre molti anni fa .
Anche se non lo ammetto mai, lei mi manca e mi chiedo come abbia potuto pensare a fare una cosa simile.

Io non lo so...

Dopo aver bevuto il tè ci dirigiamo al piano di sopra, dove ci sono 3 stanze e un bagno.
Caspita, la casa di Veronica è davvero enorme.
«Vieni, questa è la mia cameretta che condivido con la mia sorellina...» racconta Veronica.
«Hai una sorellina più piccola?»
«Sì, si chiama Angela e ha nove anni...»
«Caspita, ha la stessa età della mia sorellina...»
«Ah sì?»
«Sì, si chiama Elisabetta...»

«Che meraviglia... Dovremmo farle giocare insieme...»

«Non è una brutta idea...»

Sentiamo bussare e sentiamo dietro la porta la mamma di Veronica.

«Ragazze, volevo avvisarvi che stasera si cena verso le nove e mezza... Va bene?»
«Oh, ma che palle... Dobbiamo sempre aspettare quello sfigato?»
«Veronica, non parlare male di tuo fratello che si spacca la schiena al lavoro, anche per te...»

Hanno anche un fratello grande?

«Va bene, mamma...»
«Ora vi lascio a studiare... Ciao ragazze!»
Ecco ora si inizia a fare le cose seriamente.

«Ragazze, la cena è pronta...» ci avvisa la madre di Veronica.
Caspita, non mi ero ancora accorta che sono sono quasi le nove e mezza.
Per di più solo adesso mi accorgo che oggi, Christopher non si è disturbato a farsi sentire.
Mi aveva detto che oggi aveva un esame importante e che mi avrebbe fatto sapere.
Nulla, è sparito.
Vabbè, ora andrò a cenare e sicuramente mi scriverà dopo.

Ci laviamo le mani e ci dirigiamo al piano di sotto, noto subito che la sala da pranzo è tutta apparecchiata per bene.
Ammetto di essere leggermente imbarazzata a conoscere tutta la famiglia di Veronica.

Ma andiamo, mica mi mangeranno!

«Diletta, accomodati pure. Mentre tu, Veronica, aiutami a servire i piatti in sala pranzo...» ordina sua madre.
Lei sbuffa, ma accetta di aiutarla.
Penso che sia così bello vedere una famiglia così unita.
Chissà come sarebbe stato, se mia madre fosse rimasta con noi, ma penso anche che sono altrettanto contenta che ci sia Mara in famiglia.
«Diletta, ho fatto il polpettone... Spero che ti piaccia...» dice Concetta, la mamma di Veronica.
«Sì, certo...»
Lei ritorna in cucina e rimango sola con i miei pensieri.
Chissà per quale ragione oggi Christopher non si è fatto sentire...
Ho sempre paura di questi suoi silenzi improvvisi. Magari, si è pure stancato di me e non me lo vuole dire per non ferirmi.
Ma che cosa dico? Magari, è semplicemente impegnato e non può scrivermi.

Ma perché sono sempre così negativa?

Torno alla realtà quando, ad un certo punto, appare un ragazzo.
Noto subito che assomiglia molto a Michael J. Fox, l'attore che ha interpretato "Ritorno Al Futuro".
E a pensare che da piccola, impazzivo con quei tre film.
«Ciao!» mi saluta, sorridendo.
«Ciao...» rispondo al saluto, essendo timida da morire.
Uno dei miei peggiori difetti che non sopporto è la timidezza, specialmente se si tratta di ragazzi.
Ecco perché non ho mai avuto un ragazzo in tutta la mia vita.
«Tu devi essere Diletta...» dice il ragazzo in questione.
«Sì...»
«Piacere,sono Martino...» si presenta porgendo la sua mano.
Io cerco di sorridere e trovo il coraggio di presentarmi.
«Piacere...»
«Sono il fratello di Veronica...»
«Immaginavo...»
Le brevi risposte, causate dalla timidezza, continuano a farmi sentire una merda.
Io non voglio tutto ciò, altrimenti Martino penserà che sono antipatica.
Improvvisamente, arrivano Veronica e sua madre che servono piatti pieni di polpettone e patate.
È molto bello e scommetto che sarà anche buono.
La madre di Veronica chiama anche l'altra figlia e suo marito, che sono in sala che guardano la TV e in un attimo, i due membri arrivano subito a tavola.
Iniziamo subito a cenare, augurandoci "Buon Appetito".

Durante la cena, posso osservare che nella famiglia di Veronica sono molto legati fra loro.
Parlano di qualsiasi cosa e ridono. Mi danno l'idea di essere una famiglia molto felice.
Io non è che io non lo sia con la mia , ma il pensiero di avere due fratelli che abitano altrove e mia madre che è scomparsa dal nulla, mi fa sentire un po' incompleta.
«Ti piace il polpettone, Diletta?» mi chiede la mamma di Veronica.
«Sì, certo...»
«Se ne vuoi ancora, non esitare...»
Quante volte mi sono capitate scene del genere.
Gradirei una seconda fetta di polpettone che è veramente buono, però mi vergogno da morire. Non vorrei che pensassero che sono una cicciona o qualcosa del genere.
«Ragazze, allora esame domani?» interviene il papà di Veronica.
Da quello che ho capito, si chiama Giuseppe e fa il capo reparto di una ditta che si occupa di medicinali. Sembra essere molto simpatico e disponibile al dialogo.
«Già, domani esame...» risponde Veronica.»
«Dai, che ce la farete...»
Sì, potrei farcela, ma ho tanta paura lo stesso.
Ricordo che all'esame orale della maturità, stavo quasi svenendo. Fortunatamente, i professori hanno saputo mettermi a mio agio e da lì, ho iniziato a esporre la mia tesina con tranquillità.
Ormai il liceo, anche se è finito a luglio, è un lontano ricordo.
«Allora, Diletta... Dove abiti?»
«Ad Acireale...»
«Bellissimo quel paese...»
«Ci sei stata?»
«Sì, abitavo lì quando ero ragazzina...»
«Davvero, mamma?» interviene il figlio.
«Sì, figliolo. Io abitavo lì, finché non ho incontrato tuo padre...»
«Mammina, mi dici come vi siete incontrati?» interviene la piccola Angela.
Quanto è bella. Mi sembra di vedere la mia sorellina: è uguale a lei, con la sola differenza che hai capelli scuri.
Chissà se un giorno giocheranno insieme e forse diventeranno grande amiche.
«Va bene, tesoro. Eravamo al cinema, nel' 85. Era appena uscito : "Ritorno al Futuro". Avevo 15 anni all'epoca ed era la prima volta che uscivo, completamente sola. Ero seduta a vedermi il film, quando all'improvviso mi accorgo che c'era un gruppo di ragazzi che stavano facendo tanto baccano. Mi sono avvicinata a loro per dirgli di smettere e uno di questi, era vostro padre. Ricordo che mi ha guardata con ammirazione, come se fossi la ragazza più bella del mondo. Dopodiché, ero ritornata a guardarmi il film in pace e quando era finito, vostro padre mi ha chiesto come mi chiamavo e il numero di telefono di casa e io gli ho detto solo il nome e per il resto, gli ho dato un bel filo da torcere. Lui non si è mai arreso e conoscendoci, piano piano, abbiamo iniziato a essere amici e poi, ci siamo innamorati. Dopo tre anni, abbiamo deciso di sposarci e un anno dopo, aspettavo Martino nel pancione.»
La storia dei genitori di Veronica è molto bella, anche se devo ammettere che se dovessi raccontare di me e di Christopher e di come ci siamo incontrati, avrei così tanta paura di un giudizio negativo.

Ancora mi chiedo il motivo della sua assenza.

«Poi, sapete che è successo? Vostro fratello Martino è nato nello stesso giorno, in cui uscì "Ritorno al Futuro 2" e abbiamo deciso di chiamarlo Martino, in onore di Marty McFly»
Cavolo, ora capisco tutto: In effetti guardando Martino, assomiglia davvero a Marty McFly.
«Dopo quasi quattro anni, ci siamo accorti che Martino era sempre triste e non capivamo il perché. Era Natale, me lo ricordo: ho visto la sua lettera per Babbo Natale: Era un disegno che raffigurava il desidero di voler una sorellina o un fratellino. Così, abbiamo dato alla luce Veronica. Ricordo ancora quanto era contento Martino per l'arrivo di Veronica...» Continua a raccontare la mamma di Veronica, facendomi suscitare delle emozioni bellissime.
«E io?» chiede la piccola Angela.
« Beh tu, amore mio, sei stata la sorpresa più bella della nostra vita...» ribatte la madre, dandole un bacio in fronte.
Il gesto in sé mi commuove, anche se mi fa ricordare l'ultimo abbraccio che mia madre mi aveva dato, prima di andarsene. Se solo avessi saputo che era l'ultimo, l'avrei stretta forte a me e pregando di non andarsene.
Invece no...
Mi stanno per scendere delle lacrime agli occhi, ma non posso farlo. Devo essere forte, anche in situazioni che non mi ci vorrei trovare.

Concludiamo di cenare, chiacchierando di altre cose e tutto sommato, stare con la famiglia di Veronica non è così male.

Dopo cena, mi permetto di dare una mano alla mamma di Veronica per portare tutti i piatti sporchi in cucina e lei sembra aver gradito il gesto.

Chissà cosa ne pensa...

Dopo aver finito, raggiungo Veronica al piano di sopra per ripassare le ultime cose e mentre sto per andare, mi scontro con Martino.
«Scusa...» enuncia sorridendomi.
«Scusami tu...» ribatto imbarazzata.

Ma perché mi sorride sempre?

Devo ammettere che quel sorriso non è così male.

Eh no, sono fidanzata con Christopher!

«Spero che ti sei trovata bene con noi...»
«Sì, certo... Ora scusami, scappo vado a ripassare...»
«D'accordo..» dice, mentre sta per andare via.
«Ah, dimenticavo... Vi accompagno io domani all'università...» aggiunge.
«Ah sì? Allora grazie...» reclamo sorridendo.
«Di nulla, buonanotte...»
«Buonanotte...»
Caspita, il fratello di Veronica è così gentile, a differenza di come l'ha descritto Veronica.
Magari non pensa davvero che sia uno sfigato.

Ripassiamo tutti gli appunti fino quasi a mezzanotte e sono esausta.
Basta studiare, mi sta scoppiando la testa.
Controllo il cellulare per vedere se ci sono notizie di Christopher ed ecco che c'è un messaggio.

"Ciao amore, non sono stato bene oggi... Un gran mal di testa con tutto quel studiare in questi giorni... Comunque, buonanotte piccola❤..."

Io sorrido e ricambio il suo saluto.
Ora sì, che andrò a letto tranquilla.
Dormirò nel letto di Veronica, mentre lei dormirà abbracciata alla sua sorellina.
Come sono dolci e penso alla piccola Elisabetta, che sono sicura che in questo momento, sentirà la mia nostalgia.
Domani la rivedrò e la abbraccerò forte a me.
Le luci si spengono, la casa si fa silenziosa e io guardo attraverso una finestra. Vedo la luna e splendere e penso a Christopher.

Quanto mi manca, quanto lo amo...

Alle 7:45, il mio telefono inizia a suonare ed è la solita sveglia odiosa che imposto tutte le mattine.
Noto che Veronica sta ancora dormendo e che non c'è Angela.
Decido di andare in cucina per bere un bicchiere d'acqua.
Scendo dalle scale molto lentamente per non disturbare nessuno e nel mentre, incrocio lo sguardo con la madre di Veronica insieme a Angela che stanno per uscire di casa. Suppongo per portarla a scuola.
Lei mi sorride, mi dice di fare colazione e di sentirmi come se fossi a casa mia.
Siccome non mi piace approfittarmi nella casa degli altri, berrò soltanto un bicchiere d'acqua.
Sento dei rumori e mi spavento.
«Buongiorno...» dice una voce maschile.
Mi volto per vedere chi è e ingoio rumorosamente l'acqua.
È Martino e devo ammettere che è proprio carino appena sveglio.

No, Diletta. Smettila di farti questi pensieri!

«Dormito bene?»
«Sì, dai. Sono un po' agitata per stamattina...»
«Tranquilla, andrà tutto bene...» ribatte, facendomi l'occhiolino.
Mi accorgo che sono quasi le otto e sarà meglio che svegli Veronica, altrimenti faremo tardi.

Dopo che ci siamo vestite, truccate e aver fatto colazione, Martino ci accompagna all'università e mi sento l'ansia addosso.
Io e l'ansia siamo come pappa e ciccia: qualunque cosa faccio, ho sempre l'ansia e a volte, anche per motivi futili.
Durante il viaggio mi viene da pensare a Christopher, che stamattina mi ha augurato il meglio per l'esame. Io continuo a essere innamorata di lui e ho paura che quando ci lasceremo, non avrò più il senso di vivere una nuova vita.

Come vorrei che il nostro rapporto durasse per sempre...

Venti minuti dopo, siamo davanti all'università.
Devo cercare di convincermi che sono pronta a questo esame.
«Ciao stronzo...» dice Veronica per punzecchiare il fratello.
« Ciao sfigata...» ridacchia Martino.
Devo ammettere che, anche se si "insultano", si vogliono molto bene. D'altronde, faccio anch'io così con i miei fratelli.
«Ciao Martino. Grazie del passaggio...» dico.
«Ma figurati! In bocca al lupo per l'esame...» esclama, sorridendomi.
Scendo dalla macchina e subito dopo, Martino si allontana con la sua auto.
Io e Veronica corriamo in aula per avere ancora qualche minuto per il ripasso prima dell'esame.


Che Dio me la mandi buona...

- Spazio Autrice -
Raga, ed eccoci qua...
Vi è piaciuto il capitolo?
Per Martino, mi ispirata a Micheal J Fox, il mio attore preferito.
Voi lo conoscete?
Con questo vi saluti e al prossimo capitolo....
Ciao belliiiiiii!!!!❤😘

- Alessandra-

https://youtu.be/kilo6iqi6Pg

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