Capitolo 61
Sam
In quest'ultima settimana, le giornate sono serene e sembra quasi primavera, ma siamo ancora in inverno, sarà che la gioia di sapere che Emy sta per tornare mi fa vedere tutto con occhi diversi, non vedo l'ora di riabbracciarla, mi manca tantissimo e vorrei parlarle a quattrocchi. Con i ragazzi è tutto a posto, a parte alcuni problemi con Alex, l'abbiamo sorpreso a sniffare una striscia di cocaina e stiamo cercando di tenerlo d'occhio, ma non è semplice, fa di tutto per sfuggirci, l'unica cosa positiva è che non ha più alzato un dito sulla sua ragazza, ha capito che è sbagliato e che così facendo, rischia solo di perderla e di perdere l'amicizia di Harry. Con lui c'è sempre una certa ostilità, sembra aver capito che sono interessato ad Emy e la cosa mi disturba molto ma, al momento, le cose tra noi sono stabili. Io e Katy siamo diventati molto amici, la lontananza di Emy mi ha avvicinato di più a lei e ogni mattina l'accompagno al lavoro, chiacchierando tutto il tempo. Ho scoperto che ha un debole per qualcuno del gruppo e spero tanto che sia Harry, in questo modo la smetterà di ronzare intorno alla mia Emy. Ma cosa dico, Emy è innamorata di Mark, non potrebbe mai cedere alla corte di Harry, figuriamoci alla mia. Improvvisamente, il mio cellulare squilla, interrompendo i miei pensieri.
«Pronto?» rispondo, senza nemmeno controllare di chi si tratta.
«Ehi, straniero, da quando hai saputo che Emy sta per tornare, non mi calcoli più.» si lamenta Katy.
Non è affatto vero, passiamo ogni attimo libero insieme, non la tratterei mai come l'ultima ruota del carro.
«Ma cosa dici?»
«Stavo scherzando!» ride. «Ti va di vederci? Mi sto annoiando a morte.»
«Non sei a lavoro?»
«Ho finito prima, Miss Kent aveva delle cose da fare e quindi il negozio è stato chiuso.»
«Va bene, incontriamoci tra poco al bar del college.»
«Perfetto, a tra poco.» riattacca.
***
Sono seduto ad un tavolo vicino alla grande vetrata del bar e aspetto Katy che è in ritardo. Chissà perché le donne impiegano così tanto per prepararsi. Non mi piace aspettare troppo, mi rende nervoso e lo sono già tantissimo per via dei pensieri. Tiro fuori il cellulare dalla tasca e comincio a consultare la rubrica, selezionando il numero di Emy; potrei telefonarle per chiederle come sta? Sto per mettere in chiamata, quando vedo arrivare Katy e nella mia testa sembri stia andando in slow motion. Il vento le scompiglia la chioma rossa e un sorriso le appare sul viso appena mi vede. È davvero bellissima, perché non l'ho mai notato prima?
«Ehi, ciao.» mi saluta e poi mi posa un bacio sulla guancia.
A quel gesto non posso fare a meno di arrossire e non capisco proprio cosa mi stia succedendo, è solo Katy. Forse sono talmente euforico per l'arrivo di Emy, che ogni cosa mi rende felice, persino un bacio innocente da parte sua.
«Siediti.» le sposto la sedia.
«Grazie.» mi sorride dolcemente.
Quel sorriso è qualcosa di stupendo, soprattutto i suoi occhi, sono di un verde bellissimo. Devo smetterla di fare questi pensieri assurdi, domani vedrò Emy e farò chiarezza sui miei sentimenti.
Emily
Il mio taxi dovrebbe arrivare a momenti e ho il cuore in gola, mentre un senso di vuoto mi sta attanagliando, non lasciandomi andare. Non avrei voluto ritornare a New York, ma non posso fare altrimenti, se penso che solo una settimana fa non volevo tornare a casa per non vederlo, mi viene da ridere, ora le cose sono cambiate, noi siamo cambiati e fortunatamente in meglio. Adesso devo solo cercare di non pensare alle cose negative e partire in modo tranquillo, ma l'idea che lui possa lasciarmi per ritornare da Chloe, mi fa venire il mal di stomaco. La smetti di pensare a sciocchezze? Piuttosto, concentrati sul college. Questa sarebbe una trovata tutta tua per sollevarmi il morale? Ad ogni modo, devo tranquillizzarmi e fare dei respiri profondi. Tiffany è andata via da circa dieci minuti, non poteva restare, dato che aveva una visita dal ginecologo, chissà perché, oggi hanno tutti degli impegni, come se non volessero assistere alla mia partenza. Guardo l'ora sul cellulare e il cuore mi balza in gola; è arrivato il momento, devo portare la valigia di sotto. Mi guardo intorno, osservando ogni angolo della mia camera, come se non dovessi più ritornarci, esattamente come la prima volta che sono partita, ma la sensazione è più intensa, stavolta. Anche se sarà per pochi giorni, mi mancherà tutto questo, mi mancheranno i miei, la mia pazza amica ma, soprattutto, mi mancherà il mio Mark. Non riesco a trattenere una lacrima, che asciugo immediatamente con il dorso della mano. Afferro la valigia ed esco dalla stanza, incontrando immediatamente Bryan in corridoio.
«Cara, dalla a me.» dice con un sorriso stampato sul volto e afferra la valigia.
«Grazie.»
Mi fa un occhiolino e si dirige al piano di sotto, lasciandomi sola con i miei pensieri tormentati. Volto lo sguardo alla mia sinistra e punto gli occhi sulla porta della camera di Mark. Forse dovrei salutarlo adesso, dopo non sarà più possibile. Senza pensarci troppo, mi dirigo in quella direzione e do due colpi sulla porta, che si apre immediatamente. Varco la soglia e la chiudo alle mie spalle, osservandolo poggiato alla scrivania, con uno sguardo perso nel vuoto. Mi avvicino e gli cingo le braccia in vita, poggiando la testa sul suo petto caldo. Le sue forti braccia mi stringono e posa un bacio sulla mia testa.
«Ti amo.» sussurra.
Ogni volta che lo dice, non posso fare a meno di rabbrividire.
«Ti amo.» ripeto. «Mi mancherai tantissimo.»
«Tu mi manchi già...»
Alzo lo sguardo e incontro i suoi occhi spenti. Non devo piangere, devo trasmettergli tutta la forza che ho dento, fargli capire che ci vedremo presto e che non deve reagire in questo modo.
«Mark, per favore, non fare così.»
Afferro il suo viso tra le mani e gli sorrido, sforzandomi il più possibile, affinché capisca che non è il caso. Parli proprio tu che vorresti piangere? Sì, ma non piangerò, non davanti a lui, non ha bisogno di lacrime, ma di forza. Sorride a sua volta, dopodiché afferra la mia mano e la bacia.
«Ora vai, non vorrai mica perdere l'aereo? Non ce la farei a sopportarti ancora.» ironizza, provocandomi un piccolo risolino. Mi avvicino al suo viso e gli poso un bacio sulle labbra. «Cos'era quello?» chiede perplesso.
«Un bacio?»
«No che non lo era!» afferra il mio viso tra le mani e mi bacia con foga e passione, esattamente come piace a me. Le sue mani scivolano lungo il mio corpo, fino a posarsi sui fianchi, mentre un brivido mi percorre lungo la spina dorsale. «Questo era un bacio!» dice ansimante e poi fa scorrere le mani lungo il mio fondoschiena.
A mal in cuore, sono costretta a fermarlo, facendo un po' di pressione con le mani sul suo petto.
«Basta così, altrimenti finirà male.» gli dico, imitando la sua voce.
«Finirà benissimo!» ridacchia.
«Ci sentiamo appena sarò all'aeroporto.»
«Aspetto la tua telefonata.» mi fa un occhiolino.
Mi allontano da lui e il vuoto che avevo dentro ritorna più insistente di prima. Perché le partenze devono essere così tristi? Mi avvicino alla porta, la apro e varco la soglia, in modo troppo lento, poi ritorno a voltarmi e lo saluto con la mano, ricambia e mi manda un bacio. Sospiro e chiudo la porta, sarà meglio andare. Percorro il corridoio, fino a raggiungere le scale e poi mi volto nuovamente, convinta che lui sia dietro di me, ma non è così. Pensavo davvero che mi stesse seguendo... Dai, coraggio, ce la puoi fare! Scendo le scale e raggiungo il soggiorno e Cindy viene verso di me, abbracciandomi forte, forse un po' troppo, è il suo modo per dimostrare affetto, è sempre stata un po' ossessiva.
«Ci mancherai tantissimo, ci eravamo abituati a vederti di nuovo per casa.» piagnucola.
«Mamma, tornerò presto.»
«Sì, magari per le vacanze di Natale.»
Rido nervosamente e penso alla grande delusione che avranno, appena scopriranno che ho abbandonato il college.
«Cara, adesso lasciala andare, il taxi è qua fuori.» Bryan cerca di allontanare sua moglie da me.
«La valigia?» gli chiedo.
«È già in macchina.»
«Perfetto.» mi avvicino a lui, lo guardo per qualche secondo e poi avvolgo le braccia intorno al busto. Mi posa un bacio sulla testa e quel gesto mi riporta alla mente Mark. Un velo di tristezza mi assale e sono costretta a staccarmi da lui. Mi dirigo alla porta, accompagnata da entrambi, poi varco la soglia e raggiungo il taxi parcheggiato al lato opposto della strada. Mi volto e alzo lo sguardo verso la finestra di Mark, per mia gioia, lo vedo lì e mi manda un altro bacio attraverso il vetro. Sorrido ed entro in macchina. «All'aeroporto.» dico al tassista.
«Fa buon viaggio.» dice Cindy, al di là del vetro.
Annuisco, mentre il tassista mette in moto e parte. Improvvisamente, le lacrime cominciano a rigarmi il viso, le ho trattenute troppo a lungo, ora sì che mi sento male, come se una parte di me fosse stata strappata via. Cerco un fazzoletto nella borsa e asciugo gli occhi umidi. Tra poco sarò all'aeroporto e potrò sentire la sua voce calda, oppure potrei telefonargli già adesso? No, meglio aspettare, non mi va che questo tipo ascolti la telefonata. Credo proprio che ascolterò un po' di musica. Infilo le cuffiette nelle orecchie e faccio partire la canzone che mi dedicò lui. Questa melodia è così dolce e rilassante, mi fa sentire bene. Avrei tanto voluto che fosse partito con me, non vedo l'ora che sia tutto finito, così potremmo vivere il nostro amore, anche se in maniera segreta, però non sarà sempre così, prima o poi troveremo il coraggio per parlarne ai nostri genitori. Afferro il cellulare, mentre le note di sad song invadono la mia testa, e digito un messaggio.
Messaggio a Mark: Ciao, manca poco al mio arrivo in aeroporto, tu cosa fai?
La sua risposta arriva subito dopo, come se stesse osservando lo schermo del telefono e non aspettasse altro che un mio messaggio.
Messaggio da Mark: È da quando sei andata via che sono nervoso, mi manchi tanto.
No, ti prego, non dirmi queste cose, non credo di riuscire a farcela. Non riesco a crederci, avevo capito che stesse soffrendo, ma non pensavo così tanto, spero solo che non faccia qualche sciocchezza, è sempre stato un tipo facilmente irritabile e suscettibile.
Messaggio a Mark: Mi manchi anche tu, ma non demordere, tornerò presto.
Messaggio da Mark: Spero che questi giorni passino in fretta. Ti amo!
Quelle due paroline mi scaldano il cuore, è bellissimo anche solo leggerle. Ora mi sento meglio, sapere che mi ama, mi da tanta speranza e mi fa credere in me stessa. Devo stare tranquilla, non permetterà mai a Chloe di introdursi nella nostra vita, siamo legati da sempre e mai nessuno potrà dividerci.
Messaggio a Mark: Ti amo anche io, sempre!
Ripongo il cellulare in borsa e mi concentro sulla musica nella mia playlist. Chissà cosa staranno facendo tutti e come sarà andata la visita di Tiffany, non devo dimenticare di telefonarle. Volto lo sguardo verso il vetro e mi rendo conto che la direzione che ha preso il tassista, è sbagliata, questa non è la strada che porta all'aeroporto.
«Scusi, guardi che l'aeroporto è al lato opposto, deve tornare indietro.» gli dico, ma non sembra prestarmi attenzione, forse è sovrappensiero. «Mi ha sentito? Deve tornare indietro!» ripeto, non cambiando le cose. «Ehi?» alzo la voce e poi cerco di strattonarlo leggermente, ma improvvisamente accosta e con fare veloce afferra qualcosa dal cruscotto e me lo spruzza dritto in faccia. «Che cosa... mi hai... spruzzato?»
Non riesco più a tenere gliocchi aperti...
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro