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Capitolo 55

Mark
Non riesco a restare serio, il suo sguardo era troppo divertente e quell'aria di sfida mi ha intrigato tantissimo, le è bastato un mio insulto per farla scattare, non è cambiata di una virgola. La seguo fino alla ringhiera che divide l'attrazione dalla folla di gente, non si è neppure resa conto che ha saltato la fila e alcuni dei presenti stanno cominciando a lamentarsi, fortuna che sono tutti ragazzini. Stavolta è davvero decisa ad andare fino in fondo e sono curioso di vedere la sua reazione, una volta sulla giostra. Il vagone si ferma e lei resta bloccata all'entrata, un po' titubante, credo che se la stia facendo sotto dalla paura, però deve dimostrarmi che mi sbaglio, è davvero una ragazzina, ma molto sexy.

«Hai cambiato idea, super girl?» le sussurro all'orecchio.

«Certo che no!» esclama convinta e sorpassa l'entrata, sedendosi proprio nel vagone davanti. Ha deciso di provare il brivido?

«Ti sei accorta di esserti seduta al primo vagone, vero?» la punzecchio.

Si guarda intorno e poi la vedo sbiancare in viso.

«S-sì...» balbetta.

Scommetto che il cuore le batte fortissimo e ho quasi l'impulso di poggiare la mano sul suo petto per sentirlo.

«Te la stai facendo sotto.» ridacchio.

«Non è vero!» Continuo a ridere e lei mi tira un pugno sulla spalla, contrariata, ma non la smetto, mi piace ancora di più quando si arrabbia, non posso privarmi di una visione così sublime. «Smettila, Mark!» mi tira un altro pugno e poi mette il broncio.

«Vedrai che ti piacerà.» dico serio e poi le poso un bacio sulla guancia. Il suo viso diventa subito paonazzo e con le dita sfiora il punto in cui l'ho baciata, sorridendomi appena. Afferro la sua mano, stringendola delicatamente e il vagone parte lento. Comincia a respirare in modo irregolare e guarda fisso davanti a sé, chiaramente preoccupata. «Sta tranquilla, non è così terribile come credi.» cerco di rassicurarla.

«Okay.»

Tira un lungo respiro e stringe la mia mano. Forse avrei dovuto impedirle di salire su quest'attrazione, non vorrei che si sentisse male.

Emily
Non la smetto di ridere, le montagne russe mi hanno dato una scarica di adrenalina pazzesca ed è la quarta volta che ripeto il giro, trascinando Mark con me, non ne può più ma si trattiene e non me lo dice, poverino. Non pensavo che mi sarei sentita così allegra, tanta paura per poi scoprire che la sensazione fosse fantastica.

«Ancora un giro?» chiede sarcastico.

Credo che possa bastare, non sembra avere una bella cera e la cosa divertente è che è stato lui ad insistere, affinché salissi sulla giostra.

«Ti senti bene?» chiedo preoccupata.

«Sì, certo.» risponde convinto e poi raggiungiamo una panchina vicina per sederci. «Visto? L'avevo detto che ti sarebbe piaciuto.»

«Già.»

D'un tratto gli squilla il cellulare e quando lo tira fuori dalla tasca per guardare lo schermo, comincia a sbuffare, come se fosse una telefonata indesiderata. Non si tratta di Chloe, vero? Allungo lo sguardo per controllare, ma non faccio in tempo, ha già risposto.

«Che c'è?» aggrotta la fronte e si alza in piedi. «Davvero?» chiede sorpreso, mentre io muoio dalla voglia di sapere chi è. «Quando sarà?», «Ah.» il suo sguardo diventa improvvisamente triste. «Va bene. Ciao.» riattacca e si volta verso di me, facendomi cenno di alzarmi.

Lo raggiungo e resto a fissarlo per tutto il tempo, in attesa di una sua spiegazione, ma non sembra arrivare, se ne sta immobile con l'aria affranta.

«Chi era?» chiedo impaziente.

«Mia madre.» risponde, con lo sguardo perso nel vuoto.

Ho paura che sia accaduto qualcosa di orribile.

«Come mai ha chiamato, è successo qualcosa?» Annuisce debolmente e resta in silenzio. Cacchio, perché non si decide a parlare? Mi sta facendo preoccupare moltissimo. Afferra la mia mano e mi trascina fino all'uscita, convinto a lasciare il parco. Continuiamo a camminare in silenzio, fino a raggiungere la sua macchina, ma prima di entrare al suo interno, lo blocco e lo volto verso di me. «Mi dici cos'è successo?»

«Sali.» dice debolmente. Il mio cuore comincia a battere in modo violento, quello sguardo non mi piace per niente e ho il terrore che i suoi genitori abbiano scoperto qualcosa su noi due. Decido di dargli ascolto e resto a fissarlo per tutto il tempo, con il cuore in gola e l'ansia a mille. Non mi piace l'attesa, mi rende nervosa. «Mia madre...» si interrompe, poi tira un lungo sospiro. «mia madre mi ha trovato un lavoro.»

Tutto questo casino per un lavoro? Ha la capacità di rendermi isterica, alcune volte.

«E allora?» chiedo, non riuscendo a collegare il tutto.

«Hanno aperto un nuovo locale dove si suona musica dal vivo» abbassa lo sguardo. «e... cercano un chitarrista.»

Gli sorrido e lo costringo a guardarmi negli occhi. Sono molto contenta, suonare è la sua passione, non capisco perché la prenda così male.

«Ma è fantastico!» lo abbraccio.

«Aspetta... c'è un problema.» si libera dal mio abbraccio e mi guarda serio.

«Che tipo di problema?»

«Dovrò effettuare un provino... ed è... domani.» Il mio entusiasmo si spegne all'istante, ora capisco tutto. Questa è davvero una brutta notizia, proprio domani che c'era la nostra partenza... ma cosa dico, se venisse scelto, non potrebbe raggiungermi a New York ugualmente. Resto in silenzio e mi allontano da lui, non riuscendo a trovare le parole giuste, sono completamente spiazzata. «Emy, ci rinuncerò.» dice convinto. Non posso impedirgli di realizzare i suoi sogni, mi sentirei terribilmente in colpa, ma sono tanto triste perché non potrà venire con me. Ancora una volta, il destino ci dividerà e tutti i progetti che avevo fatto sono andati in fumo. Abbasso lo sguardo verso le mie mani e comincio a torturarle, lui se ne rende immediatamente conto e le afferra, tirandomi tra le sue braccia. «Domani partirò con te, fanculo il provino.» mi sorride e abbraccia.

Ma cosa sta dicendo, ha la possibilità di farsi conoscere e la butta al vento? Non posso lasciare che rinunci al suo futuro per me.

«No.» dico flebilmente e mi guarda in modo confuso. «Non posso permetterti di rinunciare, suonare è la tua vita e io...»

«Ma cosa dici?» mi interrompe e mi guarda dritto negli occhi. «Sei tu la mia vita.»

«Sei stato davvero carino» gli dico con un mezzo sorriso. «ma parteciperai a quel provino!»

«Domani partiremo insieme!» ribatte convinto.

«Ritornerò.»

«Non posso perderti di nuovo, lo capisci?» alza un po' la voce.

«Non mi perderai... dovrò fare una cosa e poi sarò di nuovo a casa.»

È arrivato il momento di vuotare il sacco, non posso continuare a fingere che vada tutto bene.

«Cosa devi fare?» chiede accigliato.

La paura si sta facendo nuovamente strada in me, non voglio che possa impedirmi di fare quello che ho in mente, perché sono consapevole che si tratta di una vera e propria pazzia, ma devo dirglielo, costi quel che costi! Continua a fissarmi, in attesa di una risposta e come se dovessi confessargli chissà quale segreto orribile. Sono stata una stupida a non parlargli dei miei progetti, avrei dovuto farlo già da tempo, ma non ne ho avuto il coraggio e adesso è più difficile. Non so da che parte cominciare e non voglio scoprire la sua reazione; il vecchio Mark reagirebbe male, fino a raccontarlo ai nostri genitori, ma questo, come reagirà? Se non gli parli non lo scoprirai mai. Infatti, devo farmi coraggio e raccontargli ogni cosa.

«Io...» devo mantenere la calma e parlare in modo naturale. «ho deciso di lasciare l'università.» dico tutto d'un fiato e senza incrociare il suo sguardo.

«È uno scherzo, vero?» Scuoto la testa in senso negativo, continuando a guardare un punto indefinito nel cubicolo della macchina. «Non puoi... insomma...»

Non sa cosa dire e non lo biasimo, è una scelta un po' azzardata, ma è l'unica maniera per avere un po' di tempo per me, essere libera e non pensare più allo studio. Volto lo sguardo verso di lui e cerco di sorridergli, ma con scarsi risultati. Non posso fare a meno di rassicurarlo e fargli capire che questa è la scelta migliore.

«Va tutto bene, ho solo bisogno di tempo per me.»

«Abbandonando il college?» sbotta un po' irritato. Immaginavo una reazione simile, ma non riuscirà a farmi cambiare idea. Annuisco alla sua domanda e non dico nessun'altra parola. Se lui ha reagito così male, non oso immaginare Bryan e Cindy, li deluderò tantissimo, fino a cacciarmi di casa e Chloe prenderà il mio posto. Oddio, mi faccio terrore da sola. «Ci hai pensato bene?»

«Sì.» rispondo convinta.

Afferra la mia mano e mi guarda contrariato.

«Non sono per niente d'accordo» Lo sapevo. «ma se ne sei convinta, allora non posso fare altro che appoggiarti.»

Lo guardo sorpresa. Ammetto che mi aspettavo che me lo impedisse, invece ha rispettato la mia scelta, incredibile. Sono molto contenta che quel suo lato da stronzo stia svanendo pian piano, ma mi sarebbe piaciuto anche com'era prima.

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