Capitolo 42
Emily
Durante il tragitto non ho fatto altro che pensare a cosa sarebbe accaduto una volta arrivati al locale e ora che siamo qui fuori ho ancora più paura, come se la vita mi stesse mettendo davanti ad una scelta non voluta.
«Tesoro, siamo arrivati.» Cindy mi risveglia dalla trance in cui ero entrata. «Andiamo?»
Annuisco e scendo dalla macchina, col cuore in gola. È arrivato il momento, devo affrontare tutto a testa alta, senza paura. Forza, Emy, ce la puoi fare! Mi avvio a passo lento verso l'entrata, cercando di non cadere, queste scarpe col tacco sono un vero e proprio fastidio. Sento che le gambe mi stanno diventando molli e Cindy non è qui per sorreggermi. Mi volto e la vedo poggiata alla macchina, mentre suo marito tira fuori qualcosa dal portabagagli. Perfetto, mi toccherà entrare da sola. Non mollare, coraggio, ancora qualche passo. Tiro un lungo sospiro e varco la soglia. C'è tantissima gente che non conosco, qualche parente e qualche amico. Ma chi sono tutte queste persone e perché non mi è mai capitato di vederle? Probabilmente si tratta di colleghi di lavoro. Sto pensando a tutto, pur di non pensare che tra poco sarò davanti alla dura realtà. Faccio qualche passo e improvvisamente una strana luce mi acceca, costringendomi a chiudere gli occhi. Avverto qualcuno stringere la mia mano, facendomi sussultare. La luce si sposta altrove, liberando la mia vista e facendo sì che i miei occhi si aprano nuovamente. Lo stupore mi sovrasta, al mio fianco c'è lui ed è da solo, non riesco a non arrossire. Perché è venuto a prendermi la mano, dov'è la sua ragazza? Proprio in quel preciso istante, il Dj fa partire una canzone di Lady Gaga, Bad Romance e Cindy e Bryan fanno il loro ingresso, sono davvero stupendi. Tutti gli invitati battono le mani e urlano auguri, mentre io me ne resto in silenzio, non lasciando la mano di Mark. Ultimamente, Cindy ha la fissa per Lady Gaga, ma non pensavo che l'avesse scelta come sigla del loro ingresso in sala. Continuo a chiedermi dove si trovi la ragazza di Mark, la faccenda si infittisce sempre di più.
«Tanti auguri agli sposi.» urla il Dj, dopodiché fa partire Photograph di Ed Sheeran. Adesso si ragiona! Sia chiaro, non ho nulla contro Lady Gaga, ma preferisco un altro genere. «Un bel lento per voi.» conclude il Dj.
Bryan e Cindy danno inizio alle danze e quasi tutti gli invitati si uniscono a loro. Mark mi guarda con un mezzo sorriso e solo ora mi rendo conto di quanto gli stia bene quell'abito blu. Non ha lasciato la mia mano neanche per un istante e il mio cuore non ha smesso di battere per tutto il tempo.
«Vuoi ballare?» mi chiede.
La domanda mi stupisce moltissimo, è davvero Mark Johnson questo davanti a me? Sto per annuire, quando arrivano Cindy e Bryan, più sorridenti che mai e lascia immediatamente la mia mano.
«Ragazzi, come vi sembra il locale?» chiede Bryan, mentre ci accompagna al nostro tavolo.
«Non male.» risponde Mark scocciato.
Il solito incontentabile, io lo trovo super, infatti non reprimo le mie emozioni.
«Bellissimo.» dico entusiasta.
Ci sediamo tutti a tavola e il Dj ci saluta dicendo che riprenderanno dopo con i balli. Non mi piace molto ballare ma dovrò divertirmi per i miei genitori. Ancora non ho visto la ragazza di Mark, il che è davvero strano, che sia andata al bagno?
«Dov'è la tua ragazza?» chiede Cindy, come se mi avesse letto nel pensiero.
Mark la guarda male e incrocia le braccia al petto. «Non è la mia ragazza, per quanto ancora dovrò ripetertelo?» sbotta.
Perché continua a negarlo? È diventato tutto rosso e non capisco se per l'imbarazzo o per la rabbia. Non l'avevo mai visto così in difficoltà, a parte questa mattina.
«Eppure, sembravate così affiatati.»
«La smetti di dire cazzate?» quasi urla contro sua madre.
Cindy alza le mani in senso di resa e resta in silenzio. Chissà quale sarà la verità. Mark volta lo sguardo su di me e resta in silenzio a fissarmi. I suoi occhi puntati addosso mi fanno sentire a disagio e vorrei tanto chiedergli di smetterla, ma non credo sia il caso, non ora che ci sono i nostri genitori.
«Allora, tesoro, quando avrai il primo esame?» Bryan si insinua tra i miei pensieri.
Le solite domande a cui non ho risposte, e adesso cosa mi invento? Non ho avuto tempo per pensare a questa eventualità. Mark continua a fissarmi e aggrotta le sopracciglia, in attesa di una mia risposta. Devo evitare il suo sguardo, oppure capirà che qualcosa non va e lo dirà a Bryan e Cindy, così, per divertimento.
«Presto, vero, Emy?» interviene Mark, spiazzandomi.
No, ti prego, non ha capito che qualcosa non va, vero?
«Ehm... sì.» rispondo a disagio.
Non capisco il motivo per cui mi abbia aiutata, cosa vorrà in cambio? Devo stare molto attenta, potrebbe riservarmi un brutto tiro, in fondo l'ha sempre fatto, perché ora dovrebbe essere diverso? Cos'hai in testa, Mark Johnson? Lo guardo stranita e lui come risposta mi fa un occhiolino che mi rende subito paonazza. Devo smetterla di guardarlo o sarà peggio.
Abbiamo appena finito di cenare, attendiamo solo la torta, ma nel mentre tutti sono in pista e ballano come matti, tranne me. Molti invitati si sono ubriacati e credo che anche Bryan e Cindy siano piuttosto brilli. La cosa strana è che Mark non ha toccato neppure una goccia di alcol, solitamente è il primo ad ubriacarsi, ma credo che si senta a disagio perché ci sono i suoi genitori. Non lo vedo da almeno dieci minuti, sembra essersi volatilizzato e non riesco a smettere di pensare che stia parlando al telefono con la sua ragazza. Le canzoni di Lady Gaga risuonano una dopo l'altra e comincio ad annoiarmi, stare qui da sola non è il massimo. Osservo i miei ballare e mi rendo conto che sono più ubriachi di quanto pensassi, dato che non la smettono di ridere. Non li avevo mai visti in quello stato, sono davvero strani. D'un tratto, qualcuno afferra la mia mano e mi costringe ad alzarmi dalla sedia. Alzo lo sguardo e vedo Mark.
«Sei seduta qui da troppo tempo, andiamo a ballare.» dice con un mezzo sorriso. Non mi oppongo e mi lascio trascinare in pista. Comincia a muoversi e la cosa mi fa molto ridere, non è molto bravo ma, d'altronde, neanche io lo sono. Questo vuol dire che siamo fatti l'uno per... no, devo smetterla di pensarla in questo modo. «La smetti di ridere e cominci a muovere quei fianchi?» dice abbassando lo sguardo su di essi e imbarazzandomi.
«Io... non sono molto brava.» rispondo a disagio.
«Vuoi un lento?»
«Cosa?»
Un lento, io e lui? No, non credo sia il caso. Afferra nuovamente la mia mano e mi trascina in un angolo della sala più appartato, dove la musica ci raggiunge di rado, poi infila la mano in tasca e tira fuori il cellulare, insieme alle cuffie. Perché le ha portate? Ne infila una nel mio orecchio e l'altra nel suo, dopodiché fa partire una canzone lenta che conosco benissimo. La cosa mi sorprende molto, non pensavo che avesse questo genere di musica nella playlist, è sempre stato un tipo casinista. Ripone il cellulare in tasca e posa le mani sui miei fianchi, facendomi bloccare il respiro in gola. Le note di Sad song e le sue mani su di me mi mettono i brividi e continuo a pensare che non riuscirò mai a dimenticarlo. Mi tira delicatamente verso di sé e poi porta le mie braccia intorno al suo collo. Comincia a muoversi a ritmo di musica, trascinandomi e siamo così vicini che i nostri nasi quasi si toccano.
«Perché senza te... sono solo una canzone triste.» mi sussurra all'orecchio, ripetendo una delle frasi della canzone. Sussulto per l'emozione e incontro i suoi bellissimi occhi, sono seri. «Ti piace?» chiede.
«Sì.»
Sorride dolcemente e si avvicina ancora di più, stringendomi in vita. Quel contatto mi procura scariche elettriche per tutto il corpo e non so per quanto potrò ancora resistere, è una sensazione devastante. Poggia la sua fronte contro la mia e mi guarda dritto negli occhi, sembra voglia dirmi qualcosa di importante. Ma cosa stiamo facendo? Se qualcuno ci vedesse saremmo nei guai, anche se stiamo solo ballando, o quasi. Fa scorrere le sue mani lungo la mia schiena e il respiro mi diventa più pensante, mentre la canzone continua a risuonare nelle nostre orecchie. Questo contatto visivo sembra durare un'eternità e mi ipnotizza, è magnetico. D'un tratto avvicina le sue labbra alle mie, sfiorandole e facendomi sussultare.
«Vorrei baciarti.» sussurra.
L'ha detto sul serio? Il mio cuore batte fortissimo e non riesco più a controllarlo, sta per esplodere. Se vuole baciarmi, allora perché non lo fa? Oh, adesso basta, devo agire, prima che sia troppo tardi. Chiudo gli occhi e poso le mie labbra sulle sue.
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