Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

Capitolo 36

Mark
Quando Chloe mi ha telefonato non sono riuscito a capire granché, ma mi è parso di aver sentito che dei ladri sono entrati in casa sua e l'hanno aggredita. Era in lacrime e non riesco a smettere di pensare che la colpa sia mia, le ho detto una bugia per andare da Emy ed è successo tutto questo. Corro verso casa sua, come se fossi un maratoneta, ma ho bisogno di capire meglio la situazione e sapere chi è stato.

Ho il fiatone quando arrivo, non avevo mai corso così tanto e purtroppo non avevo la macchina, visto che l'ho lasciata da lei. Apro la porta ed entro in casa, chiamando il suo nome più volte, ma non ricevo risposta e allora comincio a preoccuparmi. Raggiungo il piano di sopra, percorro il corridoio e spalanco ogni porta, ma non la trovo. Dove diavolo si è cacciata? Improvvisamente, avverto un lamento provenire dal bagno, l'unico posto in cui non avevo ancora guardato. Lo raggiungo e apro la porta, trovandola sdraiata sul pavimento, senza sensi. Allarmato, corro verso di lei e le sollevo la testa, poggiandola sulle mie gambe. Porca puttana, ha dei lividi sul viso e qualcuno sulle braccia.

«Chloe...» la scuoto appena e finalmente apre gli occhi. «Chi è stato?» vado subito al dunque ma lei non mi degna di una risposta, riesce solo a piangere. «Rispondi.» insisto esasperato.

«N-non... li ho visti... erano in due, avevano il viso coperto.» singhiozza. La prendo in braccio e la porto nella sua stanza, fino ad adagiarla delicatamente sul letto. Non posso credere a ciò che è appena successo e credo che sia stato quel malato di Adam, non so come, ma ha scoperto la mia strana situazione e ha agito. Cazzo, se sa di Chloe, saprà anche del ritorno di Emy, quindi potrebbe trovarsi in pericolo. Porca puttana, cosa diavolo posso fare? «D-dove sei stato?» Ignoro la sua domanda e la copro con la coperta. «Mark, dov'eri?» insiste.

«A casa, sono stato a casa mia.» Mi guarda con gli occhi sgranati, come se non fosse una cosa normale. «È stato Adam, vero?»

«Come mai sei andato a casa?»

Non capisco perché ignora le mie domande e ribatte sempre sullo stesso argomento, comincia ad irritarmi questa strana situazione.

«Adesso non è importante, spiegami com'è successo.»

«Sei... andato da lei?»

Il mio cuore perde un battito, allora. la fisso stranito, fingendo di non capire.

«Com'erano, Chloe?» chiedo nuovamente.

«Te l'ho detto... avevano il viso coperto.»

«Intendo, fisicamente.»

«Perché non vuoi dirmi la verità?» Continuo a fissarla e mi rendo conto che sta delirando. «Se non fossero venuti quei tipi, ora... tu, saresti...» stringe gli occhi. «con lei.»

«Vado a prenderti un antidolorifico.» cambio argomento.

Non sopporto più le sue insinuazioni, anche se ha ragione. Mi alzo dal letto e afferra il mio polso, stringendolo, dopodiché mi guarda con tristezza.

«Non mi lascerai, vero?»

«Ma cosa dici?»

«Non lo farai?»

«Stai delirando!»

«Ti amo, Mark.»

A quella confessione improvvisa, non so proprio cosa rispondere, so solo che non posso dirle che per me è la stessa cosa... mi dispiace e quindi me ne resto in silenzio, per evitare di rovinare tutto.

«Vado a prenderti le medicine.» la ignoro ed esco dalla stanza.

Non so in che modo comportarmi, sono solo molto preoccupato per ciò che le è accaduto e ora lo sono anche per Emy. Devo trovare un modo per tornare da lei.

Sam
Emy non ha ancora telefonato, sarà arrivata da un pezzo e vorrei sapere com'è andato il viaggio. Dopo la mia lettera, non ho avuto il coraggio di chiamarla, chissà se l'ha letta e cosa avrà pensato. Sono troppo inquieto e anche triste, da quando è partita nulla è lo stesso. Mi rendo conto di essere messo abbastanza male e nemmeno il fatto che stasera sono stato invitato ad una festa organizzata da una confraternita, mi tira su. Non ho alcuna voglia di andarci, anche se Katy ha insistito tanto.

«La smetti di rimuginare?» la sua voce mi riscuote dai pensieri e con fare veloce, strappa il cellulare dalla mia mano. «Oddio, sei diventato così noioso, ti preferivo quando eri gay.» La guardo confuso e anche un po' risentito. «Scusami, non intendevo dire questo, solo che stai qui, senza fare nulla e dovresti proprio darti una mossa.»

«Hai ragione, ma cosa potrei mai fare?»

«Inizia col telefonarle, chiedile com'è andato il suo viaggio. Cose del genere.»

«Sono troppo timido...»

«Hai solo paura di provare con una ragazza.» Cosa sta dicendo? «Vieni qui!» afferra il mio viso tra le mani e mi bacia, lasciandomi spiazzato. Non sta succedendo davvero, è tutto un sogno. Si stacca da me e mi guarda con un mezzo sorriso, come se nulla fosse successo. Resto a fissarla con gli occhi sgranati e in silenzio, non riesco a descrivere il modo in cui mi sono sentito, quando le sue labbra sono entrate in contatto con le mie. «Non guardarmi con quell'aria da cane bastonato, ti ho solo fatto scoprire cosa si prova con una ragazza.» sorride sarcastica e non capisco se mi stia prendendo in giro o no. «Non pensarci, va bene? Ora telefonale!» mi porge il cellulare.

Lo afferro e annuisco piano, ancora a bocca aperta e incredulo per ciò che è appena accaduto. Mi tremano le mani, non riesco neppure a digitare il numero di Emy e il bacio di Katy ha peggiorato solo le cose. Dopo vari tentativi, riesco ad effettuale la chiamata.

«Sam, ciao.»

La sua voce è così calda, mi fa sentire bene.

«Emy, ciao... Come va?» chiedo un po' a disagio.

«Bene.»

«Il viaggio è andato bene?»

«Sì.»

Risponde a monosillabi e dal tono di voce sembra un po' scossa, come se le fosse accaduto qualcosa, oppure la colpa è mia e di quella stupida lettera che le ho scritto.

«Hai...» mi schiarisco la voce, sono molto nervoso. «hai visto Mark?»

«Sì...»

«E?»

«Niente.»

«Non avete parlato?»

«Si è comportato in modo strano, stava per dirmi qualcosa, poi ha ricevuto una telefonata ed è scappato via. Non lo capirò mai.»

«Tipico di Mark.» Non capisco perché debba sempre farla soffrire, è davvero un pezzo di merda. «Senti, odio sentirti così giù di morale... va da lui e digli quello che provi e se va male, almeno ci avrai provato, non avrai più rimpianti.»

Cazzo, perché le ho detto una cosa del genere?

«Ma... cosa dici? Non posso e poi non ne ho il coraggio.»

«La vita è troppo breve per passarla tristi o arrabbiati.»

Non so perché le sto consigliando di lanciarsi tra le braccia di Mark, sono un vero idiota e Katy continua a guardarmi male. La verità è che non riesco a sentirla così depressa, non voglio che stia male, tengo troppo a lei e partirei all'istante, per prendere Mark a calci nel culo. Mi viene da pensare che non abbia ancora letto la lettera, altrimenti avrebbe evitato la mia telefonata.

«Grazie per le tue parole, sai sempre come consolarmi.»

«Sei... la mia migliore amica.»

«Ti voglio bene, Sam.»

Quelle parole fanno male, sapere di essere soltanto un amico mi rende molto triste, ma lei non sarà mai mia, appartiene a lui e sarà sempre così. Non posso fare altro che starle vicino con tutto me stesso e proteggerla, sempre.

«Ti voglio bene anche io, lo sai, vero?»

Volto lo sguardo verso Katy e mima un "coglione" con le labbra. Scuoto la testa e alzo gli occhi al cielo, non può capire, nessuno potrà mai farlo.

«Certo.»

«Adesso devo riattaccare, ci vediamo preso.»

«Sam?»

«Sì?»

Silenzio assoluto, non accenna a parlare, controllo lo schermo del cellulare per accertarmi che la chiamata sia ancora in corso. Forse vuole dirmi che ha letto la mia lettera e che non ho speranze? Ho il cuore in gola al solo pensiero, un'ansia tremenda si sta impossessando di me.

«Scusa, non era niente di importante.»

Ma come?

«Ne sei sicura?»

«Sì, ci vediamo tra qualche giorno.» riattacca, senza darmi il tempo per salutarla.

Chissà se prenderà in considerazione i miei consigli, chissà cosa accadrà quando leggerà quella lettera.

«Perché non le hai detto quello che provi? Ti sei inventato un mucchio di stronzate, sei davvero un codardo, lo sai?» Katy mi rimprovera e poi incrocia le braccia al petto.

Perché le sta tanto a cuore questa situazione? Sembra quasi offesa. Ecco un'altra che non riesco a capire, ma tutte le donne sono fatte così?

«Cosa vuoi che faccia, lei è innamorata di Mark!» sbotto irritato, stufo delle sue prediche.

«La vita è troppo breve per passarla tristi o arrabbiati, l'hai detto tu! Quindi, caro Sam, o ti decidi a parlare con Emy, oppure dai la possibilità a qualcun'altra di stare con te!» urla.

Non l'ho mai vista così agguerrita, sembra davvero arrabbiata e non capisco il perché, tutto questo non le riguarda, cazzo!

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro