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Capitolo 20

Emily
Oggi è il mio compleanno e non l'ho detto a nessuno, soltanto Sam ne è al corrente ma ovviamente lui non c'è, sono sola, come sempre. Poco fa mi ha telefonato Cindy per porgermi gli auguri, infine mi ha passato Bryan, che mi ha detto che avrei potuto tornare a casa per festeggiarlo con loro, ma ovviamente gli ho risposto che non era il caso, visto che il college è appena cominciato. A dire il vero, non mi sembrava una buona idea per via di Mark, non voglio vederlo dopo il modo in cui mi ha trattata e dopo quello che mi ha detto. So bene che non potrò evitarlo per sempre, dato che vive con le persone che mi hanno cresciuto, ma per il momento mi accontento così. Non devo più abbattermi, mi sono ripromessa più volte che avrei continuato la mia vita senza rimpianti, quindi basta momenti tristi, devo reagire!

«Non sarò più Mark-Dipendente!» urlo nella camera deserta.

Qualcuno bussa alla porta, facendomi sobbalzare. Non può essere Sam, dato che è a lavoro. Non sarà mica entrato qualche ladro? Certo, perché i ladri vengono a bussarti alla porta. Tutto è possibile, siamo in una città enorme e pericolosa, potrebbe accadere qualunque cosa. Smettila di dire sciocchezze e apri la porta. La persona al di là della stanza, da nuovamente dei colpi sulla porta. Mi dirigo alla porta e con il cuore in gola la apro.

«Tanti auguri!» urlano Violet, Katy e Harry.

Resto spiazzata e senza parole. Harry mi porge il mazzo di fuori che aveva tra le mani e non posso fare a meno di arrossire.

«Volevi tenerlo nascosto, eh?» dice Katy, mentre mi porge un bacio sulla guancia.

«Non ci posso credere... cosa ci fate qui?» chiedo incredula e col cuore che batte a mille.

Non so cosa dire, sono molto sorpresa, non mi aspettavo una cosa del genere.

«Sam mi ha dato le chiavi ed è giù che ci aspetta.» dice Violet, con un sorrisetto malizioso.

«Ci aspetta per andare dove?» chiedo sorpresa. Ero convinta che fosse a lavoro. Katy entra in camera, portando con sé una valigia. «Cosa c'è lì dentro?»

«Dei trucchi e il tuo vestito per la festa.»

«Una festa?»

«Ehi, bell'addormentata, sveglia! È il tuo compleanno e andiamo a festeggiare.» dice convinta, dopodiché si volta verso Harry. «Bel ragazzo, aspettaci in soggiorno, mentre la facciamo bella.» Non riesco a capirci più nulla, sono perplessa e mi chiedo quando abbiano organizzato tutto questo. Harry annuisce e va via, mentre Violet chiude la porta a chiave, fissandomi compiaciuta. «Bene, mettiamoci a lavoro!» esclama Katy felice.

Ho lasciato che queste due pazze ribaltassero tutto il mio essere, mi hanno messa in ghingheri per benino, quasi che non mi riconosco. Il vestito è bellissimo, ma hanno un tantino esagerato col trucco e con i capelli, si tratta solo di uno stupido compleanno, un giorno come un altro. E da quando consideri i compleanni in questo modo? Da questo momento, okay? Le ragazze aspettano un mio parere, sono piazzata davanti allo specchio da troppo tempo e non riesco ad esprimermi.

«Allora?» chiede Katy e per un attimo mi ricorda Tiffany.

Chissà che cosa starà facendo in questo momento, devo ricordarmi di telefonarle, con tutto quello che sta succedendo me ne dimentico sempre. La cosa triste è che non si è ricordata di inviarmi neppure un messaggio di auguri...

«Non sembro neppure io.» dico con un sorriso falso.

«Sei perfetta!» osserva Violet.

«Non esagerare, altrimenti si monterà la testa.» la riprende Katy, in modo ironico.

«Non mi monto la testa, tranquille.»

Ridiamo di gusto, tutte e tre

«Bene, adesso è il gran momento.» dice Violet, con uno sguardo che non riesco a decifrare.

Lei e Katy si guardano in modo complice e credo che non abbiano nulla di buono in testa.

«Cosa mi state nascondendo?» chiedo.

«Nulla!» risponde Katy, mentre mi prende per un braccio, fino a trascinarmi fuori dalla stanza e rischiando di farmi inciampare. Odio le scarpe col tacco.

«Harry!» urla Violet.

Harry si volta di scatto e punta i suoi occhi blu su di me, imbarazzandomi. Il suo sguardo è un misto tra stupore e incredulità, esattamente come il mio, quando mi sono guardata allo specchio.

«Chiudi la bocca, ti entreranno le mosche.» ironizza Katy, prendendolo in giro.

«Usala per dirci cosa ne pensi.» dice Violet, ridacchiando.

Oddio, che imbarazzo, perché si comportano in questo modo? Sanno bene che non mi piace mettermi in mostra.

«Sei... bellissima.» dice Harry, con il respiro corto.

Arrossisco a quel complimento e abbasso lo sguardo verso il pavimento.

«Grazie.» rispondo timidamente.

«Bando alle ciance, dobbiamo andare!», «Emy, faresti bene a prendere le chiavi della tua macchina, dato che con Sam c'è Alex, il ragazzo di Violet. Tu ed Harry ci seguirete con quella.»

La guardo con gli occhi sgranati e non posso nemmeno ribattere, mi sembra poco educato nei confronti di Harry. Queste due sono fuori di testa, forse ho capito cosa vogliono fare, spero solo di sbagliarmi. Infine annuisco e faccio come mi hanno detto.

Harry sta guidando la mia macchina, seguendo Sam, mi sembrava giusto che guidasse lui, anche se si è opposto, ma con questi tacchi non sarei riuscita a farlo. Mi chiedo dove stiamo andando e spero nulla di troppo eccessivo. Harry non ha ancora detto una parola, vorrei tanto sapere cosa sta pensando, soprattutto, cosa gli hanno detto quelle due matte. Mi viene da pensare che mi abbia fatto quel complimento solo perché si è sentito messo sotto pressione da Violet. D'un tratto accende lo stereo e parte immediatamente il cd che avevo inserito ieri. Ovviamente sono gli One Direction con Loved you first. Mi guarda in modo strano per un po' e allora capisco che non sono di suo gradimento, esattamente come Mark.

«Non dirmelo, li detesti.» dico scocciata.

«No, affatto, anzi.» Come al solito affretto le cose e dico parole senza senso, starà pensando che sono una stupida. Alza di più il volume e mi fa un occhiolino, inutile dire che arrossisco all'istante. Mi mette in soggezione, non so spiegare come mi sento quando sono in sua compagnia. Lo guardo di sottecchi, stando attenta a non farmi scoprire, il suo ciuffo biondo è perfettamente in tiro e questo mi ricorda particolarmente Mark, poi i tatuaggi che gli spuntano dalla maglietta a mezze maniche... Volta lo sguardo su di me ed io arrossisco ancora. Cacchio, si è accorto che lo stavo fissando, devo stare più attenta. «Qualcosa non va?» chiede, interrompendo i miei sguardi.

«No...»

Ferma la macchina al semaforo rosso e comincia a frugare nella tasca del suo giubbotto, tirando fuori un pacchetto e porgendomelo.

«Questo è un piccolo pensierino per te.»

Lo guardo incredula. «Per me?»

«Aprilo.»

Non riesco a credere che mi abbia fatto un regalo, in fondo ci conosciamo così poco. Apro il piccolo cofanetto e al suo interno ci trovo una collanina davvero carinissima. Il ciondolo è il mio segno zodiacale, una bilancia con dei brillantini applicati a lato.

«Non posso accettarla...» cerco di restituirgliela.

«È un modo carino per dirmi che non ti piace?» ridacchia.

«Ma no, è bellissima, solo che non avresti dovuto.»

«Volevo farlo, quindi accettala!» mi fa un occhiolino.

«Va bene, ti ringrazio.» sorrido timida.

«Di nulla.»

«Me la metti?» chiedo un po' timida.

«Certamente.» Gliela porgo e mi volto, spostando i capelli dal collo. Le sue mani sfiorano la mia pelle e non posso fare a meno di rabbrividire, dato che sono fredde. Il semaforo diventa verde, nel preciso istante in cui ha allacciato la collana. «Ti sta benissimo.» dice, mentre mi metto comoda sul sedile.

«Grazie.» rispondo arrossendo.

Dopo circa dieci minuti, Harry parcheggia la macchina fuori da un locale di nome Dreamers, l'insegna è enorme e color azzurro, contornata d'argento. Ho ancora il pacchetto vuoto tra le mani e non me ne sono resa neppure conto. Apro la borsa e lo ripongo al suo interno, rendendomi conto di aver dimenticato di prendere il cellulare.

«C'è qualche problema?» chiede, notando la mia agitazione.

«Ho dimenticato il cellulare a casa.»

«Se vuoi possiamo tornare indietro a prenderlo.»

Lo farebbe davvero? Meglio non approfittarne, è stato già gentile ad avermi fatto un regalo.

«Ma no, non è importante.»

«Sicura?»

«Sicurissima.» sorrido.

«Allora andiamo?»

Annuisco e insieme scendiamo dalla macchina, dirigendoci verso l'entrata del locale. I ragazzi sono già entrati, senza neppure aspettarci, sembra proprio che vogliano lasciarmi da sola con Harry e la cosa non mi piace affatto, anche se è gentilissimo. Varchiamo la soglia e veniamo sommersi dalla musica, poveri timpani. Cerca di divertirti per una volta. Stazitto! Improvvisamente afferra la mia mano e le guance mi si colorano di rosso, fortuna che le luci sono soffuse e non si nota il mio imbarazzo. Raggiungiamo i nostri amici, si sono messi in un angolo più appartato, lontano dalla musica e li ringrazio per questo.

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