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"Buon sabatooo!" sento urlare.

"Chi è quel ciglione che urla di prima mattina?!" sento ulrare Nash.

Ah, allora è stato quel coglione di Hayes ad urlare, però urla anche quell'altro.

"Dai svegliaa!"

"Hayes porca puttana zitto!" urla Nash.

Ad un certo punto sentiamo della musica che rimbomba per tutta la casa.

"Ah no, ora vieni qua!" sento dire da Nash e poi sento i suoi passi, adesso si che rido.

"No, no, Nash! Aaah!" sento Hayes e subito dopo Jack viene sul mio letto.

"Che stanno combinando?" gli chiedo e lui si stende di fianco a me.

"Nash no! Metti giù quel cuscino! Nashhh!" e rieccolo.

Perché?!

Mi alzo dal letto e vado a vedere cosa succede in camera di Hayes, appena varco la soglia della porta di camera sua mi viene tirato un cuscino in faccia.

"Ma che cazzo fate?!" urlo, "porca miseria neanche di sabato si può stare tranquilli!"

"È stato Nash" dice Hayes puntandogli il dito.

"Ah io" dice Nash.

"Si tu"

"Smettetela che due palle! Oggi che potevo dormire fino a tardi sono stata svegliata prestissimo!" mi lamento.

"Sono le 9:00, non è presto" dice Hayes.

"Per me è presto okay?" dico e ritorno in camera mia.

Mi stendo sul letto di fianco a Jack e lo accarezzo, povero tesoro avrà preso un infarto sentendo le urla.

"Emma..." dice Nash entrando incamera.

"Dimmi"

"Andiamo a pranzare fuori?"

"Dove?"

"Al mio ristorante"

"Va bene, a che ora dobbiamo uscire?"

"Verso le 12:30"

"Okay"

Mi alzo dal letto e vado verso la finestra, in cielo ce'è solo il sole, niente nuvole.

Adoro la primavera.

Vado in sala con Jack e mi preparo un tè caldo e a Jack do i croccantini.

"Vuoi il tè?" chiedo a Nash che viene in cucina.

"No, voglio del latte freddo" dice e prende dal frigo il latte, io prendo le bustina di tè nel mobile e poi ne metto una nella tazza d'acqua calda.

Prendo la tazza e mi siedo di fianco a Nash che sta bevendo mentre scrive al cellulare.

"Nash anche quando fai colazione?"

"È Cam"

"Ah si? Che dice?"

"Mi ha chiesto cosa faccio oggi, e adesso vuole venire al ristorante con noi ma io non lo voglio"

"Perché no?"

"Perché oggi voglio stare con la mia famiglia"

"Che carino" dico ironica.

"E poi potrebbe stare anche un po' con la sua famiglia, non ci sta mai"

"Questo è vero, ma sai com'è fatto"

"Lo so bene, ormai la sua famiglia sei tu e basta"

"Non esagerare"

"È vero, me lo dice sempre"

"Che falso"

"No, su questo non è falso. Dovresti essere felice"

"Non proprio... Dovrebbe pensare anche un po' ai suoi genitori e a sua sorella. È fortunato ad avere i genitori che abitano con lui"

"Lo so Emma, lo so" dice e mi mette un braccio intorno alle spalle e io appoggio la testa sul suo petto.

"Quando verranno?"

"Non lo so, sono molto impegnati"

"Mi mancano"

"Chiamali"

"Ma lo sai che lavorano adesso"

"Giusto... Ei dai andiamo a prepararci"

"Ma non è presto?"

"Sono le 10:30"

"Appunto"

"Dai Emma che ci metti anni a preparati" dice e si alza dalla sedia.

"Ah io"

"A scuola per colpa tua arrivavamo sempre tardi!"

"Che c'entra la scuola ora!?"

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"Signorino Nash! Che piacere vederla fuori dagli orari di lavoro! È venuto per far lo straordinario?" chiede un signore sulla quarantina, e da quello che ho capito è il capo di Nash.

"No signore sono qui per mangiare" risponde Nash.

"Addirittura! Su dai siediti ti porto subito il menù"

Ci sediamo ad un tavolo e aspettiamo il menù che ci dovrebbe arrivare a momenti,

"Non ci sarebbe neanche bisogno del menù, vi consiglio le lasagne" dice Nash.

"Bene allora prendiamo quelle" dice Hayes sfregandosi le mani.

"Signorino Nash ecco a lei" dice il capo porgendoci i menù,

"Signor Michael non c'è ne bisogno, tre piatti di lasagne" dice Nash.

"Perfetto, e da bere?"

"Per me una birra" dice e poi si gira verso di Hayes,

"Coca" dice lui, il capo annuisce e poi mi guarda,

"E per lei bella fanciulla?" chiede.

"Acqua" dico e gli sorrido.

"Va bene, quindici minuti contati e una cameriera vi porterà da mangiare" dice e se ne va.

"Precisini in questo ristorante eh?" chiede Hayes.

"Si tratta di uno dei ristoranti più conosciuti in questa zona, vorrei vedere"

"Adesso conto i minuti" dice Hayes.

"Se ti dice quindici minuti vuol dire che sono quindici minuti"

"Adesso ne mancano tredici"

"Bravo conta"

Precisamente dopo tredici minuti una cameriera ci porta le lasagne e le nostre bibite,

"Va bene, questo ristorante ha tutta la mia stima" dice Hayes e poi prende la forchetta in mano, "ora vediamo se sanno cucinare bene" dice e si mette una forchetta colma di lasagne fumante in bocca.

Assaggio anche io e davvero: sono stramegameghissimamente buone.

"Nash, chi è il cuoco? Lo voglio comprare!" dice Hayes.

"È una ragazza"

"È bella?"

"È una gnocca"

"Allora me la sposo"

"Divertiti. Emma come mai così silenziosa?"

"Mi sto gustando le lasagne in silenzio"

"Ti piacciono?"

Annuisco e lui sorride, poi finiamo di mangiare e andiamo a pagare.

Per tutta la giornata siamo andati a fare shopping, ovviamente li ho obbligati, però gli ho promesso che gli avrei regalato qualcosa.

"Allora che ci regali?!" chiede Hayes.

"Io voglio solo un regalo, andare a casa" dice Nash e mi metto a ridere.

"Vi va un gelato?" chiedo.

"E questo sarebbe il regalo?" chiede Hayes.

"Si!"

"Ma si dai va bene! Andiamo che ho fame!" dice e va verso la gelateria del centro commerciale.

Scusate il ritardo... Domani o domenica riposto

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