17
"Io ora devo andare a casa " dico e Gray mi guarda male.
"Che c'è?" chiedo.
"Rimani" dice con voce seria.
"Devo lavorare"
"Per una volta salterai"
"Dai Gray, per favore" dico e gli vado vicino.
Lui mi prende i polsi senza stringerli e mi guarda,
"Rimani" ripete.
Mi stacco da lui e lo guardo, "aggiungiamo che non puoi neanche toccarmi i polsi"
"Emma davvero, non puoi saltare?"
"Gray lo farei anche, però devo lavorare. Non azzardarti a pensare che non mi diverto con te, tutto il contrario, però non vado a giocare, ho una famiglia da mantenere"
"Una famiglia?"
"È una storia lunga"
"Puoi raccontarmela"
"Sí, ma un'altra volta. Ora vado, ci vediamo un altro giorno" dico e prendo le mie cose.
"Domani?"
"Hai il mio stesso turno?"
Annuisce, poi si avvicina a me, ma questa volta non mi prende per i polsi, "domani, ti va di venire qui?"
"Non vorrei essere di troppo, ci conosciamo da poco e venire tutti i giorni a casa tua mi sembra un po' scortese"
"Emma ti preoccupi troppo! Te l'ho chiesto io"
"Lo so, ma vorrei mantenere dei limiti"
"Cioé?"
"Cam"
"Ah si, giusto Cam"
"Posso andare...?"
"Si, però domani?"
"Ti dirò a lavoro"
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"Allora?" chiede Gray venendomi vicino.
"Gray..."
"Avevi detto che mi rispondevi oggi"
"Così mi sento obbligata"
"Mettiamo il caso che io non ti stessi obbligando, verresti?"
"Solo ad una condizione"
"Farò di tutto"
"Manteniamo dei limiti"
"Che sarebbero?"
"Niente polsi, niente della mia faccia neanche il naso e voglio anche una distanza appropriata"
"Vuoi anche una scarpetta di cristallo?"
"Per me va bene"
"A che ora vieni?"
"Dimmelo tu"
"Dopo pranzo va bene?"
"Perfetto"
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"Siediti, te lo chiamo" dice Ethan indicandomi il divano e poi se ne va.
Cammino per il piccolo tragitto che c'è fra la porta e il divano e poi mi siedo.
"Oi" dice Gray non appena mi vede e sorride.
Sorrido anche io e poi si siede vicino a me, però ad una distanza adeguata.
"Programmi?" chiedo.
"Pensavo di parlare un po' di noi, che ne dici?" chiede.
"Sembra carino"
"Inizi tu?"
"Va bene, da dove comincio?"
"Da quando sei nata, raccontami tutta la tua vita"
"Curioso il ragazzo eh?"
"Abbastanza"
"Allora sono nata circa alle 6:30 del mattino del 18 luglio..." dico ma mi interrompo per colpa della suoneria che proviene dalla tasca dei miei pantaloni.
"Scusa..." dico e rispondo al cellulare senza vedere chi sia.
"Amore! Come va lì?" chiede Cam.
Porca troia.
"Uhmm... Bene..." dico e poi faccio il segno a Gray di stare zitto, anche se è scortese.
"Tu come te la passi?" chiedo.
"Bene, però mi mancano i tuoi baci"
"Anche a me, non vedo l'ora che arrivi dopo domani"
"Mi viene duro solo a pensarci"
"Cam! Per una volta sii serio"
"Si, scusa" dice e poi lo sento ridere, "dove sei?"
"Io? Ecco bhe... A casa"
"E che fai?"
"Di certo non faccio cose brutte"
"Mmm... E perché no?"
"Perché preferisco di no"
"E va bene"
"Senti ora vado che devo preparare da mangiare, ti amo"
"Io di più" dice e poi chiude la chiamata.
"Fatto?" chiede Gray non appena metto via il cellulare.
"Si, scusa..."
"Tranquilla, continua"
"A tre anni ho conosciuto le mie prime amiche, però ormai non mi sento più con loro e chissà dove sono finite.
Mi ricordo che il primo giorno delle elementari pioveva a dirotto, c'erano i lampi, e io non li sopporto.
Ho incontrato altre amiche, simpatiche e anche non, e ho conosciuto anche Lucy, una delle mie più grandi amiche.
Ci sentiamo ancora e per grande fortuna alle superiori ci hanno messe nella stessa classe, e ritrovarci è stato magnifico.
Le medie sono passate in un lampo, mi ricordo la mia prima cotta che è durata per due anni."
"Eri ricambiata?"
"No. Ci soffrivo molto per questo fatto, infatti per capire perché proviamo qualcosa di così forte per una persona a tal punto sia di ridere e piangere, ho argomentato la mia tesina sull'amore."
"E che hai scoperto?"
"Ho solo aumentato i miei dubbi" dice e Gray si mette a ridere.
"Bene, vai avanti"
"Alle superiori, come ho già detto, ho rincontrato Lucy e insieme a lei sono anche capitata in classe con Angel, la mia migliore amica.
Abbiamo passato degli anni indimenticabili, e anche se tutti diciamo che la scuola fa schifo, che non si vede l'ora che finisca, in fondo manca a tutti, perché gli anni della scuola sono gli anni più belli della vita."
"Concordo pienamente. Però non hai nominato Cam e i tuoi genitori"
"Oh bhe... Devo approfondire?"
"E certo!"
"Allora, in terza superiore i miei trovarono un lavoro a Parigi, decisero che era meglio trasferirsi tutti lí e io e i miei fratelli protestammo.
Cercammo aiuto rivolgendoci a Cam, anche se erano successe parecchie cose in quel periodo e non ci sentivamo più, e fortunatamente Cam ci aiutò.
Precisamente un giorno prima della partenza ci avvisó che potevamo restare a vivere da lui finchè i miei non sarebbero tornati.
Andammo a raccontarlo ai nostri genitori e loro, nonostante tutto ci dissero di no.
Il giorno dopo, saliti in macchina insieme alle valigie, i miei ci dissero che dovevamo scendere e andare da Cam."
"Wow, davvero? Vi hanno lasciati?!"
"Si. Adesso sono ancora a Parigi e io e i miei fratelli lavoriamo per pagare le bollette e la spesa"
"Non ti mancano?"
"Tantissimo. Questo mese non sono mai venuti a trovarci, e non vedo l'ora che vengano qui. Bhe... Passiamo ad altre domande"
"Racconta di Cam"
Gli racconto tutto, da quando l'ho incontrato fino a quando partí per le vacanze estive. Gli spiegai cos'era successo con Matt e con Nataline, e non poteva mancare la scena della banana, quella scena non la scorderò mai.
"Aspetta, ma quindi... Ti eri messa con Cam, poi Matt ti bacia, lui ti lascia... O mamma! Che bordello!"
"Si, abbastanza. Adesso mi parli di te?"
"Di me?"
Annuisco.
"No, no. Sono un libro chiuso con un lucchetto"
"Ma no dai! Anche io voglio sapere più cose su di te!"
"Non le saprai mai"
Metto le braccia incrociate e faccio il labbruccio, poi non appena mi guarda mi sorride.
Eiiii, come ve la passate?
Allora vorrei dirvi due cose, la vita di Emma sarebbe la mia fino alle medie. Quindi sono nata il 18 luglio, ho argomentato la mia tesina sull'amore e mi piace una persona da quasi due anni... Però non vengo corrisposta... Quante di voi come me? Spero non molte, è una brutta cosa e si soffre parecchio.
Ciau💜
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