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*TAYLOR POV*
Non sono mai stato un tipo sempre positivo, forse anche il contrario, ma come potevo fare per tirarle su il morale?
Cam ci sta andando pesante con lei, solo per quel coso che si chiama Grayson.
Sará anche cesso, di cosa si preoccupa.
"Va bene Tay, io vado a casa, grazie per la compagnia" dice Emma e mi sorride.
"Ma di cosa? È un piacere passare del tempo con te, ci vediamo" dico e se ne va.
Prendo il cellulare e guardo che ora sono, le 18:23, il tempo per parlare con Cam c'è l'ho.
Scorro nella rubrica per cercare il suo numero e quando lo trovo schiaccio il tasto di chiamata.
"Ciao" dice quando risponde.
"Ti va di fare due chiacchiere?"
"A dir la verità non me la sento"
"È importante"
"Dove sei?"
"Vicino a Starbucks"
"Arrivo" dice e chiude la chiamata.
Col punto d'incontro sono a posto, ora devo decidere cosa dirgli.
"Ei Cam! Senti ho parlato con Emma ed era giù di morale, cos'é successo? Centri qualcosa?"
È ovvio che è stato lui!
Mi inventerò qualcosa sul momento.
Dopo qualche minuto lo vedo arrivare e gli vado in contro,
"Ciao" dice Cam.
Sembra parecchio serio, non mi batte neanche il cinque.
"Tutto bene?" chiedo.
"Si, cosa mi devi dire?"
"Ecco bhe... Ho parlato con Emma e mi ha detto quel che è successo"
"Dai non mi fare la ramanzina"
"Non ti sto facendo la ramanzina, ci è rimasta male"
"Perché io non ci dovrei rimanere male se esce con un tipo senza dirmelo?"
"Hai tutto il diritto di saperlo e su questo ti appoggio, però se non te l'ha detto vuol dire che non ce né era motivo"
"Ecco bhe... Mi da fastidio"
"Okay ti capisco, però invece di urlarle contro come una iena in calore potresti dirle: "Emma potresti evitare di parlargli? Mi faresti felice" "
"Sei serio?" chiede alzando un sopracciglio.
"Si"
"Va bene ci proveró, contento?"
"Tantissimo"
"Ora vado, ci vediamo!" dice e ci diamo il cinque.
Missione compiuta.
*POV EMMA*
"Nash sono a casa!" urlo e mi butto sul divano come una balena spiaggiata.
"Com'è andata?" chiede scendendo le scale.
"Bene"
"Vuoi qualcosa da mangiare?"
"Vorrei dormire"
"Faccia pure" dice e e se ne va.
Prendo le cuffie nella borsa e il cellulare, guardo un po' le notifiche e poi mi metto ad ascoltare la musica.
Parte Faded di Alan Walker e stranamente riesco ad addormentarmi ascoltando una delle mie canzoni preferite.
"Emmina..." sento dire da Nash e poi mi tocca i capelli,
"No, Emmina no"
"È così carino questo nome"
"Si, molto"
"Io devo andare, ci sono delle bistecche se le vuoi"
"Ma oggi è domenica"
"Hanno bisogno di una mano"
"Ma che palle"
"Scusa... Vado, buona notte" mi lascia un bacio sulla fronte e poi se ne va.
Mi alzo dal divano e vado al piano di sopra,
"Hayes" dico e busso alla sua porta,
"Entra" faccio quello che mi ha detto e lo trovo sul letto con in mano il cellulare,
"Ti va di pulire un po' casa?" chiedo.
"Sei seria?"
"Si. Passiamo l'aspirapolvere e poi laviamo il pavimento"
"E basta?"
"E puliamo i vetri sporchi"
"Lo faccio solo se dopo compriamo la pizza"
"E pizza sia" dico ed esco dalla sua camera.
Vado verso lo sgabuzzino e prendo l'aspirapolvere, uno straccio e la mazza per lavare a terra.
"Io passo l'aspirapolvere" dice e prende il macchinario per poi andare al piano terra.
Io comincio lavando i vetri sporchi, cioé la finestra di Hayes e Nash, gli specchi in bagno, uno in corridoio e poi le finestre della sala.
Finiamo di pulire tutto verso le nove di sera e poi ci ordiniamo una pizza.
"Siamo stati bravi" dice buttandosi sul divano come un sacco di patate.
"Si, molto" dico e mi siedo di fianco a lui, ma più adagiatamente.
"È già la terza volta in un mese che chiamano Nash per fare del lavoro extra" dice.
"Lo so"
"E non lo pagano neanche"
"Come no?"
"Non lo sapevi?"
"No! Mi aveva detto che lo pagavano come gli altri giorni!"
"Bhe, ti ha mentito. Lo stanno prendendo un po' per il culo"
"E non ha detto niente? Scusa, ne potrebbe parlare col capo"
"Sembra facile"
"Ma non è giusto!"
"Cosa dobbiamo farci?"
"Hayes ci servono soldi! I nostri genitori non ce ne mandano più da un mese, come dobbiamo fare?"
"Emma non lo so"
"Potrebbero pagarlo"
"Emma dai non possiamo farci niente" dice e subito dopo suona il campanello e va ad aprire.
Rientra dentro con due cartoni di pizza e ci sediamo al tavolo per cominciare a mangiare.
"Ma oggi non dovevi rimanere da Cam fino alle sette?"
"Si"
"E perché sei tornata così presto? Ti ho visto dormire sul divano"
"Mi ero stufata e sono tornata a casa"
"E da quando tu ti stufi di stare con Cam? Dai non sono così deficente, avete litigato"
"Si"
"Per cosa?"
"Una cazzata"
"Vabbhè questo si sa"
Stranamente mi viene da sorridere, in effetti litighiamo sempre per delle cazzate assurde.
"Allora?" chiede.
"Non vuole che parli con un ragazzo al lavoro"
"Oh misericordia, com'è messo?"
"A dir la verità non lo so"
"Ma perché non gli tiri uno schiaffo?"
"Perché dovrei?"
"Così smette di parlare, quando non sa cosa dire dice cazzate, ne sono sicuro"
"Lo penso anche io, ma quando vuole è dolce"
"Esatto, quando vuole"
"Ei ma perché parliamo di Cam? Raccontami un po' di te!"
"Cosa devo dire?"
"Hai trovato la ragazza?"
"Vado a dormire " dice e si alza lasciando il cartone della pizza sul tavolo.
"Buona notte!" urlo.
"Notte!" sento dire e poi sento chiudere una porta.
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