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Uffi è già l'ultimo giorno della gita, è incredibile come una settimana passata con Cam, Angel, Lucy e Nash possa passare così velocemente.

Non voglio andare a "casa" per ricominciare la solita routine: scuola, compiti, scuola, compiti.

"A che pensi?" chiede Nash prima di mordere la brioche al cioccolato.

"Penso a com'è passata in fretta la settimana"

"Già, però oggi giornata libera"

"Ma io e Cam non possiamo uscire"

"Tu sta tranquilla" dice Cam.

Lo guardo con sguardo interrogativo e poi finisco di bere la mia tazza di latte freddo.

"Io vado a prepararmi" dice Angel e si alza dal tavolo. Fortunata lei che non ha un ragazzo che picchia per proteggerla.

Bhe, però anche Austin avrebbe picchiato Matt al posto di Cam, quindi non dovrei lamentarmi.

"E noi?" chiedo a Cam.

"Adesso andiamo in camera e poi bho"

"Okay..." ci alziamo da tavola e andiamo in camera.

"Preparati" dice entrando in camera mia.

"Per cosa?"

"Fallo e basta" dice e poi esce dalla camera.

Ma bho.

Prendo lo zainetto e lo metto in spalla,
"Dove vai?" mi giro e vedo Angel.

"O mamma che colpo! Non sapevo fossi qui"

"Allora, dove vai?"

"Non lo so"

"Come non lo sai?"

"Non lo so, Cam mi ha detto di prepararmi"

"Ah, capito, divertiti"

"Grazie..."

Esco dalla camera e aspetto che Cam esca dalla sua, dopo qualche minuto esce con un cappello con la visiera in testa.

"Andiamo" mi prende per mano e cominciamo a scendere le scale.

Ci dirigiamo verso l'uscita dell'hotel e io lo guardo confusa,

"Che fai?"

"Zitta e cammina" si abbassa la visiera prima di passare davanti ai prof e poi usciamo.

Minchia come abbiamo rischiato grosso.

"Tu sei pazzo"

"L'ho fatto per te, ho visto che ti dispiaceva rimanere in hotel con me quando gli altri uscivano"

"Non è vero!"

"Non mentire"

"E va bene..."

Camminiamo per la città e poi ci fermiamo a central park, ci sediamo su una panchina e guardiamo le persone che passeggiano.

"Ti vorrei parlare di una cosa" dice Cam prendendomi la mano.

"Dimmi"

"Fra due settimane la scuola sará finita, e io di solito tutte le estati per un mese vado all'estero"

"E allora?"

"Di solito è una cosa di famiglia e i miei..."

"Ti hanno detto che non posso venire"

"Bhe ecco... Si... Vogliono passare un mese solo con la famiglia"

"Guarda che per me va bene, non ti devi preoccupare"

A dir la verità mi dispiace molto, mi mancherà.

"Lo so che ti dispiace, e credimi anche a me"

"Cam tranquillo, è un mese non un anno"

Chiude gli occhi e poi sospira, li riapre e mi riguarda,

"Mi mancherai, è quello il problema. Ormai dormiamo sempre insieme, mangiamo insieme, viviamo insieme, e un mese senza di te sará duro"

"Ei Cam tranquillo. Ci sentiremo per telefono, esiste skype"

"Odio le relazioni di quel genere"

"Bene allora non ci sentiremo su skype, ogni tanto parleremo per telefono e basta. È un mese, c'è la faremo"

"Lo spero"

"Abbiamo vissuto più di quindici anni senza conoscerci, sono sicura che un mese passerà come un lampo, anche più veloce"

"Porca puttana quanto ti amo" dice e mi bacia.

Oh... Questi non me l'aspettavo, neanche il porca puttana.

Ci separiamo dal bacio quando io comincio a ridere per le sue parole e lui mi guarda con sguardo interrogativo,

"Perché ridi?" chiede.

"Il tuo porca puttana in questa situazione è stato mitico"

"Dici?"

"Si" dico e si mette a ridere anche lui.

"Vedi come sei!" dice calmandosi.

"Come sono?" chiedo calmandomi anch'io.

"Sai essere te stessa. Dolce, gentile e allo stesso tempo fuori di testa"

"Io fuori di testa?"

"Si tu signorina"

"A bhe grazie signorino monello"

"Dai su basta" dice e si avvicina a me, mi mette le mani sul viso e appoggia le sue labbra sulle mie con foga.

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"Hai un vestito elegante?" chiede Cam entrando in camera mia.

"Emm... Penso di averne uno"

"Guardaci"

Vado verso la valigia e la apro, ci guardo dentro e poi lo trovo, lo tiro fuori e lo metto sul letto.

"Non è proprio elegante..." dico.

È un vestito lungo fino alle ginocchia, bianco con dei fiori e una cintura nera.

"Va benissimo"

"Ma a che serve?"

"Dobbiamo uscire"

"Ancora?"

"È l'ultimo giorno, non lo vorrai passare in hotel"

"Emm..."

"Pensavi che saremmo rimasti in hotel?"

"A dir la verità si..."

"Non ci siamo Emma" dice in modo scherzoso.

"Ma sei in punizione" mi giustifico e alzo le spalle.

"Preparati che è meglio"

"Va bene"

Lui va in camera sua e io mi faccio una doccia veloce, mi asciugò i capelli e poi li arriccio un po' con l'arriccia capelli che mi ero portata dietro. Mi metto il vestito, delle scarpe nere con il tacco di 4cm e sono pronta.

"Emma sei pronta?" chiede Cam dietro alla porta.

"Si arrivo" prendo la borsetta nera ed esco dalla camera.

"Come sei bella" dice Cam e poi mi lascia un piccolo bacio.

"Anche tu lo sei"

Indossa una maglia grigia con la scritta NY in grande, una giacca nera e i pantaloni dello stesso colore della giacca.

"Dai su muoviamoci, non dobbiamo farci vedere dai prof"

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Siamo riusciti ad uscire senza farci vedere da nessuno, ora siamo in un ristorante molto bello ed accogliente, abbiamo già ordinato le pizze da un po' e tra qualche minuto dovrebbero arrivare.

"Allora, cosa pensi di fare per l'ultimo giorno di scuola?" chiede Cam.

"Di solito esco con Angel"

"E quest'anno?"

"Bho, penso la stessa cosa"

Arriva la cameriera con le nostre pizze e noi cominciamo a mangiare,

"Quindi non lo passerai con me?" chiede.

"Bhe non lo so, di solito non lo passo con Nash"

"Ma quest'anno si, ci divertiremo"

"Se col divertirci intendi fare cose brutte..."

"Stavo pensando anche a quello, però preferirei il pomeriggio andare da qualche parte e la sera dedicarlo alle cose brutte, come le chiami tu"

"Non sono d'accordo"

"Come no? Secondo me è perfetto"

"Secondo me no" dico e lui mi sorride.

"Rimarrai sempre la solita suora"

"Non c'è nulla di male ad essere suora"

"Bhe, sai una cosa?"

"Dimmi"

"Le suore cambiano sempre cappella"

Okay questa era brutta, molto brutta.

"Ma sei coglione?!" chiedo e lui si mette a ridere.

"Non c'è niente da ridere!"

"Invece si"

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