11.Capitolo
-Allora Granger, come mai mi hai fatto venire quassù- le chiese Draco Malfoy.
-io...io non lo so- mugugnò Hermione Granger.
-Come scusa? Sul bigliettino c'era scritto di raggiungerti dopo cena alla Torre di Astronomia...io ora sono qua, quindi dimmi quello che mi volevi dire-. Le disse Malfoy, arrotolando il bigliettino che aveva ricevuto poco prima in Sala Grande, e rimettendoselo in tasca.
-Io...io sono confusa-.
rispose, girandosi e guardandolo negli occhi.
Il sereno, andò a scontrarsi con la tempesta.
-Perché mi hai baciata?-chiese.
-Granger, Granger, Granger...-mormorò dolce, lui, avvicinandosi alla ragazza-non c'è mai un motivo per cui una persona bacia un'altra persona. Alla festa, mi andava di farlo, e l'ho fatto, oggi, fuori dalla biblioteca la stessa cosa-continuò.
Si era ormai fatto vicinissimo alla ragazza, le punte dei loro nasi si sfioravano, alzò una mano, e la poggiò sulla guancia della Grifondoro, iniziò a disegnare con la punta del pollice, piccoli cerchi.
-Come in questo momento, anche ora, ho voglia di baciarti- finì.
Si chinò su di lei e passò la propria lingua sulle sue labbra, assaporandole, dolcemente e delicatamente, assaggiandone il sapore e la morbidezza.
Alzò un braccio, e lo passò dietro la vita della Grifondoro, stringendola a sé.
Pian piano, disegnando con la lingua i contorni fini delle labbra di Hermione, si fece spazio nella bocca della ragazza.
Non come aveva fatto Ron, quel pomeriggio.
Fu il primo pensiero, che colpì Hermione a quel contatto.
Ron, era stato quasi violento, brusco.
Aveva insinuato la sua lingua, nella sua bocca, quasi con forza...
Ben presto, quei pensieri furono messi da parte, sostituiti dalla lingua calda del ragazzo, che con la stessa delicatezza di prima, le accarezzava il palato.
Hermione non sapeva dire con precisone da quanto tempo le loro labbra si erano unite in quella strana danza, un minuto, un'ora, forse di più, forse di meno, ma quello che sapeva dire con precisione, era che quando le labbra del ragazzo, si staccarono dalle proprie, la sensazione di calore che aveva provato fino a poco prima, venne rimpiazzata, da una sensazione di freddo, di gelo.
E quel gelo, sembrava non voler passare, come se solo le labbra del giovane Serpeverde, erano in grado di riscaldarle tutto il corpo, anche durante la tempesta più brusca.
Era come se sentisse la mancanza di qualcosa.
Era come se si sentisse incompleta.
Era come se una parte di lei fosse stata persa.
Ed era una brutta sensazione.
Fu per questo, che senza aspettare oltre, trattene il giovane mago per la cravatta, e prendendo di propria spontanea volontà l'iniziativa, ripoggiò le proprie labbra, gonfie e rosse, per il bacio, su quelle gonfie e rosse di lui.
E' finalmente, si senti completa.
E finalmente, la parte persa venne ritrovata.
Ma si sa, come tutte le cose belle, anche quel momento era destinato a finire.
E cosi, come era successo la sera della festa, il pensiero di Ron, si fece spazio nella testa della giovane Grifondoro, iniziando ad insinuare i sensi di colpa.
Hermione, cosi come si era avvicinata a Draco, si allontanò.
Era disperata, confusa, le sembrava di impazzire.
Perché, perché quel ragazzo con cui per anni aveva solo litigato, quel ragazzo, che l'aveva sempre criticata per il suo sangue sporco, ora si comportava in quel modo?
Pensava.
Perché non poteva farle vivere in santa pace quell'ultimo anno ad Hogwarts?
Lei era fidanzata.
Certo, la sua relazione non era tutta rosa e fiori, era la prima ad ammetterlo, ma era pur sempre fidanzata.
Era sempre stata innamorata di Ron.
Perché ora doveva arrivare Draco Malfoy, il principe delle Serpi, e rovinarle tutto, e confonderla, e farle provare quelle strane sensazione alla bocca dello stomaco.
Quelle sensazioni che ormai non provava più da tempo.
Il ragazzo, notando la confusione della ragazza, e avendo paura che questa scappasse di nuovo come aveva fatto la sera della festa, le bloccò i polsi.
In una stretta delicata, ma forte.
-Non scappare- le sussurrò all'orecchio, chinandosi con la testa per lasciarle un delicato bacio sul collo, con l'intento di rassicurarla.
-Non andare via, resta...- aggiunse.
Hermione, voleva andarsene, nascondersi e non farsi vedere più in giro, e nonostante tutte le cellule del suo corpo, le suggerivano di farlo, lei decise di non ascoltarle.
La voglia di andarsene era tanta, ma la voglia di capire, era anche di più, o meglio la voglia di non allontanarsi da quel posto, da quel ragazzo, neanche di mezzo metro, era molto di più rispetto a quello che poteva suggerirle il corpo.
-perché ti stai comportando in questo modo? Tu mi odi...- decise di domandare, arrendendosi alla presa ferrea del ragazzo.
-Io non ti odio...-rispose quello, scostandole una ciocca di capelli dietro l'orecchio-...io ti ammiro-.
-Tu...tu mi ammiri?-chiese la Grifondoro, incredula.
-Già, sembrerà strano, e lo è. Ma io ti ammiro-iniziò, accarezzandole la guancia, con il proprio alito fresco, sensuale. -ammiro la tua forza, il tuo coraggio, la tua lealtà...nonostante io ti abbia sempre criticata, ti abbia sempre definito una sangue sporco, tu hai sempre avuto le palle di non arrenderti, mi hai sempre risposto a dovere.
La guerra, mi ha aiutato a capire molte cose, e una di queste, e che molti mezzosangue, sono migliori di molti purosangue...-
-Malfoy...- tentò invano di interromperlo Hermione.
-Guarda mia zia Bella, lei è morta.
Ed è morta perché si credeva la migliore, credeva di essere invincibile, era una pazza egocentrica e presuntuosa.
Per molte persone, la guerra è stata la cosa peggiore che potesse mai succedere, e lo è stato anche per me, credimi, o vissuto per mesi in casa con un pazzo, ma questa guerra mi ha fatto capire anche molte cose.
Quindi no, non ti odio-. Concluse, guardandola negli occhi.
Hermione, dal canto suo, non sapeva cosa rispondere.
Il discorso di Malfoy l'aveva commossa, le aveva fatto tornare alla mente brutti ricordi, immagini, che preferiva cancellare dalla propria vita.
Ma lo aveva ascoltato fino in fondo, era rimasta li ad ascoltarlo, ed ora i loro occhi si erano incatenati per l'ennesima volta, e lei non sapeva cosa rispondere.
Voleva dirgli, che neanche lei, lo odiava.
Che quando Harry pensava che lui fosse un Mangiamorte, lei era stata la prima a dire che era una cosa impossibile, che lo aveva difeso.
Che nonostante avessero sempre litigato, lei aveva preso le sue difese.
Ma non lo fece.
Decise, invece, di fare la cosa che al momento le sembrava più sensata, liberando i polsi dalla presa del ragazzo, che durante ciò che le avevo detto, si era allentata parecchio, lo abbracciò.
Le erano sempre piaciuti gli abbracci, era come se una persona, cercava di fondersi con un'altra persona, come a formare un'unica cosa, era una sensazione bella, piacevole.
Gli abbracci, erano magici, avevano il potere di calmarti, di farti capire che al mondo non sei solo, avevano il potere, di darti un po' della forza, da parte della persona da cui ricevevi l'abbraccio, o almeno, questo era quello che provava Hermione.
Quando Draco sentì le braccia sottili della Grifondoro, allacciarglisi dietro la schiena, una strana sensazione gli riempi il corpo.
Erano pochi gli abbracci che aveva ricevuto nella sua vita, si potevano contare sulle dita di una mano, e quasi tutti erano da parte di sua madre, la persona più importante per lui, l'unica oltre Blaise di cui si fidava, l'unica che lo aveva sempre protetto.
Era strano ricevere un abbraccio da qualcuno che non fosse sua madre, ma presto decise di non pensarci più, e anche le sue braccia si andarono a stringere dietro la schiena della Grifondoro.
Per un tempo interminabile, rimasero cosi, stretti l'uno all'altra, a circondarli, il buio della Torre di Astronomia, e un silenzio quasi assordante.
-Non andare via stanotte, resta con me- disse di punto in bianco Draco, sciogliendo l'abbraccio.
-Io...-
-Resta con me-ripeté Malfoy, prevedendo già la risposta della Grifondoro-ti prometto che non succederà nulla, ma resta con me, solo per questa notte-.
Hermione Granger, senza rispondere, estrasse la bacchetta dalla tasca della divisa, la puntò in un piccolo angolo della torre, e trasfigurò degli oggetti usati durante le lezioni di astronomia, in qualche coperta e un paio di cuscini, prese Draco per mano e lo trascinò verso il piccolo letto improvvisato, lo fece sedere e lei gli si sedette accanto.
-Solo per questa notte- ripeté Hermione.
Draco, non aggiunse altro, abbracciò di nuovo la ragazza, e insieme a lei si sdraiò sulla coperta, che ricopriva il freddo pavimento della torre, prese un'altra coperta, e tenendo ancora la Grifondoro stretta tra le braccia, la posò sul corpo di entrambi.
Quella notte dormirono cosi, abbracciati, sotto le stelle luccicanti che si potevano osservare dalla Torre di Astronomia.
Quella notte, non successe nient'altro, neanche un piccolo bacio, se non le braccia dell'uno strette intorno al corpo dell'altro.
Quando la mattina seguente si svegliarono colpiti dai timidi raggi del Sole, nascosti dietro la coltre di nuvole che ricopriva il cielo, erano ancora abbracciati, durante il sonno, Hermione, aveva involontariamente poggiato la propria testa, sul petto di Draco, questo si era già svegliato da un pezzo, e aveva passato tutto quel tempo ad osservare la Grifondoro dormire, intanto che le accarezzava i capelli.
Quando Hermione aprì gli occhi, sentì la mano del ragazzo sfiorarle delicatamente la chioma indomabile che aveva in testa, trovò quel tocco piacevole, e per un attimo, un solo istante, aveva pensato che sarebbe stato bello potersi svegliare ogni mattina con quella piacevole sensazione.
Il ragazzo, sentendo il cuore di Hermione aumentare il battito e avvertendo il respiro sulla sua pelle più irregolare, capì che questa si doveva essere svegliata.
-Grazie- le sussurrò all'orecchio.
-Per cosa?- rispose la Grifondoro, con la voce ancora impastata dal sonno.
-Per la fiducia che mi hai dato- rispose il Serpeverde.
Senza aggiungere altro, il ragazzo si chinò e la bacio, un bacio leggero e delicato.
Nonostante lei non lo sapesse, anche Draco per un solo attimo, aveva pensato che sarebbe stato piacevole svegliarsi ogni mattina con quella sensazione di calore che gli procurava il respiro di Hermione sulla sua pelle.
SCUSATE, SCUSATE, SCUSATE...
Sono imperdonabile, lo so.
Avevo promesso che avrei pubblicato il capitolo entrò una settimana, e invece è passato molto di più.
Scusate ancora, spero di essermi fatta perdonare con questo capitolo, io trovò che fino ad adesso sia il capitolo più bello della storia, perché vediamo che finalmente Hermione inizia a fidarsi di Draco, e quest'ultimo, la ringrazia per questo e come a suggellare quel momento, la bacia. Anche Draco, nonostante in questo capitolo non si capisca molto, inizia a fidarsi di Hermione, dicendo, o meglio pensando che le uniche persona di cui ha totalmente fiducia, sono sua madre, e il suo migliore amico. Il capitolo, è interamente dedicato a Draco e Hermione, o voluto spiegare un po' meglio la loro situazione per vedere anche come si evolverà in futuro.
Fatemi sapere cosa ne pensate...
Un bacio
E ancora scusa
Ps: per chiunque stia seguendo anche l'altra mia fanfiction "Ogni scommessa, ha le sue conseguenza", anche quella verrà aggiornata a breve.
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