Capitolo 3
Il resto di agosto per Beatrice passo piuttosto velocemente e in breve arrivò settembre.
La mattina del primo settembre si svegliò ancora assonnata e dovette aspettate qualche minuto prima di ricordarsi chi era, cosa ci faceva lì e dove stava andando. Tris infatti era una persona più notturna e le sveglie alle 8 di mattina non facevano per lei.
Si vestì in maniera semplice, anche perché sapeva che arrivata ad Hogwarts avrebbe dovuto indossare una divisa. Si legò i capelli in una coda alta perché, nonostante fosse già settembre, c'era il sole a picco e faceva un caldo atroce. Si mise un filo di trucco e scese a fare colazione.
Tutti erano già pronti e avevano terminato quasi tutto quello che c'era da mangiare, Tris si era sempre chiesta come facessero le persone a svegliarsi la mattina e ad essere subito pimpanti, dopo poco si rassegnò accorgendosi del fatto che per quanto le riguardava la mattina era un miracolo solo il fatto che si reggeva in piedi.
Dopo aver fatto colazione si recarono tutti alla stazione, compreso Sirius sottoforma di cane, nonostante tutti, compresa Tris, cercarono di spiegargli in tutti i modi possibili che era una cosa pericolosa, ma la sua risposta era stata: non mi perderò il primo attraversamento del binario 9 e 3/4 di mia figlia.
Beatrice inizialmente non capì cosa intendeva suo padre per attraversare un binario, poi non appena arrivò alla stazione Molly le spiegò tutto.
Tris pensò che quella donna doveva essere decisamente pazza a pensare che lei si sarebbe lanciata correndo verso un muro, ma dopo aver visto Fred e George, gli unici in cui aveva un po' di fiducia, attraversare il binario si tranquillizzò, ripetendosi che si sarebbe dovuta abituare a quella strana normalità.
Non appena la ragazza oltrepassò il muro andò immediatamente a sbattere contro qualcosa, o per meglio dire qualcuno
- Fai attenzione- disse lei fredda pulendosi i pantaloni. Il ragazzo contro il quale aveva urtato la squadrò. Era di colore, capelli scuri e molto alto, anche molto carino.
-Scusa non ti avevo visto- disse lui evidentemente imbarazzato, stava per aggiungere qualcosa ma non ne ebbe il tempo perché la ragazza vide qualcosa alle sue spalle verso la quale sfrecciò di corsa
- Carla- urlò fiondandosi tra le braccia dell'amica
- Ma chi si rivede.- disse lei ridendo.
- Pronta per il nostro primo anno insieme ad Hogwarts?- chiese Beatrice non volendosi staccare dall'abbraccio con Carla.
- Sono nata pronta.- rispose l'amica facendole l'occhiolino.
- Ti presento Dean e Seamus.- disse Carla indicando i due ragazzi affianco a lei ai quali Tris non aveva prestato attenzione.
- Piacere Beatrice Black o Vance come preferite.- disse Tris porgendo la mano ai due ragazzi.
- Ma Black come Sirius Black?- le chiese Seamus. La ragazza doveva immaginarsi la loro reazione, sapeva infatti che secondo il mondo magico suo padre era tutto fuorché un santo o un esempio da seguire. Per fortuna Carla in seguito a delle strane coincidenze si era ritrovata nella Stamberga Strillante assieme al Golden Trio quindi sapeva che suo padre non era quello che tutti pensavano.
- Si qualche problema?- Beatrice si maledisse mentalmente per aver dato una risposta così affrettata, era sempre stata una tipa da risposta immediata, fredda e saccente, ma alcune volte si sarebbe dovuta contenere o non sarebbe andata troppo lontano.
- Va be' andiamo a prendere un posto in treno prima che si riempia- disse Carla prendendo a braccetto la migliore amica salvandola da quella situazione imbarazzante. Passarono davanti ad una cabina che aveva al suo interno un ragazzo biondo platino e quello con cui Tris aveva avuto a che fare poco tempo prima.
- È arrivata la sanguesporco- disse quello biondo.
- Hai portato un'altra tua amichetta?- aggiunse il ragazzo del binario scoccando un'occhiata di scuse a Tris.
La ragazza non amava il concetto di purosangue superiori al resto ma nel momento in cui serviva, sfruttare la sua discendenza pura era decisamente la scelta migliore.
- Senti coso, non so chi tu sia ma se ti azzardi a darmi della sanguemarcio quando ho una discendenza forse anche più pura della tua mi fa pensare che tu non brilli di intelligenza, quindi fammi il gentile favore di chiudere quella fogna che ti ritrovi come bocca e di smetterla di insultare me e la mia amica- disse lei rivolta più al biondo che al moro. Il ragazzo sorprese le aspettative di Tris, infatti anziché puntarle la bacchetta addosso minacciandola di morte fece un semplice sorrisino compiaciuto.
- Bel caratterino davvero complimenti, piacere Draco Malfoy- la ragazza inizialmente si dimostrò riluttante, suo padre infatti le aveva detto un'unica cosa riguardo alle famiglie purosangue, doveva stare alla larga dai Malfoy. Tuttavia la ragazza ci pensò su e si rese conto del fatto che probabilmente agli altri ragazzi presenti su quel treno era stata detta esattamente la stessa cosa solo con il cambio del cognome in Black. Quindi perché allontanare una persona quando sei nella sua stessa situazione?
- Beatrice Black, per gli amici Tris.- disse lei stringendo la mano al ragazzo dai capelli biondi.
- Blaise Zabini- si presentò l'altro sorridendole amichevolmente.
- Sento che io e te diventeremo grandi amici- disse il biondo senza pensare e poi maledicendosi mentalmente per quello che aveva detto. La risposta, se così si può dire, della ragazza fu una leggera smorfia. Successivamente si girò e andò a cercare una cabina libera con l'amica. Draco era un po' dispiaciuto dalla reazione della ragazza ma alla fine si rese conto che Tris non aveva tutti i torti ad odiarlo calcolando che aveva insultato lei e la sua migliore amica. Ma perché non si stava mai zitto? Si domandò. Blaise d'altro canto cercava di capire, con scarsi risultati, come mai l'amico stava fissando da più di un minuto il luogo da cui la ragazza era andata via.
Iniziò, preoccupato, a sventolare la mano davanti alla faccia dell'amico ma ottenne come risposta solo un'occhiataccia.
Beatrice e Carla trovarono in poco tempo uno scompartimento libero e si rifugiarono immediatamente al suo interno. Passarono il viaggio ridendo e scherzando e non si accorsero nemmeno che erano finalmente arrivate ad Hogwarts.
Quando Beatrice vide Hogwarts rimase a bocca aperta a causa della bellezza della scuola, si aspettava di certo qualcosa di migliore delle scuole in Italia che cadevano praticamente a pezzi, ma di certo non si sarebbe mai aspettata un castello così grande e bello.
Scese dal treno e andò verso un uomo molto grande che chiamava a gran voce i ragazzi del primo anno.
- Mi scusi, è il mio primo anno ad Hogwarts ma devo entrare direttamente al quinto anno, potrebbe dirmi cosa dovrei fare?- chiese Beatrice.
- Devi essere Beatrice Black giusto? Vieni con me.- disse lui e si avviò verso delle barche seguito da Beatrice. La ragazza non ebbe nemmeno il tempo di rimanere sorpresa dalla bellezza di quel lago perché fu subito portata nel grande ingresso della scuola di Hogwarts.
- Io sono la professoressa McGrannit, capocasa grifondoro e professoressa di Trasfigurazione. Verrete smistati in quattro casate: Grifondoro, Tassorosso, Corvonero e Serpeverde.- disse la professoressa conducendoli all'interno della sala Grande.
Beatrice rimase sorpresa dal soffitto che era soleggiato nonostante fuori fosse già buio.
La ragazza aveva tutti gli occhi addosso perché, nonostante non spiccasse per altezza era più che evidente il fatto che non fosse una primina.
Si fermarono davanti ad uno sgabello con un cappello sopra, cappello che con enorme stupore di tutti i ragazzi nuovi iniziò a parlare
-Quand' ero un cappello silente ancora nuovo,
E hogwarts da poco di maghi era un covo,
I suoi quattro padri i suoi fondatori,
Restavano Uniti senza odi e rancori.
Comune era il loro più grande ideale
Che nostro sapere se ha reso immortale
Così edifichiamo in un solco profondo
La scuola di maghi migliore del mondo
Restiamo concordi facciamo una scuola
La nostra Sapienza in fondo è una sola
Insieme affrontiamo quel ch'è da decidere
Nessuno sognerà di poterci dividere
Nessuno e leale quanto eran costoro
Così Serpeverde così Grifondoro
Nessuno è più amico in modo sincero
Come tassofrasso fu di corvonero
Eppure qualcosa dovesse andare storto
Perché il sentimento ben presto fu morto
Ebbene a quel tempo io ero presente
E posso narrarvi una storia dolente
Parla Serpeverde solo chi ha il sangue puro è degno di avere da un mago il futuro
Parlo corvonero mago e l'essenza è essere il primo per intelligenza
Parlo Grifondoro bisogna dar saggio soltanto di avere enorme coraggio
Parlotta tassofrasso ha grande importanza che sia rispettata la vera uguaglianza
Al primo momento fu poco il fastidio
Che venne causato da loro dissidio
E questo poteva succedere perché
Ognuno una casa Aveva per sé
E per insegnare quel che preferiva
Così Serpeverde per scelta elettiva
Prendeva rampolli di Nobile schiatta
Quando la sua stessa : la razza sia intatta!
Ma per corvonero i più pronti intelletti
Finivano per essere gli allievi perfetti
Mentre Grifondoro sceglieva seguaci
Fra tutti i Maghetti di certo i più audaci
Nessuno più in alto a nessuno più in basso
Nel gruppetto omogeneo che andò a tassofrasso
Quartetto di maghi quartetto di case:
L'accordo era saldo, la pace rimase
E furono Ancora annate felici
In cui a scuola, a Hogwarts, si era tra amici.
Finché la discordia non vinse gli affetti
Facendosi forte dei nostri difetti
Le case che furono già i quattro pilastri
Del Forte di Hogwarts causaron disastri
Ognuno ad ogni altra nemica ad odiare,
La pace per sempre sembrò tramontare
La scuola pareva crollare giù a terra
Perché fra gli amici non c'era che guerra
Dov'è eran sorelle dov'eran fratelli
Restava soltanto oltraggi e duelli
Ma poi Serpeverde si mise in cammino
Spari dalla la scuola un certo mattino
Seppur terminarono gli odi più acuti
Non fumo più amici, restammo abbattuti.
Da allora dissolta fu la compagnia:
Tre erano ad Hogwarts, il quarto andò via
Ma fra queste case, da che se ne andò,
L'Antica Armonia già mai ritornò.
E adesso sentite il cappello parlante
Di cui Conoscete il tema costante:
Capisco chi siete e ha una casa vi assegno
A questa mansione è adatto il mio ingegno.
Ma l'anno è speciale è la mia canzone
Si spinge un po' oltre l'usata funzione.
Io sono costretto a farvi dividere
Ma ciò che sia giusto Non riesco a decidere.
È compito mio, e tutti lo sanno,
Formare quattro gruppi lo faccio ogni anno.
Ma il loro distacco e il dubbio è supremo
Potrebbe causare la fine che temo.
Pensate ai pericoli, i seni leggete,
La storia a dei moniti di li conoscerete
Un grande nemico, esterno e mortale,
Potrebbe annientarci duepunti Il rischio è reale
Per batterlo amici la strada è una sola:
Restiamo sempre uniti e Salviamo la scuola!
Ho messo un avviso che a me è stato attento,
Adesso procedo con lo smistamento.- disse.
Quello che, da ciò che pensava Tris, doveva essere il preside si alzò per parlare.
- Prima dello smistamento dei ragazzi del primo anno,smisteremo una ragazza che inizierà direttamente dal quinto, Beatrice Black- la ragazza si sentì piena di imbarazzo. Infatti non aveva solo tutti gli occhi puntati addosso, ma nella sala si era creato un forte brusio di voci di ragazzi che avevano come unico argomento il suo cognome. Beatrice ovviamente se lo aspettava e aveva cercato di prepararsi mentalmente, nonostante ciò aveva un'enorme impulso di dire qualcosa a tutta la sala per fargli smettere di parlare ma poi riuscì a controllarsi e a non dire nulla.
Le fu messo in testa il cappello che iniziò a parlare
- Mm... vediamo non puoi nemmeno immaginare cosa vedo in questa testa. Vedo molta ambizione e furbizia, anche lealtà ma non verso chiunque, coraggiosa al punto giusto. Dove ti posso mettere? Corvonero o Serpeverde?- la ragazza sperò in Serpeverde, ma il tempo passava e il cappello sembrava non avere la più minima intenzione di smistarla.
- Entro domani mattina grazie- disse senza pensare.
- Ci sono SERPEVERDE- Il tavolo verde applaudí e Beatrice si diresse sorridendo verso i Serpeverde. Solamente una volta che si fu seduta riuscì a scrutare la faccia delusa dei suoi amici, Carla invece sorrideva ma i suoi occhi non facevano lo stesso. Beatrice capì che a Carla sarebbe piaciuto essere in Serpeverde, era una ragazza molto ambiziosa e ne aveva tutte le qualità, nonostante ciò il cappello non aveva preso quella strada e Carla sapeva che l'unico motivo era il fatto di essere nata babbana.
Mentre Carla invidiava l'amica, Harry iniziò a provare un senso di rancore vedendo Beatrice che sorrideva tra i Serpeverde. Lui dava per scontato il fatto che la ragazza sarebbe finita in Grifondoro e ci era rimasto parecchio male, soprattutto perché finire nei Serpeverde per lui era un enorme disonore.
- Harry so che sei dispiaciuto ma non tutti i Serpeverde sono uguali, saremo comunque amici- disse Carla al ragazzo non sopportando il fatto di vedere l'amica guardata male
- Mi dispiace, ma da quello che so la sua parte di famiglia Serpeverde si è unita a Voldemort- Carla sussultò nel sentire quel nome pronunciato senza troppi problemi, poi abbassò lo sguardo sapendo che il ragazzo aveva la testa dura e fargli cambiare idea sarebbe stato impossibile.
Beatrice d'altro canto era più che felice della scelta del cappello. Aveva conosciuto Theodore nott e Pansy Parkinson, due ragazzi molto simpatici con i quali sperava di riuscire ad intraprendere una bella amicizia.
Parlò anche con Draco e Blaise che, a differenza di ciò che aveva pensato la prima volta che parlò con loro, sapevano essere davvero simpatici. Probabilmente facevano parte di quel tipo di persone antipatiche solo quando volevano e con chi volevano, a Beatrice andava bene così, anche perché anche lei apparteneva a quel gruppo.
Finita la cena prima di rientrare in dormitorio andò a salutare gli altri. Harry non la degnò di uno sguardo, così come Ron. Tris si sentì pervadere da un senso di odio, venuto dal fatto che Ron faceva sempre il cagnolino di Harry, la ragazza pensò che il rosso probabilmente non aveva mai avuto un pensiero tutto suo e quasi sicuramente non lo avrebbe mai avuto. Carla aveva una faccia sconsolata che, per chi la conosceva bene, significava: ho provato a convincerli ma hanno la testa dura. Hermione la salutò con lo sguardo, invece Beatrice rimase piacevolmente sorpresa da Fred e George che le sorrisero e la salutarono calorosamente.
- Non penserai mica che solo perché sei una Serpe tutti gli scherzi pianificati andranno a monte vero?- Beatrice rise di gusto facendo cenno di no con la testa.
Successivamente salì nei dormitori accompagnata dal prefetto Serpeverde.
Si buttò immediatamente sul letto della camerata notando che la sua compagna di stanza, Pansy, aveva già iniziato a dormire e si abbandonò ad un sonno profondo
Sono le 15.58, dovevo iniziare a studiare alle 16 e ora voglio il Nobel per la gestione dei tempi.
Apparte gli scherzi mi sembra che questa revisione stia andando piuttosto bene, la storia, almeno a me, piace molto di più e sono felice di potermi riuscire a concentrare più sulle emozioni dei vari personaggi che sui dialoghi e la trama.
Ora mi sono stufata di essere professionale quindi parliamo di quanto ero stupida all'inizio che stavo cercando di dipingere bene Hermione. Ma quanta droga avevo fumato? Santa la persona che mi ha fatto aprire gli occhi
- Giulia
PS. La soddisfazione più grande è vedere che questo capitolo ha precisamente 1111 parole per-fect
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