Capitolo 19
Nella settimana successiva accadde il finimondo, la Umbridge dopo essere diventata preside, aveva reso Hogwarts un incubo.
Fred e George se ne andarono dalla scuola con uno spettacolo finale degno dei malandrini, che probabilmente sarebbe finito nella storia di Hogwarts.
Tris si era resa conto della cazzata che aveva fatto, non rimpiangeva di aver venduto i suoi amici, ma le conseguenze che aveva avuto il suo gesto erano state pessime quindi la ragazza lo rimpiangeva.
L'unico lato positivo di tutto quello che era successo era che Fred e George avevano deciso di perdonare Beatrice dopo che la ragazza era andata da loro per scusarsi.
Beatrice e i suoi amici si stavano avviando a lezione di trasfigurazione quando videro passare Harry, Ron ed Hermione che confabulavano di qualcosa.
Sembrava importante e Tris, che era una ragazza curiosa, si staccò dal gruppo per andare a sentire di cosa parlavano i tre.
Riuscì a sentire solo piccole parti della conversazione, l'unica cosa che aveva capito era che stava succedendo qualcosa di importante e che c'era qualcuno che non lo doveva venire a sapere.
La ragazza, sempre più curiosa, seguì i ragazzi fino a quando essi non arrivarono davanti all'ufficio della Umbridge.
- Voi rimanete qui a controllare che non entri nessuno.- disse Harry rivolto a tre ragazzi che Beatrice inizialmente non riuscì ad indentificare, dopo poco la ragazza si accorse che quei tre erano Neville, Luna e Ginny.
Tris si avvicinò di più per cercare di capire cosa succedeva all'interno dell'ufficio.
- Kreacher, Sirius è a casa?- chiese Harry.
- No signor Potter, è uscito qualche ora fa.- gli rispose l'elfo. Tris aveva capito poche cose di quell'elfo in quel poco tempo che aveva passato nella casa di suo padre, una di quelle era che Kreacher era molto più fedele alla parte dei Black mangiamorte che a Sirius.
Harry sospiro e dopo poco sentì dei passi alle sue spalle.
La Umbridge, assieme alla squadra di inquisizione, era entrata nel suo ufficio cogliendo in fragrante Potter e i suoi amici.
- Bene bene bene, cosa ci fate qui?- chiese la Umbridge.
- Non stavamo facendo nulla.- rispose Ron.
- Non è questo ciò che mi risulta, stavate comunicando con qualcuno usando il camino?- chiese la Umbridge.
- Non stavamo comunicando con nessuno.- rispose Hermione ferma.
- Allora cosa ci facevate voi sei nel mio ufficio?- chiese la Umbridge facendo una risatina non appena nessuno dei sei rispose.
Piton entrò nell'ufficio proprio in quel momento, probabilmente aveva notato Beatrice appostata allo stipite della porta poiché le mandò uno sguardo di rassicurazione.
- Perfetto Severus, avevo bisogno proprio di te, mi serve del veritaserum.- disse la Umbridge con quel suo solito sorrisetto inquietante.
- Abbiamo esaurito le scorte nell'interrogare tutti quelli che avevano preso parte all'ES.- rispose il professore calmo.
- Lo rifaccia allora.- rispose a sua volta la professoressa.
- Purtroppo mi ci vorrà almeno un mese, non posso farlo in meno tempo e, anche se non le nascondo che l'idea di avvelenare il signor Potter non mi dispiace, non c'è altro modo per far dire la verità a questi ragazzi, ora se mi permette io vado.- disse Severus avviandosi verso la porta.
- Ha preso Felpato, sta nel posto dove la tiene- urlò Harry prima che il professore uscisse. Tris iniziò a preoccuparsi, cosa c'entrava suo padre in tutto quello?
- Di cosa sta parlando Severus?- chiese la Umbridge.
- Non ne ho idea, probabilmente sta diventando pazzo.- disse il professore per poi uscire dall'ufficio.
- Bene se non me lo dirai con le buone lo farai con le cattive.- disse la Umbridge.
- Cosa vuole fare?- chiese Hermione.
- Un bel crucio per far aprire la bocca al tuo amichetto.- disse la Umbridge.
- Ma è illegale!- rispose Hermione sconcertata. Beatrice per poco non si mise a ridere, insomma era più che ovvio il fatto che alla preside l'illegalità dell'incantesimo non interessava.
- Oh ma cara il ministro non lo verrà mai a sapere.- disse Dolores alzando la bacchetta pronta ad usare l'incantesimo su Harry.
- Si fermi!- urlò Beatrice. Si era cacciata in un guaio, ma il crucio non l'avrebbe mai augurato nemmeno al suo peggior nemico.
Tris aveva tutti gli sguardi addosso, compreso quello della preside che la guardava con insistenza aspettando che la ragazza dicesse qualcosa.
- So di cosa parlano, c'è un'arma che ha nascosto Silente nella foresta proibita, posso portarla lì, ma lei non deve torturare nessuno.- disse Beatrice dicendo la prima cosa che le veniva in mente.
Il sorriso della Umbridge si allargò.
- Perfetto, Granger vieni con noi, voi tenete gli altri.- disse la preside uscendo dall'ufficio seguita da Hermione.
Beatrice si avvicinò a Draco, sussurrandogli qualcosa, per poi seguire la Umbridge ed Hermione.
Le tre si addentrarono nella foresta, nonostante fuori fosse giorno quel luogo era immerso nell'ombra, il che rendeva quasi impossibile vedere le radici che vi erano sul terreno, a causa di ciò la preside era inciampata diverse volte, causando alcune risatine da parte delle due.
- Cosa hai in mente di fare?- sussurrò Hermione a Beatrice.
- In questa foresta ci dovrebbero essere i centauri, magari ci levano di torno la Umbridge.- disse Tris sospirando.
Le tre si addentrarono sempre di più nella foresta, per fortuna trovarono i centauri, purtroppo però oltre a loro c'era già un gigante, dopo una lotta tra il gigante e i centauri, quest'ultimi portarono la Umbridge nella foresta, rendendo felici entrambe le ragazze che ne uscirono illese.
Le due tornarono ad Hogwarts, incrociando nella strada Harry, Ron, Luna, Ginny, Neville e Draco.
- Non ho ancora capito perché ci hai lasciati andare Draco.- disse Harry.
- Colpa mia.- rispose Tris intromettendosi nella conversazione.
- Stai bene per fortuna.- disse Draco lasciando un bacio sulle labbra di Tris.
- La Umbridge?- chiese Ginny mettendosi in mezzo.
- I centauri si occuperanno di lei, nella foresta c'era anche un gigante, fortuna che Hogwarts era un posto sicuro.- disse Tris facendo ridere gli altri.
- Apparte questo, cosa è successo a mio padre?- chiese Beatrice ad Harry.
- Ha avuto una visione, tuo padre veniva torturato da Voldemort nell'ufficio misteri.- disse Ron.
- Voldemort sa del contatto tra le menti no? Potrebbe essere solo un modo per portarti lì.- disse Beatrice.
- Kreacher dice che Sirius non è a casa.- ribattè Hermione.
- Sirius è stato scagionato, al momento potrebbe essere ovunque senza avere problemi.- disse Tris.
- Noi andiamo a salvare tuo padre, tu fai come vuoi.- disse Ron.
- Siete in sei, non riuscirete mai a sconfiggere Voldemort, nemmeno Silente ci è mai riuscito.- ribattè ancora una volta la ragazza.
- Vale la pena tentare!- concluse Harry.
Tris rimase scioccata dalla definizione di coraggio che evidentemente avevano ad Hogwarts, sei ragazzi contro il mago oscuro più potente di tutti i tempi per loro era coraggio, a lei sembrava più pazzia.
- Se volete andarvi a suicidare va bene, fatemi almeno prima parlare con il professor Piton.- disse Tris.
- Piton, Piton, Piton. Sai un giorno vorrei che prendesse il posto di difesa contro le arti oscure, a quanto pare è maledetto magari ce lo leviamo di torno.-
Hermione fulminò Harry con lo sguardo e Beatrice fece appello a tutta la sua buona volontà per non uccidere il ragazzo.
- Noi andiamo, se vuoi venire con noi a salvare TUO padre sei la benvenuta, sennò ce ne faremo una ragione.- disse Harry avviandosi nuovamente verso l'ufficio della Umbridge per usare il suo camino per arrivare all'ufficio misteri.
- Va bene vengo.- disse Beatrice.
- Vengo anche io.- aggiunse Draco che fino a quel momento era rimasto in silezio.
Beatrice lo prese in disparte.
- Lo sai che ci sono buone possibilità di incontrare tuo padre vero?- chiese Beatrice apprensiva.
- Non ti lascerò andare da sola.- le rispose Draco.
Beatrice lo abbracciò ed insieme si diressero verso il camino della Umbridge.
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I sette si avviarono verso il ministero della magia, avevano deciso di entrare dall'ingresso visitatori per destare meno sospetti.
Il risultato fu però abbastanza scomodo dato che si ritrovarono in sette all'interno di una cabina telefonica.
- Fai il numero sei, due, quattro, quattro, due.- urlò Harry a Draco che era il più vicino al ricevitore, quest'ultimo liberò la mano che era incastrata tra il suo fianco e quello di Tris per poi digitare il numero dettato dal grifondoro.
- Benvenuti al ministero della magia, per favore di dichiarare il vostro nome.- disse una fredda voce femminile.
- Harry Potter, Ronald Weasley, Ginny Weasley, Hermione Granger, Neville Paciock, Luna Lovegood, Beatrice Black e Draco Malfoy.- disse Tris facendo fatica a respirare poiché era schiacciata sul vetro della cabina.
Dopo aver sentito i loro nomi la cabina scese, arrivando finalmene al ministero.
- Il ministro della magia vi augura una piacevole serata.- disse la stessa fredda voce femminile.
I sette uscirono dalla cabina e sorrisero felici di riuscire finalmente a respirare.
Tris si guardò attorno abbagliata, era la prima volta che vedeva il ministero. C'era un totale silenzio, rotto solo dagli zampilli dell'acqua che sgorgava da alcune statue che raffiguravano una strega e un mago, un centauro, un goblin e un elfo domestico, per poi ricadere in una grande vasca.
- Venite- sussurrò Harry che evidentemente era già stato al ministero.
Draco e Tris non potevano credere al fatto che stavano realmente seguendo un grifondoro con manie di protagonismo, ma ormai si erano cacciati in quel guaio quindi non avevano altra scelta.
Si fermarono davanti ad una porta dove vi era scritto "ufficio misteri"
La aprirono senza troppi problemi, ritrovandosi davanti ad un lungo corridoio buio, illuminato da alcune torce attaccate sul muro.
- Andiamo.- bisbigliò Ginny addentrandosi nel corridoio assieme agli altri.
- Forse qualcuno dovrebbe rimanere qui a fare da guardia.- disse Harry che non voleva che i suoi amici si ficcassero in qualche casino.
- Noi veniamo con te Harry.- disse Ginny che non aveva intenzione di restare ferma a guardare l'amico che si andava a suicidare.
Harry nei sogni si era sempre diretto verso l'unica porta che aveva davanti, in quel momento però ne aveva almeno una dozzina davanti questa volta.
Mentre Harry cercava di capire quale fosse quella giusta, si accorse che la stanza circolare stava ruotando.
- Che sta succedendo?- chiese Hermione preoccupata.
- Credo che serva a non farci ritrovare la porta dalla quale siamo entrati.- rispose Draco.
- Come facciamo a tornare indietro allora?- chiese Neville che si stava iniziando a pentire di essere andato in quella che sembrava una missione suicida.
- Per ora non pensiamoci, dobbiamo solo andare avanti.- disse Beatrice.
Al centro della piazzola dove erano arrivati c'era un grande arco di pietra, che sembrava pieno di una specie di velo trasparente.
Tris si avvicinò ad esso rimanendo incantata da non sapeva nemmeno bene lei cosa, più si avvicinava più le sembrava di udire delle voci all'interno di esso.
- Muovetevi.- urlò Harry che riuscì ad individuare finalmente la porta che vedeva nei sogni.
Entrarono tutti all'interno di una stanza, illuminata dalla luce di poche candele e piena di scaffali sui quali c'erano milioni di sfere di cristallo polverose.
- Secondo i miei sogni troveremo Sirius alla fila novantasette.- disse Harry proseguendo tra gli scaffali.
- Harry lo senti?- chiese Ginny.
- Cosa?- domandò Harry non capendo di cosa stesse parlando la ragazza.
- Il silenzio, se Voldemort stesse torturando Sirius si sentirebbero di sicuro delle urla, qui non c'è nessuno andiamocene.- disse Beatrice intromettendosi, Ginny annuì ritrovandosi, stranamente, d'accordo con la castana.
- Siamo arrivati fino a qui, tanto vale andare avanti.- insistette Harry arrivando fino alla fila novantasette e non trovando traccia di Sirius o del suo sangue
- Harry, Tris, su questa profezia c'è il vostro nome.- disse Neville indicando una targetta sotto una sfera.
S.P.T a A.P.W.B.S
Signore Oscuro e
(?) Harry Potter e Beatrice Black
Harry afferrò istintivamente la sfera, appena un secondo prima di ritrovarsi circondati da mangiamorte che indossavano una maschera per non farsi riconoscere
- Ve l'avevo detto che poteva essere una trappola- disse Tris.
- Sei molto perspicace.- disse una voce maschile, la ragazza osservò meglio la figura dalla quale proveniva la frase e riuscì a scorgere una ciocca di capelli ossigenati che, da ciò che temeva, appartenevano a Lucius Malfoy.
- Dov'è Sirius?- chiese Harry urlando, provocando le risate di tutti i mangiamorte presenti.
- Non è evidente? Sirius è a casa, Kreacher ha mentito.- disse Tris per poi poggiare la mano sul braccialetto che aveva al polso.
Sirius era sdraiato sul letto di camera sua, aspettando che Remus uscisse dal bagno.
Il braccialetto sul suo polso iniziò a suonare, Sirius lo guardò, per cercare di capire cosa stesse succedendo.
L'altra parte del regalo di Natale che aveva regalato a sua figlia iniziò a trasmettere tutto quello che succedeva al ministero in tempo reale.
- Remus!- urlò Sirius.
L'uomo si catapultò immediatamente nella camera di Sirius per vedere cosa stava succedendo.
- Ti ricordi il bracciale che ho regalato a Tris collegato con il mio? Lei e altri sei ragazzi tra cui Harry sono circondati da mangiamorte, dobbiamo andare da loro.- disse Sirius. Remus annuì, si vestì dato che aveva addosso solo un asciugamano, ed insieme ad altri membri dell'ordine andarono al ministero
- Harry dammi la profezia.- disse Lucius dopo essersi levato la maschera.
- Padre...- disse Draco che iniziava ad avere paura, non sapendo da che parte stare.
- Ne riparliamo a casa, ora vieni dalla mia parte.- disse Lucius tendendo la mano a Draco.
Quest'ultimo tentennò, addosso aveva lo sguardo di tutti coloro in quella sala. Il tempo sembrava essersi fermato, per ripartire aspettava la scelta di un ragazzo che nella vita non ne aveva mai avuta una.
Tris prese la mano di Draco, aspettando una sua qualsiasi decisione.
Il ragazzo strinse ancora di più la mano della ragazza che gli dava forza.
- Resto qui.- disse lui convinto e fermo, causando uno sguardo di stupore sul volto del padre.
- Scelta sbagliata Draco.- disse Lucius.
I mangiamorte si levarono tutti la maschera, Draco riuscì ad individuare immediatamente tutti i volti che gli si presentarono davanti, oltre a suo padre riconobbe anche: Bellatrix Lestrange, Nott, Jugson, Rodolphus Lestrange, Crabbe, Rabastan, Dolohov, Macnair, Avery, Rookwood e Mulciber.
- Dammi la profezia Harry e nessuno si farà male.- disse Lucius tendendo la mano ad Harry che stringeva saldamente la sfera.
- No!- urlò Harry che non aveva la minima intenzione di cedere.
- Non siamo nell'esatta posizione per essere Grifondoro Harry lo sai vero?- chiese Beatrice alla quale, nonostante la profezia riguardasse anche lei, aveva come unico desiderio quello di tornare a casa intera.
Quell'affermazione fece ridere Bellatrix, dando il tempo ad Harry di dire agli altri di altri di spaccare gli scaffali al suo segnale.
- Potter anche tu vuoi sapere cosa c'è in quella profezia, su dammela- disse Lucius continuando a tendere la mano.
- Effettivamente ho aspettato 15 anni, non farà tanta differenza un po' di tempo in più, ORA!- urlò Harry. Tutti, fatta eccezione per Draco e Tris che pensavano che quell'idea fosse una delle cose più stupide del mondo, lanciarono degli incantesimi sulli scaffali, facendoli crollare.
I sette si diressero di corsa verso la porta, tra la paura di incontrare nella strada qualche mangiamorte e quella di uno scaffale che gli cadeva addosso.
Fortunatamente riuscirono tutti ad arrivare sani e salvi alla piazzola con l'arco al centro.
- Dobbiamo sbrigarci venite.- disse Tris vedendo che gli altri si erano fermati a prendere fiato.
La ragazza non fece in tempo a dire qualcos'altro poiché in meno di un secondo i sette si ritrovarono circondati da mangiamorte e tutti, fatta eccezione per Harry e Tris, si ritrovarono con una bacchetta puntata al collo.
- Dateci la profezia e nessuno di farà male.- disse nuovamente Lucius mentre suo figlio cercava di liberarsi dalle braccia di Rodoluphus per tentare di andare da Tris.
- Harry non dargliela.- disse Neville che in quel momento aveva tirato fuori tutto il suo coraggio.
- Bellatrix che ne pensi di far provare la tua specialità a mio figlio?- chiese Lucius sogghignando.
- Padre!- urlò Draco spaventato, il ragazzo infatti aveva pessimi ricordi dell'incantesimo ed era terrorizzato all'idea di riprovarlo.
- Draco ti è stata data una scelta, hai fatto quella sbagliata, sono sicuro che il signore oscuro ti perdonerà, ma hai bisogno di una lezione.- disse Lucius spronando Bellatrix ad attaccare.
- Harry dagli questa profezia ora!- urlò Beatrice che non aveva la più minima intenzione di assistere alla tortura del suo fidanzato.
- Ho detto di no.- rispose fermo Harry.
Beatrice spazientita prese la profezia dalle mani del ragazzo, porgendola a Lucius.
- Cosa stai facendo?- chiese Hermione sconcertata.
- Evito che il mio ragazzo faccia la stessa fine dei genitori di Neville se permetti.- disse Tris causando la seconda risata di Bellatrix.
- Caro te la sei scelta proprio bene.- disse la mangiamorte.
- Hai ragione, ma ti sei scordata di un dettaglio, io non mi arrendo, mai. ORA!- disse Tris, da due porte sopra di loro irruppero nella stanza: Sirius, Remus, Moody, Tonks e Kingsley e James
Lucius si voltò con la bacchetta alzata, ma Remus lo aveva già spedito dall'altra parte della stanza, la profezia cadde dalle mani del mangiamorte, spezzandosi in mille pezzi.
Tris sentì un mormorio, che interpretò come la rivelazione della profezia, purtroppo non riuscì a sentire nulla, poiché tutti gli altri erano troppo impegnati a duellare anziché a prestare attenzione a quello che diceva una sfera di cristallo che si rompeva.
- Stai bene?- chiese Draco che, dopo essersi liberato, era corso velocemente da Tris.
- Alla grande, tu?- rispose la ragazza.
- Sto bene.- disse Draco che non riuscì ad aggiungere niente altro poiché la ragazza lo strinse in un abbraccio.
Tris si guardò intorno e notò suo padre al centro della piazzola che combatteva contro Lucius.
Decise di unirsi a lui, lanciando un pietrificus totalus che mise fine a quel duello.
- Bel colpo Rose.- disse Sirius sorridendo.
Il sorriso sulle labbra di Beatrice scomparve non appena suo padre la chiamò in quel modo. Lei sapeva poco e niente sulla madre, quando sarebbe tornata a casa voleva parlare con Sirius di lei, era curiosa di sapere che tipo era la donna che l'aveva messa al mondo.
Ad interrompere i suoi pensieri fu Bellatrix che lanciò contro di lei l'incantesimo mortale.
Tris non fece in tempo a realizzare cos'era appena successo, poiché il padre le si parò davanti facendole da scudo.
La ragazza vide il sorriso sulle labbra di suo padre ancora perfettamente intatto, quindi per qualche secondo sperò che in qualche modo il padre avesse parato l'incantesimo.
Beatrice tirò un sospiro di sollievo, fino a quando il corpo di Sirius non sembrò volare e attraversare il velo. Tris trattenne il fiato per un po' sperando che tornasse in poco tempo dall'altra parte, ma così non fu.
Harry fece un urlo che rimbombò in tutta la piazza, ci vollero sia Remus che James per impedirgli di andare verso il velo.
Tris invece era ferma, osservava l'arco che gli aveva portato via il padre, incapace di realizzare che quest'ultimo se n'era andato per sempre, a causa sua.
Sarebbe voluta morire lei al suo posto, invece Sirius aveva deciso di sacrificarsi per lei, la ragazza non se lo sarebbe mai perdonato.
Osservò Remus che aveva le lacrime agli occhi, incapace di formulare una frase di senso compiuto. Poi spostò lo sguardo su James, che non ostante fosse evidentemente distrutto, cercava di consolare Harry.
Draco si avvicinò a Beatrice, non sapendo che fare o cosa dire. La ragazza rintanò la testa nel suo petto, lasciandosi avvolgere dalle braccia muscolose del ragazzo.
Il silenzio che regnava sovrano in quella piazza, venne rotto dall'urlo vittorioso di Bellatrix che continuava a ripetere "Ho ucciso Sirius Black".
Beatrice era sempre stata una ragazza poco paziente e con molta voglia di vendetta, inseguì Bellatrix fino a quando entrambe non furono arrivate alla piazza con le statue del ministero.
- Crucio.- urlò senza pensarci due volte, l'unica cosa che voleva in quel momento era far soffrire Bellatrix come stava soffrendo lei.
Bellatrix si contorceva dal dolore, ma nonostante ciò Tris non era riuscita a toglierle quel sorrisino dalla faccia.
La ragazza era alquanto sconcertata e, curiosa, decise di provare a leggere nella mente della mangiamorte come le era stato insegnato dal professor Piton
Voldemort ne sarà felice
Il pensiero della mangiamorte fece immediatamente smettere a Beatrice la tortura. Cosa intendeva la donna con ciò?
Tris era terrorizzata all'idea di aver reso in qualche modo Voldemort felice. Temeva che esso avrebbe provato a reclutarla come mangiamorte.
Non fece in tempo a pensare a qualcos'altro poiché in poco tempo arrivarono sia Voldemort che Silente. Quest'ultimi fecero un duello, sotto gli occhi scioccati di tutti i presenti, compreso il ministro della magia che dovette ammettere il fatto che Voldemort era davvero ritornato.
Dopo che quest'ultimo, resosi conto del fatto che non avrebbe vinto, se ne fu andato, Beatrice corse da Silente, sperando che esso avesse un modo per riportare indietro suo padre.
- La prego mi dica che come James non è completamente morto.- disse Tris sull'orlo della disperazione.
- Hai bisogno di un cadavere per salvare una vita, se è entrato nell'arco non è morto completamente, ma aimè non lo puoi riportare in vita.- disse con una tale calma che fece sprofondare Tris.
- No non può essere, ci deve essere un'altro modo.- disse Beatrice.
- Un modo esiste, Sirius non è completamente morto. L'arco lo porta da un'altra parte, in una specie di altra dimensione. Ma il tempo è limitato, quindi dobbiamo sbrigarci.- confessò Silente.
- Ok- rispose la ragazza, l'unica cosa che voleva in quel momento era riavere indietro suo padre.
per ora date il benvenuto al mio capitolo più lungoooooo con 3629 parole se non di più quando finirò di fare l'angolo scrittricee.
vi è piaciuto un capitolo così lungo o vi stufa?
felici che Sirius è morto o mi volete ammazzare?
non ve se ama eccetto qualcuno
- una persona
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