4.
SHAY
Ero a casa di Luke da tre giorni, ormai, e le lacrime non avevano mai lasciato i miei occhi.
- Mamma, - Aria richiamò la mia attenzione, sedendosi accanto a me sul divano. - Perché non possiamo più stare con Mikey? Lui mi odia? -
Un singhiozzo improvviso lasciò la mia bocca mentre abbracciavo la mia bambina. - No, tesoro mio, non potrebbe mai odiarti. Io e Mikey abbiamo avuto una piccola lite, non è affatto colpa tua. -
- Ehi ragazze, state bene? - domandò Luke, appoggiando la testa allo stipite della porta.
- Si. - risposi, asciugando le lacrime dai miei occhi.
- Non sembrerebbe... - borbottò lui.
- Mi passerà, Lukey. - annuii, non del tutto convinta.
- Stavo, ahem, uscendo, vi serve qualcosa? -
- No, non preoccuparti .-
- Sarò di ritorno tra un'ora, credo. -
- Non affrettarti, noi staremo bene. - cercai di sorridere.
- Bè, allora ci vediamo più tardi. -
Le cose erano un po' strane tra di noi da quando era apparsa alla sua porta piangendo disperatamente e trascinandomi dietro tutte le mie cose. Nel senso, lui era stato fantastico, ma Michael era anche il suo migliore amico, perciò era una situazione un po' ambigua per lui.
- Perché non fai un riposino, tesoro? - suggerii, facendola stendere nel letto di Luke.
- Mamma, mi manca Mikey che canta per me prima di dormire. - disse lei, mentre una lacrima scendeva sulla sua guancia.
- Manca anche a me, Aria. - ammisi, baciandole la fronte e uscendo dalla stanza per non piangere di nuovo davanti a lei.
Mi sedetti sul divano e iniziai a piangere disperatamente, proprio come avevo fatto nei tre giorni precedenti, quando sentii qualcuno bussare alla porta principale. Cercai di ripulirmi la faccia, me ero sicura di essere ancora un disastro quando andai ad aprire e mi ritrovai di fronte Michael, con gli occhi rossi, i capelli incasinati e due enormi occhiaie viola.
Ci guardammo a vicenda per quella che sembrò un'eternità, poi lui sussurrò. - Ero al parco e lì ho visto... Ho visto una famiglia. Il padre stava rincorrendo la sua bambina, e ridevano, e quando l'ha raggiunta si sono abbracciati stretti, ed erano... Erano felici. -
Ora stavamo entrambi piangendo silenziosamente, osservandoci a vicenda senza muoverci di un millimetro.
- Dammi solo un buon motivo per cui quelli non possiamo essere noi. -
Sospirai profondamente, cercando di evitare che la mia voce tremasse. - Non volevo che tu rinunciassi a ciò che avevi sempre voluto per stare con una ragazza che nemmeno amavi, solo perché lei era incinta di tua figlia. - gli spiegai, senza guardarlo. - Non volevo obbligarti a stare con me solo a causa di Aria, volevo che avessi la possibilità di costruirti la tua vita e passarla con una persona che amassi veramente. -
- Passarla con qualcuno che amassi veramente? - domandò lui, incredulo. - Sei davvero così cieca? Non ho mai voluto nessun altro che te, Shay. Ti ho amata dalla prima volta che ho visto il tuo bellissimo viso e volevo che la mia prima volta fosse con te non perché eri la mia migliore amica, ma perché ero pazzo di te. -
I miei occhi si erano spalancati sempre di più man mano che ascoltavo le sue parole, e mi ero lentamente portata una mano alla bocca.
- Perciò ora sono qui, incasinato come non lo sono mai stato prima d'ora, e tutto ciò che voglio sapere è: tu mi ami come io amo te? Dì si, e io farò del mio meglio per dimenticare gli ultimi tre anni e per essere un buon padre per Aria. - sussurrò. - Dì no, e sparirò dalle vostre vite; non avrete più mie notizie e sarà come se non avessi mai conosciuto nessuna delle due. -
Rimasi paralizzata per lo shock, immobile e senza che anche il più piccolo suono uscisse dalla mia bocca. Interminabili minuti passarono prima che uno dei due facesse qualcosa.
- Bè, credo che interpreterò il tuo silenzio come un no. - mormorò, mentre le lacrime tornavano a scendere sul suo viso. - Scusa per il disturbo. - la sua voce stava tremando quando si voltò per andarsene.
E quello... Quello fu il momento in cui ricordai come si faceva a muoversi e a parlare.
- Mike! - urlai, correndo verso di lui e lanciandomi letteralmente tra le sue braccia, stringendolo a me mentre lui legava le mie gambe ai suoi fianchi.
- Ti amo, ti amo più di me stessa e non voglio passare un altro giorno senza di te. Io... Io ti amo così tanto, Mikey. - dissi, baciandolo con le mie labbra rese salate a causa delle lacrime.
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- Ehi, principessa. - sussurrò Mike, scuotendo delicatamente la spalla di Aria per svegliarla.
Lei aprì lentamente gli occhi e si alzò immediatamente, non appena vide il volto di Michael.
- Mi dispiace di non essere stato qui a cantare per te prima di dormire. - si scusò, carezzandole dolcemente la testa.
- Allora non mi odi? - domandò lei, con voce tremante.
- No, tesoro, sono stato uno stupido a pensare di potervi lasciar andare. Amo te e la tua mamma così tanto. - replicò lui, abbracciandola forte.
- Anche io ti voglio bene, Mikey. - sussurrò lei.
- Tesoro, penso che d'ora in poi tu possa chiamarlo papà, se a lui non dispiace. - dissi io.
- Sarebbe perfetto. - sorrise Michael, guardando sia me che nostra figlia con occhi pieni d'amore.
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Eccoci qui alla fine della storia. Ancora una volta voglio scusarmi per la lunghezza insolita, ma spero l'abbiate apprezzata almeno un pochino.
Fatemi sapere cosa ne pensate con commenti e messaggi, mi farebbe molto piacere.
Grazie per aver letto,
Love you all
accolasvoice
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