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2.

Ero tornata a Sydney da una settimana, dopo aver vissuto a Melbourne per tre anni. Era ancora strano pensare di essere a casa, ma era uno strano positivo: mi era mancato questo posto.

- Shailene Weasley? - sentii dire da una voce sorpresa. - Sei davvero tu? -

Mi voltai e mi ritrovai faccia a faccia con due enormi occhi blu, che ora mi stavano fissando pieni di incredulità.

- Luke! - esclamai scioccata, ma abbracciandolo comunque. - Non sapevo che fossi qui. -

- Bè, nemmeno io sapevo che tu fossi qui. - sorrise amaramente. - Che cosa è successo, Shay? Sei sparita per più di tre anni, senza chiamare o mandare un messaggio. -

- Luke, posso spiegare... -

- Mamma! - sentii urlare. - Mammina! -

Una bambina con capelli ricci e rossi corse verso di me e afferrò la mia mano.

- Hai una figlia? - domandò Luke, scioccato.

- Ed ecco la tua spiegazione. - ridacchiai nervosamente.

- Mamma, chi è lui? - domandò lei, osservando il ragazzo accanto a me.

- È un mio vecchio amico, si chiama Luke. E, Luke, questa è Aria. -

Lui si inginocchiò accanto alla mia bambina, incontrando i suoi grandi occhi verdi e sobbalzando leggermente per la sorpresa.

- È un piacere conoscerti, Aria.- le sorriso in modo dolce. - Puoi chiamarmi zio Luke e spero che da questo momento ci vedremo più spesso. -

- Cos'hai sul labbro? - domandò mia figlia, facendoci ridere entrambi.

- Perché non torni a giocare con Ashley, tesoro? Ho davvero bisogno di parlare con lo zio Luke ora. - suggerii. Aria annuì, tornando a quello che stava facendo prima.

Tra di noi scese silenzio per alcuni minuti, poi fu Luke a romperlo.

- È fantastica. -

- Si, lo è. - sorrisi fieramente.

- Quando è successo? -

- Poco dopo la vostra partenza per l'Europa. - risposi vagamente.

- Chi è il padre? - domandò in un sussurro.

- Non, ahem... Non mi piace parlarne. - dissi, in tono nervoso.

- Era un coglione? -

- No, assolutamente. È solo che non penso sia pronto per essere padre. -

- Non glielo hai detto? - quasi urlò, incredulo.

Sospirai profondamente. - No, non l'ho fatto. Luke, non giudicarmi, è complicato. -

- Lo immagino. - borbottò. - Ma questo non spiega comunque perché non lo hai detto a noi. -

- Di nuovo, è complicato. Ho solo pensato che sarebbe stato meglio se fossi sparita. -

- COSA? - chiese, sconcertato. - Eri la nostra migliore amica, Shay, avremmo capito e avremmo fatto qualunque cosa per te. -

- È proprio questa la ragione per cui ho deciso di partire! - sbottai. - Ti prego, Luke, non fare domande di cui non vuoi davvero sapere la risposta. - sospirai, osservando le mie scarpe.

Lui mi lanciò un'occhiata confusa, poi sospirò profondamente e scosse la testa.

- Avevi solo diciotto anni, come hai affrontato tutto questo da sola? -

- Sono più forte di quanto pensi, Lukey. - sorrisi amaramente.

- Ho sempre saputo che eri forte. - sentenziò, avvicinandosi a me. - E mi è mancato il tuo adorabile faccino. -

Mi abbracciò stretta ed io ricambiai senza esitazioni.

- Anche tu mi sei mancato tanto. -

- Perciò, che ne dici di una cena e un film a casa mia? In memoria dei vecchi tempi. - domandò, speranzoso.

- Sembra fantastico. - gli sorrisi, dopo un momento di esitazione.

- Porta la tua splendida bambina, voglio sapere tutto su di lei. -

- Certo. -

- Oh, Shay? - mi richiamò, mentre già si stava allontanando. - Ha dei bellissimi occhi. Quel tipo di verde non si vede molto spesso. - sorrise in modo misterioso.

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Bussai alla porta principale reggendo una torta al cioccolato con l'altra mano e avendo Aria avvinghiata attorno alla gamba destra.

- Non essere così timida, tesoro, zio Luke ti piacerà molto. - sentenziai, sorridendole.

Il mio altissimo amico aprì la porta e rivolse ad entrambe un enorme sorriso.

- Sono così felice che siate venute. -

- È arrivata? - sentii urlare dal salotto.

- Chi era? - domandai, allarmata.

- Non arrabbiarti. Mancavi anche a loro. -

- Cos...? -

Non ebbi il tempo di concludere la domanda che due facce conosciute apparvero nel mio campo visivo.

- Ashton? Calum? - domandai, incredula. - Mio dio, ragazzi, siete cresciuti tantissimo! -

- Noi! Guarda quanto sei cambiata tu! - urlò Cal, avvicinandosi per abbracciarmi, ma fermandosi una volta accortosi di Aria.

- Fai la babysitter? -

- Non glielo hai detto? - chiesi a Luke, sconcertata.

- Ho pensato che sarebbe stato meglio se lo avessi fatto tu. - alzò le spalle, con fare innocente.

- Ragazzi, questa è Aria... Mia figlia. -

Dopo un'infinita serie di domande, spiegazioni, vecchi ricordi e cose così, mi sedetti sul divano accanto a Luke, a guardare Ash e Cal che giocavano con mia figlia sul tappeto vicino al tavolo.

- Dov'è Michael? - domandai, simulando indifferenza.

Lui sorrise. - In ritardo, come sempre. -

- Come sempre. - ripetei, ridendo brevemente.

- Shay, posso farti una domanda? -

Gli rivolsi un'occhiata confusa. - Certo che puoi. -

- C'è mai stato qualcosa tra di voi? -

Mi irrigidii per un attimo.

- Eravamo tutti tristi quando tu sei sparita, ma lui era davvero distrutto. Era convinto che fosse colpa sua, ma non ci ha mai detto perché. -

Sentii come una voragine aprirsi nel centro del mio petto. Non avevo mai voluto ferirlo, o ferire uno di loro in generale.

Sospirai profondamente. - La notte prima che partiste per l'Europa, Sally, la mia coinquilina, era ad una festa e lui venne da me. Iniziò a blaterare del fatto che la prima volta dovrebbe essere con qualcuno di cui ci si fida e a cui si tiene, e che non andrebbe sprecata per qualcuno a caso. Voleva che la sua prima volta significasse qualcosa e io ero d'accordo con lui, perciò noi... Noi siamo andati a letto insieme, solo una volta. - ammisi, osservando le mie mani.

Un pesante silenzio cadde tra di noi.

- Non me lo ha mai detto. - sussurrò.

- Non volevamo che cambiasse le cose, perciò abbiamo deciso di mantenere il segreto. - scrollai le spalle.

- Ma ha cambiato tutto, non è vero? - domandò, in tono prudente.

- Cosa intendi? -

- Riconoscerei quella tonalità di verde ovunque. - mormorò. - Ha i suoi occhi, Shay. -

A quel punto, i miei si riempirono di lacrime. Avrei dovuto aspettarmi che avrebbe capito tutto, era sempre stato molto intelligente.

- Ho ragione? - domandò, con voce tremante.

Mi voltai verso di lui e mi limitai ad annuire, cercando di trattenere le lacrime.

- Oh Dio, - sospirò. - come hai potuto? Come hai potuto nascondergli che ha una figlia? -

- Ma non lo capisci? Avrei distrutto tutti i suoi sogni! - cercai di difendermi.

- Quindi hai semplicemente deciso di omettere il fatto di essere incinta del suo bambino? - domandò, con rabbia.

- Eravate in Europa da un mese quando l'ho scoperto, cosa avrei dovuto fare? Chiamarlo e dirgli: "Ehi Mikey, come va? Indovina un po', diventerai padre"? -

- Saremmo tornati. - bisbigliò.

- Ed è esattamente ciò che non volevo! Non volevo che lui rinunciasse al suo sogno per tornare da una ragazza che nemmeno amava, e tutto questo solo perché avevamo incasinato tutto. -

Luke mi guardò con gli occhi spalancati. - Stai parlando seriamente, Shay? Lui ti ha sempre... -

- Scusate per il ritardo! - sentimmo urlare dall'ingresso. - Luke, che succede? Sembravi esagitato al telefono pri... -

Smise di parlare nel momento esatto in cui i suoi occhi incontrarono i miei.

- Ciao Mikey. - mormorai.

Mi era mancato, ma non avevo realizzato quanto fino a quando non vidi la sua adorabile faccia confusa.

- I tuoi capelli sono verdi ora, e sei anche più alto di quanto ricordassi. - sentenziai, e immediatamente pensai che fosse una cosa stupida da dire.

- E i tuoi sono più lunghi. - replicò, rimanendo bloccato dallo shock.

- Credo che andrò a controllare la cena. - sospirò Luke, lanciandomi una lunga occhiata.

Io mi alzai e camminai lentamente verso Michael, che nel frattempo non si era mosso di un millimetro.

- Posso abbracciarti? - domandò, in un sussurro.

Lasciai che le lacrime, che prima avevo trattenuto, scorressero sulle mie guance mentre correvo tra le sue braccia.

- Mi sei mancato. - singhiozzai, nascondendo il viso nel suo petto, mentre lui mi abbracciava stretta.

- Quindi non mi odi? - domandò, con voce tremante.

Mi staccai da lui per guardarlo dritto negli occhi. - Oh, Mikey, non ti ho mai odiato. - sentenziai, carezzandogli dolcemente la guancia.

- E allora perché sei sparita? -

- Io, ahem... -

- Shay, tua figlia ha una risata buffa, sai? Mi ricorda quella di qualcun altro, ma non saprei dire di chi. - asserì Cal, uscendo dalla cucina. - Oh, Mike, quando sei arrivato? -

- TUA FIGLIA? - urlò lui, mentre Aria correva verso di me.

- Mammina, zio Ashton mi ha insegnato a suonare la batteria. - disse, mentre la prendevo in braccio.

- È fantastico, tesoro. - sentenziai, baciandole la fronte.

A quel punto, mi voltai verso Michael, che ci stava fissando con gli occhi spalancati. - Mike, questa è Aria. Tesoro, digli ciao. -

Mia figlia lo osservò a lungo, poi protese le braccia verso di lui con l'intenzione di farsi prendere. Lui si mosse un po' incerto verso di noi, ma poi la strinse a sé.

- Hai dei capelli strani. - disse lei, poggiando entrambe le manine sulle guance di lui. - Mi piacciono. -

Mi coprii la bocca con una mano, mentre le lacrime tornavano a solcare il mio viso.

- E tu hai un bellissimo sorriso, Aria. - sentenziò lui, leggermente meno scioccato rispetto a prima. - Penso che tu lo abbia ereditato da tua madre. -

Lei gli sorrise nuovamente, e io mi sentii in colpa come mai prima di allora.

- Tesoro, perché non vieni in cucina e mi aiuti a preparare la cena? Scommetto che sei un'ottima cuoca. - le chiese Luke, proprio mentre Michael la rimetteva a terra.

Ci lasciarono nuovamente soli e noi ci sedemmo l'uno accanto all'altra sul divano.

- Quindi sei una mamma ora. - disse, dopo un po' .- Come ci si sente? -

- È stata dura, all'inizio, ma lei è fantastica e sono felice di averla. -

- Quando è successo? - chiese, in un sussurro.

- Tre anni fa. - risposi, vagamente.

- E quando incontreremo tuo marito? - domandò, cercando di essere simpatico.

Ridacchiai nervosamente. - Non ho un marito, Mikey, non ho nemmeno un fidanzato. -

- Ti ha lasciata? - domandò, incredulo.

- No, è solo che... È complicato. -

Lui annuì, poi calò un altro breve silenzio.

- Perché non me l'hai detto? -

- Ero spaventata, e quando mia madre ha scoperto che ero incinta e che avrei tenuto il bambino, mi ha mandata a Melbourne da mia zia. -

- Si, ma perché sei sparita? Ho pensato che fossi arrabbiata con me per tre anni, Shay. -

- Perché avrei dovuto essere arrabbiata con te? -

- Per quello che è successo la notte prima che io partissi. - rispose, arrossendo leggermente.

- Oh, Mikey. - sospirai, prendendo il suo viso tra le mani ed obbligandolo a guardarmi negli occhi. - Lo volevo quanto lo volevi tu, e non l'ho mai rimpianto. Non potrei mai odiarti, sei sempre stato il mio migliore amico. -

- Shay, mi sei mancata così tanto. - sussurrò, abbracciandomi stretta - Promettimi che non andrai più via da me. -

- Te lo prometto. -

- La cena è pronta! - urlò Ashton dalla cucina.

Mangiammo tutti insieme come ai vecchi tempi, ridendo, facendoci scherzi a vicenda e parlando della loro musica.

- Dove vivi al momento, Shay? - domandò Cal, masticando un pezzo di pane.

- I miei non mi lasceranno tornare a casa, per cui, per ora, sto in un piccolo albergo. -

- Stai scherzando? Perché non ce lo hai detto? Avresti potuto stare da uno di noi! - sbraitò Ash.

- Non sapevo che foste qui. - scrollai le spalle.

- Bè, prendi le tue cose e fatti trovare a casa mia domattina. - proseguì lui.

- Hai già due fratelli, sarebbe un completo disastro. - gli sorrisi.

- Puoi stare da me. - propose Luke.

- Si, o da me. - sentenziò Michael.

- Uhm, forse sarebbe meglio se andassi da Mike. - disse Luke. - Mi ero dimenticato che tra un paio di giorni torna mio fratello. -

Sapevo che lo stava facendo solo per farmi passare del tempo con Michael, in realtà.

- Perciò è deciso, starai da me. - ridacchiò lui.

- Sei sicuro di volere me e un'iperattiva bambina di tre anni a casa tua? -

- Ma certo! -

- Aria, a te sta bene? -

Lei lanciò un'occhiata a Mikey e annuì, con un enorme sorriso sul volto.

Parte 3 ------>

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