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|CAPITOLO 4|

Capitolo 4
Prima media

NIALL'S POV.

«Niall James Horan vieni subito qui!» strilla la mia amica a squarcia gola.
Sono le cinque del mattino.
Io e Marta siamo già svegli, so che è presto, ma lei ha paura. Oggi sarà il nostro primo giorno alle medie.
In realtà a me non importa più di tanto, stiamo solo cambiando scuola! Stiamo crescendo, almeno credo.
Che sarà mai?
Non è così male; nuovi compagni di classe. Forse i professori saranno più severi, ma nulla di così drammatico da mettersi ad urlare.

Nuove amicizie, nuovi compagni di classe, sarà divertente.
Ma questo Marta non lo vuole capire.
La guardo. «Senti, io ho fame! Quindi andiamo in cucina e prendiamo qualcosa da mangiare.» propongo serio.
«Cosa mi metto? Se sembrerò grassa? Oddio Niall, per l'amor del cielo vuoi aiutarmi?» grida.
È pazza. Sta diventando isterica. È sempre isterica, ma questo è un altro discorso.

Mi avvicino a lei e le scuoto le spalle. «Io ho fame, Marta! Quindi o mi porti a mangiare, o ti puoi scordare il mio aiuto su quei stupidi vestiti.»

Iniziamo a ridere come due ragazzini. «Sei un cretino!» esclama prima di darmi uno schiaffo sulla spalla.
Poi diventa seria.
Perché è seria?
Ho detto qualcosa di sbagliato?

«Tutto bene?» chiedo preoccupato, ma lei non risponde. «Marta vuoi rispondermi si o no?» alzo la voce.
Inizia a fissarmi. Perché mi fissa?
La mia faccia è così orribile?
Ho i capelli scompigliati?

«Io...ehm...» balbetta. «sì, andiamo a mangiare. Poi mi aiuterai a scegliere il vestito per il primo giorno di scuola.»
La sua voce è cambiata, non so come descriverla, ma è diversa. Di solito scherza sempre e si arrabbia tantissimo quando la chiamo dolcezza. A proposito, quando mi sono svegliato questa mattina, ho detto: "Buongiorno dolcezza", lei mi ha sorriso. Non me lo spiego. Poi ha cominciato ad urlare come una pazza isterica. Forse ha l'ansia per l'inizio delle medie, oppure di qualcos altro.

***

«Che ne dici di questo?» domanda dopo essere uscita dal bagno.

Sono sei vestiti che indossa, ed ogni volta che gli dico che mi piace, lo cambia.

Alzo la testa.
È bellissima, lo è sempre stata.
La squadro da capo a piedi, sì, è bellissima.
Ha i capelli legati in una coda alta, pantaloni larghi completamente neri ed una felpa, sempre larga, bianca con sopra una scritta nera.

Mi alzo e mi avvicino a lei.
«Mi piace da morire, se lo toglierai, ti farò il solletico e non smetterò più, te lo giuro.» sorrido.
Niall, cos'è quello sguardo?
Ti stai innamorando di lei per caso?
Chi io?
Scherzi? Neanche per sogno!

«Allora lo tengo, se è questo che vuoi.» ricambia il sorriso. Mi bacia sulla guancia. «grazie Nì!»
«Marta...» mi lamento. «Non chiamarmi così! Mi da fastidio!» esclamo.

Che soprannome è Nì? Non mi piace, ma lei continua a chiamarmi così. Che rabbia!

«Allora tu non chiamarmi dolcezza.» sorride maliziosamente. «Non vincerai mai, questa è una guerra!»
Ah è così? Vuole mettersi contro Niall James Horan?
E così sia!

«Allora ti aspetto in salotto...» continuo. «dolcezza.»
Non smetteremo mai di prenderci un giro. Ma è divertente, lei mi diverte, mi fa sempre ridere!

Mi guarda male, poi risponde: «Con molto piacere Nì.»


***

«Salve ragazzi...» comincia la prof. prima di sedersi. «io sono la professoressa Scott e sarò la vostra professoressa di teatro. Non saranno delle lezioni vere e proprie, vi preparerò per quello che studierete alle superori. Vi avverto già da ora: ci sarà molta pratica.»
Ah benissimo, io odio profondamente teatro.
A cosa serve?
Al contrario di me, Marta adora teatro e adora mettersi in mostra. «Ora, ognuno di vuoi si presenterà. Vi chiamerò in odine alfabetico, preparate un piccolo discorso da fare, nel frattempo.»

Quando arriverà il mio turno, sicuramente tutti mi guarderanno, io farò una faccia orribile ed inizierò a parlare come un cretino.

Dopo pochi minuti arriva il mio turno. «Horan!» esclama la prof.
Alzo la mano per far vedere la mia posizione. Marta è accanto a me e non la smette di ridere. La prof. aggiunge: «La prego di venire qui accanto a me, guardare la classe e presentarsi.»

Obbedisco e vado verso la professoressa. Guardo attentamente tutti i miei compagni e incomincio a parlare: «C-ciao a tutti, sono Niall Horan. Abito a Los Angeles da quando sono nato, ma i miei genitori sono entrambi Irlandesi. Come dicevo, i miei genitori sono separati da quando avevo quattro anni e...» la donna mi blocca.
Cominciamo bene.

«Niall, i tuoi genitori vanno d'accordo nonostante la situazione?» chiede curiosa.

Oh certo... si vogliono così bene che vorrebbero uccidersi.
«S-si, anche se vorrebbero uccidersi a vicenda.» rispondo serio.
Dalle bocche dei miei nuovi compagni escono delle leggere risate.
Sono così divertente?
Ho solo detto la verità.

La prof. annuisce. «Continua pure.»

«Ho un fratello, si chiama Greg ed è molto più grande di me. Ci vogliamo bene e non litighiamo quasi mai...» mi blocco.
Non so più cosa dire. Guardo Marta per cercare conforto, ma lei è impegnata a parlare con un altro ragazzo molto più carino di me.

«Va bene Niall, grazie. Puoi tornare al tuo posto!» sorride.

Annuisco e torno al mio posto. Marta non mi degna di uno sguardo, come se di me non gli importasse niente.
«Ehy!» le do una pacca sulla spalla.

«Cosa c'è? Aspetta un secondo! Sto parlando con Brian.» risponde mentre mi da le spalle. Ma che gli prende?
Prima ero il suo migliore amico, adesso non mi guarda neanche? Questa mattina era così agitata e adesso parla con uno sconosciuto?

«Perché non mi degni di uno... Brian?» alzo la voce.
Brian? Quel Brian?
Il Brian che mi prendeva in giro all'asilo, adesso è qui? Nella nostra classe?
Impossibile.
Perché Niall?
Sei geloso?
Io? Per niente.
Faccio finta di nulla, giro la testa e ascolto le presentazioni dei miei compagni.

Quando tutte le lezioni finiscono, raggiungo Marta nel vialetto della scuola. Quando vedo che sta parlando ancora con quel tipo.
Mi da fastidio! Sono io il suo migliore amico, non Brian.
Li sorpasso senza farmi vedere e mi incammino verso casa.
«Niall!» urla mia madre appena attraverso la soglia di casa.«Niall ascoltami!»
Non sono in vena di ascoltare nessuno oggi.

«Non voglio parlare in questo momento, mamma!» esclamo correndo su per le scale.
Brian si crede così importante? Bene.
Non riuscirà a rovinare l'amicizia tra me e Marta. Non ce la farà mai!
Siamo troppo uniti e...
E ti sei innamorato! Dai, ammettilo, ti sei preso una bella cotta per lei.
No, non la amo.
Non posso amare la mia migliore amica...

«Niall!» mi avverte.
Non rispondo e continuo a salire le scale.
«James vieni qui.» alza il tono di voce.
Un'altra cosa che odio, essere chiamato James. Sì, è il mio secondo nome, ma lo odio a morte.
Mi chiamo Niall.
Non mi chiamo né Nì né James!

Mi fermo, giro la testa e guardo la mamma negli occhi. «Marta ha trovato un nuovo amico. Molto più carino e simpatico di me. Sono Irlandese, forse sono condannato a restare solo. Mamma non me lo spiego. Vorrei tanto mandare a quel paese quel ragazzo che Marta adora tanto, ma non posso, perché non ci riesco!» strillo. «non voglio offendere la mia migliore amica.»

«Niall non dire quelle parole!» esclama.
Che ho detto?
Oh... forse mi è scappata.

«Scusa, mi è scappata.» accenno un sorriso innocente. «Mi è scappata, scusa. Non volevo, ma stavamo parlando della mia migliore amica!»

«Niall, Marta ti vuole bene, molto bene.» mi ricorda. «sono sicura che non ti cambierebbe con nessun altro ragazzo, credimi piccolo.» sorride.

«Mamma, non mi ha neanche guardato negli occhi...» mi blocca.

«Niall, sta tranquillo. La vostra amicizia non andrà in frantumi per colpa di un ragazzo appena conosciuto! Marta si renderà conto di quello che ha fatto e verrà a scusarsi molto presto, credimi.»
Stavano solo parlando ed io ero il terzo incomodo.
Forse la mamma ha ragione, non dovevo intromettermi. Conosco Marta da un sacco di tempo e so tutto di lei, non devo preoccuparmi. L'amicizia che c'è tra me e Marta non si spezzerà mai, ne sono certo.

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