|CAPITOLO 1|
Capitolo 1
Oggi
NIALL'S POV.
Corro per tutti i corridoi dell'hotel. Con attenzione guardo il numero che c'è sopra ogni porta, cercando quello della mia maledettissima stanza. Non posso ancora credere a quello che mi ha detto. È tutto così surreale...
Non permetterò a Brian di portare via Marta da qui, dalla sua città e da me. Se le torcerà un solo capello, se la vedrà con me.
Non posso credere che stia accadendo veramente.
E se fosse tutto un sogno? Se io in questo momento fossi in un comodissimo letto a dormire?
Non è un sogno caro mio.
Harry sapeva. Harry sapeva quello che Marta mi teneva nascosto e non me ne ha mai parlato, eppure, sapeva quanto fosse importante. Ma non mi ha mai accennato niente.
A volte è veramente strano.
Ora non dovrei pensare ad Harry, ma a Marta e all'invito.
E ovviamente, cosa più importante, trovare la mia stanza.
«Ma dove diamine è?»
Sto ripensando così tanto alle parole di Marta, che mi sono dimenticato in che piano si trova la mia stanza.
Nel sencondo piano, niente.
Salgo velocemente al terzo piano.
Eccola!
Stanza 19.
Finalmente l'ho trovata!
Infilo la mano nella tasca dei jeans. Cercando in fretta e furia le chiavi. Sembra che al posto di una banale tasca, ci sia la borsa di Mery Poppins. Non trovo mai nulla quando mi serve.
Dopo ore di ricerche, trovo quelle maledette chiavi e finalmente riesco ad aprire la porta.
«Dov'è finito quello stupido invito?» strillo prima di aprire tutti cassetti che ci sono in questa piccola camera d'hotel.
Controllo sotto il cuscino, sotto il lenzuolo, nei posti più improponibili. Anche nelle tasche dei pantaloni, ma niente.
Ma dov'è?
Nessuno sa che sto alloggiando qui, nessuno poteva prenderla.
Salvo Louis ed Harry. Ma è stato proprio Harry ad affidarmi l'invito, lui non l'avrebbe mai preso!
Ho ancora in testa l'immagine dei lividi color violaceo, che procedevano senza paura su tutta la sua schiena. Ho avuto molta più paura di quanto volessi.
Mi sono reso conto, che quello non era solo uno stupido invito.
Sto ancora pensando al suo viso sconvolto, al suo pianto.
Io continuavo a fissare i lividi, senza sapere cosa fare. Volevo solo consolarla in qualche modo, ma non sapevo come fare... ero agitato e impaurito quanto lei. Però... quando mi ha baciato, subito dopo, ho capito. Ho capito che tutte le cose che mi aveva detto, non erano vere.
Quel bacio era così appassionato, così... così reale... così vivo, così pieno di emozioni, così voluto, che l'avrei baciata altre mille volte, anzi, l'avrei baciata un milione di volte ancora!
Una voce blocca di netto i miei pensieri. «Niall, cercavi questo?»
Giro la testa.
Un secondo.
Lui come ha fatto a sapere che sono qui?
«C-come hai fatto a trovarmi?» domando cercando una spiegazione logica su come lui potesse essere qui, in questo preciso momento.
«Oh, è stato facile seguirti. Il tuo colore di capelli è unico al mondo.» ridacchia divertito.
Ma ora voglio quel maledetto invito. Devo prenderlo a tutti i costi! Lui vuole solo mandare all'aria i miei piani, è stato lui a farle del male, e non gli permetterò di rovinare la ragazza che ho amato fin da bambino.
«Perché hai preso l'invito?» chiedo cambiando discorso.
La porta era chiusa a chiave. Come diamine ha fatto a scorprie che l'invito si trovata nella mia valigia?
«Niall... sei veramente ingenuo.» si avvicina pian piano con aria minacciosa. «Io rovinerò la vita di quella ragazza, che tu lo voglia oppure no. Io l'amavo e tu eri solo il terzo incomodo, ma lei ti voleva bene e voleva solo proteggerti dalla verità. È stata tutta colpa tua Niall! Ti sei permesso di rovinare ogni cosa. Hai rovinato la mia vita e quella della ragazza che amavo più di quanto amassi me stesso!»
Più di quanto amase sé stesso? Mai.
«Tu non immischiarti! Mi conosce fin da quando eravamo bambini!
Eri uno stronzo sin dall'asilo, lo sei stato per tutti questi anni e lo sei tutt'ora.» alzo la voce.
Guardo per un secondo l'invito.
Se solo con uno scatto riuscissi a prenderlo, potrei scoprire cosa c'è scritto veramente!
«Be', visto che oggi vuoi provocarmi...» continua. «Oggi voglio fare io, qualcosa per te.» sussurra prendendo l'invito con entrambe le mani e inizia a strapparlo in piccoli pezzi.
Subito dopo, con tutta la calma del mondo esce dalla mia stanza e se ne va fichiettando una strana melodia.
«NO!» esclamo prima di guardare i piccoli rimasugli dell'invito cadere con leggerezza sul pavimento.
Non potrò mai capire cosa c'era scritto... sono uno stupido!
Perché ho accetto di venire qui? Era solo uno stupido invito per Harry e Louis e questi ultimi mi hanno convinto a tornare. Tutto questo non sarebbe minimamente accaduto se non fosse stato per la mia stupida testa e per i miei stupidissimi sentimenti!
Ora che ci penso, mi tornano in mente tutti i momenti passati con lei. Sia quelli brutti, che belli... vorrei tanto tornare indietro nel tempo.
Quando eravamo piccoli, quando non avevamo nessuna colpa. Quando tutto ci sembrava più bello. Quando non avevamo capito ancora niente. Quando sapevamo tutto l'uno dell'altra, ma a noi non importava perché ci piacevamo così. Quando per noi, tutto era ancora estraneo.
Ancora non sapevamo cosa ci sarebbe successo, come sarebbero andate le cose.
Ma adesso tutto mi ritorna in mente. Ogni ricordo che ho di lei si fa strada nella mia mente. Non credevo che ricordare tutto fosse così strano...
Precisamente ricordo... quando vidi il suo bellissimo viso per la prima volta. Avevamo solo cinque anni.
Ma dopotutto, se non fossi tornato, Marta non sarebbe mai rimasta qui a Los Angeles e chissà che fine avrebbe fatto. Chissà cosa le avrebbe fatto lui, giunti lì?
Se non sarei venuto, non avrei scoperto la verità.
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