Flame
I vetri di quelli che una volta erano i finestrini della mia macchina erano riversati sull'asfalto sotto lo sguardo incredulo dei passanti. Chiunque fosse stato si era impegnato davvero moltissimo per causare quanti più danni possibili.
- Non ho visto in faccia il ragazzo con la mazza da baseball, ma la macchina su cui è salito era una Camaro verde – mormorò la voce di una signora, avvicinandosi con espressione desolata.
Strinsi i pugni e mi sforzai di non mettermi a urlare. Eric, a pochi passi da me, chiese alla donna: - Aveva una targa incredibilmente stupida? –
- Sì, qualcosa come "Flip me" o una frase simile. –
- Io li ammazzo -, ringhiai osservando la mia piccola ridotta in quello stato, - li trovo e li ammazzo. –
Se era una vera e propria dichiarazione di guerra che volevano allora l'avevano ottenuta.
Eric posò le mani sulle mie spalle e strinse piano, infondendomi con quel contatto tutta la sua solidarietà.
- E io ti do una mano. –
Digitai in fretta un messaggio chiedendo a Raphael di venirci a recuperare, poi raggiunsi Eric sul ciglio del marciapiede e mi sedetti mentre attendevamo un carro attrezzi che venisse a recuperare la mia bambina e la portasse all'officina dello zio di Manny.
Noel era stato arrestato e di sicuro non si sarebbe mai limitato a distruggere la mia macchina; se si fosse voluto vendicare davvero era molto più probabile che avrebbe fatto uso di metodi intimidatori molto peggiori. Quella era un'azione infantile, qualcosa che solo un adolescente stupido avrebbe mai fatto.
- Non credo che Liam o Patrick lo sappiano – disse Eric dando voce alle mie considerazioni.
- Lo penso anche io -, ma questo non cambiava minimamente il fatto che avrei preteso una vendetta per quell'azione, - questo sembra lo stile di quel cerebroleso di Brody. –
- E probabilmente Danny. –
Già, perché dove andava uno finiva inevitabilmente con l'esserci anche l'altro. Com'è che diceva il detto? I coglioni giravano sempre in coppia.
- A chi scrivi? –
Eric finì di digitare sul tastierino del cellulare, inviò il messaggio e poi me lo porse.
- Saffron. –
Scorsi il testo, un sorriso che prendeva lentamente forma sulle mie labbra e che si estese ancora di più quando lessi la replica del ragazzo.
- Quanto vorrei vedere la loro faccia quando se le ritroveranno fuori dal locale. –
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