CAPITOLO 2
4 agosto 2019
Pierre arriva al suo motorhome distrutto dalla serata ma non fa in tempo a sdraiarsi sul divano che il telefono squilla
"p-pronto?"
"Pierre, sono Charles, scusa se ti disturbo ma ho bisogno di parlarti"
"t-tranquillo, dimmi pure"
La voce del Monegasco sembrava preoccupata da qualcosa che il Francese sembrava non capire
"Charles ci sei?"
"s-si.."
da lì cominciarono i primi singhiozzi e Pierre iniziò a preoccuparsi
"Amico che succede? puoi dirmi tutto, è successo qualcosa in famiglia? Arthur? tua mamma?"
"no Pierre, si tratta di Charlotte, le cose vanno in modo molto strano e sembra non importarle più di me, sembra che quando ho bisogno di parlarne non mi ascolta"
"Parlane con me Charles, di che volevi parlarle?"
il pianto di Charles diveniva sempre più forte e il Francese si stava spaventando sempre di più
"Vuoi che vengo lì?"
"sì, ti prego, non riesco a dirtelo al telefono"
Pierre non fece nemmeno in tempo a dire un "ok" o un "arrivo" che Charles aveva già appeso la telefonata, il Francese si diresse subito a casa del Monegasco, sempre più spaventato
<<adesso che cazzo succede, non lo ho mai visto così>> pensava Pierre mentre accelerava il passo per andare da Charles
"Charles, apri, sono io"
"grazie al cielo"
Charles si gettò tra le braccia di Pierre quasi soffocando dal pianto, singhiozzando ininterrottamente
"ei ei è tutto ok, dimmi che succede, mi stai facendo preoccupare"
"m-mi manca Jules, diceva sempre che il Belgio era la sua gara preferita, mi manca troppo, mi sfogavo sempre con lui ma ora che non c'è i-io"
Charles non riusciva a parlare dal panico che provava e Pierre cercava, invano, di consolarlo
"e tu?"
"io ora ne parlo con Charlotte ma a lei non importa"
"è tossica."
"PIERRE NON SIAMO QUI A PARLARE DI QUELLO LO CAPISCI O NO!"
a quel punto Charles tirò un pugno al muro talmente forte che urlò di dolore
"MA SEI DIVENTATO SCEMO? CI CONOSCIAMO DA UNA VITA NON TI HO MAI VISTO COSÌ"
"porca troia che male"
"devi stare calmo, ascoltami, guardami negli occhi"
gli occhi verdi e azzurri sfumati del Monegasco si incrociarono con gli occhi di ghiaccio del francese che continuava a calmarlo, questa volta riuscendovi. A quel punto Charles si sciolse in un abbraccio con Pierre che venne però interrotto da un violento scossone alla porta della stanza
"ho sentito le urla, cosa cazzo state facendo?"
alla porta si presentò un ragazzo sulla trentina, dai riccioli corti biondi e gli occhi gelidi, che subito si immobilizzò trovandosi davanti il compagno di squadra con gli occhi gonfi e rossi, in preda ad una crisi di panico
"seb, i-io..." il Monegasco cercò di parlare ma i suo singhiozzi erano più forti
"ha avuto un attacco di panico" puntualizzò il Francese
"ora stai bene vero?, hai bisogno di una mano?"
"no tranquillo seb, torna pure a ciò che stavi facendo, scusa il disturbo
Charles pareva scosso per aver disturbato l'amico e cercò in tutti i modi di spiegargli che andava tutto bene, quando alla porta si presentò un uomo alto sul metro e novanta, con i capelli ricci e spettinati e gli occhiali stile Harry Potter
"Charles ma cosa hai fatto? cos'è quel dito viola?"
"ho dato un pugno al muro, Mattia, non so cosa mi sia preso"
il Monegasco si lasciò cadere sul divano con le mani nei capelli borbottando parole che nessuno riusciva a comprendere
"non so perché sta così signor Binotto, mi ha chiamato dicendomi di venire perché non stava bene, ha detto che gli manca Jules, poi ha iniziato a stare davvero male, a fare fatica a respirare e poi ha tirato un pugno al muro" sussurrò Pierre con la voce che tremava dallo spavento
"io sono appena arrivato, ho sentito una botta assurda e mi sono precipitato qui pensando che qualcuno si fosse fatto male"
sebastian era spaventato e non sapeva più cosa dire, si allontanò dalla stanza per lasciare respirare tutti mentre Binotto stava ancora lì ad osservare la scena sulla porta
"Charlie, hai mangiato? sei pallido"
"sì Mattia, però ho vomitato tutto quanto, non so perché sono così stressato, non mi è mai successo e sto iniziando ad avere paura"
"ne hai mai parlato con Charlotte?"
"no ti prego non quella parentesi!"
Pierre non fece in tempo a fermare Mattia dal dire quella frase e Charles ebbe un secondo attacco di panico ma questa volta riuscì a tranquillizzarsi da solo
"fatti un piatto di pasta, ti prego, devi mangiare qualcosa se no rischi di svenire"
"ho bisogno di qualcuno, Pierre puoi stare qua?"
"certo, sarò qui con te ogni volta che ne avrai bisogno"
"Charlie io ora devo andare a sistemare cose ai box, quando stai meglio vieni nel mio ufficio così parliamo un attimo"
"va bene."
Mattia si allontanò a sua volta dalla stanza, era visibilmente scosso dal vedere quel giovane pilota di appena 22 anni così, quel giovane ragazzo che amava come fosse suo figlio.
"Come la vuoi la pasta?"
"fai tu, sappi che mi viene già da vomitare"
Charles era pallido e visibilmente provato da ciò che gli stava accadendo, stava ancora sdraiato sul divano
"a che ora abbiamo l'aereo stasera?" il Monegasco provava a cambiare discorso
"alle 4 di notte"
"minchia Pierre, io come dovrei fare a riprendermi per quell'ora? sono le 7:30, dobbiamo andarcene da qui all'una, fa un caldo assurdo, io sono messo così e non dimentichiamoci la mia fobia degli aerei!"
"tu adesso pensa a mangiare, poi pensiamo al fatto che guidi una Ferrari a più di 300 km/h e hai paura di un aereo"
"scemo"
Charles accennò un sorrisetto che non sfuggì agli occhi di Pierre, il quale scoppiò in una risata incontrollata che fece ridere anche il monegasco che era ancora sdraiato sul divano con le mani nei capelli
"va che così ti spettini, poi come fai a fare colpo sulle tipe?"
"ti prego non parliamo di tipe, parliamo piuttosto del fatto che tra due settimane saremo in Belgio con quelli della formula 2, stavo pensando alla foto di prima, io te e Tonio, chissà se riusciremo a trovarci un giorno in F1 tutti e tre"
"Tonio ha talento, speriamo che questa crisi da 0 punti duri poco"
a quel punto un brivido attraversò Charles che si scosse sul divano attirando l'attenzione di Pierre che stava impattando la pasta
"Tutto ok amico?"
"sì tranquillo, è solo che ho un presentimento strano"
"tipo?"
"bho, è tutto così.. strano"
"tranquillo, è solo un pensiero, adesso vieni a tavola che mangiamo"
___________________________________________
Eccomiiii, scusatemi questa parte un po' turbolenta ma Charlotte mi dà un sacco della falsa e ho paura che possa fare qualcosa al nostro Carletto nazionale, non so quando uscirà la 3° parte ma spero davvero molto presto, detto questo vado a guardare le olimpiadi.
Sciao a tuttiiii
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro