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4. Spiacevoli coincidenze

Non appena ebbero ordinato i piatti desiderati, i due giovani cominciarono a parlare del più e del meno, ciascuno curioso di scoprire di più sul conto dell'altro.

Myungsoo rivelò subito di essere un umile impiegato d'ufficio, cosa che faceva ormai con chiunque incontrasse sulla faccia della terra, mentre Bomi gli disse di lavorare per una anonima rivista settimanale, senza però specificare la sua esatta professione.

Quando - dopo aver sondato il terreno dialogando con lei un altro po' - Myungsoo capì di non trovarsi in nessun tipo di pericolo, decise di fare uno squillo a Dongwoo tenendo il cellulare sotto il tavolo, in modo molto antisgamo, cosicché l'amico potesse tranquillamente tornare a casa.

"Mh... un solo squillo significa che va tutto bene, ma io continuo a non fidarmi. Sarà meglio aspettare un altro po' prima di andarmene." pensò il destinatario della chiamata fra sé e sé, tremando come una foglia sotto la leggera neve che aveva cominciato a cadere.

Infatti, preoccupatosi per l'amico, era da ormai quasi mezz'ora che girava fuori nelle vie vicine a quel pub, senza sapere dove andare.

Ma adesso di restare ancora fuori al freddo non se ne parlava, anzi, Dongwoo aveva già sofferto abbastanza per i suoi gusti, camminando avanti e indietro senza meta; e non aveva nemmeno quella che si suol dire una salute di ferro, quindi, se voleva rimanere un po' di più ad aspettare, avrebbe dovuto sicuramente entrare da qualche parte.

Ragion per cui si rifugiò senza pensarci troppo nel primo negozio che gli capitò sott'occhio, vale a dire uno store che noleggiava dischi muscali e DVD, dove avrebbe potuto tranquillamente cazzeggiare indisturbato per un'ora o più.

Già... quindi ora avrebbe girato per i vari scaffali, si sarebbe scelto un album da ascoltare o un film da vedere, e...

«Jang Dongwoo?» sentì una voce familiare chiamarlo da dietro, proprio mentre stava adocchiando un film interessante, e fu inevitabilmente costretto a voltarsi.

"Oh cielo... non potevo capitare in un negozio peggiore, dannazione!" sbraitò mentalmente, mentre i suoi occhi avevano già identificato l'odiosa figura che lo aveva appena nominato.

«Kim Namjoo-ssi, buonasera» dovette tuttavia salutarla con educazione, essendo un suo sottoposto.

Diversamente da come se l'era aspettata, però, vestita a quel modo e con tutto quel trucco in faccia, appariva quasi attraente. Certo, restava sempre e comunque odiosa, con quell'orribile voce che si ritrovava, soltanto un po' più carina del solito.

«Che ci fai qui a quest'ora, tutto solo soletto?» cominciò lei, nonostante Dongwoo avesse preferito andarsene senza restare a parlare troppo.

"Aish... potrei farti la stessa domanda, idiota!" pensò, facendo un facepalm mentale.

Ma la sua risposta vera e propria non poteva assolutamente essere così volgare, doveva trattenersi per il bene pubblico, quindi le rispose in modo molto casuale.

«Non so, avevo delle commissioni da sbrigare e sono finito qui. E tu?»

Namjoo si guardò sospettosa in giro, e, vedendo che in quel reparto c'era un po' troppa gente che avrebbe potuto origliare, fece segno a Dongwoo di abbassarsi un po' alla sua altezza, così che potesse parlare a bassa voce.

«Okay, non dovrei dirtelo, ma... lo vedi quel ragazzo laggiù?» mormorò, indicandogli in modo molto antisgamo un ragazzo sui venticinque anni circa che stava scegliendo un DVD nel reparto commedie, a circa una decina di metri di distanza da loro.

Nonostante indossasse un cappotto lungo, dalle gambe si poteva vedere quanto fosse molto alto e slanciato; aveva i capelli color ebano corti e luminosi, gli occhi scuri ed un viso innocente, tutto sommato liscio, magro e proporzionato.

«Sì...?» disse allora Dongwoo, dopo averlo analizzato bene, alternando lo sguardo tra i due.

«Abita vicino a casa mia ed è da un po' che gli ho messo gli occhi addosso, quindi ora sto cercando di... di farmi notare, ecco» gli rivelò sorprendentemente Namjoo, scioccandolo più del dovuto.

Già, perché Kim Namjoo, data la sua notevole popolarità in ufficio ed il suo bell'aspetto, era sempre stata guardata con occhi maliziosi da molti uomini, ma il fatto che ora avesse appena rivelato a Dongwoo che la sua nuova fiamma era un ragazzo dall'aspetto così puro e casto non potè non sconvolgerlo.

«Non mi dire... con tutti i pretendenti che hai, ti piace davvero quello lì?» non si trattenne infatti dal domandarle lui, sgranando gli occhi sempre di più.

Namjoo allora lo guardò malissimo, prendendo il primo DVD che le capitò sotto mano e colpendolo rapidamente in testa.

«Yah! Come ti permetti di rivolgerti così ad un tuo superiore?! Ritira immediatamente ciò che hai detto!»

Dongwoo fece un passo indietro, non sapendo come comportarsi, ma optò che scusarsi umilmente sarebbe stata la scelta migliore. D'altronde, però, era stata lei ad incominciare e ad incrementare la sua curiosità!

«Va bene, va bene, mi dispiace!» si scusò comunque, alzando le braccia con un'espressione di discolpa dipinta in volto.

Ma Namjoo non lo stava già più guardando né ascoltando, tutta presa dall'osservare quel ragazzo.

«Uh, se ne sta andando!» esclamò poi, allarmata, vedendolo uscire dal negozio. «Devo filarmela anch'io... ciao, ci vediamo in ufficio, e ricordati di archiviarmi in tempo quei documenti che ti ho inviato oggi!» si congedò poi, uscendo anch'ella velocissimamente, con straordinarie abilità di corsa che non aveva mai avuto modo di dimostrare ai suoi colleghi.

«Pffft, che roba» commentò ridacchiando Dongwoo, tornando a girovagare a caso per gli scaffali.

"Aish, le donne..." pensò poi, decidendo improvvisamente di andarsi a sistemare buono buono nell'angolino più remoto del negozio, di modo da non incontrare più nessuno di indesiderato.

Nel frattempo, dopo più di un'ora passata allegramente al pub, Myungsoo e Bomi decisero di uscire, senza però sapere dove andare.

«Che ne dici di farci un giro in discoteca?» propose Myungsoo, dato che era da un pezzo che non metteva piede in un locale del genere. Ai tempi d'oro del liceo adorava partecipare ai big party nei locali con tutta la sua compagnia di amici, ma, dopo essere diventato una spia, aveva dovuto rinunciare a molte cose, fra cui le uscite serali, purtroppo.

«Mh... non saprei, domani è martedì e devo svegliarmi presto per andare al lavoro, non vorrei strapazzarmi troppo già a inizio settimana» disse Bomi poco convinta, dal momento che di solito non amava andare a dormire troppo tardi se il giorno dopo doveva lavorare. E, a dirla tutta, luoghi affollati come le discoteche non le erano nemmeno mai piaciuti più di tanto.

«Uhm, in effetti hai ragione» annuì lui, con aria pensierosa. «Allora cinema?» propose poi, non avendo altre idee.

«Penso che l'ultimo film lo abbiano già proiettato, a quest'ora» ragionò Bomi, essendo già abbastanza tardi.

Ma qualcosa avrebbero pur dovuto fare, se non volevano restare a congelarsi fuori al freddo.

«Che ne dici di una cosa più tranquilla?» gli domandò allora Bomi, dopo averci pensato per qualche secondo.

«Del tipo?»

«Del tipo... che adesso vado a noleggiare un film e ce lo vediamo tranquilli a casa mia. Ci stai?» azzardò lei, pensando di aver appena compiuto lo sbaglio più grosso della sua vita.

Già... invitare uno sconosciuto a casa solo dopo poche ore forse non era affatto una buona idea. Ma, presa dall'eccitazione del momento, la ragazza non aveva potuto non provarci. Del resto, bello com'era, c'era il rischio che se lo sarebbe fatto scappare tra le grinfie di un'altra fin troppo facilmente.

«Wow...» biascicò Myungsoo in tutta risposta, osservandola sorpreso.

"Che significa? Che gli sta bene? Oppure che sta pensando che io sia una ragazza facile?!" si lambiccò allora Bomi, confusa.

«Che c'è?» gli chiese poi, ansiosa di ricevere una risposta.

«Niente, niente, è solo che hai acquisito fiducia in me in così poco tempo... non ti facevo così coraggiosa» disse il ragazzo, guardandola con un irresistibile sorriso.

Effettivamente non aveva tutti i torti. Anzi, se era un poco di buono avrebbe potuto incendiarle casa o, chissà, fare anche di peggio. Però dalla faccia sembrava un così bravo ragazzo...

«Ci sono ancora tante cose che non sai di me» gli rispose Bomi cercando di fare la misteriosa, per poi passarsi una mano tra i capelli con nonchalance, cosa che, un tempo, faceva andare Woohyun su di giri, e che quindi forse avrebbe funzionato anche con lui.

"Questa cosa mi intriga..." pensò infatti Myungsoo, contemplandola in tutta la sua bellezza.

Sì, aveva avuto tante ragazze nella sua vita, fin troppe per ricordarsele tutte, ma questa Yoon Bomi, a primo impatto, gli sembrava diversa... chissà, forse perché lo era davvero.

Subito dopo il cellulare gli vibrò improvvisamente in tasca, riscuotendolo dai suoi pensieri.

«Solo un attimo» farfugliò allora, scocciato, presumendo che l'emittente fosse Dongwoo.

"E questo che cosa vuole adesso? Aish..." borbottò mentalmente, ma, per sua fortuna, il messaggio ricevuto non era da parte sua, bensì...

«Ti ho appena inviato la posizione di casa mia, è a soli dieci minuti a piedi da qui» lo tranquillizzò Bomi, lanciandogli lo sguardo più adulatorio che potesse.

«Mi sorprendi sempre di più» rimase infatti a bocca aperta lui, mentre il cuore cominciava a scaldarglisi nonostante l'eccessivo freddo.

«Allora vado al negozio qui vicino e noleggio un film, che sarà una sorpresa... tu intanto fatti trovare pronto per dopo» continuò lei, facendogli un occhiolino piuttosto sbilenco, su cui doveva ancora lavorare per farselo venire decente. Ma era l'intenzione che contava, no?

Fatto sta che Myungsoo ne stava rimanendo sempre più affascinato, e contando che la conosceva da così poco non sapeva nemmeno se considerarla una cosa positiva oppure no.

«Ti aspetterò sotto casa tua come un vero principe azzurro» le sussurrò comunque, per poi allontanarsi lentamente, senza aggiungere altro, verso il luogo in cui l'avrebbe portato il tanto affidabile Google Maps.

«Non ne dubito» disse fra sé e sé Bomi, quando il ragazzo era già troppo lontano per poterla sentire, dopodiché, fatto un respiro profondo per calmare l'agitazione, si diresse a passo svelto verso il negozio di noleggio di dischi e DVD di cui era sempre stata un'assidua frequentatrice.

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"Dunque, vediamo un po'... Qui ci vuole qualcosa per scaldare l'atmosfera di stasera, però non troppo, visto che ci siamo appena conosciuti, quindi... Qual è un genere che potrebbe piacere sia agli uomini che alle donne? Un horror decisamente no, mi fanno troppa paura... I thriller sono inquietanti, i film romantici troppo melensi, ma allora... Potrei provare con un film d'azione con un po' di romanticismo?" stava riflettendo Bomi da ormai cinque minuti, girovagando fra i vari scaffali senza una meta.

Sembrava una mezza pazza, sì, ma dato che a quell'ora non c'era quasi più nessuno, poteva permettersi di continuare così senza problemi.

Fatto sta che, pensandoci e ripensandoci su, dopo aver constatato che fossero già passati dieci minuti buoni, si decise a prendere un film nella sezione azione che la ispirava particolarmente.

"Eccolo, questo è proprio quello che fa per me!" pensò infatti, allungando una mano per afferrarlo.

Tuttavia, contro ogni sua previsione, proprio mentre stava per prenderlo, ecco che vide un'altra mano sconosciuta allungarsi rapidamente verso il suo stesso film, fino ad urtare leggermente la mano di Bomi, la quale alzò allora lo sguardo alla sua sinistra per vedere di chi si trattasse... e ne restò semplicemente affascinata.

Davanti a lei, infatti, troneggiava la figura di un ragazzo moro, atletico e non troppo alto, ma dal viso sicuramente mozzafiato, gli occhi scuri e penetranti e i capelli arruffati in viso, che rapì per un attimo Bomi, portandola momentaneamente via dalla realtà.

Complessivamente, però, aveva un'aria tanto sexy quanto da poco di buono, che tuttavia contribuiva a renderlo ancor più attraente.

"Santo Joshua, ma oggi è la giornata dei ragazzi fighi?" pensò, ringraziando la misteriosa divinità che le era giunta in aiuto.

«Oh... i-io...» balbettò poi, una volta ripresasi, arrossendo come un peperone per essersi resa conto di essere rimasta a fissarlo per chissà quanto tempo.

«Prendilo tu» la fece breve lui, indicando il DVD ancora sullo scaffale con un lieve cenno della testa.

«N-no, no, prendilo pure tu» disse a sua volta Bomi, che piuttosto avrebbe preferito sotterrarsi dalla vergogna, essendosi resa conto che lui l'aveva sicuramente vista mentre girava come una pazza all'interno del negozio.

Possibile però che lei non si fosse accorta prima di un ragazzo così bello? Ma no, certo... lei stava girando fra gli scaffali come una scema, troppo presa nel pensare a che film avrebbe potuto scegliere, ovvio che non ci aveva fatto caso!

«No, dai, fa' niente, prendilo tu... Io volevo solo guardare la trama, non so nemmeno che film è» insisté misteriosamente il ragazzo, integrando il tutto con un sorriso killer.

"La trama? Ma che dice?" pensò però Bomi una volta recuperato il lume della ragione, ritenendola una risposta senza senso.

«Mh... non me la racconti giusta» farfugliò poi, portandosi una mano al mento con un'espressione riflessiva.

«Perché?» chiese lui, confuso.

«Perché le trame dei film si possono leggere benissimo su internet» gli fece notare lei con un sorrisetto.

«E con questo?»

«E con questo... deduco che devi aver avuto dei secondi fini» concluse Bomi, non essendosi riuscita a trattenere dalle sue solite constatazioni idiote.

E infatti questo fu veramente troppo per il ragazzo, il quale non riuscì a trattenere un impeto di rabbia. Quella giornata era cominciata male sin dal principio, si era sviluppata continuando ugualmente male e si sarebbe conclusa allo stesso modo, se non peggio... ma non era possibile che anche a quell'ora tarda avrebbe dovuto discutere con quella!

«Secondi fini? Quali secondi fini?! Ma fammi il piacere!» sbottò infatti, aggrottando le sopracciglia.

Bomi non avrebbe dovuto pensarci, ma dovette ammettere che, anche da arrabbiato, era parecchio sexy...

«Senti, potrò sembrarti anche svampita... ma non fino a questo punto!» gli rispose, facendo valere i propri diritti, e cercando di non farsi condizionare troppo dal suo aspetto.

«Ma stai delirando da sola! Chi ti ha detto niente?!» continuò ad arrabbiarsi lui, scuotendo la testa con disappunto.

"Sarà meglio che me ne vada, non voglio di certo trovare da discutere a quest'ora... andrò ad aspettare Myungsoo da un'altra parte." pensò poi, facendo per allontanarsi, ma le parole della ragazza lo fermarono.

«Yah, ho capito che oggi stai pasturando: sei qui, punti un'innocente ragazza che sta noleggiando un film... ovvio che stai cercando di rimorchiare. Ma, malgrado le apparenze, io non sono sicuramente una preda disponibile.» disse, traendo conclusioni un po' troppo affrettate.

Sì, un tantino le dispiaceva di doverlo trattare così, in fondo però l'aveva ormai inquadrato come predatore, e spesso e volentieri Bomi aveva paura dei suoi stessi pregiudizi.

«C-che cosa?! Ma che stai farneticando?» urlò il giovane, sempre più arrabbiato.

«Mh... vedi quella laggiù?» cambiò allora tatticamente argomento Bomi, indicandogli una signora sui quarant'anni tutta in tiro che se ne stava a cercare tranquillamente un film nel reparto commedie.

Lui alternò lo sguardo fra quella signora e la ragazza che aveva avuto il dispiacere di conoscere, senza capire dove volesse arrivare.

«Fisico mozzafiato, vestito appariscente... sì, forse è un po' più grande di te, ma potrebbe piacerti» annuì Bomi, una mano sotto al mento.

«Ma che...» farfugliò Dongwoo, confuso, indirizzando lo sguardo verso quella donna. Ma non avrebbe dovuto farlo.

«Preso!» esclamò infatti Bomi, subito dopo avergli sottratto il DVD a tradimento.

«Yah, così non vale!» si innervosì lui, cercando di intimidirla col suo cipiglio.

Ma a Bomi quella faccia non fece alcun effetto.

«Buona pesca! If you know what I mean~» si congedò senza paura, allontanandosi con nonchalance, per poi salutarlo con un bacio volante.

Dongwoo rimase per una manciata di secondi a riflettere su che cosa diamine fosse appena successo. Fece mente locale sui miseri minuti passati in compagnia di quella stramba ragazza, analizzando di nuovo mentalmente l'accaduto, per poi metabolizzarlo per bene e sbottare.

"Aish! Ora me la pagherà cara... le farò capire che con Jang Dongwoo non si deve mai scherzare!" pensò infine, raggiungendola a larghe falcate fuori dal negozio e fermandola giusto in tempo prima che svoltasse l'angolo e sparisse dalla sua vista.

«Yah, Miss. Stupidella!» la richiamò, prendendola senza grazia per un braccio.

«Aish! Tu?! Che vuoi ancora?» esclamò lei, poi cercò senza successo di scrollarselo di dosso.

«Esigo delle scuse!» disse molto semplicemente lui, i suoi occhi sempre più assottigliati nel tentativo di sembrare quel tipo di ragazzo in grado di ottenere ciò che vuole e quando vuole solo perché fa paura agli altri.

Ma con Bomi non funzionava niente di tutto questo, e se ne sarebbe dovuto fare presto o tardi una ragione.

«Scusa, ma vado di fretta» la fece infatti breve lei, voltandosi.

«No no, bella, tu non vai da nessuna parte se prima non mi guardi negli occhi e non mi chiedi scusa per il maltrattamento di poco fa!» insistè Dongwoo, girandola di nuovo verso di lui ed appoggiandole entrambe le mani sulle sue esili spalle.

Ora forse Bomi avrebbe dovuto avere un po' di paura, ma non accadde nemmeno questa volta, dal momento che l'attenzione della ragazza era già stata inevitabilmente catturata da due persone poco dietro Dongwoo, che stavano procedendo verso di lei a passo spedito, e che si sarebbe ritrovata dinnanzi in pochi secondi.

«Yah, ci sei o ci fai?»

Dongwoo le sventolò una mano davanti alla faccia, ma niente. Bomi sembrava essersi incantata a fissare qualcosa - o meglio, qualcuno - dietro di lui; due ragazzi che camminavano mano nella mano, precisamente.

«Santo cielo, ma quelli sono...?» ragionò la ragazza ad alta voce e a bocca aperta per la sorpresa.

"No, non può essere... di nuovo loro! Ma allora la sfiga mi perseguita! Tra l'altro gli avevo pure rinfacciato di avere un ragazzo bellissimo e bravissimo, e se mi vedono di nuovo da sola in giro come una disperata capiranno sicuramente che ho detto una enorme balla! Aish, se solo ci fosse Myungsoo, me la risolverei così bene! Però, aspetta un attimo... qui con me adesso c'è questo tizio qui che, anche se non so nemmeno come si chiama, è pur sempre un ragazzo giovane e di bell'aspetto... Sì, potrei decisamente approfittarne, e forse così potrei anche far ingelosire un po' Woohyun!" riflettè Bomi in quattro e quattr'otto, i neuroni del cervello che si erano misteriosamente messi in moto per evitare una situazione che sarebbe stata più che imbarazzante.

«Presto, dammi un bacio!» bisbigliò allora rivolta a Dongwoo, avvicinandosi al suo volto più del dovuto, tanto da farlo pericolosamente indietreggiare.

«Eh? Ma ti scorreggia il cervello?!» esclamò lui, incredulo.

«Baciami, ho detto!» ripetè lei, poi mosse un passo verso di lui e allacciò le proprie braccia intorno al suo collo.

Ci arrivava abbastanza bene, non essendo troppo bassa, ma dovette ammettere a se stessa che quella vicinanza le metteva non poca soggezione.

I loro respiri, infatti, parvero fondersi in uno solo mentre gli occhi di Dongwoo ancora la scrutavano incerti e quelli di Bomi lo imploravano intensamente di assecondare la sua richiesta.

Ma, dato che il tempo stringeva e la coppietta tanto temuta da Bomi si sarebbe ben presto avvicinata a loro, era giunto il momento di entrare in azione, senza aspettare una risposta da parte del ragazzo.

Fu così che, con una mossa più audace che mai, Bomi annullò rapidamente le distanze fra i loro volti e coinvolse Dongwoo in un lungo e intenso bacio, a cui il ragazzo sorprendentemente non reagì in maniera negativa.

E, mentre i due ci stavano ancora dando dentro, giunse alle orecchie di Bomi quella voce maschile che un tempo aveva tanto amato.

«Bomi... ciao»

Ma l'interpellata lo ignorò, continuando a baciare Dongwoo come se niente fosse.

Quando però quest'ultimo ne ebbe abbastanza - mentre Bomi sarebbe stata capace di continuare per ore senza smettere - si discostò leggermente da lei, costringendola in questo modo a prestare attenzione a quei due individui che se ne stavando di fronte a loro con aria tremendamente spaesata, specialmente Woohyun.

«Yah, Yoon Bomi?» la richiamò quest'ultimo, inscenando un sorrisetto sghembo. La sua ragazza fece lo stesso, anche se Bomi non le andava particolarmente a genio.

«Oh, Woohyun, Chorong, ciao! Come state?» li salutò finalmente Bomi, facendo finta di averli notati solo in quel momento.

«Tutto bene, e... voi?» rispose prontamente Woohyun, alludendo al ragazzo affianco a lei e guardandolo sorpreso. Evidentemente doveva essere il suo famoso nuovo fidanzato, visto come ci stavano dando dentro fino a poco fa.

«Alla grande, non è vero... amore?» sorrise Bomi in risposta, per poi far scivolare in maniera molto antisgamo un braccio dietro alla schiena di Dongwoo e pizzicarlo più forte che potesse, di modo da fargli capire che doveva stare al gioco.

"Auch!" pensò il malcapitato, stringendo i denti in una impercettibile smorfia, ma accettando inaspettatamente di recitare la sua parte. Poi avrebbe trovato anche il tempo per tutte le spiegazioni che voleva, s'intende. E avrebbe voluto anche una ricompensa per il suo aiuto, ovviamente.

«Già, non potrei desiderare di meglio!» rispose poi rivolto a quei due, che evidentemente Bomi doveva ben conoscere.

«E così finalmente conosco il tuo nuovo ragazzo! Perché non ce lo presenti?» domandò ancora Woohyun, alternando lo sguardo fra i due. Chorong si limitò ad assistere alla scena stizzita, evidentemente disinteressata alle questioni private di Bomi.

A quella domanda, comunque, Dongwoo guardò Bomi con aria interrogativa, non sapendo che cosa rispondere.

"Ti prego, ti prego, stai al gioco... ne va del mio orgoglio personale." lo pregò mentalmente lei, implorandolo pietosamente con gli occhi.

«Aish...» imprecò allora lui a bassissima voce, per poi schiarirsi la voce e allungare una mano verso entrambi i due ragazzi. «Jang Dongwoo... impiegato d'ufficio, piacere»

"Uh... e così si chiama Jang Dongwoo? Interessante... Fa anche lo stesso lavoro di Myungsoo!" pensò subito Bomi, che non riusciva mai a tenere a freno la nonnetta pettegola che era in lei.

«Nam Woohyun, sono... il suo ex ragazzo» si presentò molto tatticamente Woohyun, come se volesse farne un vanto.

«Park Chorong, sono la sua ragazza» disse molto semplicemente Chorong, con quel suo solito velo di vanità, per poi mostrare un falsissimo sorriso a trentadue denti.

"Aish! Quanto li odio!" pensò Bomi, tentando a tutti i costi di mantenere comunque la calma.

Ma le sue riflessioni vennero interrotte da una domanda che Dongwoo rivolse al suo ex.

«Noh Wooyoung, hai detto? Ti ho già sentito nominare da qualche parte... Fai per caso il postino?»

Che volesse essere una domanda ironica o meno, ebbe comunque il suo effetto sull'interpellato.

«Woohyun, Nam Woohyun!» disse infatti seccato il diretto interessato. «Tsk, ma è sordo o cosa?» borbottò poi fra sé e sé, facendo ridacchiare involontariamente Chorong affianco a lui.

"AHAHA ben ti sta, idiota!" si compiacque terribilmente Bomi, ringraziando il cielo per aver trovato un temporaneo finto ragazzo che tenesse testa a quell'odioso del suo ex.

«E comunque no, non faccio il postino, ma mi sto laureando in giurisprudenza!» aggiunse poi Woohyun, stringendo un pugno per l'impeto di rabbia che l'aveva inspiegabilmente assalito.

«Su, amore, non ti scaldare!» cercò di calmarlo Chorong, accarezzandogli la schiena.

«Gggrrr...» farfugliò ancora lui, aggrottando le sopracciglia. Non sapeva spiegare esattamente il perché, ma vedere Bomi con il suo nuovo ragazzo aveva smentito la sua tesi seconda la quale la ragazza gli aveva raccontato una menzogna, rendendo invece il tutto così reale.

Per di più, averli visti baciarsi così appassionatamente gli aveva fatto venire una grande rabbia, chiunque quel Dongwoo fosse.

«Bene! Adesso noi dobbiamo andare, non è vero, Dongwoo-yah?» prese allora l'iniziativa Bomi, per potersene andare prima che scoppiasse un qualsivoglia tipo di litigio.

Già, perché dagli sguardi che si erano lanciati Woohyun e Dongwoo aveva già capito che fra i due non correva buon sangue.

E comunque ora aveva un appuntamento con quel figo di Myungsoo che probabilmente la stava già aspettando sotto casa, quindi non avrebbe voluto perdere altro tempo per niente al mondo.

Motivo per cui si congedò molto velocemente dalla malefica coppia prendendo Dongwoo sottobraccio e allontanandosi a passo svelto, lasciando gli altri due semplicemente a bocca aperta a guardarsi basiti.

«Yah, Jang Dongwoo, non so perché tutto ad un tratto tu abbia deciso di aiutarmi, ma sappi che te ne sono infinitamente grata. Ora però devo scappare veramente, ho un appuntamento imperdibile» lo salutò poi, una volta che furono giunti abbastanza lontano dalla vista degli altri due.

Lui si limitò a guardarla perplesso.

Non udendo risposta da parte di Dongwoo, Bomi stava per alzare i tacchi, ma improvvisamente sentì una forte presa afferrarle il braccio.

«No no, non così in fretta, bella»

Allora si rigirò verso di lui, sollevando un sopracciglio.

«Prima esigo delle spiegazioni... ma, soprattutto, una ricompensa» fu tutto quello che le disse Dongwoo in risposta al suo sguardo interrogativo, scrutandola con quegli occhi neri così inquietanti ma attraenti allo stesso tempo.

E Bomi non potè far altro che perdersi in quello sguardo, ripensando a quando poco fa si erano baciati e quanto le fosse risultato piacevole.

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