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2. Nuove conoscenze

Sabato, 13/01/2018

Il pomeriggio seguente, mentre Bomi stava andando a fare la spesa camminando lentamente lungo le innevate vie di Seoul, sentì all'improvviso una mano poggiarglisi sulla spalla, e non potè fare a meno di voltarsi.

«Yah... mi hai spaventata! Che ci fai qui?» esclamò, non appena si rese conto che si trattava della sua amica Naeun, che ora la stava guardando con una strana faccia da birbantella.

Alle volte capitava che si incontrassero di mattina, per strada, dato che lavoravano nella stessa zona, ma Bomi non era solita prendersi colpi del genere da parte della sua migliore amica, per di più quando era immersa nei suoi pensieri come in quel momento.

«Ciao, Bomi-yah, come stai oggi?» la salutò inaspettatamente quest'ultima, con un'insolita aria soddisfatta che non convinse per niente Bomi.

"È sabato pomeriggio, dovrebbe uscire con Sungyeol, non di certo pedinarmi e farmi venire degli infarti in mezzo alla strada!" pensò quest'ultima, rimuginandoci su per qualche secondo.

«Naeun-ah... perché quel sorrisetto? Sei inquietante» le chiese poi, sollevando un sopracciglio e riprendendo a camminare.

«Niente, niente» scosse la testa Naeun, lasciandosi però sfuggire una lieve risatina che tradì inevitabilmente le parole appena pronunciate.

«Dai, si vede lontano un miglio che nascondi qualcosa! Che ti è successo? Sputa il rospo!» si innervosì Bomi, come se non avesse già i suoi problemi a cui pensare. Ma, si sa, alle volte bisogna anche indagare fra amiche per scoprire cose che potrebbero avere inaspettati esiti sulla propria vita.

«E va bene... Avrei voluto dirtelo lunedì, ma... guarda un po' qui» si arrese subito Naeun, non riuscendo più a trattenersi dal dirglielo.

Quando si era congedata da lei la sera prima era subito entrata in azione, e non vedeva già l'ora di rivedere Bomi per poterle comunicare tutto; e quest'ultima, anche se l'avesse presa male, di certo non avrebbe potuto fare nulla per cambiare le cose.

Fu allora che Naeun tirò fuori il proprio cellulare dalla tasca del cappotto e, dopo averlo sbloccato, spiattellò davanti alla faccia della povera Bomi tutto ciò che quest'ultima avrebbe preferito di gran lunga non vedere.

«Eh?! Ma quella sono io!» gridò sbalordita la giovane, indicando il cellulare di Naeun con evidente sorpresa e facendo uscire gli occhi fuori dalle orbite per quanto li aveva sgranati, dopo aver visto una pagina di uno strano sito con su scritti il proprio nome, cognome, età, e con tanto di più di una dozzina di foto compromettenti che, di certo, Naeun le aveva scattato a tradimento mentre non se ne stava rendendo conto.

«Oh yes» annuì compiaciuta Naeun, sentendosi quasi come un'eroina, quando in realtà l'amica in quel momento avrebbe soltanto voluto trucidarla seduta stante.

Dopodiché, respirando profondamente due o tre volte nel vano tentativo di calmarsi, Bomi fece scorrere il dito lungo lo schermo per vedere che altro ci fosse scritto su di lei, e... non potè fare gesto più sbagliato. Ciò che vide, infatti, dalle sue preferenze in fatto di cibo ai gusti più personali come gli hobby che praticava, oppure il fatto che fosse in cerca di una relazione seria dopo averne già avuta una di cinque anni, era tutto scritto minuziosamente in quel profilo che avrebbe dovuto essere il suo.

«E queste sono... tutte informazioni sul mio conto! Perché diamine sono state messe qui online alla portata di chiunque?! Naeun-ah, sei stata tu?!» si scandalizzò infatti Bomi, non vedendoci più dalla rabbia e rischiando di gettarle il cellulare a terra per farlo distruggere in mille pezzi. Ma, così facendo, non sarebbe certamente riuscita a convincerla a cancellare il profilo creato contro la sua volontà... quindi era decisamente meglio agire d'astuzia, senza giungere alle mani o ad azioni troppo sconsiderate.

«Indovina un po'...» fischiettò Naeun, facendo vagare lo sguardo qua e là ed incrociando le braccia dietro la schiena.

Sì, si era decisamente intromessa troppo. Ma Bomi avrebbe dovuto affrontare il tutto con calma e sangue freddo.

«Yah, tu! Ti avevo detto che non voglio fare conoscenze online, perché hai fatto tutto di testa tua creando questo profilo senza il mio consenso?!» la rimproverò, facendo in modo che Naeun potesse percepire tutto il suo sgomento di quel momento.

Allora quest'ultima, dopo essersi espressa in un sospiro quasi spazientito, guardò Bomi dritta negli occhi con serietà, per poi dirle qualcosa a cui la ragazza avrebbe difficilmente creduto fino a che non l'avesse sperimentato sulla propria pelle.

«Amica, so che potrà sembrarti una follia... ma fidati, un giorno mi ringrazierai. E forse questo giorno non è neanche tanto lontano»

«Mh...» borbottò Bomi, mentre intanto rileggeva con gli occhi le informazioni che Naeun aveva scritto su di lei a nome suo.

Non voleva ammetterlo, ma erano tutte tremendamente vere, in primis quella sul suo stato amoroso attuale, ovvero: "appena tornata single dopo ben cinque anni di fidanzamento". E anche il fatto che subito dopo Naeun avesse scritto "In cerca di una relazione seria che mi faccia dimenticare tutto ciò che ho sperimentato in passato" era sicuramente vero.

Ma restava pur sempre il fatto che, messa in questi termini, la faceva apparire come una donna debole!

«Yah, ma poi con una descrizione del genere così difettosa credi che mi scriverà qualcuno?! A leggerla così, sembra che io abbia un fascino pari a quello di una vecchia vedova! Alla nostra età chi vorrà mai impegnarsi con una ragazza che ha appena rotto col suo ragazzo dopo ben cinque anni?!» proruppe Bomi dopo queste sue riflessioni, ritenendo opportuno che anche Naeun ne venisse a conoscenza.

«Volevi che scrivessi un mondo di bugie, così che quando il tuo presunto lui ti avesse incontrato dal vivo sarebbe scappato a gambe levate vedendoti ancora tutta piangente e depressa per Woohyun? I ragazzi, quando scoprono certe cose in ritardo, si spaventano assai...» cercò allora di farla ragionare Naeun, e teoricamente il suo discorso non faceva una piega, se solo Bomi avesse approvato il fatto di farsi creare questo dannato profilo online, che, a suo parere, l'avrebbe soltanto rovinata e messa nei casini più totali.

«No, però... uffa, non è giusto!» sbuffò, mettendo il broncio, senza più sapere che cosa dire. Stava poi per chiederle di cancellare il tutto, quando un'esclamazione di sorpresa di Naeun la lasciò momentaneamente spiazzata.

«Yah, Bomi-yah... hai appena ricevuto un messaggio!»

La diretta interessata sgranò gli occhi, alternando lo sguardo fra l'amica ed il suo cellulare, e, sebbene continuasse a ritenersi contraria alla cosa, la sua curiosità ebbe la meglio, portandola così a chiedere di chi mai si trattasse.

«Un messaggio? Di sabato pomeriggio?! E da chi?» esclamò infatti, mentre in realtà pensava: "Sarà sicuramente qualche vecchio bacucco maniaco senza un briciolo di pudore in cerca di una prestazione notturna...".

«Basta un click per scoprirlo... eccolo qui!» le spiegò Naeun, premendo lo schermo in corrispondenza della sezione messaggi, e lasciando caricare la pagina per qualche secondo.

Ma, quando sullo schermo comparve il profilo dell'account che le aveva appena scritto un "Hey" molto tattico, Bomi non potè che ritirare immediatamente tutti i suoi pensieri negativi, focalizzandosi invece sull'attraente aspetto del giovane ragazzo nella foto.

Aveva i capelli lisci color castano scuro tenuti indietro da una fascia, ma che gli ricadevano sulla fronte in numerosi ciuffi ribelli, dandogli un'aria alquanto sexy, per non parlare degli ipnotizzanti occhi scuri, del naso perfetto e delle labbra assolutamente da baciare. Gli si intravedevano anche le spalle, e col fatto che indossava una canottiera si poteva notare quanto queste fossero in forma. Il resto del fisico lasciava spazio all'immaginazione, ma entrambe le ragazze erano certe che si trattasse di un tipo molto slanciato e atletico, se non addirittura palestrato. Insomma, si poteva tranquillamente affermare che fosse un concentrato di secsaggine pura, che non capitava di certo di incontrare tutti i giorni per strada.

«Caspita, non dovrei dirlo, ma... è proprio un bel bocconcino!» farfugliò Bomi, con una mano alla bocca per la sorpresa.

«Che ti dicevo?» le sorrise Naeun, quasi più contenta di lei.

Ma subito dopo Bomi parve di colpo tornare in sé e cambiare idea, mettendosi a scuotere la testa con veemenza.

«No, no, ma che vado a pensare! È sabato pomeriggio e lui è fin troppo bello per essere single, anzi, no... per essere un ragazzo comune! Sarà sicuramente un falso, dietro a cui si nasconde uno squallido vecchio che ha preso una foto di un modello su internet!» cercò di auto convincersi, pensando al peggio.

«Bomi-yah, ma che vai farneticando?! Guarda che il mondo è pieno di bei ragazzi single!» la rassicurò l'amica, enfatizzando il tutto con un ampio gesto della mano.

«Certo, e il mare è pieno di pesci... brutti!» rispose per le rime Bomi, ormai rassegnatasi all'idea che non avrebbe mai trovato un ragazzo decente dopo Woohyun. Lui era stato il primo per lei, e sarebbe stato sicuramente anche l'ultimo. Il destino crudele per lei aveva scelto di farla finita lì con le storie d'amore, considerandola evidentemente incapace di gestirne una.

Nella mente della ragazza frullavano questi pensieri da quando si erano lasciati... o meglio, da quando aveva cominciato ad avere qualche sospetto che lui la tradisse con quella lurida di Chorong. Il che magari non era nemmeno successo mentre loro stavano ancora insieme, ma... in che altro modo si poteva spiegare il fatto che si fossero già fidanzati ufficialmente dopo così poco tempo?

«Eddai, Bomi-yah, non fare la bambina e rispondigli! Cogli quest'occasione... carpe diem!» la esortò allora Naeun, riscuotendola dai suoi pensieri con una colta citazione latina che, a dire il vero, non si ricordava nemmeno da chi avesse sentito.

Bomi la guardò incerta, con degli occhi più sottili del solito, e dopo aver sbuffato sonoramente tese finalmente una mano verso l'amica.

«E va bene, da' qua»

A sentire queste sue parole, a Naeun si illuminarono gli occhi per l'emozione, e non potè fare a meno di saltellare tutta contenta e battere le mani con gioia, dopo averle dato il cellulare.

«Yay! Allora ti ho convinta!»

«Certo...» biascicò in risposta Bomi, un'espressione indecifrabile in volto, mentre le sue dita sottili si stavano destreggiando imperterrite sulla tastiera già da qualche secondo.

Ma, quando i secondi aumentarono sempre di più fino a diventare dieci, se non dodici o anche quindici, Naeun cominciò un tantino ad insospettirsi.

«Yah, ma che gli scrivi, un poema? Un "Ciao, come va?" è più che sufficiente!» la ammonì, allungando il collo verso lo schermo nel tentativo di vedere quello che si rivelò essere un messaggio lungo almeno quanto un papiro, giusto un attimo prima che Bomi premesse senza remore sul tasto d'invio.

«Fatto.» sentenziò poi l'autrice del messaggio, soffiandosi via una ciocca di capelli davanti al viso con aria insolitamente ribelle.

Quando Naeun si riappropriò del cellulare, però, non potè che restarci di sasso.

«Oh cielo... Bomi-yah, ma ti ha dato di volta il cervello?! Hai appena sprecato un'occasione d'oro! Come hai potuto?!» si disperò, mano a mano che i suoi occhi scorrevano lungo il papiro e il suo cervello ne incamerava il significato.

Il lungo messaggio infatti diceva esattamente così:

"Caro sconosciuto/a (sì, in questi siti del cavolo non si sa mai chi si nasconde dietro allo schermo, potresti benissimo essere una vecchia ahjumma malintenzionata), per tua informazione non sono affatto interessata a questi squallidi incontri online. È stata un'amica a crearmi il profilo a mia insaputa, mettendo foto ed informazioni false per far sì che facessi colpo su qualcuno. Ma appena ho letto il tuo messaggio e visto la tua foto ho capito che non sei veramente chi dici di essere, per questo ti illustrerò brevemente la mia teoria: essendo oggi un sabato pomeriggio, momento di svago per la maggior parte della gente, ed essendo la tua foto fin troppo attraente per essere quella di un comune ragazzo single, a meno che tu non sia veramente un asociale pazzo scatenato che non ha veramente la ragazza (anzi, in questo caso sarebbero le ragazze ad essere pazze a non volerti), sei sicuramente un vecchio ultra sessantenne o vedovo o divorziato, che sta cercando conforto erotico in una povera fanciulla indifesa basandosi solo su delle insulse foto profilo! Per questo, a mai più. Addio, e possa tu morire col pensiero di essere stato uno squallido vecchio che si aggira per siti online quando non sa che fare."

Dopo averlo finito di leggere, ci furono un paio di intensi secondi di silenzio, durante i quali l'espressione di Naeun cambiò come minimo per tre o quattro volte, passando dallo sgomento, alla confusione più totale, per poi sfociare nell'estrema rabbia.

«Yah, Yoon Bomi! Chi ti ha insegnato a rivolgerti così a degli sconosciuti?! E poi, dopo tutta la fatica che ho fatto per aiutarti, mi ripaghi così?!» si imbestialì, alzando un po' troppo la voce e attirando così l'attenzione di alcuni passanti curiosi.

«Naeun-ah, calmati, non c'è bisogno di urlare!» cercò allora di rimediare Bomi, vedendo che la situazione non stava andando come aveva sperato. «Ho scritto così soltanto perché è cioè che penso veramente, e in questo momento finire invischiata in losche relazioni online non è la mia più grande aspirazione nella vita, tutto qui!»

«Mh... però resta pur sempre il fatto che sei stata troppo esplicita nei suoi confronti, chiunque lui sia» ribattè Naeun, sentendosi triste per il fatto che Bomi non avesse nemmeno un minimo di tatto nel gestire certe cose.

La ragazza stava per risponderle nuovamente, quando dal cellulare di Naeun si sentì provenire un secondo suono, segno che l'individuo misterioso aveva risposto più che velocemente al terribile e astruso componimento di Bomi.

«Oddio, ti ha risposto!» squittì subito Naeun, cliccando sul nuovo messaggio.

Bomi le si avvicinò, curiosa di sapere come l'avesse presa lo sconosciuto, e restò più che mai esterrefatta nel leggerne la risposta.

"Cara sconosciuta, ammiro già la tua parlantina e la schiettezza con cui mi hai risposto ad un misero saluto, mentre io volevo soltanto chattare in modo casuale e senza troppe pretese. Sei un tipo in gamba, complimenti."

«Mh... È un linguaggio troppo articolato per appartenere ad un giovane come lui... Sì, questo conferma ancor di più la mia ipotesi che sia un vecchio bavoso!» affermò poi con sicurezza, una volta terminata la lettura.

«Wow...» fu invece tutto ciò che fu capace di dire Naeun, con gli occhi sognanti.

Bomi la guardò divertita, pensando a quanto dovesse intrigarla fare da cupido alla sua migliore amica rischiando di rimanerci secca ella stessa. Ma, si sa, Naeun era sempre stata così sin dalle scuole medie, e non c'era verso di farla diventare meno impicciona di quanto già non fosse.

«Che aspetti, rispondigli! Per grazia di Joshua, ti ha dato un'altra occasione!» si riscosse poi dal proprio incantamento Naeun, prendendola per una spalla e guardandola seriamente.

«Naeun-ah... Che ne dici se mi dai email e password dell'account che hai creato a nome mio, così posso usarlo io dal mio cellulare?» azzardò Bomi, sperando che l'amica non si arrabbiasse troppo per la sua richiesta, e fortunatamente così non fu.

«Giusto, scusami. Hai ragione» rispose infatti Naeun, arrossendo leggermente per essersi resa conto della sua eccessiva ficcanasaggine. «Ecco qui» disse poi, frugando nella propria borsa e porgendole un fogliettino con su scritto il nome del sito e le credenziali d'accesso al profilo.

«Grazie» sussurrò Bomi, intascando il bigliettino con noncuranza. Stava poi per congedarsi, comunicandole che doveva assolutamente scappare a fare la spesa, ma Naeun la interruppe.

«Bomi-yah, prometti di dare un'altra chance a quel tizio, ammesso che sia veramente chi dice di essere? Ti prego, fallo per me!» la supplicò, con due occhioni dolci in stile Gatto con gli stivali che avrebbero sciolto anche un insensibile cuore di ghiaccio.

L'interlocutrice non stette a pensarci su più di tanto e annuì con finto interesse sperando di potersene andare, proprio perché non aveva voglia di prolungare la conversazione e, per di più, era anche abbastanza in ritardo secondo gli orari della sua scaletta giornaliera.

Fortunatamente per lei, Naeun la lasciò andar via senza troppe storie, salutandola con un amichevole sorriso e seguendola con lo sguardo fino a che non sparì dietro l'angolo, per poi riprendere a fare compere da dove era rimasta.

✖️✖️✖️

Erroneamente si ritiene che il sabato pomeriggio sia un attesissimo momento di svago per gli studenti e i lavoratori, ma, com'è ovvio, non è vero che ciò valga sempre per tutti, perché ci sono sempre quelle poche eccezioni che confermano la regola.

E, purtroppo, a far parte di questo ristretto gruppo di persone sfigate c'erano anche Myungsoo e Dongwoo che, con tutto il lavoro di cui erano stati sommersi senza ritegno da Pil Mo, avrebbero avuto da fare sino al dopo cena inoltrato.

L'unica cosa positiva era che c'erano soltanto loro due, per cui nessuno avrebbe potuto criticare Dongwoo se si fosse messo a lavorare con i piedi appoggiati alla scrivania, oppure Myungsoo se, come al suo solito, si fosse incantato a guardare il vuoto con occhi sognanti.

E questa era esattamente la situazione in cui i due stavano lavorando al momento, non esattamente proficua dal punto di vista produttivo, ma certamente più rilassante di quando si trovavano in ufficio insieme ad altre dieci persone.

In esso regnava il silenzio più totale, scandito soltanto dai piccoli tasti del pc che venivano ripetutamente premuti con forza da Dongwoo,
il quale, con una penna in bocca e un'espressione molto concentrata, stava cercando qualcosa che non trovava da mezz'ora.

«Myungsoo-yah, hai tu l'archivio con i documenti per questo caso?» si decise finalmente a chiedergli dopo un po', sollevando lo sguardo su di lui.

Ma, come succedeva al novantanove per cento dei casi, anche questa volta lo vide assorto nei propri pensieri, per nulla intento ad ascoltare i suoi richiami.

«Yah, Mr. Pensiero Incantato... comunichiamo?» insistè allora l'amico, sventolando un braccio nella speranza che si riavesse dal suo incantamento.

«Non ora, amico... ho da fare» farfugliò Myungsoo in risposta, sbuffando, ma non degnandolo nemmeno di uno sguardo.

«Ah, sì? Ti occupa molto dover startene lì stravaccato su quella sedia con lo sguardo perso nel vuoto?» lo provocò l'altro, lanciandogli un'occhiata di sfida che però purtroppo Myungsoo non colse, impegnato com'era a fare ordine nei suoi pensieri.

«Sssssh, sto pensando!» lo zittì infatti, prendendo a grattarsi il mento con un'aria vagamente filosofica.

«Aish! A che cosa penserai mai, testa bacata?! Dobbiamo lavorare! La-vo-ra-re! Hai afferrato il concetto?» lo rimproverò per l'ennesima volta Dongwoo, sbattendo una mano sulla scrivania come era solito fare quando si innervosiva.

«Senti un po'... quale sarebbe una bella frase d'effetto per abbordare una ragazza?» gli chiese a quel punto Myungsoo, ignorando del tutto il suo aspro rimprovero e posando finalmente gli occhi su di lui.

«Ahahah, perché me lo chiedi, tu che al liceo sei sempre stato un don Giovanni?» rise Dongwoo senza capire, dimenticando subito la causa della sua irritazione.

"Vabbè, allora vada per un Hey, molto scialla..." rimuginò l'altro nella propria mente, affrettandosi a scrivere e poi inviare quanto pensato nella chat del pc aperta davanti a sé.

«Sai, amico, il fatto è che abbiamo ormai venticinque anni, e credo sia giunto il momento di cimentarsi in una relazione... seria» confidò poi a Dongwoo, lasciandolo ragionevolmente perplesso, dato che in passato era sempre stato Myungsoo quello a dire che, con le donne, delle relazioni brevi e intense erano più che sufficienti a soddisfarlo.

Dongwoo stava infatti per mettersi a ridere a questa sua constatazione, ma l'ingresso in ufficio di qualcuno di ben poco gradito lo fermò.

«Tsk, plebei! Alla vostra veneranda età ignorate ancora la profonda essenza dell'amore...» disse l'individuo, che passava di lì a passi felpati, per poi entrare ed esibirsi nel suo immancabile swish di capelli con aria di superiorità.

«Yah, Lee Sungjong, e tu da dove scappi fuori?!» lo richiamò subito Dongwoo, squadrandolo malissimo. Odiava infatti chiunque si intromettesse nei suoi discorsi privati, e diciamo che Sungjong, un loro giovane collega piuttosto effemminato da sempre relegato alle attività d'ufficio, poteva definirsi tutto tranne che riservato.

«Ho dimenticato il mio borsellino qui da qualche parte, ieri pomeriggio!» rispose quest'ultimo, aggirandosi lentamente per tutta la stanza, per poi adocchiare finalmente l'oggetto ricercato su uno scaffale vicino alla sua postazione di lavoro. «Ah, eccolo!»

Dopodiché lo afferrò e lo strinse a sé con amore, lasciando alquanto perplessi gli altri due per i suoi atteggiamenti a dir poco ambigui.

«Ehehehe, ci vediamo! E ricordate, mai dire di no a una donna, altrimenti resterete scapoli per sempre!» si congedò infine, lanciando loro un ultimo sguardo ricco di significato.

Quando poi i suoi passi si furono attenuati in corridoio, Myungsoo - che si era trattenuto a fatica fino a quel momento - potè finalmente scoppiare a ridere, facendo risuonare la sua risata per tutta la stanza.

«Cosa ridi?!» sbottò subito Dongwoo, che quel giorno aveva già i nervi a fior di pelle più che mai.

Ma l'attenzione dell'altro era stata ormai inevitebilmente attirata dallo schermo del pc ora dominato da un messaggio lungo come un papiro egizio, e, durante la lettura, il ragazzo non aveva potuto trattenere la sua reazione divertita.

Quando Dongwoo stava per inveirgli di nuovo contro, Myungsoo si decise però a parlare, non dopo essersi assicurato che, questa volta, non ci fosse veramente nessun altro a sentirlo.

«Dongwoo-yah. Sto chattando in un sito... con una ragazza» gli rivelò sottovoce, con sguardo ammiccante.

Forse voleva che si ingelosisse, ma, si sa, con un cuore di pietra come quello che apparentemente possedeva Dongwoo, ci sarebbe voluto ben di più a smuoverlo.

«Eh? Ma sei impazzito, per caso?! Non lo sai che in quei siti d'incontri ci sono solo vecchi gay che si spacciano per donne?!» si scandalizzò sorprendentemente quest'ultimo, alzandosi di scatto dalla sedia e rivolgendo un'espressione allarmata verso il collega.

«Sssh, vieni un po' a vedere che cosa mi ha scritto! Roba da non credere!» lo esortò allora Myungsoo con un gesto rapido della mano, ed in meno di due secondi l'altro era già accorso al suo cospetto, con una faccia che, mentre leggeva, si fece sempre più stupefatta.

«Allora, che ne dici? Un tipo tosto, vero?» si gasò tutto Myungsoo, cercando un'inesistente approvazione negli occhi dell'amico.

«Mah... io ti consiglierei di lasciar perdere,
magari in realtà è proprio lei il vecchio pervertito. Sai cosa, piuttosto? Dovresti tornare a lavorare, al posto di gingillarti con queste cazzate!» provò a consigliargli Dongwoo, per poi ritornare severo e fulminarlo con lo sguardo.

Detto ciò, si diresse di nuovo con un sospiro d'impazienza alla propria postazione e riprese a fare ciò che stava facendo, mentre Myungsoo, rimasto terribilmente affascinato dalla risposta di quella misteriosa ragazza che aveva approcciato in chat, cercò di risponderle col linguaggio più aulico che potesse, col solo scopo di impressionarla, nonostante non fosse mai stato un mago con le parole.

Però, chissà... magari quella Yoon Bomi era veramente chi diceva di essere, e, dato che anche lui lo era, forse sarebbe anche potuto accadere qualcosa che nessuno dei due si sarebbe aspettato...

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