#1
Tender lumplings everywhere,
Life is not fun without a good scare!
But that's our job and we're not mean,
In this town on
Halloween
"Eren, non siamo un po' troppo grandi per fare dolcetto o scherzetto?"
"Sciocchezze, Armin! Non si è mai troppo vecchi per valanghe di caramelle, soprattutto se son gratis!"
"Se lo dici tu..."
Sbuffai sonoramente, arruffandogli i capelli biondi: Armin - unico figlio dei dentisti più rinomati di Cincinnati - era il peggior partner in crime di sempre.
Ma gli volevo bene, dopotutto, ed erano anni ormai che convivevo con il terribile carattere ingessato che si ritrovava ed il suo essere tutto studio e dovere: sapevo che, insistendo, in un modo e nell'altro lo avrei convinto.
"Non ti obbligherò a mangiarli, giuro! Sia mai che qualche carie brutta e cattiva rovini i tuoi bei dentini di avorio!" Sghignazzai, sistemandomi le orecchie da lupo sulla testa ed ammiccando al mio riflesso sullo specchio, mentre lui blaterava qualcosa a proposito di saccarosio e corretta igiene dentale.
Ero proprio un licantropo niente male! Fortuna che potevo sempre contare su mia madre e le sue mani magiche: il costume che aveva confezionato era strabiliante.
Mi rigirai la coda tra le mani, beandomi della sua consistenza morbida, ed ondeggiai i fianchi, facendola oscillare.
'Sexy!' Pensai, con una nota d'orgoglio.
Armin intanto era alle prese con il suo travestimento da zucca: suo nonno si era impegnato tantissimo nella realizzazione di quest'ultimo, ma il risultato finale si era rivelato piuttosto deludente.
Più che una zucca spaventosa, Armin sembrava un poveretto infilato in una vecchia scatola di cartone arancione, dalla quale spuntavano due gambette secche avvolte in una calzamaglia velata dello stesso colore.
Senza contare poi il basco verde - direttamente dalla Seconda Guerra Mondiale - che andava a completare il tutto: il signor Arlert glielo aveva cortesemente ceduto, convinto che questo potesse rendere alla perfezione l'idea di un ciuffo di foglie.
"Faccio pena..." Lo sentii lamentarsi.
"Naaah, cazzate! E poi, mica dobbiamo fare la sfilata di moda. Basterà essere un minimo credibili, comportarsi da bravi ragazzi e scommetto un rene che pioveranno dolcetti dal cielo!" Lo rassicurai, battendogli una pacca sulla spalla.
Afferrai il cellulare dimenticato sul letto: eravamo in attesa di Jean e Connie, che quando si trattava di cibo - e zuccheri, in particolar modo - erano sempre in prima linea.
"Ehi, culo equino!" Gracchiai, già mentalmente preparato alla sfilza di insulti che avrebbe seguito il mio simpatico appellativo.
"Smetti di fare porcherie con Marco e vedi di sbrigarti, io ed Armin siamo quasi pronti." Non gli lasciai nemmeno il tempo di replicare che chiusi veloce la conversazione, ridacchiando sotto i baffi.
"Sei stato poco carino, Eren." Mi canzonò il biondo, inviando l'ennesimo sms ai genitori: i due coniugi erano decisamente le persone più apprensive e ansiose che avessi mai conosciuto.
"Perché, vorresti dirmi che secondo te quei due non scopano come conigli?"
Lo vidi avvampare: Armin ed il sesso proprio non andavano d'accordo.
"Non ho detto questo..." Borbottò lui.
"Comunque lo credi anche te." Vidi che continuava a scrivere veloce - "E piantala con quei cazzo di messaggi! Seriamente Armin, i tuoi hanno paura che ti succeda qualcosa solo perché è la notte di Halloween o cosa? Hai diciassette anni, devono smetterla di trattarti come un bambino."
"Lo sai come son fatti, si preoccupano." Sospirò, abbandonando il dispositivo sulle coperte.
"Sì, come se ci fosse chissà quale creatura mangia anime lì fuori, pronta a far la pelle al loro amato figlioletto!"
"Già!" Rise, nervoso "Che idiozie..."
Gettai uno sguardo alla finestra: la luna piena scomparve dietro una nuvola scura.
Ignorai il brivido che mi percorse inaspettato la schiena.
***
Il campanello trillò una decina di minuti più tardi.
Corsi giù per le scale ed aprii veloce la porta, non preparato allo spettacolo che mi si presentò dinanzi.
"Non ci voglio creder-ahahahah!" Scoppiai in una risata isterica e mi arressi alla parete, una mano schiacciata sulla pancia.
"Oddio ahahahah!" Mi asciugai le lacrime con la manica del costume, e fissai Jean, con lo sguardo acquoso.
"Hai finito?" Chiese stizzito lui, incrociando le braccia.
Tentai di ricompormi, ma invano:"Sì, scusa Jean, il fatto è ch- ahahahah!"
"Imbecille."
"No davvero, sto scherzando, sei un bellissimo puledro. E guarda che criniera folta! Sei stato dal veterinario, ultimamente?"
Se non fosse stato per la testolina di Connie che spuntò praticamente dal nulla, Jean mi avrebbe sicuramente mollato un pugno in faccia.
"Merito mio!" Trillò Springer, pavoneggiandosi: indossava un tuta nera aderentissima sulla quale erano disegnate delle ossa.
Faceva la sua figura, anche se come scheletro, così mingherlino e con il perenne sorriso stampato sulle labbra, risultava poco credibile.
"Il signorino mi ha dato carta libera per la scelta del costume e così ho acquistato quello che mi piaceva di più." Spiegò lui "Poi era anche in offerta, un affarone im-per-di-bi-le!"
"Questa è l'ultima volta che mi faccio convincere da voi cazzoni a fare una puttanata del genere, sia chiaro." Bofonchiò Kirschtein, tentando di nascondere la voluminosa coda equina nei pantaloni del completo.
"Via, facciamo i seri." Inalai profondamente "Armin! Scendi giù!" Gridai infine, sfregandomi le mani, pregustando già il bottino con il quale avremmo bacchettato quella notte.
"Inizia la caccia."
NdA: Saaalve a tutti! Ricompaio con la breve, anzi brevissima 1° parte - introduttiva - della mia os ( divisa in due X°° ) dedicata ad Halloween!
Non ci saranno lemon, ma un po' di cosette sexy ce le infilerò in un modo o nell'altro tra i due protagonisti 😏
È la prima pseudo creepypasta nella quale mi cimento, quindi spero esca una cosa decente!
Il prossimo - conclusivo - capitolo sarà pubblicato a giorni, un po' più a ridosso della festa stessa :)
Un bacione, a presto! ❤
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