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Capitolo 7

La sveglia inizia a suonare mandando a quel paese il mio tranquillo sonno.
Mi alzo di malavoglia e vado subito in bagno,mi faccio una doccia veloce e vado subito a vestirmi.
I pantaloni aderiscono perfettamente alle mie gambe e la maglietta dà un tocco elegante e sbarazzino,non è nulla di estremamente raffinato,me penso vada bene per la "riunione",vado in bagno e mi trucco accuratamente,nella stessa forma di ieri e mi pettino altrettanto uguale.
Torno in camera dove prendo delle calze nere e dopo averle messe,infilo gli stivaletti. Penso vada tutto bene quindi metto il giubbotto e vado a prendere il computer,lo metto nella sua custodia e poi prendo la borsa e ci metto dentro ciò che ieri avevo appoggiato sul tavolo.
In cucina mi faccio un cappuccino e lo bevo mangiucchiando le paste di meliga che ho comprato l'altro giorno: nonostante non siano più fresche sono ottime!
Dato che non posso più metterle da parte decido di portarle in ufficio così da poter fare qualche pausa merenda.
Le metto nella borsa e benedico la sua capacità:potrei metterci dentro di tutto!

Non so ancora cosa dirò all'Assemblea,non so neanche se si possa definire come tale...e se sbagliassi? Se dicessi qualcosa di insensato? E se dovessi risultare antipatica hai miei futuri collaboratori? Oddio! Non riesco a pensarci !
Emma,respira,stai pensando troppo,meno "se" e più azione!
Devi essere professionale ma rilassata,non troppo tesa,ma nemmeno con attitudine menefreghista,devi parlare alto e deciso,me senza importi come lider,devo risultare brava e sicura in ciò che faccio. Devi farcela Emma,devo farcela.
Okay,ora che io stessa mi sono motivata posso ricominciare a disperarmi.
Di per sé sono una persona molto insicura,anche se mi butto sempre e provo fino alla morte,mi faccio troppe paranoie e mi innervosisco troppo,dovrei imparare a sciogliermi,a distendere i nervi...
Ma ormai dubito di riuscirci, se in ventisei anni d'esistenza non sono ancora riuscita a correggere questa mia insicurezza così esagerata non ci riuscirò neanche ora,però non devo perdere la speranza: non si sa mai.
Posso farecela. Ripeto a me stessa ancora una volta prima di chiudere la porta di casa alle mie spalle.
Arrivata nell'atrio del condominio vedo arrivare l'auto rossa di Alexandra:sono scesa in tempo.
La raggiungo e salgo in macchina,ci salutiamo con una certa confidenza e ci avviamo alla EverBooks.
«Ebbene? Sei prona?» chiede lei con tono scherzoso. Ecco. Devo avere la faccia intimorita e sicuramente ha notato il mio grado di nervosismo.
Inizio la frase balbettando «Ehm...insomma,ecco...io..io..credo di si» annuisco per enfatizzare il tutto,come per convincerla,ma non so se questo mio annuire sia per lei o per me.
Credo che appena entrerò nella stanza sverrò.

«Nonononono,Emma non puoi pensare così. Dai. Positività al massimo. »

Scuoto la testa come per scacciare i dubbi e mi affloscio sul sedile.
Vedendo la mia espressione Alexandra inizia a cambiare tema,cercando di distrarmi in più modi; devo ammettere che é davvero brava,riesce a non farmi pensare alla riunione finché non raggiungiamo i parcheggi.
Inizio ad andare in panico,così Alexandra mi trascina quasi letteralmente dentro.
Prima di farmi raggiungere l'ufficio mi guarda neglio occhi e con tono convinto mi dice «Emma,ti conosco da ieri,ma so riconoscere una brava persona quando la vedo,e devo ammettere che tu sei tra esse,sei bravissima,talentuosa,intelligente molto carina,sicuramente tutti,come me,lo noteranno. Se così non fosse,fregatene. Tu comandi nel tuo settore,ricordatelo.» durante questo suo incoraggiamento non smette mai di sorridere e questo suo atto di generosità nei miei confronti è estremamente prezioso. Lei si fida di me. Posso farlo.

Vedendomi sorridere mi incoraggia ad andare nel mio ufficio,ma non prima di dirmi che alle 9:35 sarà nel mio ufficio per scortarmi alla sala.

Prendo l'ascensore e inizio a fantasticare su cosa succederà più tardi,immagino che le persone mi guarderanno...ecco zero contatto visivo.

Le porte dell'ascensore si spalancano e ben presto mi trovo seduta alla mia scrivania a fissare la pagina di una manoscritto senza sapere cosa dica sullo schermo,vedo solo segni strani su un fondo bianco,non so neanche che senso abbiano.

Vengo distratta dai miei "profondi" pensieri dallo squillare del telefono,apro distrattamente la borsa ed estraggo il marchingegno che continua a suonare incessantemente.
Sorrido guardando lo schermo e rispondo senza esitare.

«Hellooo!» esclamo allegra,tutto il nervosismo accumolato nelle ore precedenti sembra essere evaporato.

«Cucciola! Come stai?» la voce di nonna mi fa sentire a casa.
Da piccola passavo tantissimo tempo a casa sua e crescendo siamo riamste molto legate.

«Benissimo nonna! Tu? Come va lì? Hai qualche novità?»

«Mi fa piacere tesoro,anche qua tutto bene! Ma ti ho chiamata per sapere di te quindi inizia pure a raccontarmi tutto e descrivimi ogni cosa!»

Rimango a parlare al telefono con nonna fino a quando non vedo Alexandra dalla porta,puntualissima come sempre.

Chiudo la chiamata promettendo che ci sentiremo presto e dopo essermi fatta coraggio esco dall'ufficio.

La riunione è in una stanza al piano di sopra e durante tutto il tragitto Alexandra continua a incoraggiarmi mentre io non faccio altro che camminare guardandomi i piedi e annuendo qualche volta.

Raggiungiamo il luogo stabilito e dopo essersi assicurata del mio stato Alexandra bussa alla porta di legno.
La voce di Lucas ci invita ad entrare e quando ci vede entrare si alza in piedi e viene verso di noi.
Mi faccio piccola e mi nascondo dietro ad Alexandra che si trova a proprio agio nonostante il lungo tavolo di legno sia occupato da tante persone accomodate su sedie in pelle nere,tutte uguali a quella girevole del mio ufficio.

Non guardo in faccia nessuno e dopo aver salutato Lucas torno a farmi scudo col corpo della segretaria.

«Alexandra grazie per aver portato Emma fino a qui,sarò lieto di occuparmi io stesso di lei adesso» dice lui rivolto all'unica persona che mi separa dagli altri.

La mia nuova amica si congeda e dopo avermi fatto un sorriso di incoraggiamento esce dalla stanza,lasciandomi sola col branco di colleghi e Lucas.

Ingoio saliva e procedo timorosa dietro a Lucas che mi invita a prendere parte al tavolo mi siedo in uno dei due posti liberi in mezzo a una donna sulla quarantina e a un ragazzo,lo osservo e mi rendo conto di conoscerlo.

«Merda! È il ragazzo di ieri,quello che era in ascensore con me e Alexandra!»

Spero non mi abbia riconosciuta!

Mi guardo in torno e scruto le persone sedute con me,siamo sette:io,Lucas,il ragazzo,la donna sulla quarantina due donne più vecchie dell'altra che in questo momento chiacchierano tra loro e un ragazzo sulla trentina.

Dopo essermi fatta un'idea generale presto la mia attenzione su Lucas che dopo essersi schiarito la gola inizia a parlare.

«Allora,inizio col salutarvi tutti e ringraziarvi per la vostra disponibilità a prender parte a questa piccola riunione.
Come sicuramente avete notato abbiamo una nuova integrante qui in azienda,sarà la nuova redattrice di questa squadra,spero vi troviate a vostro agio con lei e che non ci siano problemi con la sua integrazione nella EverBooks.
Adesso vorrei che la faceste un piccolo applauso per darle il benvenuto e dopodiché lei procederà alla sua presentazione.»

Tutti come richiesto iniziano ad applaudire e sono sicura di essere arrossita,l'attenzione dei presenti si sposta su di me e prendendo l'esempio di Lucas mi alzo in piedi. Lui si siede lasciandomi la scena.

Il silenzio cala nella stanza e non so davvero come iniziare,la tensione è respirabile e il mio imbarazzo cresce elevatamente ad ogni secondo che passa.

Vedo la mano del ragazzo accanto a me chiedere di intervenire e visto che la parola spetta a me,annuisco acconsentendogli parlare.

«Prima di iniziare mi scuso per l'intervenzione,ma volevo rendere consapevole la signorina sulla mancanza del capo redattore,il quale per motivi di salute si é preso questa settimana di riposo»

Ascolto appena le sue parole e metto a posto le idee nella mia testa quasi non sento Lucas ringraziarlo per il dettaglio e poi finalmente prendo parola.

«Buongiorno a tutti...ehm,com'è stato spiegato dal signor Scott io saró la nuova redattrice,mi chiamo Emma James,ma chimatemi solamente Emma...ecco...io...volevo dirvi che per me è un grande onore lavorare qui con voi,a Londra.
Lavorare nell'editoria inglese è un mio grande sogno da sempre e vederlo realizzarsi é per me una gioia immensa.
Voglio ringraziare il signor Scott per l'opportunità e ringraziare ognuno di voi per la fiducia che state riponendo in me accettandomi nella vostra squadra.
Prometto che farò del mio meglio e che farò di tutto per meritarmi questo posto.
E..niente,vi ringrazio per avermi concesso questi minuti. Grazie»

Mi siedo velocemente col cuore a mille e nell'istante in cui il mio fondoschiena tocca la sedia i presenti applaudiscono e il ragazzo al mio fianco mi sussurra un "ben fatto" al quale rispondo sorridendo.

***
Ciaoo!
Wattpad a deciso di rompere le palle :D e pubblica solo metà capitolo -.-
Spero adesso possiate leggerlo per intero!
Scusate l'inconveniente!
Baci
Nicole

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Tags: #romantico