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"Sai non ti vedevo proprio come una Lerwin" confessa divertito
Sorrido leggermente guardando il vuoto davanti a me
"Io vado.. ciao Lerwin" mi saluta alzando la mano mentre esce dal bagno, poi si gira e aspetta un mio saluto veloce, chino allora la testa per salutarlo mi sorride si volta e se ne va.
Proprio adesso che lo avevo avuto più vicino non ero riuscita a guardargli per bene gli occhi verdi..
Suona la campanella, mi affretto ad uscire, in fondo sono ancora nel bagno dei maschi.. butto la sigaretta a terra ci passo sopra calpestandola ed esco avviandomi al ripostiglio dei custodi, ci vado quasi ogni volta che ne ho l'occasione, si è un pò strano ma almeno lì non c'è anima viva durante le pause tra un ora e l'altra nel senso, chi entrerebbe mai dentro un ripostiglio?
Apro la porta e prima che possa vedermi qualcuno mi ci richiudo dentro, accendo la luce e mi rimangio quello che ho appena detto o pensato, c'è una ragazza con le gambe al petto che singhiozza che dovrei fare??
Sto zitta appoggio la mia borsa vicino alla sua su una sedia di legno e mi metto sul pavimento a qualche centimetro di distanza da lei, beh non che mi possa allontanare di molto vi ricordo che sono in uno stanzino
Ha indosso dei vestiti rosa chiaro, una delle solite 'ragazze in pink' i capelli leggermente mossi alle punte che le cadono sulle braccia intorno alle ginocchia.
La osservo attentamente ma senza avvicinarmi o toccarla, può darsi che sia una delle solite ragazze in uno di quei gruppi 'famosi' nella scuola visto come è vestita..
"Hey" mi esce dalla bocca, non riesco a controllare manco più la mia lingua!
"Che vuoi?" Domanda restando nella stessa posizione
"Sapere se posso darti una mano?" Domando ovvia cercando di sembrare il più gentile possibile
"No." Mi dice secca
"Va bene" mi alzo e prendo la borsa per andarmene
"Aspetta" mi giro prima di aprire la porta, lei è ancora lì con le gambe al petto la testa china e i capelli sulle braccia
"Hai un fazzoletto per caso?"
Controllo nelle tasche e trovando un pacchetto di fazzoletti glielo metto davanti
"Grazie" alza la testa mostrando le braccia insanguinate con piccoli tagli superficiali incisi sulla pelle bianca.
Spalanco gli occhi e deglutisco proprio non me lo aspettavo da una ragazza all'apparenza così perfettamente vestita..
"Che hai da guardare?" Mi chiede infastidita dal mio sguardo impietrito
"Niente." Prendo la borsa e faccio per aprire la porta
"Non lo devi raccontare a nessuno. Inteso?"
"Con quella maglietta a maniche corte ti si vedranno sicuramente.."
"Oh cazzo hai ragione!" Dice mettendosi le mani fra i capelli
"Tieni." Le porgo il mio golf, ma ancora mi chiedo il perchè..
"Grazie mille" lo prende e lo poggia accanto a lei.
"Restituiscimelo domani."
"Va bene e in che classe sei?"
"Domani alla prima ora nel bagno delle ragazze di solito non sto in classe.."
"Capito grazie" annuisco ed esco dallo stanzino
Le avevo dato il mio golf perchè lei era una ragazza che si era graffiata anche se con una vita 'normale'
ma nonostante ciò qualcosa la aveva ferita quanto la lama sul pavimento.
Ripensai alla visione di una nuova autolesionista che da poco aveva capito il significato del soffrire davvero.
Quella era la perfezione, la lama, da dolore e sollievo allo stesso tempo, dolore di scavi nella pelle e sollievo perchè fa più male di quello che si ha dentro.
Ci tagliamo perchè soffriamo.
Queste mie riflessioni le devo a christian.. lui mi ha fatto soffrire, lui mi ha piantata in asso, lui e soltanto lui si è comportato così di merda con me.
Fino a una settimana fa non la pensavo affatto così, era un ragazzo dolce, forte più di me, insomma era tutto ciò che si potesse desiderare..
'Il pricipe azzurro in nero però, perchè c'è sempre la fregatura.'
"Chris" mi volto e guardo quell'ultima persona che avrei voluto trovarmi davanti in quel momento, quella persona che una volta mi aveva fatto spuntare un sorriso ma con il passare del tempo solo lacrime amare.
Hey raga!
Se ci sono errori scusatemi! Vi piace per ora la storia? Scrivetelo nei commenti perchè così continuo la storia se invece non ne vale la pena ditemelo
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