07
Per Shota, quella che aveva davanti era la visione migliore che potesse mai desiderare, la fonte di ogni suo turbamento era con le gambe spalancare e ricoperte dei segni dei suoi denti, la testa appoggiata su una spalla mentre dalle labbra aperte per riprendere fiato, usciva un filo di saliva e anche gli occhi colmi di lacrime, avevano lasciato che esse scorressero lungo le guance piacevolmente arrossate. I capezzoli turgidi erano gonfi per tutte le volte in cui il corvino li aveva graffiati, la pelle del torace in compenso era ancora intonsa, una tela da sporcare al più presto.
Si sentì eccitato come non mai, desiderando di riprendere immediatamente il suo compito di punire quel ragazzino problematico, ma l'eccitazione aveva leggermente lasciato il corpo di Izuku, infatti il suo membro se ne stava mezzo rilassato appoggiato contro la coscia, bisognava rimediare.
«Hai resistito veramente poco Midorya.» disse il maggiore le dita ancora dentro l'altro, ma immobili, tanto che per un istante se ne era dimenticato il verdino, che sussultò quando le sentì roteare e accarezzare le sue pareti interne.
«Shota, ti prego...aspetta.» gemette spalancando gli occhi, non riuscendo però a fermare il sensei, ancora costretto fra i nastri di cattura.
«Aspettare? Cosa? Che ti passi completamente la voglia di scopare?» domandò Shota sedendosi accanto a lui sul divano e portandoselo in braccio, penetrandolo con foga con le dita, arrivando fino alle nocche, muovendo il polso con movimenti rotatori, eccitandolo di nuovo e facendogli tornare il membro duro e gocciolante.
«No...» ansimò voltando appena il busto in modo da avere il volto vicino a quello del maggiore per leccargli le labbra sensualmente, «Ma se continui così non durerò fino a lunedì.» l'ultima parola la gridò quando venne stimolato nel suo punto più sensibile.
«Una scusa per tenerti qui più a lungo? Non mi dispiacerebbe.» rise Shota prima di afferrare con la mano libera il volto del ragazzo per baciarlo con violenza, succhiandogli la lingua, giocandoci, esplorandola fino a quando non sentì che l'altro non ne potesse più.
Izuku non ce la faceva più a trattenere il nuovo orgasmo che stava per esplodere, montando in lui a ritmo con le spinte che il corvino gli dava contro la prostata ormai super stimolata, si stava massacrando il labbro inferiore fra i denti in cerca di trattenere il grido che sapeva sarebbe giunto insieme al proprio seme, quando le dita del maggiore uscirono da lui, bloccando il piacere immenso che lo stava per travolgere.
Una mezza bestemmia gli stava per sfuggire in sostituzione, ma che venne interrotta dalla sensazione delle braccia di nuovo libere e di Shota che se lo prendeva in spalla con poca grazia, per portarlo in cucina dove lo adagiò con il petto contro il tavolo, le gambe spalancate e rivelare la sua apertura arrossata e pronta per lui.
«Per il letto ci sarà tempo, ora ti voglio qui.» e gli mollò una sculacciata sulla natica, vedendolo contrarsi per l'irruenza del gesto.
«Tutto ciò che vuoi sensei.» rispose incrociando i polsi dietro la schiena e sentendoli serrare nella presa del maggiore, prima che lo penetrasse con l'erezione che aveva liberato dagli abiti, giusto quel tanto per non averne l'intralcio quando si spingeva dentro Izuku.
«Bravo ragazzino.» lo schernì accarezzandogli i capelli con l'altra mano e ricevendo un sorriso disarmante come regalo.
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