02
Izuku se ne sta seduto al suo posto, lo sguardo perso verso il sensei che di spalle indicava un diagramma che lui stesso aveva disegnato alla lavagna e spiegava con voce bassa e assonnata.
Era incantato a fissarlo, le gambe accavallate servivano a nascondere l'eccitazione che gli veniva trasmessa ad ogni movimento dell'uomo che più di tutti doveva vedere solo come una figura di riferimento per il suo futuro, ma che invece fantasticava di vedere in tutt'altro ambito.
Shota dal canto suo percepiva come un fuoco bollente quegli occhi verdi perforargli la schiena, uno sguardo che più di una volta gli aveva fatto inciampare le parole che cercavano di uscire dalla sua bocca.
Sperava solo che la campanella suonasse al più presto, ma in qualche modo il tempo sembrava essersi protratto all'infinito facendogli percepire ogni secondo come se fosse un minuto intero e il bisogno che aveva di voltarsi per fissare i propri occhi con quelli del suo alunno impertinente, sembrava che potesse arrivare a livelli così astronomici che tutti se ne sarebbero potuti accorgere.
Un segreto che nessuno avrebbe mai dovuto scoprire.
Il suono della campanella fece quasi sobbalzare il sensei che stava per cedere, un istante che gli avrebbe fatto perdere molto, ma che per fortuna era passato più velocemente.
«Bene ragazzi, gli esercizi da fare sono quelli a fine capitolo.» disse voltandosi finalmente e rivolgendo il suo sguardo ad un punto non meglio identificato al di là degli alunni che scrivevano le indicazioni che stava dando, «Mi raccomando, tutti quanti per la settimana prossima.» terminò e iniziò a riordinare sopra la cattedra mentre tutti lasciavano l'aula per tornare verso il dormitorio.
Il week-end era appena iniziato e tutti stavano già parlottando sul ritorno a casa, alcuni avevano anche in programma di trascorrere i due giorni a casa di altri per passare il tempo a studiare, una scusa che tutti sapevano servisse solo perché era in programma una qualche festicciola.
Il chiacchiericcio lasciò la stanza, ma non tutti gli alunni se ne erano andati.
Izuku se ne stava ancora al suo posto nella stessa posizione che aveva adottato dall'inizio dell'ora.
«Non ti prepari per andare a casa Midorya?» chiese il maggiore facendo cadere accidentalmente una penna a terra, il suono suono rimbombò nel petto del ragazzo quando il suo nome venne pronunciato da quelle labbra.
«Vuole che vada via?» domanda a sua volta il verdino agitandosi sulla sedia e raddrizzando la schiena già dritta da far fastidio.
«Dipende se hai qualcosa di importante da dirmi.» lo redarguì Shota sedendosi alla cattedra, ignorando la penna a terra e fissando il ragazzo che lo guardava con gli occhi luminosi.
Per tutti quei tre anni di scuola quello sguardo non era mai cambiato, solo una cosa era mutata con il corso del tempo, la luce che lo contraddistingueva era diventata più sensuale e provocante, tanto che alle volte non riusciva a pensare lucidamente.
«È sempre così freddo con me Sensei.» rispose alzandosi dal suo posto e avviandosi verso la porta, l'erezione nei pantaloni ben visibile agli occhi dell'uomo che la fissò con un groppo in gola, «Passi un buon fine settimana.»
Il cuore del corvino batteva così forte che si sentì quasi esplodere il petto, il membro nei suoi pantaloni era nella stessa situazione.
Quel ragazzo stava cercando di farlo diventare pazzo.
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