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CAPITOLO 7

- What happened? -
Aveva fatto tutto il possibile per proteggerlo, fino ad allora era sempre riuscita a farlo.
Pensava che la vera minaccia fosse Voldemort, o Slyth al rifugio, ma mai avrebbe pensato che la signora Finnigan potesse far del male al suo bambino.

«Devo avvertire James! Come? Come faccio? Minerva, aiutami. Non startene lì impalata! Hanno preso mio figlio, devo fare qualcosa!»
Lily piangeva, urlava, era intrattabile con chiunque. Tutti la lasciavano fare, non facevano nascere liti, perché sapevano, tutti sapevano che lei aveva appena perso il suo unico figlio, e non potrebbe esserci dolore peggiore per una madre.
E così Lily continuava a piangere, urlare, inveire contro chiunque. Lei sapeva che suo figlio era vivo, gli altri la ritenevano una pazza. Era palese che quel bambino fosse morto, ma anche al più crudele fra loro sarebbe parso ingiusto dirle come stavano realmente le cose.

«Minerva!» urlò infine tra i singhiozzi «Io vado a riprendere mio figlio, non mi importa cosa possa accadermi. Devo provare almeno a salvarlo!» disse dirigendosi verso l'uscita della tenda.
«Stai ferma lì! Levicorpus» disse la professoressa agitando la bacchetta facendo librare Lily per la stanza fino a farla sedere su una sedia. Non appena Lily vi si sedette, dalla sedia spuntarono due braccioli di legno dai quali ne spuntò un altro, bloccando la ragazza sulla sedia.
«Mi lasci andare!» urlò Lily.
«No, così farai ammazzare te e tuo figlio! Sciocca!»
«Che ne sa lei? Potrebbe essere già morto. So che qui tutti lo pensano. So che lo pensa anche lei!»
«No, io non lo penso!»
«Si, invece, lei...» improvvisamente non uscì più un suono dalla sua bocca, che continuava a muoversi in vano.

«Finalmente!» esclamò la professoressa. «Ora, permettimi di rintracciare James e i suoi cari amici, così attueremo un piano insieme, cosa ne dici?»

Lily rimase immobile, la professoressa tentava di aiutarla mentre lei urlava e piangeva, e lei non lo aveva capito? Aveva solo perso altro tempo. Avrebbe voluto schiaffeggiarsi per questo, ma la sedia-mutante glielo impediva.

«Vedo che è d'accordo con me» continuò la professoressa.
«Appellor James Potter» disse agitando la bacchetta verso uno specchio.
Nello specchio, come era successo qualche giorno prima con l'incantesimo di telepatia, apparirono delle chiazze con diverse tonalità di colori che variavano dal verde, al marrone, al blu. Le chiazze diventarono sfumature, e le sfumature diventarono immagini chiarissime:  era la riva di un fiume, tutto intorno vi erano alberi... Dove si trovava suo marito?
"James" provò a chiamarlo, ma l'incantesimo della McGonagall era ancora in atto, impedendole di parlare.
«Mr Potter» lo chiamò la McGonagall.

«Felpato, hai sentito?» chiese l'uomo all'amico dai capelli ricci e neri «Non sembra la voce della McGonagall?»

«Ramoso, lei è al rifugio, non verrebbe qui»
«Ma devi averla sentita!»
«Si, ma sarà un'illusione o che so io!»

«Oh per Merlino! Vi sto contattando con un incantesimo di appello ALLE VOSTRE SPALLE!»

I due si voltarono e videro come una bolla di sapone nella quale era raffigurata la loro professoressa.

«Oh... Salve professoressa... Qual buon vento...»
«"buon vento" un corno. Potter, ci hanno teso un'imboscata e tuo figlio è stato rapito dai seguaci di Lord Voldemort!»
«Cosa? No, non è possibile, noi abbiamo sconfitto Voldemort ieri sera, dopo aver distrutto tutti gli Horcrux...»
«Cosa? E perché non lo avete detto?»
«Volevamo tornare all'accampamento con un ritorno trionfale... Una specie di sorpresa...»
«Oh certo, Lily, hai sentito? Volevano farci una sorpresa!»
Lily tentò invano di muoversi o di far capire alla professoressa di non poter parlare.
«C'è anche Lily? Professoressa, ha rovinato il nostro ritorno trionfale!»
«Per tua fortuna un incantesimo impedisce a tua moglie di parlare, Potter. Ora smettila di fare l'idiota e aiutami. Essendo finita la battaglia, ritengo saggio che voi vi Materializzate qui. Immediatamente e con i vostri compari.»
«Peter è morto» disse Sirius dopo una pausa di silenzio.
«Oh... Mi... mi dispiace...è... È successo in combattimento?»

«Più o meno... Ha capito che stavamo perdendo e si è alleato con il nemico, poi -per caso, non l'ho fatto di proposito- l'ho schiantato contro una roccia ed è morto» spiegò velocemente Remus spuntato dal nulla.
«Bentornato tra i mortali, Lunastorta» disse Sirius ridendo.

«Oh.. Se lo meritava. Tradire i suoi migliori amici... Ancora mi chiedo come possa essere finito in Grifondoro uno così»

« Bene, siamo tre.. Arriviamo»

La professoressa fece svanire l'immagine dei Malandrini dallo specchio e si voltò verso Lily.
«Adesso sarai felice, spero» disse liberandola con un colpo di bacchetta «Avrai notato che non me ne stavo lì impalata senza fare niente. Bisogna avere la mente lucida per prendere una decisione, Lily, altrimenti si va incontro a situazioni spiacevoli»

«Mi scusi, professoressa. Ho sbagliato» ammise Lily «Ma hanno preso mio figlio.. Io non ci ho visto più...dovevo fare qualcosa»

E, con un sonoro pop, Remus, Sirius e James apparirono tra le due donne.

«Lily, quanto tempo! Ti trovo sciupata!» disse Sirius ridendo.
«Anche tu lo saresti se avessero rapito tuo figlio»
«È il mio figlioccio e sono disposto a morire pur di salvarlo!»
«Lo so, Sirius, ma evita di fare ironia a sproposito!»

«Okay, dateci un taglio. Chi lo ha rapito?» chiese Remus rivolgendosi alla professoressa.
«Mrs Finnigan, io penso..»
«Era nostra amica!» sbottò Lily che non aveva smesso di piangere.
«io penso» riprese la professoressa bruscamente interrotta «che fosse sotto la maledizione Imperius»

«Ah...»
La mente di Lily era totalmente bloccata, non riusciva a ragionare, ma nessuna madre potrebbe avere la mente lucida nella sua situazione.

James si avvicinò a lei e l'abbracciò.
«Lo ritroverò. Te lo prometto» disse e la baciò.

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