Cap. 45
Era passata una settimana da allora, da quando Camila e Shawn chiarirono la loro faccenda. Il loro rapporto non era cambiato, anzi, non poté che migliorare e qualche volta per via di Lauren, Shawn si scaldava.
Eppure lui provava con tutto se stesso a cercare di non rovinare, così come Lauren ed era davvero faticoso per entrambi, ma il loro provarci e sforzarsi, per avere un legame migliore, non poté che funzionare e rendere Camila felice per tutto.
Mancavano due giorni ormai all'evento "The Last Moment", e Camila si innervosiva ogni secondo di più. Aveva paura e si notava, ma alcune volte le venivano degli attacchi di panico, e questo faceva preoccupare Lauren.
<Piccola, sicura di farcela? Non sei obbligata, lo sai> disse quel giorno, mentre si sedettero per prendersi una pausa dal continuo allenamento.
<No, tranquilla. Mi succede, è normale> rispose sorridendo, cercando di alleviare la tensione e preoccupazione creatasi. Erano a casa di Lauren.
Quando scoprirono il fatto di suo nonno, i suoi genitori, Michael e Clara decisero di ritornare a casa e riprendersi Lauren. Il nonno venne denunciato, e così perse il suo lavoro e il suo posto a scuola come preside, ma di più non fecero. Non ce n'era neanche bisogno di andare oltre e rovinarlo, ormai era solo al mondo e così sarebbe stato fino alla fine dei suoi ultimi giorni.
Lauren guardò ancora preoccupata, ma si fidò, così sorrise.
<Va bene>
Camila si sporse a baciarla dolcemente, poi l'abbracciò, godendosi il momento. Posò poi, lo sguardo sulla fronte di Lauren, notando la cicatrice sul lato sinistro di essa. Si era rimarginata completamente, ma era ancora abbastanza evidente, dato il suo colore rosato.
Occhi verdi si alzò, coprendosi la fronte e andando verso il tavolo da registrazione, ricordando ancora quel giorno.
<Lauren> Camila la seguì fermandosi dietro di lei, aspettando che si girasse. Sapeva cosa le faceva ricordare quel taglio.
Si girò lentamente con lo sguardo basso, tenendo ancora la ciocca di capelli sulla fronte.
<Lauren, non devi coprirla> disse dolcemente, posando le mani sui suoi fianchi. Tenne ancora lo sguardo basso, si vergognava a guardarla.
<Ehi Lauren, guardami> le alzò viso, incatenando i suoi occhi a quelli della ragazza più grande, notando un lieve rossore.
<Non devi vergognarti di avercela. Certo, ora è evidente, ma con il tempo non si noterà> Lauren sentì le lacrime minacciare di uscire, tirò su un paio di volte con il naso, continuando a guardare la ragazza che amava.
<E tu sei bellissima in ogni caso. Non dimenticartelo mai> concluse sorridendo. La ragazza più grande cominciò a piangere silenziosamente, calde lacrime scendevano.
Camila gliele asciugò, pensando a quanto fosse orgogliosa ma anche vulnerabile. Si sporse a baciarla ancora una volta e stavolta il bacio fu più aggressivo di prima, ma anche più dolce.
Si abbracciarono ancora e Lauren strinse più a sé la ragazza, nascondendo il viso tra i suoi capelli.
<Ti amo Lauren> sussurrò Camila, sentendo poi le braccia di Lauren strungerle ancora di più i fianchi.
<Anch'io> si diedero ancora un bacio, poi, cercarono di riprendere le prove quando il telefono di Camila squillò.
<Pronto?>
<Indovina un po'?> disse una voce dall'altra parte della cornetta, fin troppo familiare per la ragazza.
<Dimmi tutto Dinah> disse sorridendo e sedendosi su una sedia.
Lauren rimase in piedi ad ascoltare la conversazione.
<Tra un po' verremo a prendere te e Lauren> rispose a voce fin troppo alta, occhi verdi riusciva tranquillamente a sentire tutto quello che diceva Dinah.
<Per andare dove?> chiese la piccola.
<Avete bisogno di uscire con le amiche voi due. Non potete sempre stare a fare prove e pomiciare. O per caso non volete più calcolarci?> chiese in tono scherzoso.
<Sinceramente preferirei stare a pomiciare con Camila se non ti spiace> disse Lauren alzando la voce per farsi sentire. Si avvicinò a pochi centimetri dal volto di Camila, sorridendole.
<Mila mi hai per caso messa in vivavoce?>
<No, sei tu che hai la voce troppo alta> rise divertita, guardando Lauren.
Occhi verdi la baciò, cercando di rendere lo schiocco delle labbra più sonoro, in modo che Dinah potesse sentire.
<Ew, non osate farlo quando sono al telefono con voi> esclamò l'amica scherzando.
<A che ora passate?> chiese Lauren.
<Io e Normani siamo in macchina, andiamo a prendere Ally e fra mezz'ora saremo da voi> concluse.
<Nel frattempo cercate di non moltiplicarvi>
<Dinah!> Camila decisamente imbarazzata chiuse la chiamata, andando a fuoco.
<Tranquilla piccola, a prescindere non potremmo avere figli solo noi due> disse scherzosamente la ragazza grande.
<Non vorresti avere figli?> Camila fece labbruccio guardandola triste.
<Ma cos.. amore perché te ne esci con questi argomenti?> rise di gusto, notando poi quanto fosse sincera la domanda di Camila.
<Oh, okay... sì, ne vorrei di figli> sorrise dolcemente.
<Lauren... come mi hai chiamat?>
<Piccola?> chiese confusa.
<No, adesso> le prese il visi fra le mani.
Pensò su, poi avvampò ricordando.
<Ripetilo> ordinò Camila, avvicinandosi alle sue labbra.
<Amore> sussurrò in tempo, poi venne baciata ancora una volta, fece schioccare le labbra.
<Lauren, ho ancora una domanda> disse a fior di labbra.
<Dimmi>
<È vero che hai una cicatrice a forma d'ala sulla scapola?> chiese rammendando a quello che le disse suo padre, quel giorno dell'incidente.
Lauren la guardò curiosa, chiedendosi come facesse a saperlo.
<È stato mio fratello, mio padre o Taylor?>
<A fare cosa?>
<A dirtelo> chiese Lauren, volendo sapere chi dei tre polletti avesse sempre così voglia di chiaccherare.
<Tutti e tre> rise Camila.
Lauren posò le labbra su quelle di Camila, iniziando a leccarla il labbro inferiore per poi intrufolare la lingua nella sua bocca. Iniziò a tirarle su la maglietta, continuando il suo percorso di baci.
<Lau..> un piccolo gemito uscì dalla bocca di Camila non appena Lauren le baciò il collo.
Non voleva rispondere alla domanda, Camila lo sapeva, per questo la baciò.
<Lauren..> provò, ma Lauren continuava a non ascoltarla.
La spinse via, prendendo fiato.
<Scusami> Lauren si girò verso il tavolo dello studio, smanettando i comandi.
<Lauren> Camila si avvicinò abbracciandola da dietro. Non voleva ferirla, ormai però aveva capito che l'argomento cicatrici era off limits.
<Scusami, avrei dovuto capirlo anche da prima che per te parlare di cicatrici non è il massimo> occhi verdi sì giro per guardarla negli occhi.
<Non importa> disse accarezzandole una guancia. La guardò incantata. Adorava perdersi nei suoi occhi color cioccolato.
<Comunque sì piccola, ho una cicatrice a forma d'ala sulla scapola. E perfino questa, ricordi?> alzò la maglietta scoprendo una cicatrice sul fianco sinistro. La ricordava perfettamente. Gliela fece suo nonno dopo l'ennesima litigata.
Posò la mano, sulla sua pelle, in particolare seguì la linea con il polpastrello.
<È tutta colpa mia> sussurrò la mora, dicendolo più a sé stessa.
Lauren le alzò il viso.
<Basta Camz. Non dirlo mai più, ti prego. Queste cicatrici anche se reali, sono la mia battaglia per la tua conquista e ora tu sei qui, davanti a me> disse dandole un bacio sulla fronte. <e in più tu hai detto che sono bellissima così come sono> le diede un bacio. Rimasero una stretta all'altra per un tempo indeterminato, fino a quando non suonò il campanello.
<Andiamo. Le ragazze sono arrivate>
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