Cap. 27
Quando il funerale iniziò, Lauren si mise tra le prime file, vicino a Caroline e i figli. La sua famiglia una fila dietro di loro. La donna le sorrise, le lacrime che scendevano lentamente. Aveva il viso provato, le occhiaie profonde di chi non ha nemmeno provato a chiudere occhio. 《Come stai Lauren?》 Prese a braccetto la ragazza. 《Non saprei. Sai, quei momenti in cui non sai se dover piangere oppure tenerti tutto dentro per poi scoppiare da un momento all'altro.》 Caroline annuì. Non disse altro, molto probabilmente perché a corto di parole o perché non ce la faceva. O semplicemente, perché anche lei poteva sentirsi così. Chiese ancora di Camila, prima che il prete arrivasse ad iniziare la processione. 《Mi ha perdonata dopo tutto quello che le ho fatto passare.》 Rispose, sorridendo amaramente ricordando a quel giorno. 《Lauren,》 la ragazza si girò per poter guardare la donna negli occhi. 《Camila dopotutto ti capisce. Sai, quel giorno, dopo che tu te ne andasti, mi raccontò che anche sua nonna, l'anno precedente morì per la stessa malattia di Richard.》 Lauren rimase un attimo priva di parole sentendo quelle parole. 《Solo...》 continuò Caroline. 《Ti ama talmente tanto da non avertelo detto per non farti soffrire ancora di più e poter far crescere un litigio.》 Sentì le lacrime pizzicarle gli occhi, sentendo il bisogno impellente di piangere. Non se ne accorse, ma pianse. Quei pianti silenziosi, i quali pochi se ne accorgono esistono. La donna la guardò ancora un attimo sorridendo, prima di girare la testa verso la bara, dove il prete iniziò. Per tutta la messa, Lauren continuò a far cadere lacrime, senza far il minimo rumore. Sentì poco di quello che disse il prete, e presto familiari e amici, andarono uno ad uno a parlare di Richard e ricordare i bei momenti passati insieme. Lauren alzò lo sguardo, scrutando attentamente i volti, i lineamenti dei presenti. Ma di suo nonno, non ci fu nemmeno la traccia. Sentì un'ira talmente grande salirle, da non vederci più. Finito di parlare, diedero l'ultimo addio a Richard, prima di vedere sempre più terra sulla sua bara. Lauren continuava ad osservare la scena. Si sentiva vuota, in quel momento non stava provando niente. Gli occhi vitrei, puntati su quella piccola fossa. Molti se ne andarono poco dopo e anche Caroline e i figli andarono. 《Lauren.》 La ragazza si girò, vedendo la donna. 《Tieni.》 Le porse una piccola busta bianca. Riconobbe subito la scrittura, quella di Richard. Non era quella scrittura bellissima in cui Lauren si perdeva da piccola quando scriveva insieme a lui. Era imperfetta, ma la riconobbe subito. Sul retro della busta c'era una piccola scritta. 'Per Lauren'. Pensava di aver pianto tutto, di essersi svuotata, ma a quanto pareva altre calde lacrime scendevano. 《L'ha scritta Richard in quelle poche ore in cui restava sveglio.》 Guardò la lettera nelle mani della ragazza. 《Non parlava. Non rusciva proprio. Allora si mise a scrivere, anche se con molta difficoltà e la mano tremolante, inziò a scrivere una lettera per noi... e anche per te. Ha voluto darti il suo ultimo saluto.》 Lauren alzò lo sguardo. Il suo solito verde acceso degli occhi, fu rimpiazzato da uno scuro. Talmente scuro, da renderlo quasi marrone. 《Beh, noi andiamo.》 Concluse Caroline. 《Se mai volessi venire a trovarmi o a parlare qualche volta... sai dove trovarmi.》 La ragazza abbracciò la donna. 《Grazie.》 Sciolse l'abbraccio e vide la donna allontanrsi, accompagnata dai figli. Lauren riportò l'attenzione sulla lettera. Avrebbe voluto leggerla subito, ma venne interrotta di nuovo. Nascose la lettera nel suo giubbotto e si girò. Vide suo padre e i restanti familiari avvicinarsi. 《Ciao tesoro.》 Michael le diede un bacio sulla fronte. 《Ciao papà.》 Si strinse al padre singhiozzando ancora un po'. 《Mi dispiace così tanto tesoro.》 Sussurrò il padre. 《Anche a me papà.》 Si sciolse dall'abbraccio, asciugandosi le lacrime. 《Pensavamo di andare a mettere qualcosa sotto i denti. Vuoi venire con noi?》 Lauren scosse la testa. 《Vorrei restare ancora un po' qui.》 Michael annuì. 《Va bene.》 Sorrise ancora ai suoi familiari e li abbracciò uno ad uno. Rimase ancora davanti alla tomba, osservando il cumulo di terra fresco. Si accorse di essere da sola. Prima non se ne accorse, ma non pioveva più, ma quando tutti ritornarono nelle proprie dimore, la pioggia iniziò di nuovo a cadere. Sentì l'acqua fredda bganarle il viso, per poi sentire il resto del corpo bagnato. Lasciò che il liquido la riempisse di freddo. Aveva paura di essere diventata insensibile, la pioggia però, le diede la prova contraria. Sentì ancora le lacrime scendere giù per le guance, mescolandosi all'acqua piovana. Rimase lì, forse per troppo tempo, pensando a tutti i momenti felici, ma anche quelli tristi. Ricordò soprattutto quel giorno, in cui Richard, la portò in ospedale per quel taglio sul polso, causato dalle manette. Si ricordò anche l'espressione sconvolta di Richard e Lauren che pregò di non dirlo ai suoi genitori. Alzò il braccio destro scoprendo un piccolo segno percorrerle il polso. Sentì l'acqua fredda cadere sulla pelle nuda dell'arto. Spostò di nuovo la manica sul polso. Poco dopo, non sentì più la pioggia bagnarle il volto. 《Ti prenderai un raffreddore.》 Sentì la sua voce dolce arrivarle calda al cuore. Intrecciò la sua mano destra in quella di Lauren. 《Sei sempre così premurosa. E pensare che mi sentivo un'idiota a mettere il bene degli altri davanti al mio.》 Rispose Lauren. 《Dopotutto l'hai detto tu che le persone innamorate mettono il bene della persona amata davanti al proprio.》 Rispose Camila guardandola negli occhi. Non vide il brillio di sempre nei suoi occhi. Solo un verde spento. 《Perché non me l'hai detto Camila?》 Le mise una mano sulla guancia, accarezzandola dolcemente con il pollice. 《Detto cosa?》 Chiese. 《Di tua nonna. Mi hai fatto sembrare idiota ancora più di prima. Ti ho fatto soffrire ancora di più.》 Camila poggiò piano le sue labbra in un casto bacio. 《La smetti? Così ti fai del male. Continuando a darti la colpa.》 La rimproverò Camila, posando la sua fronte su quella di Lauren. 《Perché lo è. Io non merito di avere gente come te o Normani o...》 sentì di nuovo la solita pressione sulle labbra. 《Stai zitta.》 Rispose la piccola sorridendo. 《Stai zitta e baciami.》 Lauren posò gentilmente le labbra sulle sue. 《Grazie...》 disse Lauren piangendo silenziosamente.
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