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Cap. 26

Solita routine. Sia per Lauren, per Camila e le loro amiche. Quando la famiglia di Lauren ebbe la notizia, partì subito tornando a casa, rimanendo ospiti dal nonno. Il funerale di sarebbe tenuto quel fine settimana, e per tutti, la settimana stava passando normalmente e per alcuni forse troppo lentamente. Camila, andava a lavorare subito dopo aver finito a scuola, come faceva tutti i giorni, prima che strungesse amicizia con Lauren. Sempre se così volesse chiamarla. Sapevano entrambe quanto per loro fosse più di una semplice amicizia. E poi Sawn. Dopo quella scenata ebbe problemi a parlargli come prima e quelle poche volte che capitava, litigavano su Lauren e del fatto che Camila in realtà non era così. E poi arrivò quel fine settimana. Ally e Dinah, decisero di andare insieme al funerale di Richard, anche se entrambe non sapessero niente di lui. Anche i suoi genitori andarono. Quel giorno pioveva, ma non di quelle piogge violente, dove troppe, tante gocce d'acqua che cadevano violentemente. Era una pioggia normale, come se il cielo piangesse un'altra vita spenta. Lauren si guardò davanti allo specchio, pensando a quanto fosse stupido che piovesse. Come nei film e nei telefilm di ogni giorno. Puntualmente, quando qualcuno moriva, pioveva e tutti erano vestiti di nero, tenevano un ombrello in mano del medesimo colore. Sorrise amaramente a quanto potesse essere stupido veramente. I suoi pensieri passarono a Richard, i quali fecero piangere di nuovo la grande. Si maledisse per non aver dato un addio appropriato all'uomo. Si maledisse per non averlo mai visto sveglio, nemmeno una volta in quei giorni. Caroline disse che non teneva gli occhi aperti per più di due ore. Poi, tutti quei pensieri vennero interrotti poi da Camila. Immaginò nella sua mente, la ragazza dai capelli mossi, castani. Il suo viso dolce e la sua risata. Lauren cercò di concentrarsi sulla sua risata e giurò di poterla sentire. Dolce, talmente tanto da perderti ogni volta al solo sentirla. Constatò anche quanto le mancasse da morire, poterle parlare normalmente, come se fossero amiche da tempo, poter assaporare ancora quelle labbra soffici e poterla abbracciare. Più ci pensava e più un miscuglio di tristezza e paura si faceva avanti. Venne riportata alla realtà quando qualcuno bussò. 《Scusami tesoro. Disturbo?》 Vide sua madre affacciarsi alla porta. Lauren scosse dolcemente la testa asciugandosi le lacrime. Clara andò verso la figlia abbracciandola. 《Mi sei mancata tesoro. Speravo di rivederti presto, ma non in questo contesto.》 Le baciò dolcemente la fronte. 《Lo speravo anch'io mamma.》 Strinse a sé la mamma, appoggiando la testa sul suo petto. 《Lauren possiamo parlare un attimo?》 La grande alzò lo sguardo, incontrando quello della madre. 《Dimmi.》 Si sedettero sul suo letto. 《Lauren, Normani poco più di un mese fa, ci ha chiamati. Era preoccupata.》 Normani? Perché mai avrebbe dovuto farlo? La ragazza la guardò confusa. 《Lauren, ti piace qualcuno?》 Chiese. Sgranò un attimo gli occhi alla domanda della madre. 《Perché me lo chiedi?》 Clara le prese una mano, accarezzandole il dorso con il pollice. 《Non nascondercelo Lauren. Normani ci ha raccontato tutto.》 "Maledizione Mani. Non puo' proprio stare zitta. Merda." Lauren sospirò. 《Non riesce proprio a stare zitta.》 《Lauren.》 La rimproverò la madre. 《Hai paura?》 Lauren corrugò la fronte, cercando di capire dove volesse andare a parare. 《Voglio dire, hai paura di amare questa persona?》 Chiese. 《No. Perché la amo già da quattro anni.》 Clara la guardò comprendendo la figlia. 《Normani mi ha detto che è una ragazza. Non ci interessa di chi tu ti possa innamorare, vogliamo solo che tu sia felice.》 Lauren annuì. 《Se la ami da già quattro lunghi anni, allora cos'è che ti frena?》 Voleva dirle che fosse suo nonno a frenarla. Che non sapendo come, suo nonno c'entrava in tutto e per tutto in questa storia della paura, ma non riuscendo a ricordare, le disse poco e niente. 《H-ho... paura... forse, di essere amata.》 No. Non aveva paura di essere amata. 《No. Forse ho paura che qualcuno possa venire a sapere che amo una persona. Soprattutto se una ragazza.》 Sentì gli occhi pizzicarle e poco dopo, due lacrime scesero lentamente per le guance. 《Ok.》 Disse solo sua madre. 《Non ti chiederò altro Lauren. Ma se dovessi trovare una risposta a questo, ti prego di dirmelo. Potrebbe essere anche qualcosa di serio. D'accordo?》 Chiese Clara dandole un altro bacio sulla fronte. 《D'accordo.》 Rispose a suo volta la ragazza. 《Ok.》 Si alzò in piedi forzando un sorriso. 《Andiamo. O faremo tardi.》 Porse la mano alla figlia, aiutandola ad alzarsi e insieme uscirono di casa. Fuori che le aspettavano, videro il papà di Lauren e gli altri due fratelli di quest'ultima. Lauren andò ad abbracciarli. 《Ciao polletti miei.》 Chris e Taylor a sua volta reciprocarono l'abbraccio. 《Ciao Lau.》 Quando salirono in macchina, la famiglia si raccontò tutto ciò che successe in quel periodo in cui non si videro, cercando di non pensare a cosa li avrebbe aspettati di lì a poco. Quando arrivarono davanti alla chiesa, videro tante persone fuori dal cimitero, tutte vestite di nero, con un ombrello dello stesso colore. "Quanto odio dover sembrare di essere in un film." Pensò Lauren. Si incamminò verso l'entrata, dove vide Normani, Ally, Dinah e infine Camila parlare. Alzarono tutte lo sguardo e guardarno Lauren sorridendo a malapena. 《Lau.》 Normani andò ad abbracciarla. 《Mi dispiace tantissimo.》 Lauren l'abbracciò a sua volta. 《Anche a me. Tanto.》 Disse una volta essersi staccata da lei. Anche Ally andò a porgerle le sue condoglianze e a sua volta Dinah. La polinesiana abbracciò Lauren. 《Mi dispiace Lau. Mi dispiace per tutto.》 Lauren mise il braccio intorno al suo fianco sinistro. 《Di tutto per cosa?》 Chiese confusa. 《Per essere stata una stronza con te. Pensavo solo al bene di Chancho e alla fine non ho fatto altro che farmi odiare da te.》 Lauren sorrise a quanto anche Dinah potesse essere così dolce come Camila ed Ally. 《Credimi. Non avrei mai voluto. Sei una persona fantastica.》 Disse Dinah prima di sciogliersi dall'abbraccio. Lauren le sorrise mimando un 'grazie'. Poi arrivò il turno di Camila. Quando la piccola strinse le braccia intorno al suo collo, nascondendo il viso tra i suoi capelli, Lauren sentì quella sensazione così familiare insieme a quella sensazione di disagio.

《H-ho... paura... forse, di essere amata.》

《No. Forse ho paura che qualcuno possa venire a sapere che amo una persona. Soprattutto se una ragazza.》

Pensò a quello che disse a sua madre. Sì aveva propro paura di quello. E per via del nonno. Ma ancora non sapeva il perché. Si staccò appena dall'abbraccio, tenendo però ancora la piccola stretta a sé. Guardò intensamente Camila negli occhi. Quegli occhi color cioccolato le erano mancati da morire. Avrebbe voluto affogarci dentro e sparire per sempre. 《Perdonami.》 Disse soltanto Lauren. Camila aggrottò le sopracciglia in cerca di risposte per quello che la grande avesse appena detto. 《Per cosa?》 Chiese accarezzandole la guancia. 《Per essermi comportata così da cogliona. Ti ho tratta male e poi me ne sono andata. Sono stata una codarda per non aver ripreso il problema e avertene parlato. Ti ho fatto del...》 venne zittita dalle labbra di Camila. Chiuse gli occhi, assaporando quel momento. Le era mancato da morire. E ancora quel disagio. Stavolta ancora più forte di prima. Aveva paura che potesse crescere di giorno in giorno. Ma in quel momento lasciò perdere tutto, volendosi godere di quel momento bellissimo in mezzo a tutto quel bugio e quella tristezza che da troppo tempo stava sopportando. 《Lasciamoci tutto alle spalle ok? E se ne volessi parlare, ti prego non adesso.》 Fece una pausa per cercare di non scoppiare in lacrime. 《È stato devastante non poterti toccare, parlare... ho quasi fatto impazzire Ally e Dinah...》 Lauren si girò verso le due ragazze, rigirandosi poi verso Camila. 《Ma adesso io non sono così importante. In questo momento resta con la tua famiglia, con Caroline e con i figli di Richard...》 La voce le tremava e si maledisse per essere sempre così debole in certe situazioni. Sbatté le palpebre facendo cadere delle lacrime. Lauren la guardò preoccupata. Voleva piangere anche lei e l'avrebbe fatto
《Hanno più bisogno loro... di te... che io di te... non piangere... quelle lacrime non sono per me.》 Si fermò un attimo tirando su con il naso. 《Ti prego. Parliamone poi con calma. Ma ora vai da loro. Ok?》 Camila si sciolse appena da quell'abbraccio, rimanendo però ancora tra le braccia di Lauren, e spostando le mani sul suo petto. Vide di averle lasciato un alone sul vestito nero, sul petto. 《Guarda,》 disse sorridendo e piangendo allo stesso tempo. 《Sono un disastro.》 Dise passando le dita sul pezzo di stoffa bagnato. Lauren alzò il viso della ragazza, sollevandolo con l'indice, tenendo il dito sotto il suo mento. La baciò dolcemente. 《Sì. Lo sei.》 La guardò sorridendo. 《Ma sei il mio disastro.》 Poggiò ancore le sue labbra su quelle di Camila. 《Grazie per esserci sempre Camz...》

Spazietto a me c:
Veloce veloce ho due domande
Da tipo, l'altro ieri, ho iniziato a leggere la traduzione italiana di Trials & Tribulations qualcuno di voi la legge? Sapreste dirmi se hanno già finito di tradurla o meno?
Eeeee chi di voi oggi alle 17.00 come e un'altra disagiata mentale come me u.u ha fatto il youtube attack per le visualizzazioni di Work From Home dall'Italia?
Grazie ancora a tutti e alla prossima *-*
-A

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