Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

testardaggine da mulo

- E così l'avventura termina qui. -

Sospirò Mako, calciando distrattamente un sassolino che le stava davanti.

- Ma dobbiamo tornare proprio subito? - Si lamentò invece Eiji. - Sono le nove e quaranta, tra soli venti minuti apre l'Animate! -

- Già partendo adesso arriveremo a Nagoya per le nove di notte, non possiamo tardare ancora di più. -

Ribattè Yunosuke.

- Le nove... Le dieci... L'una... Che cambia? -

- E poi ti chiedi com'è che i compiti di matematica ti vanno sempre male. -

Si limitò a commentare il rosso, mentre l'altro continuava a cercare imperterrito di convincere il resto del gruppo a rimanere lì a Sapporo per un altro po'.

- Beh, non ha proprio tutti i torti... -

Provò a dargli ragione Mako, anche lei desiderosa di fare un salto in quel negozio. Ma ormai erano giunti all'ingresso della stazione e a giudicare dal passo spedito di Awai e Manami, era chiaro che non prendessero neanche in considerazione l'idea di fare una deviazione del genere.
Soprattutto considerando che il treno sarebbe partito solo di lì a dieci minuti e che il seguente ci sarebbe stato all'una, arrivando così a destinazione per mezzanotte, decisamente troppo tardi.

- Ma ad ogni modo... Alla fine cos'è successo dopo che tuo nonno ti ha aiutato con quel distributore? -

Se ne uscì Yunosuke mentre sollevava lo sguardo verso il tabellone dei treni, per vedere a quale binario dovessero dirigersi.

- Oh, niente di che... - Rispose Eiji in tono vago, prima che il suo sguardo si accendesse e lui aggiungesse: - Mi ha porso due monete da cento yen, la macchina infatti ne chiedeva duecento, e mi ha chiesto semplicemente se gli potevo vendere quel portachiavi, dato che Dororo era il suo personaggio preferito. -

- Sul serio? -

Chiese il rosso strabuzzando gli occhi e trattenendo a stento una risata.

- Esagerato. - Commentò invece Mako, benchè anche lei fosse scoppiata a ridere. - Tutte quelle storie per una scemenza del genere! -

- Scemenza o meno, quello è sicuramente mio nonno. - Si ostinò a ripetere Eiji, per l'ennesima volta. - Se devo dirla tutta, lì sul momento mi era venuto da chiamarlo "gemello separato alla nascita" o qualcosa del genere, perchè insomma, ormai non se lo fila più nessuno Keroro, per non parlare poi di Dororo, che non se lo filano neanche all'interno del cartone stesso! Solo che data l'evidente differenza di età, mi veniva strano considerarlo mio fratello, così ho pensato che fosse più sensato se fosse stato il mio nonno separato alla nascita! -

In un primo momento Yunosuke fece come per ribattere, magari per far notare al fidanzato l'assurdità del suo ragionamento, poi però parve desistere, pensando che alla fine quella non fosse neanche la più strana di tutte le cose che gli aveva sentito dire.
Così si limitò a sollevare nuovamente lo sguardo verso il tabellone, individuando in fretta il treno che dovevano prendere loro, al binario cinque.

- Beh, effettivamente per un uomo di mezza età, nonchè ex membro della yakuza, non dev'essere un orgoglio avere una passione per i cartoni. Se ha fatto tutte quelle scenate, deve vergognarsene proprio un sacco. -

Considerò Mako, che ancora rimurginava su tutta quella faccenda.
Forse perchè non aveva ancora abbandonato completamente il pensiero dell'Animate.

A distoglierla dai suoi pensieri fu Subaro, la quale senza dire nulla, le mise davanti un biglietto, o meglio, una ricevuta.

- Cos'è? -

Chiese Mako presa alla sprovvista, cercando di capire perchè l'altra gliel'avesse porsa.

- Davanti all'Animate c'è un konbini. - Iniziò la corvina, mentre afferrava la mano dell'altra e la trascinava verso il binario numero cinque, dove si stavano già dirigendo gli altri quattro. - In pratica sono collegati. Ovviamente dal konbini non puoi accedere direttamente a tutti i prodotti dell'Animate, però c'è un catalogo dal quale si possono ordinare alcune cose. Ecco... Hai presente quelle action figure di Popuko e Pipimi che volevi tanto e che a Nagoya non si trovavano da nessuna parte, mentre ordinandole da ebay ci avrebbero messo almeno un mese ad arrivare? -

- Sì...? -

Rispose Mako, sgranando lentamente gli occhi di fronte alla consapevolezza di ciò che l'altra stava per dirle.

- Neanche qui a Sapporo ce le hanno, ma in compenso avevano i portachiavi. Li consegneranno a casa tua entro la fine della settimana. -

- ...Ah. -

Fu tutto ciò che riuscì a dire la minore, senza riuscire a mascherare la propria delusione, chiedendosi se l'altra l'avesse fatto a posta ad illuderla con tutte quelle premesse, quando alla fine aveva preso tutt'altro.

- Scherzo, ce le avevano. Quella è la ricevuta delle action figure. Ma ti pare che due portachiavi possano costare dieci mila yen? - Ribattè Subaro un istante dopo, facendosi sfuggire un breve quanto raro scoppio di risa. - Dovresti vederti in questo momento. Non lo sai che è maleducazione fare una faccia del genere quando ti fanno un regalo? Ringrazia che stavo solo scherzando o ci sarei rimasta male sul serio... -

Per alcuni istanti Mako rimase in silenzio, osservando alternativamente prima la ricevuta che aveva tra le mani (come per accertarsi che l'altra non la stesse prendendo nuovamente in giro) e poi la corvina stessa, ritrovandosi ad arrossire leggermente nel vederla ridere in modo così spensierato. Cosa alquanto insolita per lei, solitamente così taciturna e impassibile di fronte a tutto e tutti.

- Grazie! -

Esclamò alla fine. Le labbra piegate in un sorriso così largo che se solo non ci fosse stata abituata, subito dopo avrebbe rischiato di ritrovarsi con la mascella tutta slogata.

- Ehi! -

Esclamò la corvina, sussultando nel sentirsi tirare dall'altra per la mano, finendo col venire trascinata in uno dei suoi abbracci spacca ossa.

Completamente estraniate dal resto del mondo, probabilmente le due avrebbero perso il treno, se non fosse stato per il repentino intervento di Manami, la quale nel rendersi conto della situazione era subito corsa loro incontro, per poi afferrarle per il polso e trascinarle con la forza verso il binario numero cinque.

- Ma che stavate facendo? -

Chiese Yunosuke quando le tre salirono sul vagone.

- Probabilmente erano impegnate a fornire fanservice yuri. - Rispose Eiji con un'alzata di spalle. - Sai, dato che le fornitrici ufficiali sono ancora ferme al primo gradino. -

- Ma che stai dicendo? -

Ribattè il ragazzo, osservando l'altro come se temesse che alla fine si fosse giocato anche l'ultima rotella che gli era rimasta in testa.

- Un attimo, ma quando ci sei passata al konbini se siamo state sempre insieme? -

Stava intanto chiedendo Mako a Subaro, ignorando bellamente la domanda del rosso.

- Beh, sai com'è... - Rispose Subaro con un'alzata di spalle e un mezzo sorriso sulle labbra. - Questa mattina alle quattro mi sono svegliata con l'impellente bisogno di spendere tutti i miei risparmi nel negozio di gadget più vicino. -

- Ma alle quattro di questa mattina eravamo ancora in treno. -

Obbiettò Yunosuke, che essendo proprio lì accanto a loro si era ritrovato quasi involontariamente a seguire la loro conversazione.

- Questi dettagli sono completamente inutili. - Replicò Eiji scuotendo lentamente il capo. - Ora fai silenzio e lasciale continuare. -

- Ok, in realtà ci sono passata mentre voi facevate colazione in quel bar vicino alla torre dell'orologio. -

Rivelò alla fine Subaro, mentre l'altra ancora si rimirava meravigliata la ricevuta.

- Ora andiamo a sederci. - Disse Manami, dopo aver dato una rapida occhiata al suo orologio. - Il treno partirà a momenti. -

E i cinque si erano appena incamminati verso i posti liberi più vicini, quando...

- Un attimo... - Disse Eiji, fermandosi in mezzo al vagone, bloccando dietro di sè tutti gli altri. - Ma Awai è lì dietro? È da un sacco che non la sento. -

All'udire quella domanda i quattro si voltarono alle loro spalle, certi che la ragazza fosse proprio lì insieme a loro.
Invece di lei non c'era traccia.

- Ma dov'è finita? -

Chiese Yunosuke guardandosi intorno.

- Magari è salita su un altro vagone. -

Ipotizzò Mako con un'alzata di spalle.

Intanto, dall'altoparlante si udì una voce preregistrata annunciare che il treno sarebbe partito a breve.

A quel punto Manami ebbe un'illuminazione.
Certo, sarebbe anche potuta essere semplicemente entrata in un altro vagone, come aveva detto Mako, ma se così non fosse stato, sarebbe stato davvero un problema.

Prima che lei stessa se ne rendesse conto, si era voltata e tornata di corsa di fronte alle porte automatiche, dalle quali stavano entrando in fretta e furia gli ultimi passeggeri.

Awai non era tra loro.

In quel momento, sollevando lo sguardo, Manami si accorse di un cartello delle indicazioni, appeso insieme a tanti altri fuori dal treno.

Si trattava di una freccia che puntava verso destra e al suo fianco vi era una scritta: "Parcheggio Taxi".
A quel punto un unico pensiero si fece strada nella mente della ragazza, qualcosa di cui si era completamente dimenticata fino a quel momento: a Sapporo c'era un aeroporto!

Così, senza pensarci due volte, saltò giù dal vagone. Proprio un istante prima che arrivassero anche gli altri quattro, giusto in tempo per vedere le porte automatiche richiudersi tra loro e la diciassettenne.

Il treno partì subito dopo e al contempo Manami si mosse verso la direzione opposta, nella speranza che Awai non si fosse allontanata troppo.

La sua però non fu affatto una ricerca lunga e difficile, dato che nel giro di solo pochi istanti riuscì a individuare la bionda chioma indomita della ragazza, inspiegabilmente immobile in mezzo alla folla.

Si era appena chiesta cosa le fosse preso e perché non stesse correndo in tutta fretta verso il parcheggio dei taxi, quando la vide rovinare a terra.
Così, di punto in bianco.
Nessuno l'aveva urtata e non poteva essere inciampata, dato che era ferma.
Semplicemente era caduta a terra, nello stesso modo brusco e scomposto che avrebbe avuto un corpo inanimato.

Nel giro di pochi istanti si formò una sorta di barriera intorno a lei. Molti si scostarono, proseguendo per la loro strada senza prestarle attenzione, ma altrettanti si fermarono, chiedendosi cosa fare. Qualcuno tirò fuori il cellulare per chiamare un ambulanza.

Manami si fece largo in mezzo alla folla a suon di gomitate e spintoni e subito si inginocchiò accanto alla ragazza. Non appena si fu assicurata che respirasse perfettamente e non avesse alcun problema evidente, si voltò per rassicurare quelli che ancora erano fermi intorno a loro.
In un primo momento si chiese per quale motivo fosse svenuta, dato che sembrava essere in perfetta forma, ma poi capì. Si trattava semplicemente di carenza di sonno.

- Tu sei pazza... -

Mormorò tra sè e sè mentre, con l'aiuto di un paio di donne, ancora troppo preoccupate delle condizioni della ragazza per allontanarsi, se la metteva dietro la schiena, posizionandole le braccia a penzoloni oltre le proprie spalle e le gambe intorno ai propri fianchi, afferrandola sotto le ginocchia.

"Itsuko, ti sbagliavi... Eccome se ti sbagliavi." Pensò mentre iniziava ad incamminarsi. "Questa qui non ha nulla della forza e del coraggio di un leone..."

- L'aeroporto... - Sentì sbadigliare da Awai nel dormiveglia. Il tono di voce biascicato e impastato dal sonno. - Il taxi... Kiel... -

Manami sospirò esasperata all'udire quelle parole, scuotendo lentamente il capo e ritrovandosi, quasi senza rendersene conto, ad incamminarsi proprio in quella direzione: verso il parcheggio dei taxi.

"...È solo testarda come un mulo."

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro