CONFORTO
Finalmente potevo riposarmi un po' e soprattutto potevo avere delle cure mediche, perché ne avevo davvero bisogno. Sinceramente non sapevo dove fosse Kyle, ma in quel momento non riuscivo a pensare ad altro che al soffice letto su cui ero stata appoggiata circa mezz'ora fa.
Anche se avevo fatto molte esperienze di campeggio, non mi ero mai abituata alla terra umida. Con molta lentezza passai le dita scheletriche sulla coperta gialla che mi copriva e che mi dava un senso di sicurezza infinito.
Quando stavo per addormentarmi sentì la porta sbattere e subito dopo vidi Kyle che mi fissava con uno sguardo molto preoccupato. Io allora decisi di chiedergli cosa stesse succedendo, ma in modo diverso. Glielo avrei comunicato a parole, non attraverso pensieri.
Infondo era molto più comodo. Mi feci coraggio e dissi-Kyle, che succede? Perché sembri frustrato?- Non sapevo se era riuscito a comprendere, ma nel profondo del mio animo, percepivo invece che aveva capito ogni singola parola, ma non riusciva a comunicare con me usando le corde vocali. Quindi decisi di alzarmi per raggiungerlo e per farlo dovetti abbandonare quel calduccio che mi aveva coccolata fino a quel momento. Una volta vicino a lui, gli feci segno di chinarsi, ma non riuscivo a capire il perché non avesse preveduto le mie mosse come era suo solito fare.
Doveva essere successo qualcosa di molto grave. Dopo 5 minuti il luschel si abbassò e toccò la mia fronte. Io ripetevi quello che avevo detto prima ma senza utilizzare la bocca e le corde vocali. Non ottenni granché. Si limitò a rispondere-Niente, stai tranquilla, non ti riguarda.- Bhe diciamo che una cosa positiva c'era, ovvero che io non centravo niente! Però non mi piaceva vedere il mio lupo in quello stato. Dopo un istante mi resi conto che l'avevo appena definito MIO, il mio lupo...questo non mi succedeva spesso.
Non ci badai molto, perché volevo concentrarmi su Kyle e sui suoi pensieri, ma purtroppo non posseggo dei poteri che sono in grado di far leggere la mente delle altre persone/creature. Perciò mi limitai a dargli un bacio sul muso e a sussurrargli parole dolci nella mente, perché sapevo che l'avrebbero aiutato. Infondo lui era una parte di me...come lo era stato e lo sarà per sempre Manu, il mio salice
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