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Capitolo 21

POV Sara



Erano usciti tutti a combattere, mentre io ero rimasta a bordo per non rischiare di perdere il bambino. Rabah dormiva nella stanza accanto mentre io cercavo di distrarmi dallo scontro leggendo qualcosa.

Ad un certo punto sentii un rumore provenire dalla porta. Con i sensi all'erta mi avvicinai e lentamente la aprii: davanti mi trovai Alan.

Ma non stava combattendo contro gli altri?!

Feci per aprire bocca quando mi spinse contro la parete tappandomi la bocca con una mano.

-Non emettere alcun suono, sono stato chiaro?- disse con tono minaccioso.


Sentivo il coltello nella sua mano premere sulla mia pancia, un minimo movimento e mi avrebbe ferita.

Annuii, senza distogliere lo sguardo dal suo.


-Bene. Dov'è Rabah?- chiese.

-Non te lo dirò mai- dissi ringhiando.


Lui rise, schiacciando il mio corpo contro la parete con il suo. -Risposta sbagliata-.

Mi scaraventò a terra, ferendomi con il coltello. Premetti le mani sulla ferita, cercando in tutti i modi di fermare, o quantomeno di rallentare, la perdita di sangue.

Strinsi i denti in una smorfia di dolore.


-Visto che non vuoi dirmelo lo troverò da solo, sarà sicuramente su questa nave- disse e si avvicinò moltissimo con il suo viso al mio.

Mi accarezzò la guancia, spostando una ciocca ribelle di lato. -Non preoccuparti, non soffrirai più tra poco- disse e puntò una pistola verso di me -Ciao ciao uccellino-.

Poi uno sparo. Poi il buio.



POV Ava



La battaglia stava procedendo alla grande, stavamo vincendo molto facilmente. Alan avrà avuto anche un esercito, ma non era minimamente in grado di affrontarci.

-Ava!- urlò Nyssa correndo da me dopo che ebbi steso un soldato -Ho visto Alan allontanarsi dalla mischia, probabilmente sta andando alla nave!-.

Accidenti! Sulla nave c'era Sara con Rabah!


Corsi insieme a lei alla nave il più in fretta possibile. Una volta arrivati sentimmo un tonfo, come di un corpo che cade a terra.

-Sara!- urlammo entrambe e ci dirigemmo verso la sala da dove proveniva il rumore. Meno male che avevo fatto installare un sistema di microfoni in quella stanza!

-Ciao ciao uccellino- disse Alan in lontananza.

Corremmo ancora più velocemente possibile e una volta arrivati alla stanza vidimo Alan che puntava un'arma a Sara, la quale stava a terra sanguinante.

-No!- urlai e mi buttai verso di lui. Il colpo partì.

Guardai La traiettoria: aveva colpito il lampadario.


-Bene bene, vi siete unite alla festa! Mi dispiace dovertelo dire dolcezza, ma sei appena diventata vedova- disse scagliandomi di lato.

-Nyssa vai da Rabah! Ci penso io a lui!- dissi mentre paravo i suoi colpi.

L'assassina annuì e poi corse via.


-Non preoccuparti, tra poco andrai a farle compagnia- disse colpendomi con forza allo stomaco.

Caddi sulle ginocchia, dolorante. Quanto diavolo era forte?!


-Oggi ci saranno tre morti... che peccato, non mi piace uccidere donne e bambini- aprii la bocca per parlare -Sì, sapevo del bambino. Un piccolo inconveniente, ma nulla che non si possa sistemare-.

-Come puoi parlarne così tranquillamente?! Non ti hanno fatto nulla!-.

-Lei si è innamorata della mia compagna! Era destinata a me se lei non fosse comparsa! E ha riempito la testa di Nyssa di fantasie!-.


-Le ha semplicemente mostrato la sua realtà. È stata Nyssa a scegliere dove stare, non lei!-.

-Basta!- disse e si lanciò su di me.


Lo colpii, piena di una nuova carica.


Lottammo per minuti interminabili, ma alla fine riuscii a mandarlo a terra. Scivolò sul pavimento e colpì la parete con forza. Dalla mensola attaccata a quella parete cadde un pugnale che avevo comprato nel XVI secolo. Il pugnale colpì in pieno il suo petto. Un colpo netto e deciso.

Alan era morto.



Ripresi fiato, ancora incredula di quello che era successo. In quel momento tornò anche Nyssa con Rabah.

-Cos'è successo?!- chiese agitata.


-È finita- dissi guardando il corpo di Alan -È finita davvero questa volta-.



POV ???



-Dove sono?- chiesi al nulla.


Intorno a me c'era luce e basta. Tutto era di un bianco quasi accecante.


-Mamma?-.


Mi voltai: una bambina si stava avvicinando a me, aveva i capelli lunghi e biondi, gli occhi del mio stesso colore e mi assomigliava veramente molto.


-Chi sei?-.


-Fallo per me mamma. Lotta per me- disse la piccola.


Non capivo, chi era?


-Chi sei?- chiesi nuovamente.


Lei sorrise, prendendo una delle mie mani con le sue. -Ci incontreremo tra un po'-.


E scomparve.




Aprii lentamente gli occhi. Sentivo un bip rimbombare nelle mie orecchie e un orribile odore di disinfettante invase le mie narici.

C'era qualcosa nella mia mano, ma non riuscivo a capire cosa... La strinsi leggermente: c'era un'altra mano. Voltai leggermente la testa e vidi che si trattava di quella di Ava, addormentata sulla sedia accanto al letto. Solo in quel momento mi resi conto che mi trovavo in un ospedale.

-Ehy- dissi a voce molto bassa.


Come se fosse stata colpita, Ava alzò la testa di scatto.

-Oh mio Dio- disse iniziando a piangere.

Sorrisi debolmente e le asciugai una lacrima: -Sono qui, sono qui- dissi iniziando a piangere anche io dalla gioia.

Mi baciò, stando attenta a non farmi male. -Il bambino sta bene?- chiesi poi.

-Sì, fortunatamente non ha subito danni- disse singhiozzando -Alan è morto, non ci darà più fastidio-.


Sorrisi. -Ora nulla potrà più dividerci-.


Qualche mese dopo...


POV Ava



Accidenti, ma quanto ci voleva! L'ansia mi stava divorando.


-Andrà tutto bene, vedrai!- disse Oliver cercando di calmarmi.

-Sì, non devi temere nulla. Mia sorella è forte e poi non ti lascerà da sola con un bambino- disse Laurel intrecciando le sue dita con quelle di Oliver, il quale di lì a poco sarebbe diventato suo marito.

-Ci siamo. È andato tutto liscio, come speravamo. Può entrare solo una persona alla volta- disse l'infermiera.

-Vai tu Ava, è tuo figlio dopotutto- disse Nyssa.

-Avrò una cugina?- disse il piccolo Rabah, il quale ormai stava crescendo.

-Certo Rabah- disse l'assassina baciandogli la testa.

Seguii l'infermiera e arrivai nella camera di Sara, la quale stava nel letto con in braccio una piccola bambina.

-È bellissima non è vero?- chiese mentre mi avvicinavo.


-Sì, meravigliosa. Avevi già in mente un nome?-.

-Pensavo di chiamarla Amira*. Significa "principessa" in arabo- disse Sara cullando la piccola.


-Amira... È un nome assolutamente perfetto-.

La baciai. Finalmente avevamo la possibilità di costruire una vita insieme. Conoscendoci non sarebbe stato tutto tranquillo, ma per il momento ci saremmo godute quel momento di normalità.


Fine


Note:

*Amira = principessa

Siamo alla fine! Non posso crederci che pure questa storia sia finita! Se ne scriverò un'altra? Probabilmente sì 😊


Con "What is love?" invece non so quando la continuerò, al momento sono in pieno blocco con quella fanfiction 😔


Grazie a tutti quelli che hanno letto, commentato, votato ❤


Fatemi sapere che ne pensate con un commentino se vi va 😊


Bye




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