Gatto Nero: "Allora.
Dove iniziamo?
Hmm..."

Ellen: "La persona prima di me..."

Gatto Nero: "Hmm?"

Ellen: "Gli piacevano molto le rose?"

Gatto Nero: "Esatto.
E lo farai anche tu."

Ellen: "Capisco"

Allora...

Gatto Nero: "Iniziamo..."

Ellen: ... non avevo modo di saperlo.

Gatto Nero: "...con 'Ellen'"

Ellen: Non avevo idea che le rose fossero la linfa vitale delle streghe e che le loro radici possono essere armi per derubare gli umani delle loro vite.

Gatto Nero: "Questa prima parola che imparerai.
Come scrivere il tuo stesso nome.
Ellen."

Ellen: Per i prossimi giorni, ho lasciato a malapena la biblioteca.
Ho imparato a leggere e a scrivere... finché ho potuto consumare i libri semplici con facilità.
"Hai una memoria forte" mi ha detto il Gatto.
E come ha promesso il Gatto... non mi sono mai annoiata nella casa.
"!"
Il Gatto non ha mai chiesto niente su di me.
Mi è stata data questa casa in cambio delle anime dei miei genitori e così era.
Era convinta... che la casa fosse un dono conferito a me dalla dea fortuna.

Ellen: La ragazza che cercava l'amore dei suoi genitori e niente di più.
Guardavo la me del passato con una nuova, fredda prospettiva.
Quel desiderio era qualcosa che poteva essere facilmente superato da un corpo sano, un letto caldo che potevo chiamare mio e un modo per saziare la mia fame di conoscenza.
"La casa della strega prende forma..."
La casa della strega prende forma in base al potere della strega.
Era chiaro che questa casa tutto che normale.
I mobili animati era una grande evidenza, ma anche...
I corridoi si moltiplicavano quando distoglievo lo sguardo...
E le porte svanivano.

Ellen: Alcune porte mi portavano da dove avevo iniziato... e c'erano delle scale che portavano da nessuna parte.
"!?"
Tutto queste mutazioni erano in base al mio potere da strega?
Ogni volta che volevo fare un sonnellino, una porta mi avrebbe portata nella mia stanza quindi ne ero abbastanza convinta.

Ellen: Mi sentivo come se avessi visto quell'albero da qualche parte.
Ma ho finto di non notarlo.
Non ero più una residente di quel villaggio.
Ero una strega ora.
Mi era permesso di vivere in libertà in quella casa.
Sì, ma solo nella casa.

Ellen: Sono sola. Sono qui... tutta sola.
Mi piacerebbe avere un'amico umano.
"......"
Forse andrò a salutare il Gatto Nero.
Anche le piante parlano?

Erbe rosse: "Ciao. Ehilà. Stai cercando qualcosa? Hihi"

Ellen: "Il Gatto Nero. Sai dove potrebbe essere?"

Erbe rosse: "Certo che lo so. Hihi. Certo che lo so. Certo, hehe.
Prendi quella strada lì.
Vai tutta dritta. Tutta dritta. Hehehe.
Vai e provala. Vai e prova. Hehe.
Lì... troverai il Gatto Nero. Sì, trovalo. Hihi.
Hehehehe."

Ellen: "Gatto Nero? Sei qui?"

Ellen: Questo è spaventoso.
"!!?"

Ellen: Quella... è...

Ellen: Di papà

Gatto Nero: "Sei sveglia?"

Ellen: "Stavo sognando."

Gatto Nero: "Davvero?"

Ellen: "Sì."

Gatto Nero: "La logica arriva dopo... che hai imparato abbastanza."

Ellen: "?"

Gatto Nero: "Hai solo imparato a leggere e scrivere.
C'è molto di più da imparare là fuori.
Tipo la differenza tra il bene e il male.
Devi leggere tra le righe... e anche quando parli con gli altri, ovviamente."

Gatto Nero: "È colpa mia per aver trascurato ogni menzione di ciò.
Ho portato dentro alcune stranezze... che dovrebbero essere utili per i tuoi studi.
Tuttavia, sono inclini a mentire, quindi... farai meglio a stare attenta."

CONTINUA...