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capitolo 80


KEVIN

Era trascorso il terzo giorno di attesa e lo stomaco mi faceva male, ero stato chiaro con Wes, tre giorni, gli avevo lasciato l'indirizzo ed il numero della stanza nella segreteria telefonica e dopo avevo aspettato. Non mi ero mosso di lì, sperando che in ogni istante potesse spuntare, ma la mattina del terzo giorno era ormai giunta e le speranze si affievolivano sempre di più. Il dubbio che avesse voluto Wayne nonostante tutt era ormai un pensiero che non lasciava la mia mente mentre fissavo quella porta senza muovermi dal letto. Avevo anche cercato di contattare Celine, dopo tutto quello che era successo mi sentivo dannatamente in colpa con lei e avrei voluto spiegarmi. Dopotutto le avevo promesso che non l'avrei mai abbandonata, che non avrei ceduto a Wes e che sarei rimasto al suo fianco, ma avevo tradito quella promessa e questo era il mio unico rimpianto. Non poterle fare capire quanto davvero mi pesasse non esserle rimasto fedele e quanto davvero fosse stato sbagliato legarla ad un uomo come quello che ero diventato adesso.

A distogliermi dai miei pensieri fu un intenso bussare alla porta, deglutii ed il mio stomaco divenne pesante, era il momento della verità. Mi mossi ed aprii ritrovandomi davanti la figura di Wes, il suo viso era serio, molto serio, come il mio d'altronde. Non dissi niente, mi scostai e lo feci entrare, poi richiusi la porta e mi voltai a guardarlo. Nessuno disse una parola per molto tempo, tanto che il silenzio stava diventando assordante e la tensione palpabile.

- Sei venuto alla fine – mormorai io per primo, volevo uscire da quella stasi insopportabile.

Quelle parole sembrarono svegliarlo, mi fissò come se mi vedesse lì per la prima volta, come se fino a poco tempo prima fosse stato incosciente.

- Io ... voglio essere chiaro – disse ad un certo punto inchiodandomi con lo sguardo – ti avevo detto che volevo evitare di ferirla ... ti avevo detto che volevo che fra noi finisse, non ho fatto che ripeterti che stava diventando pericoloso e che prima o poi qualcuno si sarebbe fatto male ... -

Il cuore cominciava ad accelerare nel mio petto sotto il peso incalzante di quelle parole – io ... non ...-

- E tu ... tu mi hai ignorato, hai continuato, non hai fatto altro che punzecchiare il lupo con mosse sempre più azzardate e rischiose ...- continuò senza permettermi di replicare – hai giocato ad un gioco pericoloso ed infatti ecco il risultato ... lei sa adesso ... è tutto distrutto adesso ... tutte le nostre menzogne sono venute a galla ... - mormorò mentre ormai io temevo il peggio – grazie .... –

L'ultima parola mi sconvolse, io lo fissai incerto e a quel punto lui mi sorrise, si avvicinò lentamente e poi mi circondò il corpo con un abbraccio serrato.

- Grazie Kev ... per non aver gettato la spugna con me, per aver assecondato i miei capricci e per aver insistito fino alla fine ... - disse con il viso nascosto nel mio collo – avrei fatto il più grosso degli errori ed ero pronto ... ero pronto a rinunciare a tutto quello che potevi darmi, anche se non volevo! – poi si scostò appena e mi fissò negli occhi – voglio che resti ... voglio che tu stia con me e con nessun altro. Voglio passare il resto dell'estate con te e dopo vedremo ... è ... è tutto come dicevi tu, finisci gli studi a Settembre e poi potremo stare insieme ... noi ...-

Lo interruppi, poggiai le labbra sulle sue incapace di contenere la gioia che stavo provando. Era mio finalmente, lo aveva detto che voleva me e nessun altro, lo strinsi forte e lo baciai tanto da restare senza fiato. Quando ci staccammo lui non aveva distolto gli occhi dai miei e mi guardava come nessuno credevo mi avrebbe mai potuto guardare, non credevo neanche che lui avesse mai dedicato quello sguardo a qualcun altro, forse nemmeno sapeva di averlo.

- Ti amo Kevin ... - mormorò ad un tratto, quelle parole gli uscirono fuori come una liberazione, come qualcosa che aveva taciuto troppo a lungo, un'altra verità.

- Ti amo anche io ...- disse stringendolo forte come per sentire se fosse reale – da questo momento in poi sei solo mio, non ti lascio più scappare, Reed ... -

Lo sentii ridere appena e le sue mani si strinsero saldamente intorno alla mia vita – sono stanco di scappare, Barrows ... mi hai preso –

Lo baciai di nuovo a quel punto spingendolo verso il letto alle sue spalle, urtò con le gambe nel bordo sbilanciandoci entrambi e facendoci finire sul materasso. Lo sovrastavo e da quella posizione avevo una visuale perfetta del suo viso, stava ridendo, in modo dolce, rilassato. Lo sentivo cercare di slacciare i miei vestiti impaziente esattamente come io facevo con i suoi, ma non c'era fretta questa volta, non c'era niente di puramente fisico. Era come una danza, movimenti lenti di chi da adesso in poi avrebbe avuto tutto il tempo di stare insieme, di chi non doveva più nascondersi nell'ombra e pentirsi. Baciai la sua pelle e per la prima volta potei assaporarne con calma il gusto, potei fermarmi a donargli quelle attenzioni che prima non avevo il tempo di dargli. Il volto di Wes era in estasi, totalmente perso e mormorava il mio nome ogni volta che sentiva la sua pelle baciata dalle mie labbra.

Eravamo nudi e stretti l'uno all'altro, io mi facevo strada nel suo corpo sentendo ogni lembo della sua pelle tendersi, il suo respiro era sempre più concitato.

- Kev .... È ... - non riusciva neanche a parlare.

Nemmeno io potevo, niente battutine oscene, niente giochetti strani, quella volta tutto era diverso, era come se l'esplosione di sensazioni che si allargava nel nostro petto ci bloccasse le parole in gola. Io non riucivo a fermarmi e non lo feci se non prima lo vidi raggiungere l'apice ed io con lui, riversare dentro il suo corpo tutto il piacere che provavo.

Era stretto a me e io mi sentivo come se quella stanza fosse al centro dell'universo, come se distante da Wes il mondo non avrebbe avuto senso.

- Questo è quello che si prova quando si fa l'amore con qualcuno ...- disse in un tono che non sembrava proprio una domanda.

In risposta lo abbracciai forte e lui ne fu ben lieto, non so quanto restammo in quell'idillio di sensazioni ma poi dovemmo tornare alla realtà.

- Io devo andare ... - mormorò – ho delle cose da fare ... parlerò con Wayne chiaramente ... gli dirò ... che stiamo insieme ora –

Quelle parole mi provocarono un fremito allo stomaco – io resterò qui ... -

Lui sorrise – piacerebbe restare anche a me dopo ... ma devo rispettare i termini del testamento ... ci sentiamo più tardi ... non ho intenzione di perdermi tutto il tempo che possiamo passare insieme questa estate –

Ci baciammo ancora e poi lui si rivestì, lasciò la stanza e quando mi ritrovai di nuovo da solo pensai a quando lo avevo notato per la prima volta al funerale. Pensai a tutti gli avvertimenti che mi erano stati dati e pensai ai possibili finali di quella storia tanto incasinata e non potevo essere più felice di quello in cui eravamo.

WES


Lasciare Kevin fu difficilissimo. Quelle poche ore passate insieme erano state le migliori dopo giorni e giorni trascorsi in casa, era stato spaventoso vivere lì, in quell'atmosfera pesantissima che sembrava attanagliarti il petto in una morsa infinita. Cercai di farmi forza e spingermi in strada, avevo parecchie cose da fare e nessuna di queste sarebbe stata facile e indolore.
Stavo per comporre il numero di Wayne e prepararmi ad incontrarlo, quando una figura in avvicinamento mi distolse dai miei movimenti. Lui era lì ... doveva avermi seguito. Rimasi immobile mentre si accostava a me ed il suo viso non era mai stato tanto cupo.
- Quindi alla fine ti sei deciso ... - esordì.
Presi fiato, era arrivato il momento di affrontarlo una volta per tutte – Senti, Wayne ... -
- No, tranquillo ... capisco. Hai scelto, era ovvio che sarebbe stato lui alla fine. -
- No, non lo era ... i-io ho cercato di contrastare questi sentimenti ... - dissi in tutta sincerità. Volevo che capisse, perché nonostante tutto, nonostante quello che Wayne mi aveva fatto in passato, adesso provavo una profonda pena per quello che ci stava succedendo – non volevo che finisse così tra tutti noi. -
Wayne sorrise appena, era un sorriso amaro però – Eppure è successo. -
- Celine ci ha scoperti ... non ha più senso nascondere i miei sentimenti adesso. Se non fosse successo, se non fosse stato così, io ... forse sarebbe andata a finire in modo differente.-
- Non mi avresti comunque amato, Wes, non prendiamoci in giro. Ed io l'ho sempre saputo, sin dall'inizio di questa estate, sin dal primo momento in cui ti ho visto al locale ... sapevo che qualcosa in te era cambiato. Non c'era più posto per me, eri andato avanti, eri rinato dal dolore che ti avevo dato in passato, ma non volevo affrontare quella realtà, ho cercato di prendermi in giro per così tanto tempo . Quindi va bene così ... voglio soltanto che non ci sia più alcun tipo di rancore tra te e me ... -
Ero sorpreso, forse perfino commesso di fronte a quelle parole – Wayne, ti assicuro che è già così per me. Credimi, non avrei mai voluto ferirti ... questa non è una vendetta.
- E forse è anche peggio ... - scosse la testa – non c'è più odio in te per me, non c'è più amore. -
- C'è affetto. Sei diventato mio amico, Wayne ... - ero sincero, mi resi conto di quanto mi fosse stato vicino di recente, ma non c'era soltanto interesse dettato dalla sua voglia di avermi dietro a quei suoi gesti, doveva essere qualcosa di più profondo.
Lo vidi sorridere appena – Bene, allora ti auguro buona fortuna con l'inglese ... spero sia degno di te. -
Mi venne da ridere – E' di gran lunga migliore di me, Wayne ... -
Era così, in vita mia non avevo fatto altro che mettere zizzania, a volte anche soltanto per puro divertimento. Avevo gettato la mia infelicità sugli altri, forse per sentirmi meglio. Ero stato abbietto e non me ne ero mai reso conto, eppure Kevin aveva scelto me tra tutti ... perché?
Wayne si avvicinò a me, i suoi occhi erano puntati sul mio viso, non riuscivo a scorgere quali pensieri gli sfiorassero la mente, ma dopotutto potevo benissimo immaginarli. Lasciai che mi abbracciasse, lo strinsi anch'io a me, pensando che quello sarebbe stato il nostro ultimo contatto. Un'altra fetta del mio passato a cui non credevo che avrei mai potuto rinunciare, invece tutto era cambiato. Io ero cambiato.
- Ci si vede in giro Wayne. -
Un sorriso sfuggente, poi mi diede le spalle ed andò via a passo veloce.



Il peggio non era passato però, in realtà la parte più complicata doveva ancora arrivare. Entrai in casa con il cuore pesante, per un attimo pensai che non ci fosse nessuno in giro, la villa era diventata piuttosto silenziosa di recente, ma sapevo anche che Celine non l'avrebbe mai abbandonata. Mia cugina non stava per niente bene nonostante cercasse di non darlo a vedere davanti a Ben ed Amanda pur di non farli preoccupare ulteriormente. Volente o meno ero io la causa di quel problema, così mi incamminai su per le scale e raggiunsi la porta che dava sulla sua camera.
Bussai una volta ed attesi che qualcosa si muovesse dall'altra parte, sperando che non chiedesse chi fossi perché in quel caso sapevo che non mi avrebbe mai permesso di entrare. Qualche attimo dopo era davanti a me, il suo viso calmo si tinse subito di rosso nel riconoscermi... mi detestava con tutto il cuore. Capii che stava per chiudermi la porta in faccia e a quel punto infilai il piede tra lo stipite e la porta, impedendole di farlo.
- Scompari dalla mia vista, bastardo! - sussurrò con gli occhi che lampeggiavano di rabbia.
- Celine, ti prego ... voglio soltanto parlare! -
- Come no! Vuoi venire qui a gongolare per la tua vittoria? Per come la stupida, povera, infelice Celine non faccia altro che perdere tutto ciò a cui più tiene? - sbatté la porta con violenza, ma il mio piede le impedì ancora una volta di chiuderla.
- Non voglio fare niente del genere, porca puttana! Sono venuto qui per spiegarti come sono andate le cose! -
- Posso immaginarlo e credimi, non voglio saperlo! Non voglio più sapere niente di voi due, bastardi. E' chiaro? -
- Bene, ma sappi che non era ciò che volevamo – dissi a denti stretti – non volevamo ferirti. So di essermi comportato di merda con te per anni e anni, ma non è stata una vendetta questa.
- Non mi importa. Non voglio neanche pensarci, Wes! - i suoi occhi erano intrisi di lacrime – non hai fatto altro che distruggermi la vita dalla prima volta in cui sei arrivato qui! E lo hai fatto soltanto per puro sfizio di vedermi in imbarazzo di fronte a lui e al resto della famiglia! Sei un essere crudele! Tu sei come tuo padre, Wes ... non me la dai a bere, tu non puoi cambiare. -
- E così lo sei anche tu. -
Celine era confusa – Che cosa vuoi dire? -
- Non l'hai ancora capito, Celine? - mi venne da ridere nonostante la tragicità della situazione – come puoi essere stata così terribilmente cieca? Non era Wayne il punto, non è mai stato solo quello. Perché credevi che ti detestassi a quel modo? Ti detesto perché noi due abbiamo più cose in comune di quanto tu possa immaginare ... -
La vidi scuotere la testa – No, tu sei pazzo ... non è vero, io e te non potremmo essere più diversi di così. Non so cosa tu stia cercando di dirmi, ma ... -
La interruppi – Celine, Markus Reed è anche tuo padre ... -
L'avevo detto, finalmente giustizia era stata fatta. Vidi Celine boccheggiare, stava scuotendo appena la testa, sapevo di averla sconvolta, ma non era mia intenzione ferirla stavolta.
- N-no ... non è possibile ... mia madre ... -
- Invece lo è. Ho sentito i miei litigare anni fa ... tu sei la mia sorellastra, Celine. So che non avrei dovuto odiarti, tu non c'entri niente con questa storia almeno quanto non c'entri io, eppure ... non sono stato molto razionale in passato, ho seguito il mio istinto e quello mi spingeva a comportarmi di merda con te come se maltrattarti fosse il migliore sfogo che avessi. Adesso sai tutto. -
La vidi aprire e chiudere la bocca per qualche momento, poi i suoi occhi si sollevarono sul mio viso – Perché sei venuto a dirmelo adesso? Vuoi distruggere ancora una volta la mia famiglia, vero? Quando le cose tra loro sembravano aver trovato un nuovo equilibrio, adesso sei tornato a tormentarci! Vuoi che tutti sappiano la verità, che tutti ci detestino ancora ... che la ferita si riapra! -
- No ... - mi affrettai a chiarire – non lo farò, Celine. Non dirò niente a nessuno, i Wayright americani non sanno nulla di questo e neanche Matt, e così deve essere. Non voglio che esca fuori, dovevo soltanto essere sincero con te, chiarire almeno questo punto, perché sei ancora libera di odiarmi ma adesso sai in cuor tuo che noi due non siamo mai stati dei semplici cugini. -
La vidi fare un grosso sospiro, forse di sollievo – Bene, voglio crederti, Wes ... sono una stupida, ma mi sto fidando e spero di non dovermene pentire ... - il suo viso era ancora parecchio cupo, aveva molte cose a cui pensare, lo sapevo, ricordavo com'era stato quando ero io quello costretto a dover far fronte ad una realtà del genere. Mi ero incazzato, avevo preso le distanze da Markus, l'avevo visto, per la prima volta in vita mia, esattamente com'era davvero, avevo smesso di idealizzarlo ... mio padre era un figlio di puttana, punto.
- Vattene adesso ... - le permisi di chiudere la porta. Rimasi in corridoio, a guardarmi intorno come un bambino smarrito. Anche quella era andata, Celine ci odiava dal profondo del suo cuore, ma non mi sarei aspettato niente di meno dopotutto. Dovevo lasciarle i suoi spazi, sperare che prima o poi avrebbe capito, non potevo ambire al perdono, questo lo avevo capito.
Scesi al primo piano, il silenzio era assoluto lì ... i Wayright non dovevano essere in casa, alla fine mi diressi in giardino, volevo prendere una boccata d'aria e lasciare il buio della sala. Mi sembrava quasi che l'estate fosse tramontata insieme ai problemi della mia famiglia. Non era stato facile per nessuno di noi, qualcuno lì dentro stava ancora combattendo contro i propri demoni e quel qualcuno era proprio davanti a me.
I capelli rossi di Seth splendevano sotto la luce del sole pomeridiano, aveva gli occhi chiusi e le braccia che ricadevano a sfiorare l'erba del giardino. Sapevo che mi aveva sentito arrivare, ma non si mosse comunque.
- Sei riuscito a venir fuori dalla tua stanza alla fine ... - dissi prendendo posto sulla sdraio accanto.
- Dovevo allontanarmi da lì ... lui ... - Seth scosse la testa, c'era amarezza nella sua voce così come sul suo viso adesso rivolto verso la finestra che dava sulla sua camera.


- Dovresti mandarlo via, non puoi continuare così. Non puoi dimenticare una persona e vederla ogni istante della tua giornata. - gli dissi con sincerità. Seth mi fissò, i suoi occhi scuri erano cupi.
- E se non volessi dimenticarla? Se ... se ci provassi con tutto me stesso ma non ci riuscissi perché in fondo non è quello che voglio? -
Sospirai – Seth ... - non sapevo neanche come avrei continuato, fu l'arrivo silenzioso di Chris a scuoterci appena. Stava venendo verso di noi, il suo viso era tirato, gli occhi stanchi, si sedette a bordo piscina, con i piedi in acqua e l'aria di uno che avrebbe voluto annegarci dentro.
- Ehi, come va? - fu Seth a chiederglielo per primo, era uno scenario spaventoso quello ... Chris ... che diavolo ti è successo, mi chiesi?
- Bene – provò ad accennare un sorriso e quel tentativo mi mise i brividi addosso – voi? -
- Non è necessario che tu finga, qui sei in buona compagnia. - commentai, facendo ridere appena i due fratelli – quindi non preoccuparti. -
- No, non lo sono. Credetemi, non avete idea di quanto sia caduto in basso ... - disse con massima sincerità il più piccolo, il suo sguardo era lontano, la sua postura tesa.
- Non so cosa ti sia successo, Chris, ma voi due dovete davvero mollare la presa. Non sto scherzando. - li avvisai ancora una volta, pur sapendo che nessuno dei due mi avrebbe dato ascolto alla fine. Non mi sarei mai stancato di provarci però.
- Io l'ho fatto ... - ribatté lui – ma questo non mi fa stare meglio, per niente. -
- Forse, forse ci vuole più tempo. - rispose Seth con una notevole incertezza nella voce – forse non è passato abbastanza tempo, magari ... se continuassi a spingerlo via, ad aggrapparti a qualcosa di buono ... forse ... - non stava parlando soltanto del fratello adesso, potevo chiaramente leggere il dubbio nella sua voce. Dominik era qualcosa di buono, eppure di recente Seth lo aveva chiuso fuori per far spazio, ancora una volta, alla sua rovina. A Koll.
- Non voglio aggrapparmi a nessuno – Chris era amareggiato – non voglio. -
- Chris, è chiaro che chiunque sia questo tipo ti sta facendo stare di merda ... - iniziai ancora una volta.
Quello chiuse i pugni e mi fulminò con lo sguardo, uno sguardo fin troppo simile a quello del fratello, pensai, in quel preciso istante - Bene, allora preferirei mille volte stare di merda con lui che bene con chiunque altro. -
Non riuscii a dire niente, Seth sembrava di nuovo intrappolato nei suoi pensieri.
- Diciassette anni ... la prima delusione d'amore di ogni buon Wayright che si rispetti ... io ho avuto Tim, Wes ha avuto Wayne, anche tu Chris non puoi sottrarti a questo destino probabilmente. -
- Non è il destino, Seth ... siamo soltanto noi. Le nostre scelte sbagliate che però non cambieremmo per niente al mondo. - disse il più piccolo in un sussurro triste.
- Andrai avanti, ci vorrà del tempo ma anche tu riuscirai a lasciartelo alle spalle. - gli assicurai.
Seth rise piano – Beh, potrebbe riuscirci, io l'ho fatto alla fine, ma guarda poi cos'è successo. Non ho fatto altro che scambiare un enorme pezzo di merda con un altro. Prima Tim, poi Koll ... mio Dio, c'è qualcosa di terribilmente sbagliato in noi. -
Chris sospirò – Non credo di riuscire a trovarne uno più crudele di lui, Seth. -
- L'amore fa schifo, cugini ... - commentai – se non sarete voi a soffrire sarà qualcun altro. -
- Tranquillo, saremo noi. - ribatté Chris con un'espressione tale da farci ridere tutti.
- Che patetici che siamo ... - Seth scosse la testa – tra poco dovrò andare a lavoro, sarà meglio che mi dia una mossa. Ci vediamo in giro, uomini straordinari. -
- L'unica cosa straordinaria che ho è la mia capacità di attirare personalità terribilmente disturbate. - disse Chris prima di gettarsi in acqua di testa.
Purtroppo non era il solo, pensai, quando i miei occhi incontrarono il volto di Koll alla finestra della stanza di Seth.

ANGOLO AUTRICI:

Ben ritrovati!!! Intanto Buon Natale a tutti i nostri lettori! In questo giorno di festa, in cui si passato tutto il tempo con i parenti XD ci è sembrato appropriato aggiornare nuovamente la nostra storia! Siamo certe che nessuno di voi fa riunioni di famiglia incasinate come quelle dei Wayright, ma sicuramente avrete il vostro bel da fare! Fra zii, cugini e nonni che vi tempesteranno di domande! ;) In questo giorno di festa siamo liete di regalarvi uno dei capitoli decisivi della storia: LA SCELTA è stata presa! per chi aveva ancora dubbi su questa coppia state sereni! Finalmente Wes ha preso una decisione, incuderà Kevin nella sua vita, certamente i problemi non sono finiti ... ma sepreeglio di niente giusto? ;) Ora lasciamo a voi la parola sperando che il capitlo vi sia piaciuto e che siate sddisfatte di come si sono evolute le dinamiche fra questi due! Picolo Scoop Natalizio : Presto fra i nostri pov se ne aggiungerà uno nuovo, di un membro della famiglia che ha riscosso un certo successo fra voi lettrici! Sapreste indovinare quale? Ma cosa ancora più succolenta ... legato a questo personaggio sta per arrivare una New Entry, una piccola invasione di campo da parte di un personaggio tutt'altro che convenzionale e che speriamo voi possiate apprezzare! Curioseee???
Possiamo affermare che ormai mancano poco più che dieci capitoli alla fine ... speriamo che questa storia vi abbia lasciato un ricordo positivo e che fino alla fine possa stupirvi e conquistarvi.
Ancora Auguri!

BLACKSTEEL

̄A

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