13 Un compagno di disavventure
Starscream venne portato alla caserma militare di Legnago la mattina seguente; fu lì che venne riparato, operazione eseguita da alcuni meccanici esperti in materia che arrivarono tuttavia solo a mezzogiorno. Riparato, il caccia venne lasciato in un angolo, accanto a un carro armato risalente alla seconda guerra mondiale. Starscream ne approfittò per riposarsi, e la sua mente fu occupata da una sola immagine, l'ultimo ricordo che aveva prima di lasciarsi andare nel sonno della stanchezza: un volto umano, incorniciato da un cespuglio di capelli ricci e rossi, e il viso illuminato da due gemme come smeraldi...non sapeva dove si trovava, ma sperava con tutto il cuore che Heather fosse al sicuro.
"Ehi giovanotto".
Starscream si svegliò di scatto, abbandonando l'incoscienza ma senza entrare in modalità robot. A parlare era stato il carro armato alla sua sinistra, una massa di metallo abbandonata dal '39-'45.
"Chi sei?", domandò Starscream.
"Blackiron, comandante del trentesimo battaglione del '39".
"Hai combattuto la seconda guerra mondiale?".
"Sì giovine. Sei Autobot o Decepticon?".
L'aereo sospirò.
"Non lo so più. Credevo di essere un Decepticon, ora non ne sono più sicuro".
"Hai cambiato idea riguardo ai Decepticon?".
"Sì. Adesso ricordo cosa ho fatto, e non ho intenzione di rifarlo".
"Quindi non vuoi più combattere?".
"No, soltanto sistemare questa faccenda e riposarmi".
Sbuffo', volendo così sottintendere la chiusura del dialogo. Ma Blackiron proseguì comunque.
"Mi sembri teso. Cosa c'è che ti turba?".
"Niente. Sono solo esausto".
"Mi stai prendendo in giro".
"Cosa te lo fa pensare?".
"La tua voce. È flebile e incrinata".
Starscream dovette vuotare il sacco.
"Sono preoccupato".
"Preoccupato per cosa?".
"Per chi, non per cosa".
"Wellaaaaaa. Chi è la fortunata?".
"Non ne sono innamorato, ma ci tengo a lei, e molto anche".
"Come si chiama?".
"Heather Crow".
"È un'umana?!".
L'aereo lo zittì colpendogli il fianco con la punta dell'ala.
"Sì. È un'umana", ripeté Starscream.
"Con tutto quello che ci hanno fatto tu hai il coraggio di fare amicizia con un'umana?".
"Mi ha salvato la vita, e non mi ha mai abbandonato".
"Buon per te. Tutti i miei compari sono morti durante la guerra".
"Mi dispiace".
"Ci ho fatto l'abitudine. Il tempo guarisce le ferite".
"Ma non tutte".
"Non tutte. Per quelle invece bisogna stringere i denti e andare avanti a testa alta".
"Parole sante. Senti...".
"Dimmi pure".
"Cosa mi faranno?".
"Niente, sei al sicuro qui. Il problema è che ho sentito dire che starai qui solo un mese, giusto per sistemare le faccende burocratiche e riportarti in America".
"In America? No no no no no no non ci posso tornare là. Sono un ricercato".
"Tranquillo. Hai tutto il tempo per fuggire".
"Non me ne vado senza Heather".
"Ma sai almeno dove si trova?".
L'aereo sospirò.
"No. Sono precipitato in un paesino qui vicino".
"Ricordi qualche sua caratteristica?".
"Mh...no, dispiace".
"Beh, contando la direzione da cui ti hanno portato potrebbe essere Roverchiara, Roverchiaretta, Bonavigo-".
"Bonavigo" lo interruppe "adesso ricordo. I militari avevano parlato di Bonavigo".
"Allora è laggiù".
"Già...".
Starscream si addormentò.
Angolo Autore:
Mi scuso per questo capitolo breve. È che in questo periodo mi manca l'ispirazione e ho il blocco dello scrittore. Mi dispiace...
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