Capitolo 14, Fiocchi Di Neve
Una stanza buia.
Una luce proveniente dall'alto.
Un ragazzo che suona il violino.
Poi un tuono che squarcia l'aria, ed infine il nulla.
Il nulla.
"Hanji, ti sei incantata di nuovo?"
Moblit, seduto accanto a me, mi scuoteva leggermente per cercare di ottenere la mia attenzione.
"Oh scusa! Stavo pensando... continua pure..."
Eravamo nel cortile della scuola, era ricreazione, e stavo allegramente dialogando con Moblit.
Non so neanche dire esattamente come eravamo tornati amici.
"Beh, dicevo... potremmo passare il Natale insieme, che ne dici?"
Natale?
"Non è un po' presto per parlare del Natale?"
Petra, sbuffando, si intromise nel discorso.
"Ahh Hanji, ma dove vivi? Natale è dopodomani!"
Caddi dalle nuvole.
"Ah. Di già!?"
Ridemmo, come facevo spesso ormai, ma non ero proprio serena.
Il tempo era passato troppo in fretta per me, e non riuscivo a stargli dietro.
Il passato si allontanava troppo velocemente.
E così i ricordi svanivano, i visi sbiadivano, e con loro le emozioni che portavano.
Quelle di gioia come anche quelle di dolore.
Era un bene.
Eppure...
"Hey Hanji, Moblit ha detto che hai iniziato a lavorare, è vero?"
"Eh sì, voglio diventare indipendente il più presto possibile e vivere da sola... tanto ho un sacco di tempo libero."
"Wow! Non ricordavo tutta questa determinazione... anzi, ti eri un po' lasciata andare nell'ultimo periodo o sbaglio?
Adesso sei la migliore della classe, se non della scuola... non è che insegni anche a me a farmi arrivare l'illuminazione divina?"
"Ah Petra, a te i miracoli non basterebbero!" Dissi scompigliandole i capelli.
"Eddai!"
Risi di nuovo. Le mie giornate erano tornate allegre e spensierate, e guardavo al futuro con fiducia.
Mi ero accorta che da sola sarei riuscita ad arrivare ovunque, non avevo bisogno di qualcuno a cui appoggiarmi come avevo sempre creduto.
Eppure...
"Oh Petra, dobbiamo andare a chiedere quella cosa alla professoressa!"
"Giusto Moblit! Hanji, noi rientriamo, vieni con noi?"
"Ah, no, preferisco restare qui fuori un altro po'. Vi raggiungo dopo."
Rimasi sola, seduta sui gradini, ad osservare il terreno liquamoso che prendeva il posto dell'erba che di solito cresceva in cortile.
Il cielo era d'un bianco sporco, ed il vento, per quanto forte, non riusciva a spazzare la fitta coltre di nubi che lo rivestiva.
Chissà, magari avrebbe nevicato.
Sentii una presenza accanto a me, e con la coda dell'occhio vidi una testa nera.
Mi girai di scatto, colta da un'euforia improvvisa, ma quando vidi Mikasa sospirai, dandomi mentalmente dell'idiota.
Veramente ci stavo sperando ancora?
"Oi Mikasa... tutto okay? Con Eren come va?"
La ragazza si strinse la sciarpa rossa al collo.
"Tutto bene, anche con Eren. Va tutto benissimo."
"Eh? Benissimo? Vi siete messi insieme?" Dissi maliziosamente.
Ma lei, col solito tono impassibile, rispose "No, non stiamo insieme."
"Oh... allora come mai benissimo?"
"Perché lui è felice, dunque sono felice anche io."
Scossi la testa.
"Non puoi essere veramente felice e stare bene solo per questo."
"E perché non posso?"
"Io anche se lui è felice non lo sono."
Mikasa si voltò verso di me.
"Lui?"
Scossi la testa.
"Ah, fa finta di nulla. Piuttosto, entriamo, o faremo tardi alla prossima lezione."
Quel pomeriggio mi recai al mio nuovo lavoro: ironia della sorte, mi avevano assunta in un negozio di musica.
Consigliavo CD, riparavo gli strumenti
(Ci avevo preso gusto).
Mi piaceva, e piano piano sarei riuscita a guadagnare un bel gruzzoletto.
Era un bel negozietto piccolo e accogliente, i colleghi erano simpatici ed il titolare sopportabile.
Non potevo chiedere di meglio.
Quando non c'erano clienti, mettevo musica classica e mi godevo l'atmosfera.
In certi momenti, mi sembrava quasi di essere felice.
Eppure...
-
Quella mattina, quando mi svegliai, ricevetti una splendida sorpresa.
Con le mani appoggiate al vetro freddo della finestra, osservavo i candidi fiocchi bianchi volteggiare nell'aria.
"Bianco Natale, eh..."
Aprii le ante e venni avvolta dall'aria fredda ed un turbinio di piccoli cristalli ghiacciati.
Corsi di sotto, imbottita di lana come non mai, e chiamai Moblit.
"Hey biondino, dove sei?"
"Ti svegli alla buon ora, eh!?
Vieni al parco pigrona, anche Petra è già qui. Stiamo costruendo una Hanji-secchiona di neve.."
Uscii di casa.
Le vie erano abbellite di lucine colorate, ed i bambini si inseguivano per le strade nel tentativo di colpirsi con grosse palle di neve.
Alzai gli occhi al cielo.
"Non so dove sei né cosa stai facendo, ma auguri anche a te..."
Sussurai.
Sarebbe stato bello averlo lì con me, mettergli un cappellino rosso e cantargli una canzone natalizia fra le sue proteste.
Sentii una fitta al cuore.
Meglio non pensarci.
Arrivai al parco e vidi Petra e Moblit discutere sulla loro opera d'arte.
"Ha la testa troppo grossa rispetto al corpo!"
"Ah Petra, sei la solita rompiscatole, è questa la sua particolarità! Adesso ne faccio uno enorme!"
"Anche io voglio partecipare!"
Urlai, dirigendomi verso di loro.
"Eccoti finalmente, Hanji! Ho bisogno del tuo parere: Petra dice che questo pupazzo è sproporzionato, tu che ne pensi?"
Osservai quel povero essere deforme. Aveva un suo ché effettivamente.
"A me piace! Però forse manca un po' di neve qui..."
Raccolsi della neve da terra e feci finta di volerla mettere sul pupazzo, ma la tirai direttamente in faccia a Petra.
"Ops!".
Questa fece una smorfia e, strofinandosi il volto, urlò
"AHHH QUESTA ME LA PAGHI."
Iniziò una battaglia all'ultimo sangue, che si concluse con Petra arresa, Moblit vincitore e me caduta in un fosso.
Risi mentre cercavo goffamente di rialzarmi.
Qualcuno tese una mano, ed io l'afferrai.
"Grazie Moblit." Dissi alzando lo sguardo ed incontrando i suoi occhi.
Ma mi sorpresi.
Erano stretti e freddi, come due fiocchi di neve.
Ed erano blu.
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Due Parole All'Autrice
Buongiorno prodi lettori!
Di chi saranno gli occhi blu? (Ho scassato tutto lo scassabile con questo blu ma mi piace okay)
È tremendamente palese ma faccio finta che non lo sappiate!
Beh, lo scopriremo nel prossimo capitolo che, udite udite, uscirà insieme a questo poiché in effetti sono in ritardo
con la pubblicazione.
Rallegratevene! (Oppure no, siamo in un paese libero)
La theme song di questo capitolo è...
* rullo di tamburi *
Gone
(Non scelgo i titoli a caso)
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