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I suoi passi risuonavano per tutto il corridoio mentre, visibilmente incazzato, Bruno bucciarati andava verso la sua stanza.
Era una scena abbastanza particolare, dato che erano le due del mattino e l'uomo indossava un vestitino cortissimo, composto da una parte rigida a mo' di corsetto e una gonnellina fin troppo corta, rigorosamente tutto in nero.
Il rumore eccessivo dei passi era colpa dei tacchi a spillo che stava indossando.
Aprì la porta della sua stanza e la sbatté dietro le sue spalle con un tonfo.
Dietro di lui, a qualche passo di distanza, c'era Leone, che indossava solo dei vestiti abbastanza casual. Solito trentenne che va in discoteca. Nonostante avesse le chiavi, decise di non entrare nella stanza.
Aveva fatto arrabbiare Bruno e ora si sentiva maledettamente in colpa. Si sedette sul pavimento e poggiò la testa alla porta: poteva chiaramente sentire il moro singhiozzare, e sentì una stretta al cuore immaginando il suo bellissimo viso rigato di lacrime.
cos'era successo?
Abbacchio non avrebbe giudicato il motivo di quella rabbia, perché a parere suo, Bruno aveva completamente ragione. C'era una certa storia dietro.
Bruno era trans, era stato una ragazza una volta, e odiava quando gli si rivolgeva al femminile, nonostante continuasse a vestirsi come una quindicenne in cerca di scopate, comportarsi come una madre iperprotettiva e fin troppo dolce e portare quel taglio a caschetto.
Bene, era successo che in discoteca, poco prima, un porco aveva cercato di rimorchiare Bruno dandogli della ragazza, bella donzella o qualunque cosa fosse stata, e Leone, che era fuori come un balcone per colpa di tutto quello che aveva bevuto, aveva iniziato a dare al marito il femminile.
Questo era bastato a distruggere l'ego di Bruno che ora stava nell' altra stanza a piangere. A ripensarci, Leone si sentiva il marito peggiore dell' universo. Una persona fantastica come Bruno meritava di più che un idiota che lo faceva soffrire in quel modo.
Ma era troppo ubriaco per reagire. Troppo ubriaco per entrare in quella stanza e andare da Bruno, dirgli che era il ragazzo migliore del mondo, che sarebbe sempre stato il suo ragazzo.
Si limitò a sbuffare e, poco dopo, addormentarsi lì.
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Bruno si stava guardando allo specchio, fissando tutto il trucco colato, i capelli disordinati e gli occhi rossi, senza riuscire a pensare a ciò che era accaduto non troppo prima.
Decise di andare a sistemarsi solo quando smise di piangere. Così entrò in bagno, aprì lo struccante, se ne mise una bella porzione sul viso e cominciò a levare tutto quello sfregio di Dio che era diventata la sua faccia.
Si sciacquò e asciugò, si slacciò il vestito e con un sospiro lo fece cadere sul pavimento. Fu allora che sorrise. Si guardò allo specchio e sorrise guardando quelle cicatrici sul petto che portava con fierezza. Gli ricordavano chi era veramente: un uomo fiero, nonostante il dolore e le difficoltà.
Grazie a quelle poteva andare a mare con il costume maschile, grazie alle quali poteva indossare vestiti aderenti senza provare quel disagio che invece lo assaliva prima di avere quell'intervento.
Si infilò nella doccia e iniziò a fare scorrere l'acqua calda. I suoi muscoli tesi si rilassarono e rilasciò un sospiro di sollievo.
L'immagine di Leone si materializzò nella sua mente. Sapeva che Leone, in fondo, non aveva intenzione di ferirlo, ma le parole dette in un momento di ebbrezza avevano lasciato un segno. Ma ora dov'era? Bruno non lo sapeva.
Decise di non cercarlo. Non quella notte. Aveva bisogno di tempo per sé, per raccogliere i pezzi del suo orgoglio infranto e per ricordarsi che, nonostante tutto, era degno di rispetto e amore.
Subito dopo essere uscito dalla doccia, uscì dal bagno e prese il suo pigiama preferito, indossandolo. Poi entrò di nuovo in bagno e iniziò la sua routine serale di skincare. Aveva sonno, voleva dormire, abbracciare Leone e farsi dire le mille cose dolci che gli diceva sempre, per poi addormentarsi tra le sue braccia.
Ma no, non sarebbe successo, non quella sera.
Si sdraiò sul letto. Chiuse gli occhi, lasciando che il sonno lo portasse via da quella notte difficile. E nel profondo del suo cuore, Bruno sapeva che, nonostante gli errori, Leone lo amava ancora. Ma quella riconciliazione avrebbe dovuto attendere l'alba di un nuovo giorno.
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